
La psicoterapia junghiana non privilegia la biografia personale del paziente, ma allarga la sua indagine all'ambiente, al peso della storia, all'incidenza dei miti e degli archetipi. Il linguaggio del sogno, il simbolismo dell'incesto, la psicologia della traslazione sono i tre grandi temi della riflessione junghiana, che interpreta l'attività psicoterapeutica come un'arte umanistica, fatta di intuizione, vastissime conoscenze culturali, esperienza totale e impegno etico.
Il volume ci presenta Jung nella veste di docente e divulgatore dei principi basilari del suo pensiero teorico. Il più ampio dei contributi qui raccolti, Fondamenti della psicologia analitica, riproduce infatti la trascrizione stenografica delle lezioni tenute nella londinese Tavistock Clinic. La vita simbolica è la trascrizione di un seminario tenuto nel 1939 alla Guild of Pastoral Psychology di Londra. Il saggio Simboli e l'interpretazione dei sogni nasce invece dalla decisione presa da Jung, poco prima di morire, di presentare le proprie teorie a un ampio pubblico di non specialisti. Completano il volume due saggi sulla persona e sulle teorie di Freud.
È questo l'ultimo volume dell'edizione italiana degli scritti di Jung. Si tratta di contributi perlopiù brevi e incisivi, in parte riscoperti dopo la morte dell'autore e raggruppati per temi , i quali costituiscono - afferma Luigi Aurigemma nella Premessa - «come un rapido sorvolo della sua complessiva produzione; vario e tuttavia coerente, in quanto animato da una fondamentale unità d'ispirazione». Questi testi infatti « illustrano, affrontandola dalle più disparate angolazioni, la concezione propria a Jung della vita umana, cui è specifica la ricerca di un senso e di un fine da lui individuati nel continuo allargamento della conoscenza e coscienza di sé ». Il lettore avrà modo di trovarvi l'eco degli interessi giovanili di Jung per l'occultismo e la parapsicologia, dei suoi contributi più specificamente psichiatrici e psicologici degli anni successivi e delle speculazioni filosofiche ed etico-religiose degli ultimi anni. Scoprirà lo Jung giovane e attento recensore dei testi scientifici dei suoi maestri (Bleuler, Freud ecc.) alla ricerca appassionata della «sua» via personale, lo Jung della maturità, stimato prefatore di ricerche e studi di discepoli o simpatizzanti delle sue teorie , di Neumann, Jacobi, Harding, Adler, e di tanti altri che gli fanno corona in queste pagine. Dall'ultimo gruppo di scritti emerge infine lo Jung pensatore e filosofo che, con l'occhio attento alle religioni del mondo, dibatte lo spinoso problema del male nella storia e propone, a chi è ormai disilluso dal crollo delle fedi e dei valori, una forma di religiosità tutta interiore, che affida all'individuazione personale il compito di tornare a realizzare sempre da capo in ognuno di noi una nuova e più matura incarnazione del divino nell'umano.
Secondo Peter Fonagy l'opera di Schore ha "radicalmente trasformato la nostra comprensione psicoanalitica dei disturbi psicologici". La questione di come e perché le prime relazioni della vita abbiano un'influenza così straordinaria su tutto ciò che avverrà in seguito va molto oltre ogni previsione della psicoanalisi degli inizi e costituisce un problema fondamentale non solo per la disciplina di Freud ma per tutte le scienze umane. Come fanno le esperienze precoci, specialmente le esperienze affettive vissute con chi si prende cura dell'infante nei primi momenti di vita, a organizzare i modelli di crescita strutturale che hanno come esito l'espansione delle capacità funzionali dell'individuo in via di sviluppo? Per Schore, la possibilità dell'infante di sintonizzarsi con la mente di altre persone si rivela fondamentale per la maturazione dei circuiti cerebrali che mediano le sue capacità di autoregolazione: la relazione madre-bambino produce dunque veri e propri cambiamenti cerebrali. Questo studio, che fa parte di una trilogia sul rapporto tra regolazione affettiva e organizzazione del Sé, affronta i temi cruciali dello sviluppo della mente, analizzando e illustrando con approccio interdistiplinare i possibili apporti delle neuroscienze alla psicoanalisi e alla psicoterapia.
Il libro, che indaga sulle basi neuropsicologiche del misticismo, ha il pregio unico di presentare, in modo comprensibile a tutti, dati perfettamente aggiornati alle più recenti ricerche scientifiche. Ma cos'è la neuropsicologia e cosa ha a che fare con la religione? La neuropsicologia studia tutti i fenomeni psichici dell'uomo a livello del sistema nervoso, descrivendo quindi in modo molto approfondito le connessioni tra corpo e psiche. La storia evolutiva del cervello e i meccanismi neurochimici che sottendono le emozioni, i sentimenti e i diversi stati di coscienza (veglia, sonno, sogno e trance) sono tra gli argomenti trattati in questo volume. E da circa dieci anni che l'autore, nell'ambito di tale disciplina, ha concentrato la sua attenzione sulla sfera del sacro e in particolare sui fenomeni di estasi e beatitudine su cui si imperniano le tradizioni spirituali, esaminando con rigore metodologico alcune delle principali ipotesi per spiegare l'esistenza, negli esseri umani, di circuiti cerebrali coinvolti nell'esperienza religiosa.
