La tematica del miracolo, affrontata perlopiù in prospettiva apologetica, è inserita da Guardini in un contesto più ampio e meno "controversistico". Il suo procedimento piano e solo in apparenza elementare toglie il fenomeno del miracolo, nella sua straordinarietà, dalle secche del dibattito su "legge e natura" e "abolizione" d'essa da parte di Dio; discussione che egli ritiene egemonizzata pur sempre, anche presso i cristiani, da una mentalità scientista. La visione più autentica è invece quella in cui l'intervento miracoloso di Dio, di Cristo (emblematicamente è studiato il cammino di Gesù sulle acque), rientra nel piano della storia salvifica e corrisponde a priori all'onnipotenza, sapienza e amore divini. Con sicurezza d'intuizione in materia biblica l'Autore, nella seconda parte, svolge la nozione di segno, che nei Vangeli ha un'importanza eminente: il "segno" è un richiamo forte all'immediata presenza operante di Dio, in momenti e circostanze cruciali, che devono rilevarsi sulla trama ordinaria, quotidiana del vivere cristiano. Una meditazione serena e liberante su Lourdes, al di là di ogni eccesso miracolistico, conclude il saggio.
Due affermazioni sulla preghiera di Gesù al Getsemani nel Gesù di Nazareth di J. Ratzinger/Benedetto XVI costituiscono lo spunto per questo libro. La prima: «in nessun'altra parte della Scrittura guardiamo così profondamente dentro il mistero di Gesù» e la seconda: «nel giardino, [...], Gesù ha capovolto la storia». L'autrice analizza la preghiera di Gesù al Getsemani, com'è interpretata dal Papa emerito Benedetto XVI, da una prospettiva di cristologia spirituale. Lo studio rende espliciti i legami del corpus teologico di J. Ratzinger, a prima vista nascosti nel testo, senza perdere il filo conduttore offerto dalla preghiera paradigmatica di Gesù, che comporta la liberazione e divinizzazione dell'uomo. I capitoli affrontano l'identità di Gesù dalla prospettiva salvifica della sua opera e secondo la chiave ermeneutica di Ratzinger offerta dalla Lettera agli Ebrei (5,7-9), che interpreta tutta la passione, dal Monte degli Ulivi alla Croce, come un'unica e continua preghiera.
Gli ultimi secoli della Patrologia sono in genere i meno studiati, ma offrono inaspettati punti di interesse. Accanto alle riflessioni originali di argomento cristologico (soprattutto per combattere le eresie del nestorianesimo e del monofisismo) trovano spazio ampie riflessioni esegetiche sui testi della Sacra Scrittura, ma anche interpretazioni e commenti dei testi dei Padri della Chiesa dei secoli precedenti (in modo particolare Agostino e Origene), segno che ormai la Patrologia inizia a riflettere su se stessa. Gli autori più importanti che trovano spazio in questo volume non sono soltanto Padri della Chiesa, ma anche rappresentanti del nascente monachesimo, oppure esponenti della cultura e della filosofia dell'epoca (Boezio e Cassiodoro primi fra tutti). Non manca un ampio capitolo che analizza la letteratura armena, siriana e copta, insieme alle prime controversie con il mondo islamico. Il volume è diviso in due parti: a una esposizione chiara e precisa della vita e delle opere degli autori della letteratura cristiana antica, fa seguito un'ampia antologia di testi, in modo che il lettore possa confrontarsi direttamente con i testi degli autori di volta in volta studiati.
Francesco d'Assisi continua ad esercitare anche oggi una particolare attrazione su tante persone, credenti e no, per la radicalità del suo impegno, per la capacità di portare sino alle estreme conseguenze le sue scelte. L'Autrice ci accompagna alla conoscenza dell'esperienza di Francesco attraverso un percorso illuminato dagli Scritti del santo, spesso poco conosciuti, e dalle intuizioni presenti nell'esortazione di papa Francesco Evangelii gaudium. In questo modo emergono l'intelligenza spirituale del santo e la sua finezza psicologica, preziose per chiunque anche oggi si scopra assetato di autenticità. Età di lettura: da 7 anni.
