
Questo saggio, scritto originariamente nel 1961 è frutto della riflessione di Christopher Dawson, sviluppata dal 1953 al 1958 in numerose conferenze dedicate a persuadere della necessità d'introdurre lo studio della cultura cristiana nell'istruzione superiore dei paesi anglosassoni. Il contatto dello storico britannico con la gioventù universitaria statunitense, sia cattolica che protestante, lo conferma in particolare nella convinzione che l'ignoranza dei cristiani nei confronti della loro stessa cultura sia non solo uno dei principali ostacoli sulla strada di un serio ecumenismo, ma anche causa non secondaria del fallimento dell'intero sistema d'istruzione occidentale, nonostante i pretesi progressi nei metodi educativi.
Una nuova edizione del Libro "Gli Etruschi e le Vie Cave", rivista, corretta ed integrata con fotografie inedite. Questo Volume, con i testi di Carlo Rosati e le foto di Cesare Moroni, è dedicato agli Etruschi della Zona del Tufo ed in particolare alle famose Vie Cave che rappresentano sicuramente il più interessante quanto misterioso aspetto archeologico di Sovana, Sorano e Pitigliano. Un singolare racconto a due mani, fatto di storia, simbologia e leggenda, dove le ricercate quanto suggestive immagini fungono da cornice e vanno a rafforzare il testo descrittivo; il tutto legato da un sottile filo conduttore il cui fine è quello di guidare il visitatore alla scoperta di antiche testimonianze, facendogli assaporare il fascino di luoghi ancora incontaminati ed il mistero delle scoperte archeologiche più recenti. Il testo, tradotto in Inglese e Tedesco, è corredato da quattro praticissime carte archeologiche.
L'espressione "controllo delle nascite" (birth control) è stata ideata nel 1914 da una giovane anarchica statunitense, Margaret Sanger. Convinta che l'impiego sistematico della contraccezione avrebbe emancipato la donna dai vincoli sociali e culturali del passato e avrebbe posto fine a povertà, guerre e malattie, la Sanger collaborò con eugenisti e neo-malthusiani, fondò riviste e associazioni internazionali anti-nataliste, avviò numerose cliniche per l'assistenza delle donne intenzionate a prevenire la gravidanza o ad abortire, finanziò la ricerca che condusse alla scoperta della formula della pillola anticoncezionale. Nel tempo, tale attività ottenne un impatto enorme sui costumi individuali e sulle politiche relative alla natalità adottate sia in Occidente, sia in paesi come India e Cina. Il volume, basato sulle fonti a stampa dell'epoca e sulla documentazione raccolta negli archivi statunitensi, costituisce la prima monografia italiana sull'argomento, ripercorrendo in maniera rigorosa ed approfondita le tappe che condussero la Sanger alla definizione del birth control e alla creazione di un movimento ancor oggi in piena espansione.
Lo storico e senatore romano Cornelio Tacito aveva scritto la Germania negli anni successivi a Domiziano con l'intenzione di celebrare, attraverso la descrizione degli usi e costumi degli antichi germani, le virtù dei romani delle origini. Crudeli in battaglia, rozzi ma moralmente integri, feroci difensori della propria libertà, i germani, secondo Tacito, non si erano mai mescolati con altre nazioni. Scritta per sferzare gli animi contro la tirannide, l'opera divenne invece, in anni moderni, uno strumento del potere. Dell'opera si persero le tracce nel Medio Evo fino a quando essa ricomparve nel XV secolo tra i codici che l'umanista Enoch di Ascoli, allievo di Francesco Filelfo, aveva acquisito nelle biblioteche del nord Europa. Riscoperta dagli umanisti, l'opera divenne ben presto riferimento dei sostenitori della supremazia della cultura tedesca come l'umanista Conrad Celtis, e poi dei protestanti, fino a trasformarsi in una bibbia del Nazismo. "Un libro molto pericoloso", titolo che riprende la definizione della Germania di Tacito di un grande storico italiano, Arnaldo Momigliano, è un testo affascinante. La ricostruzione attentamente documentata e scientificamente rigorosa di una vicenda che sembra la sceneggiatura di un film di avventura. Postfazione di Paolo Fedeli.
Lo storico e senatore romano Cornelio Tacito aveva scritto la Germania negli anni successivi a Domiziano con l’intenzione di celebrare, attraverso la descrizione degli usi e costumi degli antichi Germani, le virtù dei Romani delle origini. Crudeli in battaglia, rozzi ma moralmente integri, feroci difensori della propria libertà, i Germani, secondo Tacito, non si erano mai mescolati con altre nazioni. Scritta per sferzare gli animi contro la tirannide, l’opera divenne invece, in anni moderni, uno strumento del potere.
Dell’opera si persero le tracce nel medio evo fino a quando essa ricomparve nel XV secolo tra i codici che l’umanista Enoch di Ascoli, allievo di Francesco Filelfo, aveva acquisito nelle biblioteche del nord Europa, a Fulda e Hersfeld, per conto di papa Niccolò V, destinati a creare il primo nucleo della Biblioteca Vaticana. Riscoperta dagli umanisti, utilizzata come fonte da Pio II Piccolomini, l’opera divenne ben presto riferimento dei sostenitori della supremazia della cultura tedesca come l’umanista Conrad Celtis, e poi dei protestanti, fino a trasformarsi in una bibbia del Nazismo, che vi trovò la prova della purezza della razza ariana.
