
Il termine "nuovo realismo" può essere a pieno titolo considerato la parola chiave della filosofia continentale contemporanea. In un movimento che abbraccia pensatori provenienti da tutto il mondo, questa corrente di pensiero si oppone all'antropocentrismo che ha caratterizzato la filosofia occidentale da Kant in poi, sostenendo un ritorno alla realtà oggettiva: c'è un mondo che esiste "là fuori", indipendente rispetto all'intelletto umano, che anzi resiste a quest'ultimo e ne smentisce ipotesi e aspettative. Questa raccolta di saggi include i contributi di diversi filosofi collegati al nuovo realismo nelle sue varie espressioni: Maurizio Ferraris, che ha reso il movimento celebre in Italia, Quentin Meillassoux, pensatore estremamente influente e principale ispiratore del realismo speculativo, Tristan Garcia, Markus Gabriel, Graham Harman, Peter Gratton e Lee Braver.
La figura di Caio Giulio Cesare ha da sempre attratto studiosi e appassionati di storia e su di essa possediamo numerose testimonianze sia da fonti dirette, ad esempio Tacito e Svetonio, sia dall'opera di numerosi storici. Il merito di questa biografia è quello di restituirci un punto di vista universale sull'emblema stesso della romanità. Jérome Carcopino è riuscito a cogliere tutte le sfaccettature di una personalità complessa e multiforme ma soprattutto ha avuto l'abilità di inserile nel contesto storico appropriato restituendo al lettore un affresco vivido e realistico della Roma del tempo. Il ritratto che ne emerge è quello di un politico duttile ed energico, dotato di grande carisma che lo portò a compiere la fondazione dell'Impero romano.
La chiave essenziale, spesso sottovalutata, della conoscenza e della comprensione di Marco Polo è la venezianità che lo straordinario viaggiatore porto con sé fino ai confini della terra. Questa "Vita" gioca la carta delle contrapposizioni e delle analogie tra la civiltà veneziana e il caleidoscopio delle civiltà orientali. La ricostruzione di Zorzi accompagna il lettore tra terre popolate da genti strane e diverse, attraverso le prigioni di Genova, fino all'ombra del campanile di San Marco, alle beghe politiche e familiari della Venezia del Trecento, alla scoperta della vicenda e della personalità di Marco Polo.
Signore di Firenze, dopo la pace di Lodi, in un'epoca in cui la ricchezza sembrava fare a gara con la creatività, Lorenzo il Magnifico fu esattamente l'incarnazione dell'uomo nuovo di cui parlava Pico della Mirandola. Interlocutore e nemico di re, pontefici e principi e allo stesso tempo mecenate e poeta, Lorenzo riusciva a governare e a vivere secondo le sue attitudini mantenendo allo stesso tempo l'applicazione e l'entusiasmo, la riflessione e l'impeto. Questo libro narra di una vita straordinaria, con un taglio che affianca alla ricostruzione storica della Firenze del tempo l'abilità narrativa.
Figlia di Lorenzo II duca d'Urbino, moglie di Enrico II re di Francia e madre di tre sovrani (Francesco II, Carlo IX ed Enrico III), ma soprattutto donna intelligente e ambiziosa, altera e appassionata, Caterina de' Medici (1519-1589) divenne presto protagonista di un secolo in cui l'"eccesso" era la regola. La sua passione per il gioco della politica le permise così di manovrare uomini e destini nell'Europa rinascimentale e le guadagnò il titolo di "Madre di Francia".
Un grande studioso della cultura russa delienea la figura dello Zar Pietro il Grande. Ne emerge il ritratto di un uomo che volle modernizzare la Russia del XVII secolo, recuperando la sua millenaria arretratezza e contaminandone l'universo sociale e culturale con la modernità delle idee che spiravano dall'Occidente. Questo monarca fu lungimirante, determinato, geniale. Da solo, riuscì a trasformare il più grande impero del mondo. Fra le sue molte virtù non annoverò però la più importante: l'umanità. Brutale nei piaceri, feroce nei costumi, barbaro nelle vendette, "civilizzò i suoi popoli ed era selvaggio".
Il tragico percorso della vita di Maria Stuarda ha origini e radici nella sua ascesa incredibilmente rapida alla condizione della massima potenza terrena: a sei giorni regina di Scozia, a sei anni fidanzata di uno dei più potenti principi d'Europa, a diciassette regina di Francia. Un'ascesa ottenuta senza fatica né merito, come in un sogno. Ma subito il sogno svanisce e interviene la delusione. Al ritorno in Scozia è esposta alla bufera della guerra di religione fino a giungere alla tragedia finale.
Allevato ed educato dalla nonna Caterina II, Alessandro trascorre l'infanzia nella corte russa. La precoce passione per il teatro diventerà una costante della sua vita: reciterà la parte di progressista a tal punto che il suo avvento al trono verrà salutato come l'esaudimento di ogni speranza in un futuro migliore e finalmente giusto. Dopo il disastro napoleonico in Russia, Alessandro si considera investito di una missione: distruggere lo spirito del male incarnato da tutti i rivoluzionari. Nasce così la Santa Alleanza, contro i fautori del nuovo cambiamento. Il libro è la storia di una involuzione politica e culturale e di un uomo dalla psicologia molto complessa.
E' una biografia appassionata, basata su documenti di prima mano e lettere inedite, questa che Fernanda Pivano ha dedicato a Hemingway, lo scrittore-mito del Novecento, cui fu legata da un profondo sodalizio professionale. Dalle pagine, che non si succedono in ordine cronologico, ma sotto l'incalzare dei ricordi e delle emozioni, emerge in una luce nuova la figura di questo genio sfortunato che, con un sorriso triste fino alla disperazione, diceva di aver conquistato il Nobel solo perché nel libro "Il vecchio e il mare" non c'erano parolacce. Dalle stesse pagine emerge un mondo dove il ritratto della realtà è intriso di tragedia e di amore per la vita.
Ernst W. Wies, in questa sua opera, offre tanti diversi Barbarossa quanti furono gli eventi, le circostanze e le epoche della sua vita. Il Barbarossa divenne un mito. E il mito offre l'immagine di un re che assiste impassibile allo scempio dei bambini legati alle macchine da guerra. Ma anche di un nobile che si fa paladino delle virtù cavalleresche, che consegna la spada ai figli, che bacia i piedi del papa come gesto di pace e di alleanza. Fedele a un Impero romano ormai anacronistico, il Barbarossa difese il morente feudalismo contro le idee di libertà e autonomia espresse dai Comuni.
Franco Cardini traccia dell'imperatore franco una biografia radicata nei fatti. Eccellente guerriero e abile politico, Carlo proietta la sua ombra fino ai nostri giorni. Già ai contemporanei, che gli tributarono l'appellativo di Magnus, egli apparve come il degno capo della società occidentale, romano-germanica e cristiana. La sua figura e il suo tempo, stanno in un certo senso proprio sulla soglia di quel Medioevo dal quale l'Europa e la coscienza europea hanno finito a poco a poco con l'emergere.