
"L'esperienza che ho vissuto in quest'ultimo anno, dopo che mi hanno diagnosticato un cancro al seno, mi permette di dimostrare che possiamo essere felici nonostante i problemi che affrontiamo ogni giorno, persino i più gravi. Anche se sono ancora giovane come trainer e coach, posso però celebrare questo mio grande successo, il superamento 'a pieni voti' di un'esperienza difficile come quella della malattia. E voglio condividere con voi ciò che ha funzionato per me. Per le persone che affianco come 'allenatrice mentale', per tutti coloro che hanno seguito la mia storia su Facebook e affermano di aver trovato nella mia esperienza strumenti utili per migliorare la loro esistenza. L'augurio che vi faccio, dal profondo del cuore, è proprio di vivere godendovi appieno il momento presente, come se non ci fosse un domani. Vivete la vostra vita imparando con umiltà dal passato, progettando un futuro straordinario e allo stesso tempo mantenendo la mente, il cuore e i muscoli nel 'qui e ora', fermando lo sguardo su ogni cosa buona che avete il privilegio d'incontrare. Usate la gratitudine come antidoto all'infelicità. Un ultimo consiglio a tutti coloro che stanno affrontando la sfida della malattia, o qualsiasi altra difficoltà: sognate forte!" (Roberta Liguori)
Si può raccontare la musica senza note, usando solo le parole? Ramin Bahrami crede di sì. D'altra parte, con la musica e con i grandi compositori del passato ha un rapporto strettissimo, intimo: la musica è per Bahrami un fil rouge, ciò che tiene insieme la sua infanzia perfetta in una Teheran baciata dalla cultura con l'esilio seguito all'incarcerazione e alla morte del padre; la sua identità persiana con quella di uomo immerso nell'Occidente; la storia dei suoi avi, provenienti dalla Persia, dall'Europa, dalla Russia, con la sua. Nella musica, e specialmente in Bach, Bahrami ha trovato l'alfa e l'omega: la musica è il suo modo per sopravvivere, per amare, per ricordare. «Nella musica c'è la mia dignità, c'è la mia identità: c'è mio padre con il suo violino, mia madre e le sue litanie, ci sono i miei fratelli e le loro passioni, c'è il mio paese e la sua cultura, ci sono lo zoroastrismo e il cattolicesimo, che è la mia religione oggi.» Il suo sguardo - o, per meglio dire, il suo orecchio - abbraccia il suono occidentale dalle radici fino al Novecento e ne ripercorre la storia attraverso quattordici capolavori: opere fondanti e definitive che hanno creato una discontinuità, cambiando il corso del futuro. I grandi compositori ci sono tutti: da Monteverdi e Vivaldi a Stravinskij e SchÖnberg, passando per le tre B (Bach, Beethoven e Brahms), i malinconici Mahler e Rachmaninov e i rivoluzionari Strauss e Wagner. Di ciascuno si scoprono i tratti fondamentali della vita e dello stile, e si approfondisce l'opera più significativa. Il suono dell'Occidente è un affresco e uno svelamento. Dalla sua prospettiva unica, Ramin Bahrami vede con chiarezza una profonda lezione nascosta nella musica occidentale: l'arte del dialogo. «C'è spazio per tutte le voci e tutte le culture, tutte le razze e tutte le religioni. Le voci possono cantare insieme, le culture mescolarsi e dare origine a capolavori universali, che toccano le corde del musulmano e del cattolico, del buddista e del luterano. Penso che se menti umane sono state capaci di creare opere simili, innalzandosi al di sopra delle divisioni e dei particolarismi, allora esistono speranza e consolazione. Allora esiste un senso, anche nello struggimento e nel dolore.»
