L'introduzione delinea il quadro storico in cui nasce l'Itinerario" e ne descrive con precisione la struttura. La sua traduzione lineare e fedele, le note brevi ed essenziali, le parole chiave, la bibliografia aggiornata e l'indice dei passi biblici rendono l'opera ancora più consultabile e comprensibile. " A cura di Mauro Letterio. Con testo latino a fronte.
Bernardo pone al centro della vita cristiana l'esperienza di Dio amore. Ne "L'amore di Dio" egli ci presenta Dio come un Padre che ci ama come figli nel Figlio, che vive e parla nel nostro cuore, che ne diviene il tempio vivo, e chiede la risposta del nostro amore, della nostra fiducia, del nostro abbandono, della nostra preghiera, del nostro dono ai fratelli. Ne "I gradi dell'umiltà e della superbia" Bernardo indica l'umiltà come un camminare sulla via di Cristo, Verbo di Dio e immagine perfetta del Padre, che nella sua Incarnazione si è presentato come l'Umiltà stessa. L'"imitazione" di Cristo rimarrà, d'ora in poi, il centro focale di ogni autentica spiritualità cristiana.
Chi è il barbone arrivato moribondo sul tavolo di un macellaio il 16 aprile 1783? La gente lo chiama subito santo, le alte sfere parlano di superstizione. È Benedetto Giuseppe Labre, un giovane francese cacciato da ogni convento a cui si è presentato come postulante, che ha tuttavia trovato Dio per le strade del mondo. Vive di elemosina, che distribuisce ai più poveri, gira come pellegrino per l'Europa, macina a piedi centinaia di chilometri e finisce a Roma sotto gli archi del Colosseo. Un clochard, ma quando prega diventa simile a Cristo, anche se non lo sa.
Veronica Giuliani è innanzitutto una donna, dal vissuto umanissimo e culturalmente collocabile nel più ampio orizzonte del panorama socio-religioso italiano di inizio Settecento. Una donna sedotta, espropriata, carnalmente posseduta dalla veemenza passionale di un Dio mai pago di comunicarsi in quell'Amore eccedente che ne sostanzia l'identità e dalla cui estasi è "uscito" per noi (Gv 16, 27) il Figlio diletto, Gesù Cristo. L'autore tenta d'interpretare, attraverso il debole linguaggio umano, l'abisso tra l'Amore di Dio e il desiderio di Veronica di possederlo.
Autobiografia di Camilla Battista da Varano, scritta alla fine del Quattrocento. Qui viene presentata insieme ad un testo meno famoso ma certamente non meno ricco: 'Le istruzioni al discepolo', scritte intorno al 1501
San Benedetto Giuseppe Labre era un clochard, giunto dalla Francia nella Roma settecentesca perché innamorato dei pellegrinaggi e dei luoghi sacri. Voleva vivere di sola contemplazione, ma ben presto comprese che il suo monastero era la strada e la sua contemplazione il vivere quotidiano. Nel suo zaino c’erano solo tre cose: il Breviario, l’Imitazione di Cristo e il Rosario. Morì come tutti i clochard, ma lasciò nei romani un segno così profondo che la sua fama di santità si diffuse immediatamente e dopo circa un secolo era già santo. È sepolto nella Chiesa di S. Maria ai Monti.
Note sull'autore
Pier Angelo Piai è un ex-insegnante e scrittore friulano. Da diversi anni si occupa della ricerca sul senso della vita terrena dal punto di vista filosofico, antropologico e teologico e della fenomenologia ad essa correlata. Scrive per alcuni quotidiani e settimanali italiani e cura il blog www.mondocrea.it.
