L'autore si propone di offrire a docenti, studenti, cultori di teologia morale, una riflessione critica sui fondamenti dell'etica cristiana. L'opera si colloca dentro la tradizione teologico-morale degli ultimi secoli, cercando di accogliere l'invito al rinnovamento chiesto dal Concilio e avendo come riferimento particolare l'enciclica "Veritatis splendor", da cui il libro deriva la sua struttura centrale, avendo come temi architettonici quelli che costituiscono il nucleo della proposta dell'enciclica: la legge, la coscienza, l'opzione fondamentale, l'atto umano, il peccato. Tutto ciò è preceduto da uno studio del messaggio morale biblico e della storia della teologia morale. Frutto dell'esperienza di insegnamento, l'opera conserva una struttura schematica e uno svolgimento semplice e lineare, con l'ausilio di esempi e applicazioni.
La carità è figlia dell’impassibilità;
l’impassibilità è il fiore della praktiké;
la praktiké, a sua volta,
poggia sull’osservanza dei comandamenti;
di questi è custode il timore di Dio,
che è un prodotto della retta fede.
La via della praktiké, la via delle virtù, è ciò che Evagrio vuole delineare in quest’opera indirizzata agli anacoreti, agli asceti che vivono soli nel deserto, ma nella quale ogni uomo riconoscerà descritte le proprie paure, le proprie ossessioni, le proprie sconfitte, ma anche le proprie aspirazioni più nobili. Attraverso un attento esame di ciò che ostacola il cammino di sequela, l’autore suggerisce un metodo per sostenere la lotta contro le potenze avversarie, le passioni, i vizi, attingendo dall’insegnamento dei padri e della Scrittura. Solo chi attraversa questa lotta quotidiana può giungere alla purificazione e raggiungere il fine a cui essa tende: la conoscenza di Dio. Di Evagrio – monaco nel deserto egiziano nel iv secolo – le nostre edizioni hanno già pubblicato Contro i pensieri malvagi. La presente opera, uno dei classici della spiritualità cristiana, è arricchita da un ampio commento di Gabriel Bunge, uno dei maggiori esperti di Evagrio, noto per i suoi saggi Akedia: il male oscuro, Vino dei draghi e pane degli angeli e Vasi di argilla.
L'autore affronta alcuni grandi interrogativi che riguardano la vita dopo la morte. In modo particolare, esamina la risurrezione di Cristo, la questione delle due Sindoni, il perché della morte e del male nel mondo, le esperienze di premorte, che dimostrano la trascendenza della coscienza e del libero arbitrio, fino alle teorie sull'origine dell'universo. Tutto alla luce della Sacra Scrittura, degli insegnamenti del Magistero della Chiesa cattolica, dei Padri e Dottori della Chiesa ma, anche, di alcuni recenti studi scientifici, che, uscendo fuori dagli schemi imposti dalla corrente dominante del positivismo materialistico, invitano ad esaminare la realtà con occhi nuovi, liberi da ogni pregiudizio.
Il volume, qui presentato in una nuova edizione aggiornata e ampliata, affronta il tema del colloquio clinico, all’interno di un più ampio discorso sulla diagnosi e sul processo diagnostico che, nella prospettiva degli Autori, costituiscono il quadro di riferimento concettuale all’interno del quale il colloquio clinico può esprimere in modo ottimale la propria efficacia ed efficienza.
Presentazione del volume
La conduzione di un colloquio clinico è un compito complesso: attraverso l'ascolto del paziente, la formulazione di domande e alcuni interventi mirati, il clinico deve raccogliere una serie di dati e dar loro un significato all'interno della storia evolutiva del paziente, individuandone le competenze acquisite, i punti di forza e/o di debolezza, i possibili arresti o ritardi nello sviluppo di particolari aree e il funzionamento generale.