Inviato d'eccezione in America e in Asia, Federico Rampini ripercorre la propria storia di viaggiatore e, soprattutto, di reporter attento alle dinamiche della globalizzazione, per raccontarci, attraverso le sue esperienze nei luoghi "caldi" della modernità, il nostro presente, senza dimenticare quello che potrebbe essere il nostro futuro. Il viaggio inizia dal grande Sogno americano, che l'autore rivisita in chiave autobiografica parlando della sua "iniziazione" giovanile nella California degli anni Settanta, la culla di tutte le rivoluzioni, sociali e tecnologiche, dei grandi movimenti di rivolta e del mondo digitale, della società multietnica ma anche degli esperimenti conservatori che hanno segnato il capitalismo americano. Fino alla Grande Contrazione, che ha precipitato gli Stati Uniti lungo la china della decadenza, tanto più innegabile dopo l'irruzione nel "paesaggio" globale della Cina e di altri paesi emergenti. Attraverso la rievocazione di luoghi, personaggi, atmosfere, Rampini, che ha vissuto diversi anni a Pechino, descrive una civiltà ricchissima di storia e di cultura, ma dilaniata dalla corruzione e governata da un potere politico autoritario che continua a calpestare i più elementari diritti umani. E mentre il centro della Storia slitta verso Oriente, qual è il posto dell'Europa e, in particolare, dell'Italia? Che cosa significa per noi vivere in questa epoca di straordinario rovesciamento dei rapporti di forza?
Malala ha solo undici anni quando decide di alzare la voce. E ne ha quindici quando, in un giorno come tanti, mentre insieme alle sue amiche sta andando a scuola, i talebani tentano di ucciderla. Perché? Nel suo Paese, il Pakistan, si è scontrata contro chi vuole togliere alle ragazze e alle donne i loro diritti. Con l'appoggio della sua famiglia, Malala ha scelto di urlare il suo "no". Poco più che bambina, ha lottato senza armi né violenza, ma con il coraggio delle parole e dell'istruzione, con la forza della verità e dell'innocenza. A metà tra il documentario e il diario, attraverso gli occhi di Malala e il cambio delle stagioni nella valle di Swat, scopriamo la vita e le paure, le amicizie e i sogni di una ragazza lontana eppure vicinissima. Età di lettura: da 13 anni.
In "La società a costo marginale zero", Jeremy Rifkin sostiene che si sta affermando sulla scena mondiale un nuovo sistema economico. L'emergere dell'Internet delle cose sta dando vita al "Commons collaborativo", il primo nuovo paradigma economico a prendere piede dall'avvento del capitalismo e del socialismo nel XIX secolo. Il Commons collaborativo sta trasformando il nostro modo di organizzare la vita economica, schiudendo la possibilità a una drastica riduzione delle disparità di reddito, democratizzando l'economia globale e dando vita a una società ecologicamente più sostenibile. Motore di questa rivoluzione del nostro modo di produrre e consumare è l'"Internet delle cose", un'infrastruttura intelligente formata dal virtuoso intreccio di Internet delle comunicazioni, Internet dell'energia e Internet della logistica, che avrà l'effetto di spingere la produttività fino al punto in cui il costo marginale di numerosi beni e servizi sarà quasi azzerato, rendendo gli uni e gli altri praticamente gratuiti, abbondanti e non più soggetti alle forze del mercato. Il diffondersi del costo marginale zero sta generando un'economia ibrida, in parte orientata al mercato capitalistico e in parte al Commons collaborativo, con ricadute sociali notevolissime. Rifkin racconta come i prosumers, consumatori diventati produttori in proprio, generano e condividono su scala laterale e paritaria informazioni, intrattenimento, energia verde e prodotti realizzati con la stampa 3D a costi marginali...