La psicoterapia è più efficace quando si concentra in modo particolare sul contatto emotivo. Questo è quanto sostiene Susan M. Johnson in questo volume, attingendo alle più recenti ricerche sull'attaccamento, e rivalorizzando allo stesso tempo il contributo di pionieri come John Bowlby, Carl Rogers e Harry Stack Sullivan. Dopo aver presentato una sinossi sulla teoria dell'attaccamento e una prospettiva analitica dello sviluppo della personalità e della regolazione affettiva, la Johnson, evidenziando le implicazioni di questa teoria sulla pratica generale della psicoterapia, mostra come la terapia focalizzata sulle emozioni (Emotionally Focused Therapy - EFT) si allinei perfettamente con la teoria dell'attaccamento, fornendo tecniche collaudate per il trattamento dell'ansia, della depressione e dei problemi di relazione. Per ogni modalità (setting individuale, di coppia e familiare) sono analizzati i concetti chiave, presentati in modo approfondito attraverso numerosi casi clinici. Di particolare utilità è, alla fine di ogni capitolo, la presenza di esercizi e domande di approfondimento.
A Giovanni Sartori la cultura politica italiana deve non solo la nascita della scienza politica come disciplina accademica, ma anche le più penetranti analisi degli aspetti più essenziali del nostro sistema politico. In questa raccolta di scritti in suo onore, venti tra i suoi amici e vecchi allievi hanno voluto festeggiarlo sottolineando proprio questo suo ruolo. Presentati in ordine alfabetico - dal saggio di Giuliano Amato a quello di Giuliano Urbani - i contributi spaziano dal tema delle trasformazioni intervenute nel nostro sistema dei partiti, a quello dell'equilibrio tra poteri posto a rischio dal progressivo venir meno del ruolo del Parlamento; dai concetti così centrali nel pensiero di Sartori - di democrazia e rappresentanza, all'analisi dell'Unione Europea come sistema politico; dall'attenzione alla logica e metodologia delle scienze sociali, a fenomeni del tutto nuovi quali il terrorismo islamico. Nel complesso, pur tra di loro non collegati, i venti saggi che compongono questo volume, oltre che rappresentare una summa peraltro provvisoria - della ricchezza del pensiero di Sartori, sono anche un'utile chiave di lettura per comprendere i problemi che affliggono il nostro sistema politico e orientare il lettore nella valutazione delle riforme proposte per la loro soluzione.
"'L'histoire de l'éducation dans l'Antiquité', apparsa a Parigi nel 1948 per le Éditions du Seuil, è l'opera centrale di Henri-Irénée Marrou (Marsiglia 1904-Parigi 1977), grande studioso del cristianesimo antico, esperto epigrafista, importante teorico della storiografia, appassionato musicologo, intellettuale impegnato in vari gruppi del cattolicesimo sociale francese. Marrou non poteva pensare di dovere gran parte della sua fama proprio a quest'opera erudita e complessa, ma come talvolta accade per testi che vengono a colmare un vuoto e per autori che costruiscono il proprio oggetto osando dove altri non si sono spinti, la Storia è diventata uno dei suoi scritti più ammirati, letti e tradotti. In Italia è stata pubblicata presto, nel 1950, da "Studium" nella collezione in cui era apparso 'Umanesimo integrale' di J. Maritain e 'Cattolicesimo' di Henri De Lubac, ed ha avuto un'eco significativa anche oltre la cerchia degli specialisti degli studi classici" (dalla Prefazione di Giuseppe Tognon).
Il testo si rivolge agli insegnamenti avanzati di psicometria, come teoria e tecnica piscometrica e teoria e tecniche dei test, presenti in molti corsi di laurea della facoltà di psicologia. Lo scopo dell'opera è fornire le basi teoriche del processo di misurazione delle variabili psicologiche e indicare i passi fondamentali da seguire per lo sviluppo di un test psicologico. Particolare attenzione viene dedicata alle tecniche di analisi statistica caratteristiche della psicometria (analisi degli item, analisi fattoriale esplorativa e confermativa, modelli di equazioni strutturali, modelli di Rasch), che vengono presentate nei loro fondamentali aspetti teorici nella versione cartacea e approfondite a livello di realizzazione mediante software dedicati nel materiale online. Punti di forza del testo sono un approccio molto concreto, grazie all'uso di un linguaggio semplice e di numerosi esempi applicativi di ambito psicologico, un grande numero di esercizi e il riferimento continuo all'uso di strumenti fondamentali come Excell, SPSS, MPLUS, Winsteps e FACTOR.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Palermo 1896 - Roma 1957) e Alessandra Wolff-Stomersee (Nizza 1894 - Palermo 1982), due aristocratici visceralmente legati a punti distanti ed appartati della civiltà europea, raccontano, attraverso documenti ed immagini, la propria vita e quella delle loro terre. Le immagini percorrono i mondi scomparsi: la vita di un giovin signore a Palermo e nel feudo agli inizi del secolo; il castello di Stomersee in Lettonia; i balli a Palermo nel 1929, l'anno della crisi americana; l'Europa tra le due guerre. Poi le distruzioni e la rinascita degli affetti nell'"impancarsi", secondo la terminologia di Tomasi di Lampedusa, a maestri della nuova generazione, insieme all'emergere di una straordinaria capacità da parte di Giuseppe Tomasi di trasmettere la propria esperienza vitale nel romanzo italiano più venduto del secolo. Sul finire degli anni Cinquanta un tuffo nell'allora intatto mondo dei "santi" Tomasi a Palma di Montechiaro, un angolo ignoto e affatto suggestivo della temperie controriformista nella lontana Sicilia. In ultimo il male implacabile, che progressivamente traspare nel volto dello scrittore fra il 1956 ed il 1957: una documentazione con cui la fotografia precorre quel che apparirà di lì a poco evidente; le ultime lettere, infine, e la morte del principe.