Ogni colloquio rappresenta un episodio relazionale a sé: la specificità della condizione patologica, i limiti imposti dalla personalità del paziente, le sollecitazioni che quest'ultima esercita sull'individualità del clinico condizionano i modi e i contenuti dell'interazione, le possibilità di impiego dei modelli proposti in letteratura o delle diverse "tecniche", gli stessi passaggi del ragionamento clinico.
Il volume - in questa nuova edizione aggiornata - propone una sistematizzazione approfondita di tutti questi temi, insieme a un più ampio discorso sulla diagnosi e sul processo diagnostico, che costituiscono il quadro di riferimento concettuale all'interno del quale il colloquio clinico può esprimere in modo ottimale la propria efficacia ed efficienza.
In una prospettiva "professionalizzante", numerose esemplificazioni cliniche si affiancano a un'ampia revisione della letteratura e alla descrizione dei principali sistemi diagnostici oggi in uso: dal DSM-5 al recentissimo PDM-2.
Franco Del Corno, psicologo e psicoterapeuta, è socio fondatore dell'Associazione per la Ricerca in Psicologia clinica (ARP) e di ARP Studio Associato. Tra le sue numerose pubblicazioni, per i nostri tipi ha curato - con Margherita Lang - la serie dei cinque volumi Psicologia clinica.
Margherita Lang, psicologa, psicoterapeuta e psicoanalista SPI, è professore ordinario di Psicologia dinamica presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, socio fondatore dell'Associazione per la Ricerca in Psicologia clinica (ARP) e di ARP Studio Associato. Tra le sue numerose pubblicazioni, per i nostri tipi ha curato - con Franco Del Corno - la serie dei cinque volumi Psicologia clinica.
Francesca Menozzi, psicologa e specializzanda in psicoterapia, collabora con ARP Studio Associato ed è socio dell'Associazione per la Ricerca in Psicologia clinica (ARP).
Il fuoco della Parola infiamma il cuore dei discepoli di Gesù e li fonde in un cuore solo e un'anima sola: mistero della Chiesa, sottotraccia del mondo. Il dono pasquale della vita del Figlio si spande sull'umanità, che finalmente può vivere del respiro stesso di Dio. Dopo il saggio La Bibbia si apre a Pasqua, Scrittura, liturgia e teologia tornano a unire diciassette studiosi alla ricerca del filo rosso della Pentecoste, tra Antico e Nuovo Testamento. Nell'ambito della lettura liturgica della Bibbia, i vari contributi vogliono offrire un commento alle letture proclamate nella solennità, seguendo il percorso delle celebrazioni, dove ogni elemento trova il suo senso in rapporto con gli altri. Passo per passo viene seguito il lezionario della Vigilia e della Messa del giorno, mentre due contributi sintetici danno una chiave ermeneutica all'intero percorso. Se la Bibbia è «anima della teologia», quest'anima trova casa nella liturgia. Qui la Parola viene proclamata e ascoltata, qui prende fuoco e si realizza: il corpo delle Scritture si rivela essere corpo di Cristo, vero cibo. È nella liturgia che avviene in pienezza, benché ancora velata, quella prima parola di Dio: «"Sia luce!". E fu luce».
Uno studio, unico nel suo genere e apprezzato a livello mondiale, che si situa nel campo di tensione tra spiritualità vissuta e studio della spiritualità. Dapprima introduce alla spiritualità come fenomeno vivo; poi, definito l’oggetto materiale e formale di analisi, delinea un piano metodologico di lavoro; infine concretizza la metodologia individuata sviluppando quattro linee di indagine.
Dalla quarta di copertina:
Questo Manuale di spiritualità si articola in tre parti e si propone come accesso metodologico allo studio della spiritualità. Trattazione unica nel suo genere, offre una introduzione fondamentale per tutti coloro che intendono occuparsi, in modo scientifico, di questioni relative alla spiritualità cristiana.
Il tema “Spiritualità” è andato ponendosi sempre più al centro della ricerca di una religiosità autentica e di una fede capace di cogliere i “segni dei tempi”. Quest’opera mette a disposizione un panorama aggiornato sulla situazione internazionale degli studi in questo campo.
