
Da tempo gli Stati Uniti hanno individuato alcuni regimi come "rogue states", letteralmente "stati fuorilegge", ossia stati criminali. I criteri tipicizzati - assenza di democrazia, mancanza di rispetto per i diritti umani - sono dettati unilateralmente, e rispondono a interessi di egemonia americana sul mondo. Noam Chomsky smonta il discorso americano denudando l'interesse geopolitico, nonché il controsenso dell'esclusione di alcuni regimi dal consesso della comunità mondiale; in molti casi gli Stati Uniti sembrano non considerare affatto le principali norme di diritto internazionale, ad esempio l'uso illegittimo della forza militare al di fuori delle regole fissate dalla Carta dell'ONU.
La decisione dell'Unione di dotarsi di una vera e propria costituzione evoca chiaramente il bisogno dell'Europa di pensarsi finalmente come una compiuta entità geopolitica, geoeconomica e geoculturale. Eppure fortemente diffusa è la sensazione che il progetto di Trattato costituzionale che la Convenzione di Bruxelles si accinge a licenziare sia assai debole quanto a contenuto politico, forza simbolica, legittimità democratica. Il processo costituzionale in corso appare inadeguato rispetto alle grandi sfide che l'Europa ha di fronte. La tesi di questo volume è che oggi, ancor più di ieri, l'ostacolo maggiore all'edificazione di un'Europa autorevole protagonista della scena internazionale sia l'Europa stessa.
Un lucido e documentato atto d'accusa contro l'università di "Cosa Nostra". Intercettazioni telefoniche, confessioni, conversazioni rubate con microspie e denunce raccontano il volto malato degli atenei italiani da Palermo a Milano. Questo libro vuole capire cosa sta succedendo, senza finti pudori. È un immaginario processo all'università, dall'ultima riforma Moratti ai primi passi del governo Prodi. Storie vere, con nomi e cognomi di singoli atenei, professori e studenti. Storie, però, che al di là della cronaca, diventano esempi generali e offrono uno sguardo senza censure su un'università in cui esiste un "galateo" delle buone regole per truccare i concorsi; un'università nella quale, in una logica tribaIe, si accavallano e si sovrappongono leggi di "territorio" "di sangue", "di fedeltà" e dove comunque vince quasi sempre il potere. Una rigorosa ricostruzione che propone ai lettori la fotografia di un'università irrimediabilmente malata, smascherando debolezze e inefficienze di politici e istituzioni.
A Riace e nei comuni limitrofi della Calabria jonica stranieri e rifugiati vengono accolti, anziché respinti, e per di più invitati a cooperare nel rilancio socio-economico del territorio. Questa straordinaria esperienza ha attirato l’attenzione dei media, dalla carta stampata alla televisione, sino al cinema, con Il volo di Wim Wenders. Nel libro essa viene osservata scandendone gli aspetti istituzionali e politici, antropologici e comunicativi, nel tentativo di tracciare un progetto di sviluppo durevole. Il codice emotivo dell’ospitalità ai rifugiati, le strategie di ripopolazione dei luoghi svuotati dall’emigrazione, il tacito operare di saperi antichi della gente di Calabria, offrono una ricetta di convivenza e comprensione reciproca delle diversità che fa da modello all’Italia, se non pure all’Europa e al mondo intero. Grazie anche a una progettazione legislativa regionale d’avanguardia, quello di Riace si presenta insomma come un vero caso politico. Una ricetta tutta nostrana, che risponde al globale senza autodistruttivi cedimenti, né vane chiusure, ma naturalizzandolo, offrendogli dimora e adattandolo attraverso la forza di una tradizione che acquisisce consapevolezza del suo passato e simultaneamente si rinnova.
I lettori
Chiunque si confronti con la diversità culturale, dagli operatori istituzionali alla gente comune, dagli scolari agli studiosi, dal legislatore agli immigrati, dai giornalisti agli artisti, dai consumatori agli imprenditori.
