Il libro si compone di 181 domande di bambini e ragazzi alle quali don Tonino ha risposto nel corso di quattro anni nella rubrica «Posta prioritaria» di Popotus, l’inserto per ragazzi del quotidiano Avvenire.
Sono domande sulla fede e sulla vita in relazione alla fede, stimolanti, inaspettate, che attendono risposta. È infatti importante che i ragazzi, quando la vita comincia a chiedere loro scelte precise, sentano che – accanto alle proposte del Grande Fratello, delle Fattorie, della pubblicità, del «che male c’è?», del «fan tutti così » – c’è anche la proposta di Gesù: una proposta difficile, coraggiosa, minoritaria, ma proprio per questo esaltante.
Pur non essendo un libro di... catechesi, può tuttavia aiutare a trasformare la catechesi da lezione a comunicazione, da spiegazione a risposta. Neppure è, di per sé, un libro per ragazzi, ma in mano a catechisti e parroci, può stimolarli a lavorare con i ragazzi e a scoprire insieme che Gesù ha sempre la risposta giusta per tutti i «perché» della vita.
«l’evangelizzazione perde molto della sua forza e della sua efficacia se non tiene in considerazione il popolo concreto al quale si rivolge, se non utilizza la sua lingua, i suoi segni e simboli, se non risponde ai problemi da esso posti, se noninteressa la sua vita reale»
Autore
Tonino Lasconi, sacerdote parroco in Fabriano (AN) è autore di libri dedicati al mondo della formazione dei ragazzi e di tutti coloro che vogliono crescere nella fede. Con il suo stile immediato egli si rivolge con efficacia sia agli educatori sia agli stessi giovani e giovanissimi.
Presentazione di Mons. Gianni Zappa
è un grande motivo di gioia scoprire che nella Chiesa ambrosiana, distribuiti nelle diverse comunità parrocchiali, si incontrano quasi 700 gruppi familiari.
Essi sono una presenza viva, tanto più significativa in quanto sono aggregazioni nate dal basso, dal desiderio, o meglio, dalla consapevolezza della necessità di incontrarsi, di relazionarsi, per alimentare il proprio cammino vocazionale familiare attraverso la preghiera, la meditazione della Parola di Dio, il dialogo e il confronto. E per molti l’esperienza della partecipazione a un gruppo familiare è stata anche occasione per creare solidi e intensi rapporti di amicizia che danno serenità, inducono ad aprire la propria casa all’accoglienza, stimolano a costruire nella propria città o paese relazioni più calde e solidali.
Penso sia molto difficile dare una precisa definizione di gruppo familiare. In realtà ogni gruppo si costruisce una propria fisionomia e, nei fatti, la mantiene sempre aperta, non la irrigidisce, perché tale fisionomia ha il volto concreto delle persone che costituiscono il gruppo e delle loro storie. Proprio in questo fatto va colto uno degli aspetti più significativi di un gruppo familiare. è anche uno degli aspetti più arricchenti per una comunità che in sé riconosce la presenza di un simile gruppo. L’essere aperto e il modellarsi sulle persone infatti garantisce che l’atteggiamento di fondo sia anzitutto quello dell’ascolto reciproco, il rispetto dei tempi di ciascuno, la cura degli stessi argomenti trattati in relazione alle effettive esigenze. Ciò esprime la tensione per una spiritualità “incarnata” che non sta “accanto” o “di fronte” alla vita reale e quotidiana, al contrario sta in essa animandola. Appunto: Famiglia diventa anima del mondo.