Dice Carcarlo Pravettoni: "L'azienda è come tua sorella: tutti se la sono fatta tranne te". È giunto quindi il momento di rimediare e buttarsi nel mondo degli affari. Non c'è nulla di più facile, basta seguire i preziosi consigli di Carcarlo, un uomo che non ha bisogno di presentazioni: la sua fedina penale parla per lui. Un genio della finanza che nella sua carriera ha collezionato successi e soprattutto avvisi di garanzia. "Come truffare il prossimo e vivere felici" è la guida indispensabile per uscire dalla crisi e affrontare le sfide della società globalizzata. Le tasse ti strangolano? Sono un falso problema: basta non pagarle. La disoccupazione è in crescita? Non c'è da preoccuparsi: è tutto tempo libero in più, da godersi giocando a golf o al largo su qualche yacht... Con questo libro, che contiene anche indicazioni su come arredare l'ufficio, scegliere la segretaria e educare i propri figli, scoprirete le meraviglie del capitalismo e le piccole gioie quotidiane del raggiro e della falsa fatturazione e potrete cullarvi nell'intima, profonda soddisfazione di affidare le vostre fortune "all'antica arte dell'abuso e del sopruso che da sempre ci vede maestri nel mondo (sia detto con malcelato orgoglio!)". In compagnia di quel simpatico farabutto di Carcarlo Pravettoni essere disonesti non è mai stato così divertente. Con lui la vita diventa un paradiso. Fiscale, ovviamente.
Tremila anni fa nella valle di Elah ha avuto luogo uno dei duelli più famosi della storia: il giovane pastore Davide, con una semplice fionda e qualche ciottolo, affronta e sconfigge il potente guerriero filisteo Golia. Una vittoria miracolosa, narra la Bibbia; uno scontro in cui chi era partito in apparente svantaggio esce trionfante a dispetto di ogni previsione. Questa, almeno, è la versione dei fatti che è stata tramandata nel corso dei secoli. La vittoria di Davide fu sorprendente, miracolosa: in quelle circostanze non avrebbe dovuto vincere. O invece sì? Muovendo dal racconto biblico, da sempre considerato la metafora della vittoria improbabile, in "Davide e Golia" Malcolm Gladwell ci accompagna in un viaggio attraverso confronti ritenuti impossibili, osservando che cosa accade quando una persona normale fronteggia un "gigante", vale a dire una situazione sfavorevole, una disabilità svantaggiosa o una sfida proibitiva. E l'affronta ad armi impari. Che cosa è disposta a mettere in gioco? Quali strategie intende adottare? Deve seguire le regole o l'istinto? Perseverare o rinunciare? L'atto di confrontarsi con situazioni estremamente difficili, ci dice Gladwell, spesso genera il coraggio, la determinazione e la creatività indispensabili per aprire nuove opportunità e rendere possibili cose altrimenti inimmaginabili. E consente anche di vedere i "giganti" con occhi diversi, scoprendo proprio nelle qualità in cui sembra risiedere la loro forza un motivo di grande fragilità.
Quando nel 1947, dopo due secoli di dominio britannico, l'India divenne indipendente, adottò subito un regime di democrazia parlamentare, che garantiva il pluralismo politico, la libertà di parola e di stampa, e la tutela dei diritti di ogni cittadino. Scomparse le terribili carestie dell'era coloniale, alla stagnazione economica subentrò un'impetuosa fase di crescita, accelerata negli ultimi decenni a ritmi tali da fare dell'India una delle prime potenze commerciali del mondo. Eppure, questi successi non hanno determinato una reale inclusione sociale delle fasce più svantaggiate della popolazione e non hanno migliorato le condizioni della stragrande maggioranza delle persone. Jean Drèze e Amartya Sen individuano la causa dei principali problemi dell'India nella mancanza di attenzione ai bisogni essenziali della gente, specialmente dei poveri e delle donne. Per affrontare queste enormi questioni, dicono i due autori, non serve che l'India abbandoni il suo impegno democratico, ma è necessario riconoscere l'importanza della relazione a doppio senso che esiste tra crescita e promozione delle potenzialità umane, tra sviluppo e progresso sociale, e sconfiggere l'illusione che il paese possa diventare una superpotenza economica con la scandalosa percentuale di bambini malnutriti che ancora la abitano e senza la piena assunzione di responsabilità del settore pubblico nel suo insieme.
