«Se proprio dovessi, sceglierei la Tasmania. Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l'uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un'isola, quindi facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda». "Tasmania" è un romanzo sul futuro. Il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. La paura e la sorpresa di perdere il controllo sono il sentimento del nostro tempo, e la voce calda di Paolo Giordano sa raccontarlo come nessun'altra. Ci ritroviamo tutti in questo romanzo sensibilissimo, vivo, contemporaneo. Perché ognuno cerca la sua Tasmania: un luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi. Ci sono momenti in cui tutto cambia. Succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un'altra direzione. La chiamiamo crisi. Il protagonista di questo romanzo è un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande. Con lui ci sono Lorenza che sa aspettare, Novelli che studia la forma delle nuvole, Karol che ha trovato Dio dove non lo stava cercando, Curzia che smania, Giulio che non sa come parlare a suo figlio. La crisi di cui racconta questo romanzo non è solo quella di una coppia, forse è quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo - e del nostro pianeta. La magia di "Tasmania", la forza con cui ci chiama a ogni pagina, è la rifrazione naturale fra ciò che accade fuori e dentro di noi. Così persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l'apocalisse è in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore. Raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del Novecento italiano, Paolo Giordano si spinge nei territori più interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicità e leggerezza in un luogo tutto suo, dove poter giocare con i nascondimenti e la rivelazione di sé, scendere a patti con i propri demoni e attraversare la paura.
Il cinema americano fin dalle sue origini ha optato per un racconto coerente e comprensibile che mette al centro della storia un eroe o un'eroina, portatori di determinati valori e visioni del mondo. Ognuno di questo eroi segue un arco narrativo che lo porta ad uscire dal mondo ordinario per affrontare l'ignoto e ritornare al mondo di partenza, profondamente modificato nella sua psicologia e nel suo modo di essere. È quello che viene definito "il viaggio dell'eroe", lo storytelling che, fin da prima della nascita del cinema, caratterizza i grandi racconti che sono stati narrati nel corso della storia dell'umanità. Dal cinema primitivo a quello contemporaneo questo modello narrativo non è sostanzialmente cambiato, ma quello che è cambiato radicalmente è la tipologia di eroi od eroine che vengono raccontate. Come e perché si è passati dall'eroico pompiere raccontato in uno dei primi film del cinema muto americano all'anti-eroe nichilista Joker, dell'omonimo film vincitore dell'Oscar, che non spegne gli incendi ma invece li appicca creando caos e violenza per le strade della città? Il libro, attraverso l'analisi di alcuni film paradigmatici delle varie epoche del cinema (dal muto alla contemporaneità), racconta ed analizza questo mutamento, figlio del cambiamento del contesto socioculturale di cui i film sono uno specchio.
Dal testo base del Compendio, il primo volume sui capisaldi della fede cristiana in forma di domanda e risposta. Arricchito da percorsi di lettura per la catechesi e la lettura personale e dalla sezione di attualizzazione: "Che cosa significa per me oggi?".
Lo Spirito Santo, questo sconosciuto. Il primo dono di Gesù ai credenti, la terza persona della relazione d'amore che è Dio rivelatosi come Trinità, colui che Gesù stesso chiama Consolatore, Vivificatore, Paracleto, spesso, troppo spesso, nella vita media del cristiano è una presenza marginale. Gesù stesso, invece, lo ha consegnato per poterci unire al Padre attraverso il Signore. Proviamo a parlare dello Spirito Santo, allora, della sua presenza nella Scrittura, del suo ruolo, del suo aiuto. Così da rimetterlo al centro, motore della nostra vita interiore. «Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, Cristo resta nel passato, il vangelo è una lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l'autorità un potere, la missione una propaganda, il culto un ricordo, e l'agire cristiano una morale da schiavi». Patriarca Ateganora
«Il nostro viaggio comincia da Ventotene per sottolineare il filo, sottile ma robusto, che lega chi si è opposto al fascismo, anche durante il Ventennio, a chi, dopo la caduta del regime, l'occupazione dei tedeschi e la nascita della Repubblica sociale italiana, ha partecipato a un movimento nazionale di resistenza ampio, articolato, originale». «Il periodo dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 - scrive Pezzino - è stato uno di quelli nei quali i cittadini, volenti o nolenti, si sono trovati a dover compiere scelte "politiche", dalle quali dipendeva non solo la loro sorte personale, ma anche, quella della patria». La resistenza italiana è un fenomeno articolato in cui gli storici odierni ricomprendono non solo l'azione dei partigiani e dei combattenti, degli internati militari italiani, dei deportati politici, ma anche quella dei tanti semplici cittadini che si opposero all'occupazione tedesca e al fascismo, a partire dalle donne, il cui decisivo contributo è stato a lungo misconosciuto. Dei numerosi episodi di coraggio civile si è tenuto conto nel tracciare questo itinerario che affianca ai già molto celebrati luoghi simbolo della lotta partigiana, altri meno noti ma il cui ricordo la rende vivida.