Nella prima parte – Forme – si affrontano interrogativi di fondo: Quali sono le principali forme di spiritualità esistenti e come si possono descrivere? Come leggere testi di natura spirituale? Quali temi caratterizzano la spiritualità? Come si apprende l’arte dell’accompagnamento spirituale? E inoltre vengono presentate, nelle loro reciproche relazioni, tre forme principali di spiritualità: la spiritualità del laicato, vissuta all’interno dell’ambito familiare; la spiritualità istituzionalizzata, nelle sue forme pubbliche; i (contro)movimenti, che appaiono al di fuori del sistema condiviso religioso e culturale.
Nella seconda parte – Fondamenti – si pone la domanda centrale: Che cos’è in realtà la spiritualità? E si tenta di dare un risposta a questa fondamentale domanda dall’interno di due prospettive: dall’interno della spiritualità vissuta, e dall’interno della disciplina della spiritualità.
Nella terza parte – Metodi – si illustrano i metodi della ricerca scientifica sulla spiritualità e vengono delineate quattro strategie d’indagine: la descrizione, l’ermeneutica, la sistematica, e la mistagogia.
Oggi sarai con me in Paradiso! Cristo è risorto anche noi risorgeremo! Sì ma come risorgeremo? Cos'è il Paradiso? Dov'è? Come vivremo?
A queste legittime domande cerca di rispondere questo libro.
Lo fa con un linguaggio evocativo e al tempo stesso teologicamente preciso, ma non specialistico da tratta escatologico. Espone in maniera piana una compiuta riflessione sul Paradiso, a partire dal libro del Nuovo Testamento che più diffusamente ne parla: l'Apocalisse e dalla sua affermazione centrale, il Paradiso è Cristo!
Particolarità del saggio è il riferimento alle esperienze dei santi: chi meglio di loro, teologi per eccellenza, può parlare del paradiso? Fra tutti i santi spicca poi la singolarità di Maria, nella quale tutto si è già compiuto; Ella è in Paradiso, ma si manifesta a noi tutti.
Simone Giusi è Vescovo di Livorno, catecheta e saggista. Tra i suoi saggi si può ricordare: "Solo l'Amore salva" ed. Paoline e su temi prettamente escatologici il libro: "Corri tempo si avvicina la festa", ed. Pharus.
"Per un mondo fragile e ferito come il nostro, Teresa di Lisieux - proclamata Dottore della Chiesa nel 1997 da Giovanni Paolo II - ha proposto "una piccola via completamente nuova" accessibile a tutti i cristiani che riescono a vivere il Vangelo nel profondo. Padre Jacques Philippe spiega in questo libro in cosa consiste la "via della fiducia e dell'amore" scoperta da Teresa che non solo l'ha vissuta, ma l'ha anche insegnata alle novizie che aveva in carico nel Carmelo di Lisieux. Tale percorso, secondo il volere di Dio, non doveva restare confinato a una piccola cerchia, ma andava rivelato a una schiera di "piccole anime", di persone fragili e deboli, per condurle fino alle più alte cime dell'amore. Riprendendo numerosi esempi dalla vita della santa, l'autore mostra come alcune intuizioni di Teresa siano preziose ancora oggi, soprattutto nei momenti difficili e nelle prove, e svela in che modo la fiducia teresiana possa essere vissuta con fecondità in tutti gli aspetti della nostra vita."
