Nel volume vengono analizzate e commentate le nuove costituzioni cappuccine. Il commento si propone di lasciar parlare i testi e le fonti. Il linguaggio è sobrio, quasi un invito al lettore a prendere lui stesso, in modo personale, le necessarie decisioni. Si tratta di testi che richiedono una "rilettura attenta, meditativa e orante, fatta personalmente e comunitariamente", come dice Mauro Jöhri, Ministro generale dei frati Minori Cappuccini. In questo modo, queste riflessioni acquistano un valore universale, in questi momenti difficili che richiedono un cammino su fondamenti sicuri.
In questo volume che segue quelli dedicati all'Inizio del Vangelo, al Discorso della montagna, ai Miracoli di Gesù e alle Parabole di Gesù vengono esaminati quei capitoli del Vangelo di Giovanni che costituiscono un materiale originale rispetto alla narrazione dei sinottici. Ponendosi in chiaro approccio critico nei confronti di insigni biblisti del Novecento, Ilarion segue la concezione secondo cui l'autore del quarto Vangelo sia veramente l'apostolo Giovanni, il discepolo che Gesù amava, ritenendo priva di consistenza ogni altra ipotesi di attribuzione del testo. Quella di Giovanni non è stata una semplice narrazione di avvenimenti di cui è stato testimone oculare, ma in misura molto superiore agli altri evangelisti, egli ha condotto una riflessione teologica su Gesù Cristo, Figlio di Dio. Ilarion fa ampio ricorso ai Padri della Chiesa e agli studi esegetici più raffinati di cui è profondo conoscitore, guidando il lettore alla conoscenza del Cristo giovanneo e offrendo al tempo stesso occasioni di grande riflessione. Prefazione di Rosanna Virgili.
In questa nuova raccolta il M° Fabio Massimillo celebra i divini misteri della liturgia, evento sfolgorante nato dalla Risurrezione di Cristo. Nel brano di apertura, tratto dal Salmo 122, l'antico canto dei pellegrini radunati per salire a Gerusalemme diventa canto d'ingresso dei fedeli di oggi, che, attraverso la celebrazione eucaristica, entrano nella Città santa, dove incontreranno la luce dell'Agnello vittorioso. Dopo aver celebrato la messa, ciascun discepolo è chiamato - come i primi apostoli - ad affermare "Abbiamo visto il Signore": è il canto sull'esperienza di vita della chiesa durante la messa, "vedere" con gli occhi della fede, "gustare" con il cuore la sua carità nella comunione con i fratelli. Chiude la raccolta il brano Canterò per te, composto da alcune citazioni di salmi festosi, una sorta di danza gioiosa del cuore, perché l'incontro con Dio avvenuto nella Parola e nel Pane ha inciso in modo determinante nella vita.
Il ventitreesimo titolo della fortunata collana dei libretti di “piccole storie per l’anima”, grandi successi editoriali più volte ristampati e tradotti all’estero. Brevi racconti e ancor più brevi, essenziali riflessioni, in “compresse” di saggezza spirituale per la meditazione personale, l’uso nella catechesi e nell’animazione, la lettura in famiglia… Storie pensate per la meditazione personale e di gruppo, ma anche per il “risveglio spirituale” di giovani e adulti, attingendo a tradizioni cristiane e non cristiane.
Le riflessioni in calce a ogni racconto, piuttosto che proporre scontate morali da favola, allargano la visuale a nuovi micro-aneddoti, apologhi di vita e di fede, aforismi e brevi preghiere.
Questa novena al Natale è particolare perché è incentrata sui personaggi del presepe, riletti e interpretati in modo da parlare all'uomo di oggi. Per ogni giorno della novena si trova infatti una meditazione - a firma di un autore ogni volta diverso - su un personaggio del presepe: don Dario Criscuoli medita sui pastori; don Luigi Maria Epicoco sulla zingara; don Pietro Cesena sul pastore addormentato; don Francesco Buono sull'angelo; padre Giulio Albanese sui Magi; don Vincent Nagle sul bue e l'asinello; don Antonello Iapicca su san Giuseppe; don Renzo Bonetti su Maria e padre Maurizio Botta su Gesù bambino. La novena raccoglie - quasi in presa diretta, conservando la freschezza e l'immediatezza del parlato - queste nove meditazioni. Costanza Miriano, animatrice dell'iniziativa, osserva che «ognuno dei personaggi del presepe ha un messaggio da darci, ognuno parla in qualche modo di noi: i pastori che vegliano; la zingara, che vuole prevedere e controllare il futuro, proprio come noi; il pastore addormentato, simbolo di tutti noi che non ce la facciamo... Leggiamo e custodiamo queste parole, davvero dense e piacevoli insieme, un distillato della multiforme sapienza della Chiesa».
Papa Francesco è l'autore di una quotidiana teologia della tenerezza che si dispiega in un'ampia varietà di proposte: dai Venerdì della Misericordia - nei quali visita ospedali e luoghi di sofferenza - alle catechesi sul Dio che perdona, fino all'impegno di mettersi al servizio di chi soffre. Per ora tutto questo è cronaca e storia, ma ha bisogno di essere riletto con gli strumenti della teologia per diventare insegnamento e pratica diffusa. C'è la profetica esperienza di don Carlo Rocchetta e della "Casa della Tenerezza", e di tanti altri autori che qui offrono il loro contributo. Pagine che affrontano con un nuovo approccio un tema cruciale per la Chiesa di oggi. Un percorso proficuo per tutti coloro che vorranno utilizzarlo per la formazione personale e delle comunità.
