«Ad un primo sguardo, parrebbero non rinvenirsi novità significative o particolari degni di nota circa il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica in seguito alla promulgazione della costituzione apostolica Praedicate Evangelium. Tuttavia, proprio nell'analisi attenta delle competenze attuali di questo Organismo di giustizia emergono profili interessanti che apportano qualche modifica, oppure che aprono la strada ad ulteriori approfondimenti o specificazioni, o - ancora - si evincono questioni che necessitano, de iure condendo, di miglioramenti o di decisioni chiarificatrici o definitive da parte del Supremo Legislatore. Il nucleo basilare e fondante di tutto il ragionamento è che anche nella Chiesa - anzi, soprattutto nella Chiesa deve risplendere agli occhi del mondo quale speculum iustitiae - deve rispettarsi la giustizia» (dalla Presentazione di Juan Ignacio Arrieta). «Il presente saggio, che sicuramente offre stimolanti riflessioni circa la nuova legge della Curia Romana, entra in dialogo con gli scritti sull'argomento di altri autori che, sui cambiamenti operati dalla Praedicate Evangelium, hanno già fornito i loro commenti; in più, suggerisce risposte alle questioni che possono essere sollevate nell'ambito delle competenze contenzioso-amministrative e amministrative del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica» (dalla Prefazione di Javier Canosa).
Un aspetto del dinamismo in "uscita" che caratterizza la Chiesa nel pontificato di papa Francesco, è stato quello riguardante la riforma della Curia romana presente fin dall'inizio del suo ministero petrino. Il volume desidera affrontare alcune tematiche di particolare rilievo concernenti la riforma operata dalla costituzione apostolica Praedicate evangelium, partendo dai suoi principi ispiratori, fino all'esame di problematiche che nascono dal nuovo assetto che ha assunto questo organismo.
Questa raccolta di saggi costituisce il frutto di un convegno scientifico tenutosi a Roma nell'aprile del 2023, organizzato dalla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, dalla Pontificia Università della Santa Croce e dall'Istituto Tomistico dell'Angelicum. Come indica il titolo di questa raccolta, i saggi qui pubblicati offrono una riflessione scientifica su vari aspetti storici e dottrinali del concetto di ius dell'Aquinate, ed esplorano i modi in cui questo concetto contribuisce all'approfondimento del suo insegnamento circa la natura del diritto, cioè del fenomeno giuridico. Ogni saggio affronta, dal punto di vista del suo argomento specifico, le implicazioni dottrinali della descrizione dello ius come oggetto della giustizia, presentata dal Dottore Angelico nella Questione 57, Articolo 1, della Secunda secundae della sua Summa Theologiae. Seguendo le intuizioni dell'Aquinate, l'attenzione alla virtù della giustizia è quindi considerata fondamentale per comprendere l'essenza o il tessuto ontologico del diritto (ius). Quando l'attenzione filosofico-giuridica si sposta verso la nozione di ius, intesa come fondante per la comprensione di ciò che è il diritto, è possibile giungere ad alcune conclusioni illuminanti: il fenomeno giuridico corrisponde alla stessa cosa giusta (ipsa res iusta), le varie manifestazioni del fenomeno della lex (ossia, della legge positiva, naturale e divina) possono essere considerate come ordini fondativi alla base dei fenomeni giuridici (ratio iuris), mentre i diritti vengono intesi come beni giuridici o beni di giustizia (bona iustitiae). Sebbene la giustizia - insieme allo ius quale suo oggetto - sia esaminata da ciascun autore dal punto di vista specificamente giuridico, essa è al contempo analizzata come sempre intrinsecamente connessa ai suoi aspetti morali e divino-salvifici.
Il 20 ottobre 2017 si è tenuto all'Istituto Sturzo di Roma un incontro di studio sul tema "Visite canoniche e ispezioni: un confronto", cui hanno partecipato studiosi di diversa formazione, riuniti dall'interesse per la materia. Il presente volume prende il titolo dell'incontro e raccoglie gli scritti che sono maturati dagli interventi al dibattito.