Di questa spiritualità si possono riconoscere le coordinate di fondo, come la trama di un tessuto sul quale si ricamano poi i motivi caratteristici di ogni gruppo: la consapevolezza che nella famiglia l’amore va sempre alimentato, bevendo alla fonte della parola di Dio, accogliendo le domande di cura e di condivisione poste da chi sta accanto, un’accoglienza che esprime l’indirizzo fecondo dell’amore della famiglia; la necessità di un continuo cammino di discernimento che, ben al di là del farsi semplicemente un’opinione su quanto accade, è l’aiutarsi reciprocamente in un percorso interiore fino alla scoperta di quella parola di speranza e di vita che può essere posta con verità anche oggi, in questo mondo, in questo territorio, in questa comunità.
è operando su questa trama che si evidenzia con chiarezza anche il grande e concretissimo potenziale di testimonianza dei gruppi familiari. Si tratta infatti di una testimonianza che nasce dalla vita e dalla condivisione della quotidianità, quindi non astratta, e proprio per questo più credibile. è una testimonianza che non nasconde la fatica del cammino, le tensioni del tempo che si vive, le prove della fedeltà alla vocazione della famiglia, semmai le evidenzia, le accoglie, e le affronta con la consapevolezza di non essere soli ma di poter contare sugli altri e soprattutto sull’amore di Dio che non fa mancare i segni della sua presenza.
è davvero essenziale che ogni gruppo familiare sia aperto e disponibile alla testimonianza. Significa infatti partecipare con vivo senso di corresponsabilità all’impegno missionario della Chiesa. E ciò dà spessore al gruppo, gli dà cioè una valenza comunitaria. Concretamente questo comporta evitare di lasciare la comunità all’esterno, al massimo come riferimento consequenziale di ciò che si pensa e si elabora al proprio interno. Si tratta piuttosto di sentire la comunità “dentro”, idealmente parte del gruppo, perché la comunità è il terreno concreto della nostra esperienza spirituale. è come se ci si debba rendere conto che quelle relazioni e l’alimento che si riceve nell’esperienza del gruppo nascono già da una relazione e da una esperienza che si vive in comunità, e a essa continuamente rimanda come luogo nel quale le stesse relazioni e l’alimento ricevuto nel gruppo prendono autentica consistenza. In una parola: l’esperienza del gruppo rimanda al proprio sentirsi corresponsabili della missione della comunità e viceversa.
è evidente che quando si parla di comunità non si intende una comunità ideale, quella dove si crede di stare bene, ma la comunità concreta, quella dove stanno anche le contraddizioni, le debolezze, le fragilità, quella dei problemi quotidiani. Il documento I gruppi familiari parrocchiali del 1997 dice: «I gruppi familiari nascono e vivono dentro la concreta comunità ecclesiale e in profonda comunione con essa. In quanto espressione essi stessi della comunità cristiana, i gruppi familiari trovano il loro alimento nell’ascolto della Parola e nell’Eucaristia. Di conseguenza, normalmente non possono non essere profondamente uniti con la più grande comunità dei fedeli, la cui più concreta, immediata e oggettiva espressione è la comunità parrocchiale» (n. 11). è già molto significativo, come rivela il presente testo, che la maggior parte dei gruppi familiari si qualifichi come “gruppi parrocchiali”, dove cioè la Parrocchia è punto di riferimento primario.
Il percorso pastorale con al centro la famiglia che l’Arcivescovo di Milano ha proposto alla sua Diocesi in una successione di tre tappe, riconosce e promuove come particolarmente significativa l’esperienza dei gruppi familiari. Una risorsa sulla quale poter contare per sostenere e contribuire a rinnovare lo slancio missionario delle comunità cristiane locali; per favorire un ripensamento della pastorale “a misura di famiglia”; per ricercare le vie per affermare in maniera più concreta e viva la soggettività sociale delle famiglie. Questo ultimo aspetto è oggi particolarmente urgente, anzi, necessario, e potrebbe alimentare una prospettiva importante di crescita e di sviluppo dei gruppi, in particolare nella direzione della creazione di «associazioni di solidarietà familiare [...] con lo specifico obiettivo di formare e consolidare ampie reti di solidarietà presenti in ambito parrocchiale o sul territorio» (cfr. Famiglia diventa anima del mondo n. 31).
