
Nel 1936, Ambedkar fu invitato a partecipare alla conferenza annuale del gruppo induista riformista di Lahore. Quando gli organizzatori ricevettero il testo del suo discorso, ne giudicarono intollerabili i contenuti, tentarono una breve e infruttuosa negoziazione, e alla fine cancellarono l'invito. Ambedkar decise così di stamparne a sue spese 1500 copie, e da quel momento «Contro le caste» cominciò a diffondersi come un manifesto... Il pamphlet viene qui presentato per la prima volta in italiano in un'edizione riccamente annotata e con un saggio introduttivo di Arundhati Roy, in cui si affronta il tema delle caste e lo storico scontro morale e intellettuale fra Ambedkar e Gandhi, lasciando emergere alcuni aspetti della personalità del Mahatma in contrasto con l'icona universale a tutti nota.
«Non credo vi sia dubbio che Francesco e lo spiritualismo francescano rappresentino un punto di "crisi", cioè di passaggio, nella vita della cattolicità». Così Enrico Berlinguer, nel 1983, esprime il suo pensiero su san Francesco, in un'epoca di grande preoccupazione per i rischi di guerra nucleare. «Il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi». Così il papa che ha preso il nome del santo di Assisi vede il mondo globalizzato di oggi. Questa sorta di trilogia si apre con un dialogo impossibile tra due grandi leader di epoche diverse, basato rigorosamente sui testi: "Pensieri lunghi". Ne viene fuori l'assoluta contemporaneità di molti aspetti del pensiero di Berlinguer e la grandezza rivoluzionaria delle parole e delle opere di papa Francesco. La trilogia si sviluppa con una versione rivista e aggiornata de "I ragazzi di Berlinguer. Viaggio nella cultura politica di una generazione", e poi con "L'evaporazione", prosecuzione della seconda parte, dedicata agli anni in cui Berlinguer non c'era più, che si interroga su come e perché è stato disperso il patrimonio della sinistra italiana.
A sessant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, l'Unione Europea vive la più profonda crisi della sua storia: nazionalismi, populismi, divisioni politiche ed economiche minacciano di distruggere il sogno di un'Europa unita e pacificata. Rivolgendo uno sguardo particolare alla difficile situazione politica del suo Paese, l'Ungheria, assediata dal razzismo e dalla questione rom, Ágnes Heller mette in discussione i cosiddetti "valori comuni europei", si interroga sul ruolo dei singoli cittadini e solleva una domanda scottante: l'Europa è qualcosa di più di un museo? Da questo libro emergono i grandi paradossi che caratterizzano tanto il continente europeo quanto l'intera cultura occidentale: universalismo umanista e fanatismo nazionalista, tolleranza e xenofobia, totalitarismo e libertà. Conflitti che si fanno più drammatici nella crisi dei rifugiati e che mettono in serio pericolo l'intera costruzione di una comunità europea. Ma Heller, con tenace fermezza, suggerisce che non bisogna rinunciare a realizzare il sogno di una Europa umana: questa utopia dipende da noi.
Più che un'idea o un postulato, la libertà, in questo saggio di Zygmunt Bauman, viene considerata nella sua forma di relazione sociale. Se, come sostiene il sociologo polacco, la tendenza della società moderna è quella di individualizzare i suoi membri in attori che agiscano sulla base di motivazioni proprie e che si ritengano responsabili delle proprie azioni, allora la sociologia deve saper vedere, nella libertà della natura umana, un assunto più che un oggetto di ricerca. Partendo da questa tendenza e analizzando il processo di produzione degli "attori liberi", nelle sue connessioni con il sistema di integrazione e di controllo sociale, Bauman sostiene che nella società attuale, caratterizzata dal consumo, la repressione sia stata sostituita dalla seduzione. La libertà del consumatore, allora, occupa lo spazio che una volta era del lavoratore, e presuppone l'esistenza di un libero mercato.