Il nostro tempo offre tante sfide ed opportunità al vivere la fede nel Signore Gesù, morto e vivo per sempre. Lo Spirito che parla alla Chiesa e nella Chiesa — attraverso la Parola e i segni dei tempi, apre nuove strade e mostra possibilità insperate di fedelta creativa a Dio e all'uomo di oggi.
La collana Ispirazioni vuole essere un luogo di incontro ecclesiale per aiutare nel discernimento a vivere e a testimoniare l'amore che mentre ci abita fa di noi tutti una cosa sola. Cosi che i credenti possano esprimere questo stesso amore con parole e gesti sempre nuovi, ispirati e animati dallo Spirito di Colui che ha detto: «Ecco,io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
«Che importanza deve essere attribuita alla bellezza nella vita di un cristiano? Quale ruolo dovrebbe giocare nella vita di coloro che sono stati redenti? Qual è il rapporto tra la redenzione e la bellezza? La bellezza ha perso il suo valore dopo la redenzione?». Sono le vertiginose domande affrontate in questo testo di Dietrich von Hildebrand, pubblicato in inglese nel 1951 e qui presentato per la prima volta in traduzione italiana. «Un saggio - osserva Roberta De Monticelli - indubbiamente sospeso fra estetica e teologia spirituale», un notevolissimo esempio di fenomenologia dell'esperienza assiologica, o dei valori, in cui l'autore raccoglie la quintessenza delle scoperte della sua giovinezza europea e anticipa la sua monumentale Estetica. Presentazione Claudio Fontanari. Con un saggio di Roberto De Monticelli.
«La mistica non è un privilegio di pochi prescelti, ma la caratteristica umana per eccellenza. L'uomo è essenzialmente un mistico. Fino a tempi molto recenti (e alcuni la pensano così anche oggigiorno) si è considerata la mistica un fenomeno particolare più o meno straordinario, qualcosa al di fuori della conoscenza 'normale' dell'essere umano, un 'qualcosa' di speciale - patologico, paranormale o sovrannaturale. Questo studio aspira a far 'reintegrare' la 'mistica' nell'essere stesso dell'uomo: nell'uomo spirito mistico tanto quanto animale razionale ed essere corporale. In altre parole: la mistica non è una specializzazione, ma una dimensione antropologica, un qualcosa che appartiene all'essere umano in quanto tale. Ogni uomo è mistico - anche se solo potenzialmente. La mistica autentica quindi non disumanizza. Ci fa vedere che la nostra umanità è qualcosa di più (e non di meno) della pura razionalità. La composizione del volume è semplice: una prima parte porta come lemma la Nuova innocenza, in quanto la mistica autentica non è una riflessione sull'Essere, ma un atteggiamento libero e spontaneo che sorge dalla pienezza della persona. Una seconda parte tratta della meditazione, su cui poco si può dire perché essa è silenzio; seguono tre esempi di santi, le cui differenze ci mostrano che non esiste un solo concetto di santità. La terza parte è formata da uno studio, sistematico e filosofico, sull'esperienza mistica. In questa parte cerco di confutare l'idea assai diffusa sulla mistica intesa come equivalente a fenomeni straordinari riservati a una piccola élite di mortali. Tutti siamo potenzialmente aperti all'esperienza mistica. L'idea che tutti siamo 'figli di Dio', presente in tante religioni, è stata formulata dal cristianesimo e costantemente ripetuta, ma poco meditata. Segue come appendice una riflessione filosofica sull'esperienza suprema da prospettive diverse e una preghiera che viene dal profondo del mio essere».