Ermes Maria Ronchi passa in rassegna tutte le presenze di Maria nel Nuovo Testamento e le commenta in un'ottica esistenziale e spirituale. A chi apre i vangeli, Maria appare figura di frontiera: madre di cielo e di terra. Il suo cammino tocca le regioni del cielo: va dalla riflessione alla contemplazione alla dossologia. D'altro canto, il cammino della donna di Nazaret tocca anche le regioni della terra: diventa subito servizio all'uomo che rischia di smarrirsi, si fa generazione, accoglienza e cura della vita. In questa duplice dinamica, Maria diventa paradigma di apertura e porta di umanità: lei, la prima della lunga carovana dei credenti che attraversa la storia, si pone al servizio tanto della Gloria quanto della vita. Devozione a Maria non può dunque significare estetismo o sentimentalismo. Sarà invece rispetto, difesa, amore della vita. E sarà invito a denunciare tutto ciò che offusca l'immagine dii Dio, tutto ciò che attenta alla dignità di qualsiasi figlio o figlia, tutto ciò che conduce verso la diminuzione dell'umano.
I sette sacramenti sono le porte attraverso cui la grazia entra nella nostra vita. Dalla nascita alla morte, nella gioia e nella sofferenza, essi ci accompagnano in ogni momento dell'esistenza, illuminandola con la luce del Risorto. Questi brani di Marco Frisina sono dedicati proprio ai sacramenti, da cui riceviamo forza nel cammino della fede e nella testimonianza dell'amore di Dio: «La Chiesa è chiamata a offrire queste ricchezze attingendo al mare di grazia di Cristo e ce le dona nei sacramenti, lì dove raggiunge ogni uomo con la potenza dei suoi segni, efficaci strumenti che ci mettono in comunicazione con Dio». Nel fascicolo con gli spartiti, accanto al testo dei canti sono riportate alcune referenze bibliche e liturgiche utilizzate come fonti teologiche e pensate a scopo catechetico, che possono servire per valorizzare questa proposta in modo originale e più completo.
"A tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra, la pace sia con voi. Questa è la pace del Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio. Dio che ci ama a tutti, incondizionatamente". Queste le parole con cui Robert Francis Prevost - sacerdote agostiniano e primo Papa americano - ha esordito affacciandosi in Piazza San Pietro. Una nomina che ha sorpreso molti e generato la speranza nel cuore dei fedeli; non da ultimo per il nome scelto, Leone XIV, un chiaro riferimento al pontefice fondatore della Dottrina sociale. Statunitense ma con radici missionarie in America latina, Prevost godeva della massima fiducia di Francesco. Da monaco agostiniano dal carattere riservato, è stato chiamato a Roma da Papa Francesco per assumere un ruolo strategico: prefetto del Dicastero per i Vescovi. In questa posizione chiave ha gestito centinaia di nomine episcopali, contribuendo a formare una nuova generazione di pastori più aperti, meno giudicanti e più vicini alle ferite della gente. Una "fucina di riforme" in linea con il programma bergogliano, che ha trovato in Prevost un esecutore fedele e attento. Queste pagine ne raccontano, la vita, gli anni in Perù, la sua riconosciuta capacità di dialogo e le sfide, su tutte quella della pace, che dovrà affrontare nei prossimi anni. Prefazione del card. Pietro Parolin.
In questa nuova raccolta il M° Fabio Massimillo celebra i divini misteri della liturgia, evento sfolgorante nato dalla Risurrezione di Cristo. Nel brano di apertura, tratto dal Salmo 122, l'antico canto dei pellegrini radunati per salire a Gerusalemme diventa canto d'ingresso dei fedeli di oggi, che, attraverso la celebrazione eucaristica, entrano nella Città santa, dove incontreranno la luce dell'Agnello vittorioso. Dopo aver celebrato la messa, ciascun discepolo è chiamato - come i primi apostoli - ad affermare "Abbiamo visto il Signore": è il canto sull'esperienza di vita della chiesa durante la messa, "vedere" con gli occhi della fede, "gustare" con il cuore la sua carità nella comunione con i fratelli. Chiude la raccolta il brano Canterò per te, composto da alcune citazioni di salmi festosi, una sorta di danza gioiosa del cuore, perché l'incontro con Dio avvenuto nella Parola e nel Pane ha inciso in modo determinante nella vita.