Il libro che fa luce su una verità sottaciuta: i risultati del Questionario sulla Messa in rito antico distribuito ai vescovi in tutto il mondo erano completamente opposti a quanto affermato da papa Francesco. Il 16 luglio 2021 Francesco emanò il motu proprio Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970, con il quale riformò il motu proprio Summorum Pontificum che Benedetto XVI aveva promulgato il 7 luglio 2007. Nella lettera di accompagnamento, papa Bergoglio rivelò di aver fatto inviare nel 2020 dalla congregazione per la Dottrina della fede un Questionario a tutti i vescovi riguardante l’applicazione delle disposizioni di papa Ratzinger e affermò che «le risposte pervenute hanno rivelato una situazione che mi addolora e mi preoccupa, confermandomi nella necessità di intervenire». Fino a oggi i dettagli sulla consultazione non erano mai stati rivelati. In questo libro si svela finalmente la verità: i risultati erano completamente opposti a quanto affermato da Francesco.
L’estrema luminosità del Mistero eucaristico e la sua importanza per la vita della Chiesa, si manifesta nella celebrazione. Il presente volume si propone di indagare la celebrazione eucaristica sotto il profilo teologico-liturgico, prendendone in esame lo sviluppo storico ma anche, e sopratutto, la comprensione teologica delle diverse parti. Non manca uno studio, nella seconda parte del trattato, della concelebrazione e del culto eucaristico fuori della Messa.
La trattazione riguarda il Rito romano. Punto di riferimento continuo è pertanto il Missale Romanum nella sua ultima edizione tipica. L’oggetto di studio non è propriamente il libro in se stesso, ma la Messa in quanto viene celebrata, donde l’attenzione particolare al libro liturgico, ma sempre in vista della realtà della celebrazione.
Antonio Miralles, nato ad Alicante (Spagna) nel 1941, è stato ordinato Presbitero nel 1965, incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei. Già Direttore dell’Istituto di Liturgia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma), è Professore emerito di Teologia dei sacramenti della medesima Università. È stato Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per il Clero. È autore di decine di articoli e contributi, e di diversi volumi.
Il Messalino “Sulla Tua Parola” è uno scrigno di meraviglie che permette a tutti (giovani, anziani, religiosi e laici) di vivere, meditare e celebrare la Parola di Dio. A un prezzo competitivo, offre tutte le letture della Messa di ogni giorno e i relativi commenti; presenta quotidianamente la figura di un santo, beato, venerabile… perché i santi di qualsiasi epoca possono illuminare la nostra vita! Inoltre, un’intera sezione è dedicata alla preghiera e, inquadrando un QR code, si accede a contenuti disponibili gratuitamente online.
Dalla penna agile e vivace di mons. Angelo Spina, Arcivescovo di Ancona-Osimo, vengono raccolti in un unico volumi i commenti dei Vangeli dell'anno liturgico ciclo C (festivi, feriali, solennità, feste e memorie).
Per i cerimonieri e per quanti sono chiamati a guidare i ministranti nel loro servizio, per vivere appieno quell'esperienza di comunione con il mistero di Dio che è il cuore di ogni celebrazione liturgica. Un volume che nasce per rispondere all'esigenza di formare al meglio adolescenti e giovanissimi che scelgono di esprimere nelle comunità di appartenenza un servizio come responsabili dei ministranti, collaboratori del gruppo liturgico, animatori delle celebrazioni, alla luce delle significative modifiche introdotte con la nuova edizione del Messale ambrosiano. Non solo preziose indicazioni rubricali e operative sul "come" celebrare ma approfondimenti sul senso dei riti: per educarsi e educare alla preghiera liturgica, ricordando che come «a pregare si impara pregando», così «a celebrare si impara celebrando».
Gli articoli raccolti in questo libro sono anzitutto apparsi ne l'Osservatore Romano, tra il 2013 e il 2018. L'uscita degli editoriali è avvenuta in concomitanza con le grandi feste dell'anno liturgico, ma ci sono stati anche interventi legati a eventi della vita ecclesiale, in modo speciale nel contesto delle Chiese orientali cattoliche.
Gli articoli qui raccolti sono dedicati, sempre nel ritmo delle grandi feste liturgiche, alla lettura di alcuni testi patristici che hanno come contenuto la teologia delle feste cristiane. I Padri della Chiesa nelle loro omelie, nelle catechesi e nei loro trattati, hanno commentato e approfondito anno liturgico all’interno delle loro tradizioni ecclesiali e ‘hanno fatto vivendolo proprio come quello che é, cioé un tempo, un Kaipoc, per offrire ai loro fedeli una mistagogia Sui misteri della vita cristiana.
I contributi prendono spunto da diversi autori e tradizioni ecclesiali orientali, proprio perché sgorgano dalla lettura di variegati testi patristici, liturgici e innografici; in questo modo possono aiutarci a vivere, a pregare, a contemplare la nostra fede cristiana lungo il ciclo festivo dell’anno liturgico.
