
In Occidente la luce della meraviglia si è affievolita con "l'epoca dei lumi" e con il bisogno di controllare la paura del nuovo, categorizzando i dati percettivi, chiudendo le "forme" (Gestalten) percepite, fino a congelare le emozioni o a lasciarle esplodere. La meraviglia è un ponte tra le due sponde. Cominceremo con il meravigliarci, varcando la soglia di tradizioni mitologiche, filosofiche e psicologiche, dalle origini antichissime e quasi sconosciute in Occidente. Proseguiremo, capitolo per capitolo, attraverso un racconto, una parte teorica e un'attività esperienziale, per re-imparare a meravigliarci.
A partire da alcune parole-chiave (vicinanza, bellezza, gratuità, ecc.) l'Autrice percorre i tanti sentieri che attraversano la felicità: "una pienezza da cui si è posseduti".
Il volume affronta una tematica di grande attualità: il rapporto tra "musica e demenza"; la musica come strumento privilegiato per tenere viva la plasticità celebrare e per riattivare aspetti specifici dell'attività mentale.
Risultato di un progetto che ha visto riuniti sinergicamente soggetti diversi, il testo racconta un'esperienza di musicoterapia condotta presso i Centri Diurni di Alzheimer dell'azienda USL n.2 di Perugia, dando voce a colore che, a causa della malattia, hanno difficoltà a comunicare verbalmente e a farsi ascoltare dagli altri. La Valutazione Neuropsicologica dei malati a cura del?Istituto di Gerontologia e Geriatria dell'Università degli studi di Perugia conferisce al testo spessore e profondità.
Francesco Delicati, musicoterapeuta diplomato al Corso quadriennale di Assisi e Professional Counselor, è trai pionieri della musicopetaria con anziani e malati Alzheimer in Italia.
Cambiare política, nell'Italia attuale, è possibile e urgente. Ma non sarà possibile farlo se non cambiando la politica come tale, cioè il modo in cui viene concepita e praticata. Questo libro propone una diagnosi delle cause della crisi di civiltà che investe la vita pubblica, ma soprattutto indica una via di rigenerazione della convivenza democratica. Tale via si chiarisce nella delineazione del metodo adatto a generare un'altra politica.
Roberto Mancini è professore ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Macerata. I suoi libri più recenti sono L'interpretazione come servizio. Modelli di ermeneutica nel pensiero contemporaneo (Il Pozzo di Giacobbe), Idee eretiche. Per un'economia della cura, delle relazioni e del bene comune (Edizioni Altreconomie).
Quale coraggio conosciamo? Quello dell'eroe che sconfigge il nemico o quello che si apre all'imprevisto e fa spazio al cambiamento? E' fatto di slancio, cuore e muscoli, oppure è forza interiore che sostiene il cammino della vita? Ogni forma di questa disposizione dell'animo vive nell'equilibrio dinamico tra vita e morte, azione e passione, esplorazione e sicurezza. Forza dell'istante e sviluppo di solide basi, si impara nel contatto vivo col mondo e si affina nell'assumere la responsabilità di se stessi davanti a ciò che vogliamo trasformare.
Siamo tutti responsabili di tutto. Ed io non meno degli altri.
Questo volume si propone di rappresentare le relazioni affettive nel contesto familiare per avvicinare alla comprensione di questo dominio complesso e generativo di esperienza emotiva e sociale, con il contributo del linguaggio narrativo, di storie, di reti simboliche. Con specifico riferimento alla ricerca e agli studi di Ferdinando Montuschi sullo sviluppo della competenza affettiva vengono proposti i diversi luoghi e modi di interazione, di comunicazione, di sviluppo di benessere, di creatività generativa, di intimità. L'intento delle autrici è dialogare con i genitori e gli educatori sull'intreccio di sentimenti per individuare altre variabili di riflessione sui desideri, gli affetti, i conflitti, le risorse che il vivere insieme genera, sollecita, possiede.
