
Attraverso una fine ricerca basata su esperimenti scientifici nel campo della neurologia e della psico-somatica, l'Autore passa dal movimento spontaneo, dal gioco senza regole, ad un processo psicofisico diretto ad un fine che è l'azione psicomotoria, cioè la capacità di prassie coscienti, di schemi, di memorizzazioni e di applicazioni in situazioni analoghe. Questo volume ha per scopo di facilitare i processi psicocinetici e psicomotori agendo razionalmente su tutto il corpo inteso come centro coordinatore e motore delle esperienze.
Il bambino di 2 anni va abbandonando il tempo della sua primissima infanzia. La sua è un età incantevole, ma non priva di violente ribellioni, che si accompagnano alle prime affermazioni del suo temperamento. Egli ha fatto grandi progressi, parla, cammina e impiega gran parte del tempo a tentare di raggiungere una maggiore autonomia.
Il saggio appartiene alla pedagogia narrativa, ritenuta dall’Autrice una modalità appropriata per progetti formativi. Natura, educazione e filosofia sono le fonti ispiratrici del libro. Il filo conduttore sta nell’impegno educativo della scuola, che si rivolge all’essere umano, in vista della sua piena realizzazione nel contesto familiare e sociale. L’equilibrio di ognuno di noi, auspicato e così ostinatamente cercato, ha la sua natura nell’idea della“giusta distanza”. L’Autrice rende esplicito il valore della filosofia a fini educativi, usufruendo del valore pedagogico della narrazione