Partendo dall'analisi della recente evoluzione dell'economia dello spazio, in particolare negli Stati Uniti, questo saggio si interroga sull'adeguatezza delle istituzioni spaziali europee per far fronte alle sfide lanciate dall'esplorazione dello spazio. Gli autori pongono al centro della discussione i ruoli relativi dei governi e dei mercati. Si tratta di evoluzioni che comportano avanzamenti nella scienza, progressi nella tecnologia e l'introduzione di nuove regole internazionali di comportamento. L'Europa è a un bivio: può proseguire con le attuali istituzioni intergovernative, col rischio di essere emarginata dagli sviluppi in corso negli Stati Uniti e in altre nazioni, o, come propongono gli autori, procedere alla creazione di un'agenzia spaziale federale fra gli Stati membri dell'Unione Europea decisi a proseguire nel lavoro verso un'integrazione politica.
Una cosa è essere poveri in una società di produttori e in piena occupazione; ben altra cosa è essere poveri in una società consumistica, in cui i progetti di vita si costruiscono più sulla base delle scelte del consumatore che sul lavoro, sulle competenze professionali o sugli impieghi. Se un tempo la povertà era legata alla disoccupazione, oggi invece è legata anzitutto ai livelli di consumo. Ciò sortisce un significativo effetto nel modo in cui la povertà viene sperimentata e sulle prospettive per riscattarne la miseria. In questo libro Bauman traccia le linee del profondo cambiamento cui la storia contemporanea ha assistito e le sue conseguenze, cercando di far fronte alle nuove sfide sociali (welfare, occupazione, marginalità, ecc.) sulla base di un nuovo sguardo etico.
Che succede quando gli adolescenti comunicano mediante i social network come Facebook, Twitter e Instagram? Come gestiscono la propria identità, come difendono la propria privacy, che cosa mettono in gioco dei propri sentimenti? Queste sono solo alcune delle domande che danah boyd, autrice di successo ed esperta di social media e comunicazione, affronta nel suo libro dedicato a quella second life che rappresenta ormai la forma di vita più importante per la maggioranza degli adolescenti. L’autrice sfata i falsi miti legati alla diffusione di internet, dal presunto aumento del cosiddetto cyberbullismo agli esagerati pericoli sulla spersonalizzazione dei giovani, fino alla stessa definizione di nativi digitali, troppo semplicistica rispetto alla complessità del fenomeno. It’s complicated, frutto di dieci anni di ricerca sul campo, di interviste e di incontri con centinaia di adolescenti, è una lettura fondamentale per chiunque sia interessato a comprendere l’impatto sociale e culturale delle nuove tecnologie di comunicazione sulle generazioni future.
Questo classico tradotto in tutto il mondo ripercorre la vita del Mahatma: dai primi passi di bambino timoroso del buio, all’intenso rapporto con la moglie Kasturbai, alle difficili esperienze da avvocato di provincia fino alla conquista di una condizione spirituale che ne ha fatto la «più importante figura religiosa dei nostri tempi» e insieme un uomo d’azione in grado di guidare la pacifica liberazione dell’India dalla dominazione inglese e di ispirare grandi personalità del Novecento come Martin Luther King, Nelson Mandela e Madre Teresa.
EKNATH EASWARAN (1910-1999)
È stato professore di letteratura inglese presso l’Università di Nagpur. Nel 1959 si trasferì in California, dove fondò il Blue Mountain Center of Meditation, in cui per molti anni tenne conferenze su Gandhi e le tematiche della meditazione e della tradizione spirituale delle grandi religioni.
Le teorie di Janusz Korczak sulla realtà infantile hanno rivoluzionato non solo la pedagogia, ma l'intero modo di concepire il bambino nella società occidentale. Il medico e scrittore polacco capì prima di altri che l'unica strada per riconoscere i diritti dei bambini era quella di vedere e di sentire come vedono e sentono loro, di considerare il loro mondo allo stesso livello di importanza del nostro. Maturò l'idea, ancora oggi attualissima, che per aiutare i bambini nel loro sviluppo occorre considerarli nella loro interezza, unificando i saperi della medicina, della psicologia, della pedagogia, della sociologia, ma anche della storia, della poesia e della religione. Nato in una famiglia di origini ebraiche, Korczak fondò nel 1911 la Casa degli Orfani, un istituto autogestito dagli stessi bambini. Quando nel 1942 i nazisti prelevarono dall'orfanotrofio duecento dei suoi ospiti per condurli ai campi di concentramento, Korczak - che pure fino a quel momento era stato risparmiato per la sua notorietà - incapace di abbandonarli, decise di seguirli, trovando la morte nel campo di Treblinka. Narrata con ritmo incalzante, questa biografia letteraria scritta dalla filosofa Monika Pelz racconta la vita, le opere e il coraggio del grande pedagogo. Una vita che oggi, a settant'anni dal suo tragico epilogo, ha ancora molto da insegnare.