Martino di Tours, Patrizio, Benedetto da Norcia, Brandano, Domenico di Guzmán, Francesco d'Assisi, Antonio da Padova, Tommaso Moro, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Filippo Neri, Carlo Borromeo, Camillo de Lellis, Luigi Gonzaga, Giuseppe da Copertino, Curato d'Ars, Giovanni Bosco, Pio X, Domenico Savio, Giovanni XXIII, Pio da Pietrelcina, Josemaría Escrivá de Balaguer... Uomini eccezionali che hanno segnato la storia dell'umanità lottando contro la barbarie, l'ignoranza, l'ingiustizia, la povertà; trasformando l'ambiente fisico e sociale; creando scuole, confraternite e ordini religiosi vivendo sempre a contatto con l'angelo. Dalla nascita alla morte, la vita è sotto la protezione e l'intercessione degli angeli. Si manifestano in modo eclatante e luminoso svelando la loro superiore natura celestiale oppure si rivelano in modo «nascosto», assumendo le sembianze di un povero, di un pellegrino, di un ospite, di un amico che cerca un colloquio privato e parla a bassa voce per non disturbare. L'attendibilità delle apparizioni angeliche nella vita dei santi è stata a suo tempo indagata dai Bollandisti, un gruppo di storici della agiografia cristiana appartenenti alla Compagnia di Gesù che sotto la guida di padre Bolland (1596-1665) realizzarono una gigantesca raccolta di documenti sulla vita dei santi e dei beati apparsa nel XVII secolo. Oggi don Marcello Stanzione, uno dei massimi angelologi cattolici a livello mondiale, aggiorna tale ricerca includendovi i santi canonizzati dal XVIII al XXI secolo. Il domenicano Antonin Sertillanges (1863-1948) scriveva: «C'è senza dubbio un nesso tra santità ed esistenza angelica, solo che nessuno è mai diventato santo perché ha visto gli angeli, ma ha visto gli angeli perché è diventato santo».
I santi ci vengono proposti come esempi da seguire, ma la vita di san Benedetto Giuseppe Labre (Amettes, 1748 – Roma 1783) potrebbe lasciarci perplessi per la sua scelta così radicale, difficile da imitare. Infatti, questo santo fin dalla giovane età si sentiva chiamato ad una vita particolarmente austera, ma per la sua costituzione gracile nessun ordine monastico lo aveva accolto. Per ispirazione divina segue la sua vocazione di pellegrinare come mendicante, verso i principali santuari italiani ed europei. Molti non riuscirono a capirlo, forse perché non hanno guardato oltre l’apparenza del mendicante. Chi, invece, andava oltre la semplice apparenza, riusciva a vedere il santo che si era offerto vittima di propiziazione, implorante la grazia, la misericordia e il perdono per i peccatori. Con la sua scelta di vita aveva voluto essere immagine del Cristo sofferente a causa delle offese fatte a Dio. Con il suo modo di vivere ci richiama verso l’essenziale, ricordandoci che Dio da solo basta, e che l’essenziale è conoscere Dio ed amarlo. San Benedetto Giuseppe Labre, nelle tante ore trascorse in preghiera, ci insegna che stare con Dio, non ci estranea dal prossimo, ma anzi ci apre ai bisogni di ogni fratello; perché solo nell’amore di Dio i nostri occhi riescono a vedere oltre il nostro limite.
"Le vite dei santi hanno sempre un certo fascino e chi vi si avvicina non rimane mai deluso. Queste pagine, però, hanno qualcosa in più: nel racconto delle loro vite l'autore ci fa riflettere non soltanto su come ogni chiamata ha avuto delle ripercussioni nella società del proprio tempo, ma anche come l'esempio del santo è attuale anche per noi. Con l'acutezza e la precisione del professore di matematica, Joseph Grifone mette in relazione la fede del santo con un aspetto del mondo che viviamo: fede e ragione in Tommaso d'Aquino, fede e impegno nella società minacciata dal relativismo in Tommaso Moro, fede e cultura in Edith Stein, scienza e fede in Jerome Léjeune. Ciò che sorprende, leggendo queste pagine avvincenti, è il carattere attuale, contemporaneo direi, della figura di questi santi e del loro esempio. Nelle loro problematiche, nella fedeltà alla loro vocazione, possiamo scoprire i nostri problemi, le nostre sfide, i nostri compiti" (card. Robert Sarah).
Pubblicato in Francia nell'Anno della Fede, questo libro di Joseph Grifone è in piena continuità con l'esortazione apostolica "Gaudate et esultate" di Papa Francesco, nella quale si ricorda a tutti i cristiani la chiamata alla santità.
S. Maria Maddalena di Firenze (1566-1607) e' stata una donna capace di accettare la sfida di credere, di fidarsi di Gesu' di Nazareth in un tempo in cui grandi erano gli interrogativi aperti su diverse realta' ecclesiali.Recuperare lo spessore storico di una donna, dei suoi sogni e dei suoi ideali, ma anche della fatica che ha fatto per rimanere fedele alla scelta compiuta, e' l'intento di questa biografia condotta alla luce degli ultimi studi, sulla base delle parole della mistica carmelitana raccolte e trasmesse dalle sue sorelle.