Il Sud è la strada di casa e il calore materno delle origini. Tornare a sud dà frutti quando si avvera e dà fiori quando non si avvera. I primi a volte sono dolci e a volte amari, i secondi si nutrono di nostalgia. Al Sud si va in vacanza o si rientra a casa, è l'aria aperta e i frutti appesi, la vita della natura e nella calura. Se il Nord guida il mondo, il Sud lo sorregge; è il suolo della vita, è il luogo della nascita, è la credenza dei ricordi. C'è sud nei tre quarti del pianeta e nei tre quarti del nostro Paese; il Sud esporta umanità. Anche ora che il Sud sprofonda e i ragazzi fuggono, c'è una forza di gravità o di attrazione che spinge verso sud anche chi non è nato a sud; c'è sempre un famigliare, un'origine, un ricordo, un richiamo che ti porta a scendere. Questo libro - che nasce dalla riscrittura e ampliamento di due precedenti opere, "Il segreto del viandante" e "Sud. Un viaggio civile e sentimentale" - è scandito in tre tempi, il passato, il presente e il ritorno a casa, e in tre toni, curioso, divertente e malinconico, più un ragionamento finale sui sentimenti per dedurre la geo-filosofia del Sud, il pensiero del ritorno. Il viaggio scorre attraverso le contrade del Meridione, i suoi punti cruciali, i suoi luoghi d'ombra e di luce. E per compagna di viaggio, madre e matrigna, la nostalgia, che muta l'amaro in amore di ciò che si è perduto.
Bisogna stare attenti alle parole che ci diciamo. Tutte le volte che ci accusiamo, che ci critichiamo, che ci offendiamo, il cervello emette delle vere e proprie tossine nella nostra interiorità. Tossine che ci fanno credere di essere sbagliati, di non aver realizzato nulla di significativo nella vita, di non aver seguito il compito che il nostro destino ci aveva assegnato. Abbiamo bisogno di parole-carezze, non di accusarci! E abbiamo ancora più bisogno di guardare il nostro mondo interno, le emozioni, i sentimenti, in modo del tutto silenzioso. La vera cura dell'anima è il silenzio, cioè quell'energia senza tempo in cui entriamo ogni notte e dove regnano incontrastate le immagini oniriche. Affidare i nostri disagi al silenzio è la prima cura. Non dirsi nulla, spegnere l'autocritica, ascoltarsi senza proferire alcun commento: ecco i comportamenti di cui ha bisogno l'anima per curare le sue ferite.
Un uomo libero: questo è stato, essenzialmente, Tiziano Terzani. Un reporter, un viaggiatore che si è inventato una vita irripetibile, segnata da guerre, rivoluzioni, strepitosi traguardi professionali e faticose battaglie civili. Uno scrittore che ancora oggi dialoga con un pubblico molto vasto il quale, a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa, continua ad amarlo e a ispirarsi al suo modo di concepire il mondo e anche alla intensa spiritualità che caratterizza il suo intimo rapporto con la vita, la malattia e la morte. Àlen Loreti ci consegna un racconto scrupoloso e completo testimoniato da documenti inediti e immagini private che scandiscono, anno dopo anno, un percorso esistenziale estremamente accidentato e avventuroso. Un viaggio nell'opera e nel pensiero di chi ha raccontato un Novecento vissuto sulla propria pelle, senza mai rinunciare a smascherare illusioni, ad ammettere sbagli, e a interrogarsi sulla bellezza e durezza dello stare su questa terra.
Il decalogo pratico per dimagrire senza dieta, passo dopo passo. Inventati ogni giorno qualcosa di nuovo: un piatto, un discorso, una passione. Smettila di voler essere perfetta e di paragonarti alle altre. Ogni tanto preparati i tuoi piatti preferiti e mangiali da sola, senza i tuoi familiari... Raffaele Morelli scrive questo libro pieno di consigli, esercizi e trucchi psicologici per perdere peso con la tecnica delll'approccio psicosomatico.