Questo libro è un tentativo di ridare parola alla cosiddetta "Madonna di Don Bosco", la famosa pala della chiesa di Valdocco, cuore della spiritualità salesiana. L'autrice coinvolge il lettore in un affascinante percorso che compone gli aspetti storico-politici, ecclesiali, artistici, il cammino stesso della spiritualità di don Bosco, le sue esperienze, le scelte, le motivazioni profonde di un quadro che è una chiave ermeneutica fondamentale dell'opera del Santo. Il testo è corredato fuori testo di immagini.
Dodici case parlano a un intervistatore americano, giunto in laguna per girarvi un corto sul problema dell'acqua. Negli States sono infatti convinti che la Serenissima sia destinata a sparire in qualche prossima catastrofe. Dodici case raccontano così segreti, aprono finestre a far luce sui cadaveri negli armadi, emettono sussurri e grida a patto che le interviste circoli solo al di là dell'Oceano. In una parola, dodici bizzarri personaggi, dodici veneziani eccentrici, ovvero i proprietari degli appartamenti, situati in un ideale percorso, dalla Stazione al Lido alla campagna, liberano ossessioni e desideri malsani in una sorte di confessione pubblica dei peccati, o di analisi gratuita.
Se il cinema è uno degli spettacoli più popolari del secolo appena trascorso è anche per la sua capacità di dialogare con il panorama culturale e lo scenario spettacolare circostante. Ciò accade in modo appariscente tra il 1924 e il 1954, in quel periodo di trionfo del cinematografo compreso tra la crisi del cinema muto e l’avvento della televisione. Attraverso la ricostruzione degli equilibri e delle rotture nella ‘popolarità’ dello spettacolo italiano di quegli anni, e l’analisi di alcuni film nazionali emblematici, viene indagata la fitta rete di prestiti, calchi e interazioni con le forme spettacolari circostanti più amate dal pubblico (dal teatro alla canzone, dal varietà alla radio, dallo sport ai concorsi a premio), che confluiscono nel cinema facendone, per lo meno fino all’ingresso della televisione, lo spettacolo popolare.
Paola Valentini è docente di Storia e critica del cinema e di Storia della radio e della televisione presso l’Università Cattolica di Piacenza e l’Università di Firenze. Studia in particolare il cinema italiano e il sonoro cinematografico e svolge attività di ricerca e consulenza nell’ambito della radio e della televisione.
Sant'Antonio è una figura che assume rilievo nella suggestiva cornice medievale europea, così ricca di eventi e fermenti, dominata dalle figure di Federico II e di papa Gregorio IX. L'Autore ci presenta una storia rigorosa e di accattivante lettura, che cerca di spiegare le radici del fenomeno antoniano e perché il frate lusitano abbia scelto Padova come città del cuore
A Hebron una donna ebrea con tredici figli vive da sola nel mezzo dei territori palestinesi in una roulotte corazzata di sacchetti di sabbia. I bambini non possono nemmeno uscire a giocare, eppure lei non pensa di trasferirsi. Yiad, unico nuotatore professionista palestinese, si reca tutti i giorni ad allenarsi in una piscina di Gerusalemme. A ogni passo rischia di essere arrestato, eppure la passione del nuoto è più forte di qualsiasi guerra. Nelle colline del Golan, territorio siriano occupato nel '67, ogni anno viene aperta la frontiera per consentire ai ragazzi che studiano a Damasco di tornare a casa. Come queste, molte altre storie, che ci parlano di un'infinita capacità di adattarsi e di un ostinato attaccamento alla vita.
Il libro documenta le lettere e le conversazioni intrattenute fra Eugenio Corti e il suo vastissimo pubblico di lettori. Corti spiega loro che il senso della sua vita e della sua opera risiede nella lotta contro il totalitarismo, di qualunque colore, contro le ideologie di morte, contro la menzogna. Il libro assume in diversi capitoli il carattere dell'autobiografia: Paola Scaglione ha saputo tesserla con finezza, lasciando che Corti si esprimesse in libertà . Vi evoca la genesi della sua opera, i ricordi di guerra, le convinzioni religiose, l'incontro con le persone che l'hanno segnato come uomo e come scrittore. E, sul filo delle sue confidenze, appare il profilo di uno degli interpreti più luminosi della letteratura contemporanea (pp. 280).
Fine anni Novanta. Un paese dell'America centrale alla vigilia di elezioni fortemente contrastate dalla dittatura in carica. In un clima politicamente arroventato si ritrovano quattro persone legate da eventi passati. Salvatore Cusimano, ex poliziotto responsabile della sicurezza all'ambasciata italiana, che, ai tempi in cui era infiltrato nelle Brigate Proletarie avava salvato la vita all'onorevole Manzoni, rapito dalle Brigate Rosse, lo stesso Manzoni, membro della commissione di controllo che deve sorvegliare lo svolgimento delle elezioni, Carlo, noto giornalista, e Giulia all'epoca coinvolta con le Brigate e ora con il Fronte Deocratico che si oppone alla dittatura di Mendez.