Questo volume contiene gli atti della IV Giornata Interdisciplinare di Studio sull'Antropologia Giuridica del Matrimonio, organizzata del Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia (CSGF) della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce, che ha avuto come titolo La famiglia come soggetto sociale. Durante i lavori, e con una prospettiva interdisciplinare che contraddistingue il lavoro del CSGF, si è voluto approfondire «il carattere intrinsecamente sociale della famiglia come soggetto diverso dai suoi soli integranti, cioè, come comunità di persone con un contenuto oggettivo, nel quale vi è anche una dimensione di giustizia intrinseca dalla quale derivano dei diritti e dei doveri essenziali nei confronti sia della Chiesa, per i fedeli, che delle altre società intermedie, dello Stato e delle istanze sopranazionali (...) L'idea di fondo di questo volume è quella di presentare la dimensione sociale della famiglia, riscoprire e spiegare come essa sia, per sua stessa natura, scuola di virtù umane e sociali, come in essa vi sia una funzione che, quando manca, difficilmente la si può supplire, quella di essere mediatrice - proprio come soggetto sociale - tra ogni singola persona e la società civile ed ecclesiale» (dalla presentazione del volume).
«Colgo questa occasione per esortare ogni Vescovo - costituito da Cristo padre, pastore e giudice nella propria Chiesa - ad aprirsi sempre più alla sfida legata a questa tematica. Si tratta di proseguire con tenacia e portare a compimento un necessario cammino ecclesiologico e pastorale, volto a non lasciare al solo intervento delle autorità civili i fedeli sofferenti per giudizi non accettati e subiti. La fantasia della carità favorirà la sensibilità evangelica di fronte alle tragedie familiari i cui protagonisti non possono essere dimenticati. È quanto mai urgente che i collaboratori del Vescovo, in particolare il vicario giudiziale, gli operatori della pastorale familiare e soprattutto i parroci, si sforzino di esercitare quella diaconia di tutela, cura e accompagnamento del coniuge abbandonato ed eventualmente dei figli, che subiscono le decisioni, seppur giuste e legittime, di nullità matrimoniale» (Francesco, Discorso agli Ufficiali del Tribunale della Rota Romana per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, 29 gennaio 2021). Queste pagine raccolgono gli interventi al VIII Corso di aggiornamento in diritto matrimoniale e processuale canonico, tenutosi presso la Pontificia Università della Santa Croce nel mese di settembre 2022. L'incontro, a cui hanno partecipato circa duecento operatori dei tribunali ecclesiastici (giudici, avvocati, difensori del vincolo, notai, psicologi e psichiatri), è stato un'occasione di confrontarsi sulle recenti novità legislative, giurisprudenziali e dottrinali, principalmente per quanto riguarda l'applicazione della riforma del processo di nullità matrimoniale fatta da papa Francesco con il motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus (2015). Hanno contribuito in questo volume: S.E.R. Mons. Alejandro Arellano, Paolo Bianchi, Petar Popovic, Davide Salvatori, Miguel A. Ortiz, Héctor Franceschi, Carmen Peña, Cristiano Barbieri, Gianpaolo Montini, Adriana Neri, Marc Teixidor, Massimo del Pozzo, Adolfo Zambon, Jerzy Wi?cek, Ernest B. O. Okonkwo e Federico Marti.
Il volume raccoglie gli atti del 52° Congresso dell' Associazione Canonistica Italiana, tenutosi a Sanremo dal 5 ettembre 2022. In esso giudici,avvocati, docenti e medici si sono interrogati e confrontati sul rapporto tra sinodalità e realtà processuale nella Chiesa. E intervenuto il Decano della Rota Romana, S.E. Mons. Alejandro Arellano Cedillo, con una prolusione dal titolo ;L'agire sinodale nell'attività giudiziaria della Chiesa in cui ha sottolineato che la sinodalità è «una dimensione che qualifica la natura comunionale della Chiesa e un modo di essere, di vivere e di agire che riguarda tutta la vita ecclesiale, le sue modalità di intendere e di praticare il discernimento e le sue forme di funzionamento, con implicazioni sul governo, e in particolare su alcune questioni giuridico-ecclesiali, quali le strutture di partecipazione e di corresponsabilità nella Chiesa».