Giubileo fa rima con indulgenze. O, meglio, faceva rima. Oggi comprendere le indulgenze non è affatto facile. Vuote apologie e semplificazioni riduttive sono all'ordine del giorno. L'oggetto stesso dell'indulgenza, ossia la "remissione della pena temporale", mette a dura prova la nostra intelligenza di cattolici, sicché spesso per toglierci d'impaccio ripieghiamo su qualche richiamo alla preghiera per i defunti o alla misericordia di un Dio che perdona senza misura. Di qui è nato il progetto di questo libro, che vuole parlare a tutti: ai dotti come ai curiosi. E lo fa mediante una struttura agile e diretta: i due curatori hanno rivolto domande a sei esperti, scelti sulla base delle loro diverse competenze. Le risposte, senza troppe citazioni in nota, aiutano a elaborare una comprensione critica della tradizione e soprattutto a rivedere oggi l'indulgenza, inserendoci nell'alveo di una riscoperta del "processo penitenziale". Un dibattito sereno e dialogato sulle indulgenze può e deve fare nuova luce: per evitare i tanti equivoci e per sciogliere i troppi enigmi.
Giuliano Zanchi, sacerdote, teologo ed esperto di estetica, crea qui una piccola ed intensa guida'per riscoprire, valorizzare e dare senso ai luoghi della liturgia cristiana, quegli ambiti in cui si dispiega il rito e che spesso vengono considerati come puri elementi di corredo. E invece essi sono spazi ricchi di senso, perché ospitano l'incontro della comunità dei credenti con Gesù: non semplici arredi funzionali (a volte francamente scadenti o malamente invecchiati), ma luoghi della presenza, espressioni materiali e concrete della grazia.
Ecco allora che predisporre un altare un ambone, disegnare soglie e luoghi di passaggio, dosare la luce e anche e soprattutto dare forma all'assemblea, riscoprire il corpo come primo logo della liturgia, sono gesti che già attivano la sostanza non puramente operativa dell'azione rituale.
Di questi spazi Zanchi disegna brevemente la storia, che si pone sempre come indice di evoluzione teologica e non solo artistica, come documento di ciò che cambia e testimonianza di ciò che perdura. E per ognuno traccia prospettive nuove di sguardo e di progettazione. Certo, l'incontro col Signore che si realizza nella liturgia è "vero" prescindere dalle architetture e dagli spazi.
I luoghi non sono la sostanza della liturgia, ma senza dubbio concorrono alla sua specifica qualità, e meritano per questo di essere guardati e presi sul serio. Vale la pena d assegnare loro pensiero e cura.
Il Triduo pasquale costituisce il cuore della fede cristiana. Nella passione, morte e risurrezione di Gesù la Chiesa impara uno stile: è lo stile del servizio, dell'umiltà e dell'accoglienza di ciò che il suo Signore le dona; è lo stile della testimonianza di una Chiesa che conserva la memoria della propria debolezza, santificata proprio nella sua condizione di serva dell'umanità alla quale essa stessa appartiene. Da ciò ne deriva anche uno "stile celebrativo2, che deve sfociare in un prendersi cura degli uomini e delle donne del nostro tempo. Il volume propone le riflessioni del card. Carlo Maria Martini, negli anni del suo episcopato a Milano.
L'Eucaristia è al centro delle parole e dei gesti della comunità cristiana, perché nella celebrazione eucaristica l'evento-Gesù riafferma il proprio valore definitivo per l'integrale storia umana. Grazie all'Eucaristia ciascun uomo, senza eccezioni e senza esclusioni, riconosce come a precederlo ci sia il dono della salvezza realizzato in forma insuperabile dalla croce del Risorto. Così Dio conferma il tempo di ognuno come tempo della Sua presenza. I contributi dei Docenti di Teologia presso la Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale sviluppano un'ampia riflessione in chiave sistematica, storica ed ecumenica, dimostrando spiccata sensibilità per il dibattito filosofico-teologico contemporaneo.
È un piccolo manuale del servizio liturgico, una guida semplice, ma il più possibile completa e accurata per tutti: sia per i semplici curiosi che vogliono scoprire chi sono e cosa fanno i ministranti; sia per coloro che già fanno servizio e vogliono imparare qualcosa di più; sia per i responsabili dei gruppi parrocchiali, i sacerdoti e i catechisti che ogni settimana o ogni giorno si trovano a formare e ad aiutare i futuri ministranti. Nulla di ciò che è importante viene tralasciato. Il ministrante di tutte le età potrà ritrovare in questa "guida" un aiuto quanto mai prezioso, serio ed esatto per la conoscenza della liturgia e dello svolgimento delle diverse celebrazioni nella quale essa si esprime. Il tutto con uno stile semplice, fresco e accattivante.
Il cammino quaresimale ci invita a contemplare la croce di Cristo come la Parola definitiva che Dio ha offerto al mondo affinché esso viva e viva in eterno. È una Parola che riguarda ogni uomo.
Sei schemi di Via Crucis alla luce di “Evangelii Gaudium” per ogni settimana di Quaresima:
1. La Croce una Parola che ci precede
2. La Croce una Parola “in uscita”
3. La Croce una Parola per gli ultimi
4. La Croce una Parola che intercede nei conflitti
5. La Croce una Parola che consola e perdona
6. La Croce una Parola che attira tutti a sé.