Quali sono gli effetti di ogni nostra interazione con Facebook, Google o Amazon? Cosa ci rubano gli algoritmi? Quali porzioni di noi stessi stiamo cedendo? Esiste un modo per difendersi? Manuale di disobbedienza digitale racconta la genesi culturale delle techno-corporation, le multinazionali che grazie alla tecnologia dominano la nostra vita quotidiana. Burning Man, un festival di arti nel deserto del Nevada, ha conferito alle aziende della Silicon Valley l’infrastruttura ideale su cui edificare un’inarrestabile crescita. Il libro ne narra la storia, analizzando lo snaturamento che gli algoritmi hanno provocato su alcune dimensioni centrali della nostra esistenza: dall’amicizia alla memoria, dalla nascita alla morte. E propone anche una via d’uscita dalla gabbia digitale in cui siamo rinchiusi: un “ennalogo” di azioni pensate per attuare una sorta di disobbedienza e provare a fuggire dal rischio predittivo delle nostre azioni, funzione ultima di ogni algoritmo.
A cura di Cristina Guarnieri
Le parole di Mujica, come sempre, toccano al cuore il lettore e gli parlano dei temi più roventi dei nostri tempi: dalle barche dei migranti che naufragano nel Mediterraneo ai problemi legati al cambiamento climatico, dal terrorismo islamico alla diffusa perdita di fiducia nel discorso politico e all’avanzare dei movimenti xenofobi di destra. Con la sua ineguagliabile semplicità, “el Pepe” si rivolge a tutti – in particolare ai giovani – e ci invita ad avere coraggio, a cercare un nuovo senso della vita, a osare l’impensabile, a lottare per la felicità umana.
JOSÉ PEPE MUJICA (Montevideo, 1935)
José “Pepe” Mujica è stato Presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015 ed è diventato famoso in tutto il mondo per l’originalità del suo stile politico e della sua vita: da guerrigliero Tupamaro a capo di Stato, ha inaugurato una politica rivoluzionaria in favore dei diritti civili. Il suo libro La felicità al potere, ripubblicato nel 2016 da Castelvecchi, ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica.
L’analisi di Bauman è di grande attualità nel momento in cui l’ideale socialista viene riscoperto in tutto il mondo, da Bernie Sanders a Jeremy Corbyn. Il filosofo polacco riflette sull’impat­to che l’utopia vivente del socialismo ha avuto sullo sviluppo della so­cietà moderna. Considerando la contrapposizione tra pensiero sociale utopico e scientifico, Bauman presenta il socialismo come contro-cultura della società capitalista, esamina le ragioni del suo fallimento nella sua applicazione alla Rivoluzione russa ed esplora, infine, alcune possibili forme che l’utopia socialista potrebbe assumere nelle società industriali di fine secolo.
ZYGMUNT BAUMAN (Poznan, 1925 – Leeds, 2017)
Filosofo e sociologo polacco di origini ebraiche, si è formato all’Uni­versità di Varsavia e alla London School of Economics. Nel 1968 ha perso la cattedra a Varsavia a causa della ripresa dell’antisemitismo e dei conflitti interni che allora infiammavano la Polonia. Rifugiatosi dapprima in Israele, ha in seguito insegnato Sociologia all’Università di Leeds a partire dal 1971, dove è rimasto sino alla morte. Si è guadagnato una fama interna­zionale grazie alle sue ricerche sui rapporti fra modernità e totalitari­smo. Castelvecchi ha già pubblicato Scrivere il futuro (2016), La libertà, Meglio essere felici (2017) e Le nuove povertà (2018).