Il manoscritto poi riemerse dalla polvere nella biblioteca di una nobile famiglia di Jesi, i Baldeschi Balleani, e fu pubblicato nel 1907 da un professore di liceo jesino, Cesare Annibaldi, diventando argomento di contesa da parte della Germania e di Heinrich Himmler, sacerdote dell’ideologia nazista, che voleva riaverlo a tutti i costi.
Un libro molto pericoloso, titolo che riprende la definizione della Germania di Tacito di un grande storico italiano, Arnaldo Momigliano, è un testo affascinante. La ricostruzione attentamente documentata e scientificamente rigorosa di una vicenda che sembra la sceneggiatura di un film di avventura.
Un’opera straordinariamente brillante. (Washington Post)
Krebs ci guida in un viaggio affascinante dalla Roma imperiale alla Germania di Hitler attraverso monasteri, tribunali e biblioteche. Un viaggio attraverso la storia delle idee che è un racconto giallo e un thriller. (El Pais)
Il racconto di Krebs è magistrale… Il risultato è un moderno libellus aureus su un antico libellus aureus. (Classical Journal)
Il filologo classico e studioso di storia delle idee, Christopher B. Krebs racconta per la prima volta al vasto pubblico come il libro di Cornelio Tacito, nel corso della sua storia, sia stato strumentalizzato. (Neue Züricher Zeitung)
“Libro dell’anno 2011” per gli studi classici. (Times Literary Suplement)
Splendente nella sua armatura e con le insegne, montato su un destriero durante un torneo o impegnato in combattimento ravvicinato sul campo di battaglia, la figura del cavaliere di corte è diventata un'icona del Medioevo. Ma dietro l'immagine popolare esiste una realtà storica più complessa e affascinante. Questo libro va oltre il mito per spiegare chi fosse davvero questo celebrato guerriero a cavallo. Dai particolari della complicata armatura alle tappe della "carriera militare", dal codice cavalleresco al ruolo politico e sociale, il volume offre una guida illustrata al mondo dei cavalieri attraverso resoconti di prima mano, rievocando in modo vivace e realistico battaglie come quelle di Agincourt e Pavia, nonché singoli cavalieri quali Goffredo di Buglione, Guglielmo il Maresciallo e Riccardo Cuor di Leone.
Politici e studiosi alessandrini per l'Unità d'Italia. Prefazione di Corrado Malandrino.
Il '68 è un tema, quasi paradossalmente, sempre attuale. Coinvolge chi c'era ed è rimasto dalla stessa parte, chi lo ha guardato da lontano con curiosità o con fastidio, chi lo ha attraversato e ora lo rimuove o lo rifiuta, ma anche chi non era ancora nato o all'epoca andava all'asilo ed è desideroso di avvicinarsi, di conoscere, di capire, di giudicare. Questa ampia e rigorosa antologia allinea e accosta analisi e interpretazioni del fenomeno, disegni del contesto italiano e internazionale, documenti della rivolta universitaria, dibattiti sull''eredità' del '68 e, al contempo, presta particolare attenzione ai 'luoghi' (le aule, l'assemblea, il corteo, le occupazioni), al modo di vestire, alle canzoni. Ne risulta un affresco vasto e composito che restituisce efficacemente linee, particolari, colori, atmosfere, contraddizioni di questa mitica e lontana stagione.
ll vastissimo patrimonio dei beni comunali, cioè le terre di uso collettivo, è stato fino all'Ottocento un istituto decisivo per le diseredate masse rurali del Friuli, poiché ha rappresentato per esse un vitale supplemento di risorse e, insieme alla chiesa locale, un potente fattore di radicamento identitario e territoriale e di regolazione dei rapporti vicinali. Facendo seguito alla pubblicazione del 2004 (dedicata all''area metropolitana udinese') e a quella del 2010 (riguardante un territorio compreso tra Mortegliano, Codroipo, Dignano e Mereto di Tomba), questo volume propone la traduzione a stampa dei privilegi con cui Venezia concedeva in uso "per grazia" le terre pubbliche alle comunità rustiche comprese negli attuali comuni di Rive d'Arcano, San Daniele, Ragogna, Majano, Osoppo, Gemona, Venzone, Artegna, Buia, Treppo Grande, Tricesimo, Colloredo di Monte Albano, Moruzzo e Fagagna. Un articolato inquadramento al complesso tema dei beni comunali in Friuli è propedeutico alla lettura ragionata degli atti trascritti, che apre ad uno stimolante spaccato sulla vita quotidiana della società rurale premoderna.
Dieci testimonianze per capire, da prospettive diverse, le radici dell'attuale crisi. Dieci esperienze di vita per immaginare un nuovo cammino per il futuro della nostra Società.
Questo volume raccoglie testimonianze di cattolici attenti alle trasformazioni della società civile, ma non è, e non vuole essere rivolto, solo ai cattolici.
Vuole portare elementi di verità e di chiarezza attraverso la sensibilità dei cattolici, sapendo, come ricordava il card. Martini, che il mondo non si divide tra credenti e non credenti, ma più facilmente tra chi pensa e chi non pensa.
Questo libro potrà così essere completato in una ideale collana dalle testimonianze anche di coloro che non si professano cattolici (atei e agnostici, cristiani di altre confessioni, ...) e che credono alla necessità e alla grandezza della politica.
In un mondo dominato dalla forza ossessiva e idolatrica dei sondaggi, è importante mantenere fede ai propri principi, anche quando questi risultassero minoranza e perdenti.