Che cos'è la chiesa? Ad Hans Küng è stato chiesto parecchie volte di formulare una risposta in forma breve e facilmente comprensibile, puntando all'essenziale, in chiave più carismatica che istituzionale. Questo Chiesa, che è il compendio di La Chiesa (il più fitto volume, pubblicato da Queriniana nella «Biblioteca di teologia contemporanea»), è destinato a un vasto pubblico di lettori e lettrici. È un testo agile e, poiché contiene gli elementi indispensabili dell'essenza della chiesa, si presta a essere utilizzato in gruppi di studio, nell'insegnamento della religione cattolica e anche come guida alla lettura dell'opera maggiore. Quella a firma di Hans Küng è la prima trattazione davvero rinnovata sulla chiesa che appare dopo il Vaticano II. Al cuore della sua visione sta la natura storica della chiesa: per Küng la chiesa realizza la propria essenza in forme storiche sempre mutevoli e imperfette, le quali esigono un processo permanente di riforma. Questa dinamicità profetica e questa autocritica restano un monito anche per l'oggi ecclesiale.
La kénosi che Paolo attribuisce al Figlio è anche iniziativa del Padre e l’opera principale dello Spirito. Ora, se la fede è un’esperienza storica che si evolve, le nostre immagini di Dio sono chiamate a una costante revisione, sia personale sia comunitaria, alla luce dell’avventura umana eternamente nomade.
Descrizione
In quest’opera potente e audace Arnold ci invita a rinunciare radicalmente alle nostre immagini di Dio. Passando ciascuno dei nostri slanci di fede attraverso il setaccio della Kénosi, il monaco benedettino di stanza sulle Ande apre un percorso che conduce a una fede più matura, più danzante, più coerente con l’amore di Dio. Un Dio infinitamente più semplice di quello che i nostri cuori complicati tendono ad adorare.
«Nel corso della storia, questo Dio del dialogo tenta l’impossibile, integrando nel suo progetto l’ipotesi necessaria del fallimento. La creazione e la storia della salvezza mi sembrano solo una serie infinita di fallimenti e di errori corretti in continuazione, o riconvertiti in una creatività sconfinata, a misura dell’amore ostinato di un Dio affascinato dall’umano».
È Dio che assolutamente si denuda, certo. Ma è anche la nostra fede che viene spogliata – e che si risveglia gradatamente a immagini del divino più essenziali di prima, a una semplificazione progressiva di Dio stesso.
L'Autore, nella sua esperienza di evangelizzazione itinerante, dal Nord al Sud Italia, ha constatato che «il nostro desiderio, pur nella diversità del vissuto personale, tende in modo esplicito o implicito all'Amore infinito». Il tema del Paradiso, «senso ultimo della vita», sembra riscuotere un profondo interesse: «L'ho trattato» - dice l'Autore - «in ambienti diversi, dalle parrocchie ai circoli culturali. Più volte mi è stato chiesto dai partecipanti, adulti e giovani, di pubblicarne i contenuti in un libro, riportando però anche i testi dei vari autori da me citati. La varietà culturale dei partecipanti, credenti e non credenti, in ricerca del "senso ultimo", spiega la trattazione poliedrica».
L'economista Michel Camdessus - curatore dell'opera - e il teologo Hervé Legrand danno voce alle "voci", molte, di laici impegnati che prendendo seriamente l'invito di papa Francesco a trasformare la Chiesa vogliono insieme riflettere e dare il proprio contributo. Nella prima parte del libro a un'analisi dei problemi della Chiesa - clericalismo, abusi sessuali, autoritarismo ecc. -, fa eco una serie di proposte alla luce di Fratelli tutti: l'invito a vivere una fraternità concreta, "cancellando" quelle false gerarchie tra uomini e donne, preti e fedeli ecc. in una comune e piena responsabilità di tutti i cristiani, l'appello a intraprendere un cammino sinodale per preparare la Chiesa a delle "riforme" fondate e necessarie. La seconda parte - scritta dal teologo Hervé Legrand - contiene contributi con note storiche e teologiche, che offrono un solido fondamento alle proposte formulate dai laici.