Dietro ai numeri che il presente testo ci offre, non è difficile intravedere una realtà viva, in movimento, una realtà numerosa, agile, che può dare molto frutto. L’impegno è quello di guardare avanti, coraggiosamente, assumendo sempre di più il proprio ruolo di protagonisti nella Chiesa e nella società di oggi.
Il presente volume è stato fortemente voluto da don Silvano Caccia, indimenticato responsabile del Servizio per la Famiglia della Diocesi di Milano, ruolo che ha ricoperto per diversi anni. È merito di don Silvano l'avere portato al centro dell'attenzione pastorale l'esperienza dei gruppi familiari riconoscendo in essi un dono dello Spirito alla Chiesa. Con intelligenza e lucidità, con il suo stile coinvolgente, don Caccia ha convinto molti parroci della bontà di questa esperienza e ha saputo sostenere, rendendosi spesso presente, gruppi in difficoltà. Per questo gli siamo molto riconoscenti. Don Silvano Caccia è tornato alla casa del Padre il 19 marzo 2009.
Sul matrimonio sono stati scritti e si scrivono una quantità enorme di libri. Ci sono perfino manuali per costruire un matrimonio da sogno in cui ognuno dei coniugi possa realizzarsi pienamente. Ma che cosa ne sarebbe del nostro matrimonio se scoprissimo che l'intento fondamentale di Dio è quello di renderci santi piuttosto che felici? È questo l'interrogativo dell'autore da cui scaturisce la scoperta del valore spirituale e profetico di tutti gli elementi del matrimonio.
Un vero e proprio manuale di catechesi da indirizzare ai giovani e alle famiglie. Un aiuto per tutte le famiglie cristiane, i presbiteri, catechisti e formatori, impegnati nell'educazione religiosa dei nostri giovani. Presentazione di d. Armando di San Giuseppe ocd. Introduzione di d. Luigi Ferrari psdp.
Il racconto di un’adozione fortemente desiderata e faticosamente ottenuta. Pagine che aprono uno squarcio affascinante e critico sull’Africa, la sua bellezza e le sue contraddizioni. Un’occasione per riflettere sulla paternità e sulla maternità che, naturali o adottive, richiedono energia, abnegazione e pazienza, ma regalano il gusto della vita piena.
«L’autrice di questo libro ha scelto di non fare una cronaca delle difficoltà, tanto meno una denuncia delle insufficienze e degli errori che possono essere stati fatti dai diversi protagonisti di queste importantissime avventure umane – che non sono solo private perché chi conosce l’aria di razzismo che si respira in tanti settori della società italiana sa apprezzarne anche la valenza sociale – ma ha preferito focalizzare il suo racconto sulla storia interiore del rapporto col nuovo figlio. È la storia di una persona che si mette in ascolto, che vuole conoscere e capire il figlio che vede per la prima volta quando ha già oltre cinque anni».
Dalla Prefazione di Padre Renato Kizito Sesana
Susanna Fontani, sposa, madre di quattro figli, psicologa psicoterapeuta, si è laureata in Psicologia, indirizzo clinico, a Padova nel 1981 e lavora da molti anni come libera professionista in provincia di Firenze.
Il libro raccoglie una serie di utili osservazioni e di consigli, nati dall'esperienza dell'autrice in campo educativo, sulle svariate situazioni che si manifestano con i bambini in crescita. Sono semplici annotazioni ispirate dall'amore gratuito che apre mente e cuore a quelle intuizioni per agire nel quotidiano rapporto con i bimbi, perché educare è un'esperienza che si costruisce giorno per giorno, e ogni occasione è giusta: basta non lasciarsela scappare.
