In un editoriale non firmato del 27 marzo 1957, «L'Osservatore Romano» parlava dell'«avvenimento politico più importante e più significativo della storia moderna della Città eterna». A sessant'anni di distanza dalla firma dei Trattati di Roma (25 marzo 1957), il presente volume indaga sul contributo della Santa Sede e degli ambienti cattolici (vescovi, preti, religiosi, movimenti e associazioni laicali, partiti di ispirazione democristiana) alla nascita delle prime istituzioni europee (Consiglio d'Europa, CECA, CED, CEE). L'Unione europea è stata vista per un lungo tempo come un "club cristiano", quando non come una "impresa del Vaticano". All'inizio degli anni cinquanta il mito di un'"Europa vaticana" ha conosciuto una singolare fortuna. Nel suo "Journal du septennat" (1951), il presidente della repubblica francese Vincent Auriol ricordava «la triplice alleanza, Adenauer, Schuman, De Gasperi, tre tonsure sotto lo stesso zucchetto». Se questo studio da un lato ridimensiona il ruolo svolto dai cattolici nella costruzione dell'Europa unita sul piano istituzionale tra il 1947 e il 1957, dall'altro tende a dimostrare l'apporto decisivo della Chiesa di Pio XII come forza transnazionale nella diffusione di un autentico "spirito europeo" dopo la seconda guerra mondiale. Di fronte al rischio di una frammentazione dell'Europa e del ritorno dei nazionalismi mortiferi della prima metà del secolo scorso, si fa sentire, viva e urgente più che mai, la necessità di "reiventare l'Europa" ritornando al messaggio dei padri fondatori.
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Non solo fotografie, ma nuove planimetrie, assonometrie, reperti perfettamente conservati, ci portano dalle necropoli vaticane alla ricostruzione del primo San Pietro paleocristiano. In seguito si mettono in luce i mutamenti durante il Medioevo, le aggiunte, la crescita del palazzo presso la Basilica, sino alla decisione di farne una nuova. Prima sarà l’abside a essere distrutto per dare adito al progetto di cupola del Bramante. Ci vorrà poi Michelangelo per riprendere il progetto e realizzare la cupola, divenuta simbolo di Roma. A quel punto si abbatterà il resto del vecchio San Pietro e Maderno edificherà il corpo attuale della chiesa. Ultimo intervento di genio assoluto dopo Bramante e Michelangelo: la piazza del Bernini e all’interno il baldacchino e la cattedra di Pietro. L’opera permette, come in un film, di vedere la trasformazione di San Pietro dalla basilica paleocristiana, modello per tutte le prime chiese del Mediterraneo, a capolavoro rinascimentale, sino al decoro e alla piazza barocca.
Facendo chiarezza su una complessa trama di vicende personali e collettive - tra storia religiosa, politica, sociale e culturale - il volume ricostruisce rincontro tra i cattolici italiani e l'America latina dopo il Concilio Vaticano li, nel periodo che va dalla seconda conferenza dell'Episcopato latinoamericano di Medellin nel 1968 alle contestate celebrazioni del cinquecentenario della "scoperta" delle Americhe (1992). Al tempo stesso mette in luce una storia inedita della guerra fredda, dal particolare osservatorio delle reti transnazionali che collegavano parti vive della società e della Chiesa italiana ai fermenti in atto neH'"altra America". Si analizzano forme di solidarietà, iniziative missionarie, programmi di aiuti che laici, religiosi e sacerdoti, istituzioni ecclesiastiche ma anche partiti politici e movimenti italiani, svilupparono in America latina, facendo emergere l'impatto emozionale, culturale e politico, che quelle esperienze ebbero sull'immaginario collettivo italiano e sull'identità ecclesiale e dei cattolici. L'opzione per i poveri, la teologia della liberazione, le comunità ecclesiali di base, l'indigenismo, ma anche il dialogo con il marxismo, i golpe militari, le violazioni dei diritti umani, insieme alla fama di personaggi quali Hélder Cámara, Camilo Torres, Gustavo Gutiérrez. Oscar Romero, Samuel Ruiz... contrassegnano l'agire di personalità divise tra Italia e America latina (Arturo Paoli, Linda Bimbi, Giulio Girardi...) o sensibili a molteplici forme eli solidarietà interoceanica (Giorgio La Pira, David Maria Turoldo, Armando Oberti...). Un viaggio - compiuto attraverso documentazione scritta e orale, carte d'archivio, pubblicistica - alla scoperta dell'"altra America", che rende conto di attori e relazioni capaci di far sentire i loro influssi sull'Italia di oggi, abitata, come mai in precedenza, da migranti latinoamericani e, per la prima volta, da un pontefice giunto dalla "fine del mondo".