Il libro raccoglie gli articoli e i contributi per convegni e miscellanee più significativi che l’autore ha prodotto lungo gli anni della sua carriera accademica. Il filo conduttore della raccolta è il profetismo biblico nella sua qualità di operazione letteraria originale, in particolare di quella che gli studiosi chiamano l’attività redazionale del deuteronomismo. Il movimento o scuola scribale che ha creato una gran parte della letteratura biblica, sia quella storica che quella propriamente profetica, è la testimonianza della razionalità del genio ebraico che medita sulla sua storia: una solida fede dall’anima etica rivestita dell’armatura della ragione.
"Questo libro è il frutto di una vita". Così esordisce il prefatore di questo testo, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, affermando una verità profonda, che da sola già dice la ricchezza del volume che il lettore si trova fra le mani: avendo, infatti, dedicato tutta la sua esistenza di consacrato ad approfondire quella che è la straordinaria esperienza della vita umana, quando abitata dalla spiritualità credente cristiana, padre Luigi Borriello offre in queste pagine una formidabile sintesi introduttiva alla teologia della vita spirituale, pescando in una secolare tradizione (biblica ed ecclesiale) e traducendo nel mondo contemporaneo e nella cultura secolare il centro del mistero cristiano, in maniera attenta al linguaggio e ai bisogni dell'uomo d'oggi. La vita spirituale, infatti, secondo la teologia che ne studia le manifestazioni e le descrive, rivela, quando ben compresa, la vocazione "mistica- di ciascuna persona: ognuno di noi è chiamato a esistere secondo una "vita trinitaria", centrata sulla preghiera come incontro personale con Cristo "Dio fatto carne". Borriello non dimentica, tra l'altro, che a differenza di molti spiritualismi in auge, la spiritualità cristiana ha bisogno di relazioni umane per svilupparsi appieno e, dunque, non può che manifestarsi che nella Chiesa e nei processi esistenziali e comunitari della storia umana e cristiana. Non un libro di "teoria", dunque, ma un libro incarnato nell'esistenza e che, perciò, presenta, come ancora sottolinea Sorrentino, «a lettori e ascoltatori non solo dei concetti, ma degli orientamenti di vita», che speriamo possano essere fecondi per chiunque lo avrà fra le mani.
COSTITUZIONE APOSTOLICA
SULLA CURIA ROMANA
E IL SUO SERVIZIO ALLA CHIESA
NEL MONDO
PRAEDICATE EVANGELIUM
INDICE
I
Preambolo
II
Principi e Criteri per il servizio della Curia Romana
III
Norme generali (artt. 1 – 43)
IV
Segreteria di Stato (artt. 44 – 52)
V
Dicasteri
Dicastero per l’Evangelizzazione (artt. 53 – 68)
Dicastero per la Dottrina della Fede (artt. 69 – 78)
Dicastero per il Servizio della Carità (artt. 79 – 81)
Dicastero per le Chiese orientali (artt. 82 – 87)
Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (artt. 88 – 97)
Dicastero delle Cause dei Santi (artt. 98 – 102)
Dicastero per i Vescovi (artt. 103 – 112)
Dicastero per il Clero (artt. 113 – 120)
Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (artt. 121 – 127)
Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (artt. 128 – 141)
Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (artt. 142 – 146)
Dicastero per il Dialogo Interreligioso (artt. 147 – 152)
Dicastero per la Cultura e l’Educazione (artt. 153 – 162)
Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (artt. 163 – 174)
Dicastero per i Testi legislativi (artt. 175 – 182)
Dicastero per la Comunicazione (artt. 183 – 188)
VI
Organismi di giustizia
Organismi di giustizia (art. 189)
Penitenzieria Apostolica (artt. 190 – 193)
Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (artt. 194 – 199)
Tribunale della Rota Romana (artt. 200 – 204)
VII
Organismi economici
Consiglio per l’economia (artt. 205 – 211)
Segreteria per l’economia (artt. 212 – 218)
Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (artt. 219 – 221)
Ufficio del Revisore Generale (artt. 222 – 224)
Commissione di Materie Riservate (artt. 225 - 226)
Comitato per gli Investimenti (art. 227)
VIII
Uffici
Prefettura della Casa Pontificia (artt. 228 – 230)
Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice (artt. 231 – 234)
Camerlengo di Santa Romana Chiesa (art. 235 - 237)
IX
Avvocati (artt. 238 – 240)
X
Istituzioni collegate con la Santa Sede (artt. 241 – 249)
XI
Norma transitoria (art. 250)
Christus vivit è l’esortazione apostolica postsinodale del Sinodo dei vescovi, tenutosi nell’ottobre scorso, sul tema "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale", firmata dal Papa il 25 marzo. Con Paoline esce nella consueta collana Magistero, per diventare strumento di riflessione, approfondimento e confronto, nelle mani di pastori, laici, giovani, che vogliano confrontarsi sulle sfide e gli input che papa Francesco raccoglierà a partire dal Sinodo ha consegnato alla Chiesa.
L'Istruzione della Sacra Congregazione del Culto Divino Memoriale Domini del 1969 aveva solennemente stabilito che la pratica della Comunione sulla lingua doveva essere conservata e che ogni cambiamento di disciplina in merito avrebbe portato delle conseguenze negative. Nonostante ciò la pratica della Comunione sulla mano si è imposta come il modo abituale di ricevere l'Eucaristia e da eccezione è divenuta la regola. Il volume mostra come ciò sia potuto accadere, portando alla luce un'ampia documentazione rimasta finora inedita, che fa comprendere le dinamiche non proprio limpide che hanno prodotto questo risultato. Con approfondimenti storici, giuridici e pastorali si mostra come tale cambiamento abbia contribuito non poco ad un affievolimento della fede nella presenza reale di Cristo nell'Eucaristia.