Stanislao Medolago Albani è stato uno dei padri fondatori del cattolicesimo sociale italiano. Una figura straordinaria e ancora poco conosciuta. Bergamasco (nacque nel 1851 e morì nel 1921) fu un uomo di studio, di azione, di contemplazione. Discepolo di san Giovanni Bosco, fondò banche, istituti di assicurazione, giornali; fu precursore dell'Università Cattolica e stretto collaboratore dei papi Leone XIII e san Pio X, protagonista assoluto, dopo l'Unità d'Italia, dell'Opera dei Congressi che portò all'impegno politico dei cattolici. Era animato dalla convinzione che la carità cristiana deve essere l'anima della società nella quale le persone sono chiamate a partecipare responsabilmente alla vita sociale per realizzare il bene comune.
Nella attuale letteratura, costituita prevalentemente da testi di narrativa o di saggistica, a volte di poesia, è meno presente la trattazione del valore filosofico della montagna come luogo specifico di incontro tra l'uomo e la natura, tra l'uomo e la dimensione interiore ed esistenziale che le altezze dei monti possono rappresentare. Il percorso proposto in questo libro intende colmare in piccola parte tale vuoto utilizzando un genere che nasce dalla contaminazione tra autobiografia, narrazione letteraria e riflessione filosofica.
Tale ibridazione di generi si concretizza in lettere verosimili di diversi filosofi a colloquio con le vette cui si sentono legati. Ogni montagna si fa ascoltatrice silenziosa e attenta delle esperienze di vita, ma anche vera e propria interlocutrice di un dialogo aperto alla dimensione dell'Altro.
Silvio Dissegna (1967-1979), ragazzo torinese morto dodicenne dopo acute sofferenze fisiche, aveva come grande ricchezza l'amicizia con Gesù che rendeva forte il suo spirito. Un piccolo-grande cristiano, un esempio per quanti, giovani e adulti, affrontano difficoltà fisiche o morali nel loro cammino di crescita.
Il presente volume raccoglie le meditazioni proposte dal Papa sui Salmi e Cantici della Liturgia delle Ore, durante le Sue catechesi all'Udienza generale del Mercoledi. La raccolta fa seguito ai quattro volumi dal titolo Liturgia delle Lodi", ciascuno corrispondente alle Quattro Settimane in cui e suddiviso il Salterio LIturgico. " Continua la Catechesi del Papa sui Salmi e Cantici. Anche nella presente pubblicazione, i Salmi e Cantici seguono l'ordine delle Liturgia delle Ore. Al commento del Santo Padre e premesso il testo di ciascun Salmo e Cantico secondo la traduzione ufficiale per l'uso liturgico della CEI. La raccolta si apre con due catechesi introduttive (I Salmi nella tradizione della Chiesa; La Liturgia delle Ore preghiera della Chiesa) e si conclude col commento al Cantico del Benedictus.
Il cofanetto raccoglie i volumi che gli autori hanno dedicato alla rilettura dei più importanti testi evangelici attraverso grandi capolavori della storia dell'arte e della letteratura; i tre libri sono dedicati rispettivamente al Natale, alla Pasqua e alle parabole.
Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all'improvviso, dopo avere provocato una serie di "incidenti emotivi", come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri - le persone che ama e ha amato - proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una "memoria condivisa" che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c'entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov'è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l'immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l'Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l'ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo "Romanzo senza umani", dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi?
Per i cristiani credere vuol dire accogliere la relazione che il Crocifisso risorto ci offre mediante il suo Spirito. La testimonianza qualifica la vocazione missionaria che il Testimone fedele (cfr. Ap. 1,5) conferisce a quanti lo seguono, affinché in ogni tempo e di principio a tutti, venga data la possibilità di accedere a questa esperienza di salvezza. Le mediazioni che compongono la testimonianza non prendono il posto dell'evento che la fonda; nemmeno, però, gli rimangono strumentalmente esterne, perché l'evento non si dà al di fuori delle sue appropriazioni. L’indagine qui dedicata al dinamismo testimoniale è marcatamente riflessiva, come si addice all'accademia, senza però rifugiarsi nell'astrazione, perché nell'analisi della forma veritativa specifica della testimonianza, ne va della figura stessa della Chiesa e della intelligibilità del suo discorso pubblico. Dalla Prefazione di Massimo Epis