Come promuovere l'Azione cattolica nelle parrocchie? Ecco la nuova edizione di questo semplice strumento, pensato per le presidenze e i consigli diocesani dell'Azione cattolica perché, stimolati dalla presentazione di alcune esperienze, possano riconoscere e valorizzare occasioni e opportunità da cui partire per intraprendere percorsi di promozione associativa.
Dopo cinque secoli, Lutero, Zwingli, Butzer e Calvino sono ancora figure largamente sconosciute a un pubblico di non specialisti. Questo volume si propone di colmare la lacuna offrendo una mappatura delle traiettorie che hanno caratterizzato il Cinquecento protestante. Il saggio delinea, pertanto, la particolare vicenda storica dei grandi riformatori inquadrandola nel loro specifico contesto sociale e prendendo in esame le loro peculiari teologie. La Riforma protestante, infatti, non è il frutto solitario di un monaco agostiniano che «scomunicò» la Chiesa di Roma, ma un evento epocale e policentrico che ha determinato la modernità e a cui hanno contribuito quattro distinte città, sedi di quattro riformatori: Wittemberg, che conobbe la riforma della fede; Zurigo, che orientò la riforma della città; Strasburgo, che pose il problema della riforma della vita; Ginevra, che seppe operare la riforma della Chiesa. Nel loro insieme esse costituirono la cosiddetta «Riforma magistrale». A questa si deve aggiungere la «Riforma radicale», l'ala sinistra del movimento riformatore che nell'anabattismo trovò la parabola per separare lo Stato dalla Chiesa.
Uno scavo meticoloso e originale nel grande cumulo dei dispacci inviati dai rappresentanti del Regno di Sardegna presso lo Stato della Chiesa alla corte torinese, dalla caduta di Napoleone ai moti del 1821. È l'ora della restaurazione. In otto capitoli emergono le figure più rilevanti di quell'epoca. Questo e altro in un volume che esige ulteriori approfondimenti in studi successivi.
Nel Medioevo le Vite dei santi erano raccontate e continuamente rielaborate, arricchite ogni volta di dettagli nuovi e diversi, che diedero corpo a un gran numero di varianti della medesima storia. Alcune leggende agiografiche ebbero un'enorme diffusione, paragonabile a quella che oggi hanno i romanzi, o certe biografie romanzate. I cinque testi tradotti in questo volume sono molto diversi tra loro, sia per il registro linguistico sia perché appartengono a epoche differenti; li accomuna il fatto che le protagoniste sono donne e alcune di esse scelgono di travestirsi da monaco. Proprio in ragione di questa diversità possono offrire un quadro, naturalmente parziale, della santità femminile nel Medioevo greco e della varietà di tipologie che la caratterizza. Ecco allora Pelagia, prostituta convertita e poi redenta. Maria ed Eufrosine, entrambe orfane di madre, compiono la scelta di entrare in un monastero maschile travestendosi, l'una per non separarsi dal padre, l'altra per evitare il matrimonio. Teoctista, presa prigioniera dagli Arabi, riesce a sfuggire in modo rocambolesco ai suoi rapitori e diviene eremita su un'isola deserta. L'imperatrice Teodora, l'unico personaggio realmente esistito, si assicura la santità riabilitando il culto delle icone proibito dagli imperatori iconoclasti.