Sulla scia del dinamismo in "uscita" che caratterizza la spinta evangelizzatrice della Chiesa, auspicata e promossa dal pontificato di papa Francesco, il volume desidera affrontare diverse tematiche concernenti il diritto missionario e il suo ruolo nella vita del popolo di Dio. Evangelizzazione e carismi, la missione in una società multiculturale, strumenti giuridici di cooperazione tra le Chiese, il ruolo dei laici nella missione, la comunicazione sociale nell'evangelizzazione.
Gli "occhiali" del diritto con i quali, in questo libro, vengono analizzati i primi milletrecento anni della storia della Chiesa cattolica si rivelano particolarmente penetranti per illustrare la straordinaria evoluzione dell'ordinamento canonico e comprendere tematiche oggi vivacemente dibattute (il ruolo dei laici e quello delle donne, il celibato ecclesiastico, la qualificazione contrattuale e sacramentale del matrimonio...). Ma con quegli stessi occhiali si possono esplorare le radici di numerosi istituti di cui ancora oggi i sistemi normativi statuali si avvalgono e gli sviluppi sociali, politici e del pensiero di cui sono stati il frutto, oppure la causa. Aprendo agli studenti universitari di scienze giuridiche, ma anche ai lettori non esperti di diritto, squarci suggestivi su aspetti fondamentali e spesso poco noti della formazione dell'Occidente cristiano.
L'idea di questo libro è di accompagnare chi si accosta per la prima volta alla storia del diritto canonico allo stesso modo di una guida con i visitatori di un solo giorno entro una grande pinacoteca. Nell'impossibilità di vedere tutto, si sono selezionati solo alcuni quadri, almeno i più noti ed importanti, illustrando la personalità di ogni autore, il suo tempo, il messaggio trasmesso, l'influsso esercitato su altri che seguirono. Nella speranza che, al termine della pur breve visita, scaturisca il desiderio di tornare un'altra volta, approfondendo le proprie conoscenze su un mondo che, prima, non conoscevano affatto.
Lo svolgimento della dinamica processuale deve consentire di ristabilire l'ordine infranto e perseguire la via della giustizia, via che conduce a una fraternità sempre più piena ed affettiva, in cui tutti sono tutelati, specie i più debboli e fragili. La legge e il giudizio devono infatti essere sempre a servizio della verità e della giustizia, oltre che della virtù evangelica e della carità. Come affermato da San Giovanni Paolo II nel discorso per la presentazione ufficiale del nuovo Codice di diritto canonico, nel servire la causa della giustizia il diritto dovrà sempre ispirarsi alla legge - comandamento della carità
Lo studio analizza i conflitti tra le associazioni private di fedeli e l'autorità ecclesiastica nel Diritto Canonico latino, conflitti basati su rivendicati diritti di legittimità ed opportunità nell'agire da parte di entrambe le parti e giuridicamente fondati sul can. 323 che sancisce sia l'autonomia delle associazioni private che la vigilanza ed il governo dell'autorità. Esso parte dall'analisi di questi concetti per fornire un quadro di come sono applicati nel vigente ordinamento canonico. Viene poi studiato il processo che porta alla nascita della nuova forma giuridica delle associazioni private, non presenti nel precedente Codice, per giungere ad analizzare la normativa promulgata. La ricerca prosegue esaminando alcuni casi di conflitti reali, anche recenti, trattati dai Dicasteri della Curia Romana o dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Si giunge così alle ultime due parti della ricerca ovvero: l'analisi delle possibili azioni che l'autorità può compiere per tentare di sanare il conflitto - soffermandosi in modo approfondito sulla questione del commissariamento delle associazioni private e su altri provvedimenti come la rimozione del moderatore - e, dall'altra parte, le possibili azioni che può compiere l'associazione per difendere i suoi diritti in risposta all'azione dell'autorità.