La gelosia mentre parla con te dice tante cose di me.
In un’epoca che sembra avere smarrito il senso dell’orientamento e il significato della vita stessa, occorre riscoprire l’umiltà come atteggiamento improntato alla consapevolezza dei propri limiti e come sentimento fondamentale per la conoscenza di sé. Connotata negativamente come sinonimo di disprezzo e autosvalutazione, l’umiltà è invece una vera e propria qualità dell’essere, una risorsa di salute mentale, capace di rilanciare le potenzialità dell’esistenza umana e bilanciare le derive narcisistiche a livello individuale e sociale.
Informazioni sull'autore
Francesco Delicati, musicoterapeuta diplomato al Corso quadriennale di Assisi e Professional Counselor, è tra i pionieri della musicoterapia con anziani e malati Alzheimer in Italia. Docente nelle scuole di musicoterapia del Cesfor di Bolzano e “MusicaPrima” di Milano, si occupa di formazione e supervisione per operatori che assistono anziani con deterioramento mentale.
Nostalgia: uno stato d'animo e un'esperienza che tutte/i incontriamo nella nostra vicenda esistenziale, sia che riguardi il rimpianto per uno spazio lontano, sia che rievochi un tempo trascorso. Per trovare nella nostalgia uno strumento utile alla conoscenza di sé occorre però evitare il rischio di una narrazione univoca, incapace di dar conto della configurazione di quell'arcipelago di emozioni dentro cui si presenta l'emozione nostalgica, mettendo in figura la "compagna di viaggio" che meglio la caratterizza di volta in volta, sia essa la sofferenza o la speranza, la malinconia o la dolcezza, la consolazione o la paura? Nell'epoca in cui il mondo appare a disposizione di ogni viaggio e il ritorno nient'altro che un proseguimento di questo, la nostalgia si colora delle tinte del bisogno esistenziale verso un altrove indefinito, che spesso torna a coincidere col proprio centro svincolato da situazioni e relazioni che sentiamo insufficienti e, a volte, soffocanti. E in questo senso tanto più vere risuonano le parole di Borges: "Chi lascia la casa ha già fatto ritorno", in cui possiamo sentire quanto la nostalgia si configuri come un'emozione aperta, che affianca e stimola il viaggio di sola andata dell'esistere.
Dalla famiglia alla scuola, fino alle importanti istituzioni della parrocchia e dell'oratorio, i modelli educativi sono coinvolti oggi in un turbinio di importanti trasformazioni. Il cinema, medium dalla forza mitopoietica, si è rivelato negli anni testimone e interprete del nostro tempo, evidenziandone l'emergenza educativa e tratteggiando un quadro preciso del passaggio dall'età del gioco a quella dell'innocenza perduta. Molti sono gli insegnanti ad essere ritratti sul grande schermo, nei loro tentativi - a volte eroici oppure frustrati e imprigionati nella rigidità dello schematismo del sistema scolastico - di avvicinarsi ai giovani. Numerosi studenti, colti nel pieno del loro percorso di crescita, sono stati fotografati nella loro lotta ribelle di sottrazione alla massificazione. Il testo offre un'ampia panoramica di un cinema che, in una terra deserta di sentimenti e di relazioni, ci consente di continuare a guardare il futuro con un atteggiamento di ottimismo.
Basandosi su testi musicali di Rino Gaetano, Francesco De Gregori, Fabrizio Moro, Jovanotti, Caparezza, Peter, Paul and Mary, Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Modena City Ramblers, Edoardo Bennato, il testo cerca di riflettere sulla necessità della formazione e dell'impegno politico, partendo dai loro contenuti di fondo. In un tempo che tutti definiscono di "crisi", i testi musicali sono utilizzati per approfondire diversi interrogativi sul mondo politico: partecipazione e assenteismo, persone e istituzioni, corruzione e mafia, competenza e politica-spettacolo, giustizia e pace, impegno e moralità, cattiva politica e italiani, scuole di formazione e candidature politiche.

