
Buber condivise l'esperienza di Landauer, esponente del socialismo libertario e pacifista, trucidato nel 1919 a Monaco dopo l'esito della Repubblica dei Consigli. Gli scritti raccolti in questo piccolo volume, alcuni inediti in italiano, toccano due temi principali, il socialismo e la comunità, che in epoca moderna si sono spesso intrecciati. Buber indaga il moto rivoluzionario alla sua genesi, nello spirito della comunità, ove la cognizione individuale della realtà si rappresenta nella necessità comune del suo superamento. Comunità di uomini e non collettività. Nelle comunità gli uomini cercano il principio di vita, relazione, verità cioè il sacro, e lo chiamano Dio. «Gli uomini desiderano possedere Dio, ma egli non si concede loro, poiché non vuole essere posseduto, ma realizzato. Solo quando gli uomini vorranno che Dio sia, essi creeranno la comunità».
Il Manuale
- intende far superare ai candidati, la seconda prova scritta del concorso per Direttori generali e amministrativi (DSGA)
- riporta diverse tipologie di atti, tesi a risolvere un caso concreto, del tutto analoghi a quelli che il candidato troverà in sede di prova scritta.
- gli atti vertono su tutte le materie d’esame:
· Diritto costituzionale
· Diritto amministrativo
· Diritto comunitario
· Diritto civile
· Contabilità pubblica e gestione organizzativo-amministrativa nelle scuole
· Diritto del lavoro e pubblico impiego contrattualizzato
· Legislazione scolastica
· Ordinamento e gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche e stato giuridico del personale scolastico
Il manuale costituisce uno strumento per la preparazione della prova orale del concorso da dirigente scolastico. Sono esaminate in modo compiuto e chiaro le materie previste dal bando: competenze informatico-digitali; contrattazione; diritto civile, costituzionale, amministrativo, penale e comunitario; elementi di contabilità pubblica; elementi di diritto del lavoro; gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche; modalità di conduzione delle organizzazioni complesse; sistema educativo, d'istruzione e di formazione; strategie comunicative. L'opera è completata dallo studio di numerosi casi che potranno essere richiesti ai candidati in sede di prova orale.
Il Manuale
- intende, con esempi di prove ben congegnate, far superare ai candidati, la prima prova scritta del concorso per Direttori generali e amministrativi (DSGA)
- attraverso una serie di domande e risposte, consente di individuare e memorizzare le nozioni indispensabili delle materie e al tempo stesso permette di esercitarsi per testare il proprio grado di preparazione
- esamina attraverso una serie completa di domande e risposte tutte le nozioni fondamentali delle materie d’esame:
· Diritto costituzionale
· Diritto amministrativo
· Diritto comunitario
· Diritto civile
· Contabilità pubblica e gestione organizzativo-amministrativa nelle scuole
· Diritto del lavoro e pubblico impiego contrattualizzato
· Legislazione scolastica
· Ordinamento e gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche e stato giuridico del personale scolastico
Il testo segue fedelmente i fondamenti storici, le normative e le avvertenze generali della scuola italiana;
Offre una trattazione manualistica che ne sintetizza i principali punti:
– ordinamento dello Stato, cittadinanza attiva e organizzazione del MIUR
– globalizzazione e pedagogia dell’interculturalità
– sistema scolastico italiano e scuola dell’autonomia
– Indicazioni nazionali, scuola dell’autonomia e offerta formativa
– istruzione, formazione e diritto allo studio in Europa
– diritti, doveri e responsabilità dei docenti
– competenze nei processi di apprendimento/insegnamento del docente;
E' un valido strumento per chi già ricopre la posizione d’insegnante/docente;
Si presenta come un’accurata e mirata sintesi dei contenuti e dei requisiti culturali e professionali richiesti a chi si candida ai concorsi per posti d’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il testo segue fedelmente i fondamenti storici, le normative e le avvertenze generali della scuola italiana, offre una trattazione manualistica che ne sintetizza i principali punti:
ordinamento dello Stato, cittadinanza attiva e organizzazione del MIUR
globalizzazione e pedagogia dell’interculturalità
sistema scolastico italiano e scuola dell’autonomia
indicazioni nazionali, scuola dell’autonomia e offerta formativa, programmazione, valutazione e certificazione delle competenze, gli organi collegiali
struzione, formazione e diritto allo studio in Europa;
diritti, doveri e responsabilità dei docenti;
competenze nei processi di apprendimento/insegnamento del docente.
Il volume rappresenta un unicum nel suo genere, anzi ad essere precisi introduce un vero e proprio nuovo genere: quello della scrittura e narrazione e-pistolare, ossia un racconto attraverso e-mail.
Il modello da cui muove l’opera è quello dei vecchi epistolari che raccoglievano le lettere con i quali le persone si narravano gli accadimenti o condividevano le proprie riflessioni sul reale. Ma questo e-pistolario (2.0) raccoglie le e-mail inviate dall’Autore (socio di uno dei più importanti studi legali italiani) dal 21 marzo al 3 maggio 2020 (durante la quarantena in Fase 1) ai propri colleghi di studio (circa 200 persone). In quelle email (una al giorno), l’Autore condivideva le riflessioni (giuridiche e non) che nascevano da quella situazione di costrizione e che potevano muovere da una notizia, da un evento, da un timore, da una speranza o da una immagine… ogni giorno quell’immagine, quella speranza, quel timore o quell’evento dell’oggi trovava un suo riferimento nella letteratura, nella filosofia o nella poesia del passato.