Partendo dalla convinzione che tutti sono chiamati alla santità e che gli sposi sono chiamati a raggiungere nel matrimonio, l'Autore di questo libro offre spunti e strumenti per approfondire e vivere sempre meglio la vocazione coniugale e familiare, presentando un sussidio utile alle coppie di fidanzati e di sposi, ai gruppi famiglia e agli operatori di pastorale familiare.
Gli adolescenti sono belli così! è un titolo che suona provocatorio per genitori alle prese con figli sempre più bucherellati come scolapasta e dipinti come tele artistiche. Eppure i racconti di questo libro, storie vere di adolescenti veri, di ragazzi in «carne ed ossa», protagonisti della loro vita, dimostrano proprio il contrario. Non si tratta di casi estremi, di «mostri» (come in un racconto si dice) o di fatti isolati. Sono i nostri ragazzi messi sotto la lente di ingrandimento, perché gli adulti li possano vedere in controluce. Chi li guarda così coglie i limiti ma anche le chances, avvista i rischi ma anche le opportunità; chi li guarda così può concedere fiducia e, con maggior serenità, scorgere fra i muscoli e gli stomaci svuotati a forza, sensibilità e umanità profonde. E arrivare a dire, con convinzione, che davvero Gli adolescenti sono belli così!
Schede per gli incontri di preparazione al MatrimonioQuesta pubblicazione (formata da due testi: la Guida e le Schede) nasce dalla collaborazione di coppie di sposi, operatori di pastorale familiare, preti, laici, vergini consacrate della diocesi di Como dove l'itinerario, dopo la sperimentazione in varie parrocchie, è divenuto una delle scelte prioritarie della pastorale diocesana.La Guida presenta le scelte pastorali e il metodo degli itinerari di preparazione al Matrimonio, suggerimenti per l'accoglienza dei fidanzati, la sequenza e lo stile dei singoli incontri, le domande e le preoccupazioni pastorali, indicazioni relative al rito del Matrimonio e alle tappe celebrative dell'itinerario, esempi di testimonianze, alcune note giuridiche e dieci schede per leggere e studiare il documento CEI Celebrare il mistero grande dell'amore.
Questa pubblicazione (formata da due testi: la Guida e le Schede) nasce dalla collaborazione di coppie di sposi, operatori di pastorale familiare, preti, laici, vergini consacrate della diocesi di Como dove l'itinerario, dopo la sperimentazione in varie parrocchie, è divenuto una delle scelte prioritarie della pastorale diocesana.La Guida presenta le scelte pastorali e il metodo degli itinerari di preparazione al Matrimonio, suggerimenti per l'accoglienza dei fidanzati, la sequenza e lo stile dei singoli incontri, le domande e le preoccupazioni pastorali, indicazioni relative al rito del Matrimonio e alle tappe celebrative dell'itinerario, esempi di testimonianze, alcune note giuridiche e dieci schede per leggere e studiare il documento CEI Celebrare il mistero grande dell'amore.
Disciplina un gioco da ragazzi
di Brigitte Racine.
Non è facile educare i bambini, saper individuare le giuste dosi di dolcezza e fermezza. Quante volte si è sperimentata in prima persona l’inefficacia di una punizione troppa rigida o, al contrario, di una ricompensa eccessiva? Brigitte Racine, forte di una lunga esperienza nell’accompagnamento terapeutico di genitori e famiglie, presenta in questo libro una via efficace e sperimentata che unisce amore e fermezza. Non si può educare alla disciplina senza amore; occorre invece aiutare il proprio figlio a prendere in mano la vita accompagnandolo verso una progressiva responsabilità.
Il libro, scritto con un linguaggio semplice e ricco di esempi concreti, risponde alle aspettative di gran parte dei genitori di oggi.
La suddivisione in capitoli e paragrafi brevi e sintetici, rende il testo fruibile anche ai genitori che hanno poco tempo per leggere. Di estrema utilità le domande che aiutano i genitori a riflettere e a comprendere i problemi ma anche gli atteggiamenti propri e dei figli.