Papi e cardinali, vescovi e santi, monache tipografe e mistici, ma anche letterati e bibliofili, poeti e collezionisti, ladri e falsari, editori e copisti: ecco i protagonisti di questo libro. In una singolare galleria di 166 brevi testi che, sotto il segno della scrittura e della lettura, offrono un quadro mosso e variegato di personaggi poco noti e altri molto famosi. Tra percorsi inediti, soggetti curiosi, figure minori e singolari, passioni e follie della bibliofilia. Così, nell'alternanza di virtù e vizi, si profila un originale panorama, rivisitato con leggerezza e ironia. C'è però, a ben vedere, una serietà di fondo in questa osservazione dell'umanità, perché anche i libri possono essere pedine di una partita per l'eternità.
«Dal 1919 al 1931 il caro distintivo fu portato da tutta la Gioventù Femminile con grande entusiasmo. Serviva a farsi riconoscere ovunque nelle città e nei paesi, serviva a farci rivolgere alla sconosciuta che portava quel distintivo come a una sorella». Armida Barelli «L'Azione cattolica italiana, nel suo cammino che la porta a ricordare 150 anni dalla sua fondazione, ha voluto rappresentare uno spaccato della sua storia attraverso i segni identificativi che hanno intrecciato dinamiche sociali, culturali e religiose manifestando senso di appartenenza a una presenza civile ed ecclesiale, che ha accompagnato la storia dell'Italia e della Chiesa nel suo cambiamento sociale.»
Martedì 20 settembre 1870: Roma è circondata da 50 mila soldati italiani che, dopo aver forzato i confini dello Stato Pontificio, l'assediano con cinque divisioni militari. La città del Papa Re, difesa da 11 mila uomini in armi, è pronta a resistere. All'alba dall'avamposto pontificio di villa Patrizia partono all'improvviso colpi di fucile contro le truppe avversarie schierate a villa Albani: è l'inizio della battaglia. Antonio Di Pierro ricostruisce la cronaca dettagliata, ora per ora e in presa diretta, di quella giornata fondamentale nella storia dell'Italia moderna in cui veniva cancellato dall'atlante politico europeo uno degli Stati più antichi e Roma si apprestava a diventare, dopo Torino e Firenze, la capitale definitiva del giovane Regno.
Il Vademecum è una presentazione dell'identità e della Missione specifica del Rinnovamento nello Spirito in Italia e all'estero. È uno strumento assai utile per comprendere il cammino fin qui svolto e le linee programmatiche individuate dal Consiglio Nazionale per il quadriennio di servizio 2015-2018. Il Vademecum è redatto per aree tematiche e d'interesse e, come in una "guida ragionata", conduce il lettore ad approfondire la vita del Rinnovamento nello Spirito Santo nella sua triplice e univoca espressione di Corrente di grazia, Associazione privata di fedeli e Movimento ecclesiale.
Oltre alle consuete sezioni (Miscellanea, Recensioni e cronache, Bibliografia e Attività Sociale), il contenuto del volume 5 (2015) di Chiesa e Storia contiene gli interventi del Seminario Interdisciplinare di Studio sui Riti funebri, dal titolo: Pratiche e riti funebri dall'età antica all'età moderna, svoltosi a Roma, nella Pontificia Università Gregoriana, il 14 maggio 2014. I contenuti e i temi trattati: - A. Menniti Ippolito, Pratiche e riti funebri dall'antichità all'età moderna. Seminario interdisciplinare - D. Marchiandi -M. MARI, Morire per la città. Demósion Sêma e Lógos Epitáphios nell'Atene del V secolo a.C. - O. Bucarelli, Sepultus est in Basilica Beati Petri Apostoli. Note epigrafiche sulle tombe dei Papi da Leone Magno (440461) ad Adriano I (772-795) - L. M. De Palma, L'Offitium della Confraternita di San Giovanni Battista dei Crociferi di Catanzaro (Cod. Sec. XV) - P . Zovatto, Ferdinando Castelli o la speranza cristiana - M. Papalini, Le religiose del Monastero di Sant'Agostino di Viterbo tra storia e vita quotidiana - N. J. Doublet, Un secolo dalla Grande Guerra. Papato e progetti di pace - F. Sportelli, I «vota et consilia» dei Vescovi della Puglia per il Vaticano II.