Le e-mail raccolte in questo e-pistolario, intervallate dalle prime pagine dei quotidiani e da fotografie, raccontano la Primavera 2020 in cui l’Italia, i suoi cittadini, i suoi lavoratori e i suoi bambini furono sospesi in un limbo, dovendo mettere in quarantena sé stessi, le proprie professionalità e passioni, e i propri affetti.
Con il fascino discreto di una ‘ritrovata’ scrittura e-pistolare questo volume va, dunque, ad inaugurare una ‘ritrovata’ forma di narrazione molto asciutta a cavallo tra il racconto e il saggio, con un filo diretto di comunicazione con la cronaca del Corriere della Sera, e che giorno dopo giorno, quotidiano dopo quotidiano, foto dopo foto, ci conduce per mano all’interno di quei giorni di quarantena, con un’analisi non solo giuridica di ciò che è accaduto in quelle settimane in cui la vita e, in buona parte, anche le libertà e i diritti sono stati sospesi.
Questo libro si rivolge a chi si avvicina al giornalismo on air per la prima volta e agli addetti ai lavori desiderosi di approfondire la propria capacità di utilizzare al meglio i tempi e il parlato di una rubrica giornalistica. Il testo offre consigli teorici e pratici sull'intera attività della redazione radiofonica e fornisce informazioni tecniche sul lavoro quotidiano del cronista, del redattore e del conduttore. Come raccogliere le notizie e quale linguaggio usare nel presentarle "a strati", come costruire e condurre interviste, come strutturato un notiziario e come sfruttare al meglio lo studio e il palinsesto radiofonico per la diretta di news e rubriche giornalistiche.
In questo libro, ad una prima parte manualistica tesa a spiegare l'uso delle diverse tecnologie di ripresa segue una seconda parte che raccoglie il racconto e le riflessioni di famosi registi stranieri e italiani, di giovani filmaker e di direttori della fotografia che hanno fatto esperienza del mezzo. Le testimonianze sono state suddivise a seconda del tipo di macchina da presa usata, in modo che costituiscano una sorta di manuale d'uso coerente per i differenti tipi di fruitori.
Si è aperta una nuova questione romana. Molto diversa ma altrettanto dirimente di quella ottocentesca. Allora l'esito fu la formazione della capitale dello Stato unitario. La caratura internazionale della città venne capitalizzata nel nation building italiano. Oggi la nuova questione romana si muove in direzione opposta, come inveramento della vocazione cosmopolita nell'epoca della globalizzazione. Una sincera celebrazione dei 150 anni di Roma Capitale, infatti, dovrebbe corroborare la consapevolezza che si è chiuso un ciclo storico. Non sono più riproponibili le tre rendite di cui è vissuta la società romana: il centralismo statale, il consumo di suolo, la retorica del passato. E allora: di quale economia vivrà la città? Quale forma urbana si darà? Come saprà rielaborare l'eredità storica? Di questo passaggio d'epoca non sono ancora emerse le formidabili opportunità. Se ne vedono solo gli effetti destrutturanti nel collasso dell'amministrazione, dei servizi e dello spazio pubblico.
«La bufera del coronavirus ha scosso il mondo. In particolare l'Occidente ne esce indebolito, e bisogna domandarsi perché nelle società più avanzate e più ricche l'impatto del virus sia stato così devastante. Il fatto è che gli ultimi vent'anni di globalizzazione e di egemonia neo liberista hanno reso enormemente più fragili le nostre società. Non si tratta solo dell'indebolimento dei sistemi sanitari universalistici. Né soltanto della riduzione del welfare e della spesa sociale. Si tratta della crescita delle diseguaglianze e delle aree di emarginazione. Ma la crisi getta una luce impietosa su un altro aspetto non meno preoccupante. Cioè che società fragili, impaurite, prive di corpi intermedi e impoverite nelle loro basi culturali producono classi dirigenti sempre più casuali e improbabili». Con un saggio introduttivo su "La bufera del coronavirus".
La pandemia del coronavirus impone un passaggio d'epoca. Come d'improvviso, la linea del tempo si è spezzata, e il presente ci costringe a girare pagina, a sancire una irrimediabile rottura con tutto ciò che è stato fino ad ora. Il prima diventa davvero e definitivamente passato. Ma occorre stare attenti. Nell'interrogare e interpretare le tracce, i segni, le memorie che il passato ci restituisce, non ci può essere nessun sentimento di rimpianto, nessuna proposta di un insensato, peraltro impossibile, ritorno al tempo andato. Né a quello recente della «modernità», né a quello più remoto della «tradizione». Si tratta piuttosto di provare a far tesoro del passato, riconoscendone gli errori, gli eccessi, le incongruenze, e insieme ripercorrendone gli elementi preziosi che abbiamo perduto, che abbiamo più o meno consapevolmente rimosso, nella nostra baldanzosa rincorsa di un benessere assoluto. Si tratta di ritrovare un equilibrio nel modo di vivere il pianeta che abitiamo, nel rapporto che instauriamo con la natura, con le altre specie, e in primo luogo con la nostra.