La ’ndrangheta è oggi protagonista della vita quotidiana del paese. Con le sue ramificazioni, i suoi intrecci, le sue connivenze è salita in cattedra e ha imposto un’egemonia anche culturale. Molti libri sono stati scritti su questo devastante fenomeno, quasi sempre però ci si è limitati a descriverne fatti e aspetti caratterizzanti ma superficiali: non sono state studiate le ragioni profonde della straordinaria crescita economica dell’organizzazione criminale calabrese. Nel saggio sono analizzate le cause storiche, economiche, sociali e culturali della ’ndrangheta, dalla nascita fino ai nostri giorni, in particolar modo ci si è soffermati sulle origini e sui motivi della rapida diffusione a livello nazionale e internazionale. Particolare attenzione è stata riservata ad alcuni momenti nodali dell’attività delinquenziale, alla sua penetrazione nei gangli della società civile, tra la classe politica e dirigenziale del paese, al suo divenire moderna borghesia mafiosa. Le prospettive di lotta presenti e future, la necessità di un’autentica e indispensabile educazione alla legalità chiudono l’opera.
Il libro raccoglie, a cura di "Critica liberale", tutti gli articoli e i vari scritti in cui Norberto Bobbio negli ultimi anni della sua vita affrontò, con la profondità e la lungimiranza che lo avevano sempre contraddistinto, il fenomeno del berlusconismo. Nell'impietosa disamina condotta senza alcun livore, ma con rigore scientifico e passione civile, l'autore affronta, all'alba della Seconda Repubblica, temi come il finanziamento di Forza Italia, la sua forma-partito, il falso liberalismo di Berlusconi, le debolezze e le complicità dell'opposizione, il monopolio televisivo, le prime avvisaglie di "larghe intese", le forme vecchie e nuove del dispotismo e del populismo. Leggendo queste pagine il lettore rimpiangerà ancora di più la scomparsa di un grande maestro tanto "omaggiato" quanto inascoltato, e capirà meglio le ragioni del declino dell'Italia.
L'opera
Nel pensiero di Marcel Gauchet la riflessione sulla religione ha sempre avuto come sfondo l’analisi politica. Anche in questo volume i due piani sono strettamente intrecciati. Lo spunto è fornito dalla ricostruzione storica della laicità in Francia. Dovendo spiegare il perché dell’attuale crisi, Gauchet propone una lettura eterodossa, in perfetta sintonia con la sua ormai celebre tesi dell’uscita dalla religione. La laicità non è travolta da un’onda di riflusso della fede, al contrario è costretta a ridefinire i suoi confini proprio a causa del progressivo ritirarsi di quell’onda. Il ritorno delle religioni non è che la conseguenza paradossale della vittoria democratica: l’esaurirsi delle vecchie ambizioni politiche regala alle religioni un nuovo diritto di cittadinanza. Questo nuovo equilibrio tra religione e politica è esaminato nella seconda parte del libro: qual è la sfida che deve affrontare una democrazia privata di qualsiasi riferimento trascendente? Quale ruolo possono giocare le religioni all’interno di una sfera pubblica necessariamente votata al pluralismo? Rispondendo a queste domande Gauchet propone un’interpretazione originale della politica del riconoscimento.
L’edizione italiana è corredata da una postfazione inedita di Gauchet.
I lettori
Chiunque sia interessato a una riflessione storico-filosofica sul concetto di laicità e sulle sfide che questa deve affrontare nel mondo contemporaneo. Il libro è però anche un utile strumento per professori e studenti che, in ambito accademico, sono interessati ad approfondire il pensiero di uno dei più importanti filosofi francesi contemporanei.
In questo volume si ricostruisce la genesi della prima edizione a stampa del più importante libro greco di epoca medioevale: la Biblioteca di Fozio (IX secolo). Emergono con chiarezza, grazie anche a una documentazione in gran parte inedita, l'intreccio culturale e religioso, le difficoltà connesse allo scontro tra riformati e cattolici, nonché la capacità di alcuni umanisti illuminati di entrambi i fronti di superare le barriere e stabilire un'alleanza intellettuale e operativa intorno a un libro ricchissimo quale la "Biblioteca": un testo che alla fine unisce piuttosto che dividere. In queste pagine il lettore troverà la prima edizione tradotta e commentata dei "Prolegomena" di André Schott, il gesuita vero protagonista di questa affascinante vicenda.
La prima parte del libro corre lungo il filo della modernità all'insegna di Callimaco "moderno" tra i classici. La seconda parte è dedicata a una serie di antichisti italiani a partire dalla fine del XVIII secolo. Seguono vicende della filologia, della papirologia e dell'archeologia britannica nella grande èra che va dal regno di Vittoria al secondo dopoguerra. Wilamowitz e la sua eredità sono al centro del volume, mentre in chiusura sono commentate alcune istantanee recuperate dalla belle époque degli studi classici. In biblioteche inglesi e tedesche l'autore ha potuto esaminare nuovi documenti relativi alla storia dell'antichistica. Di molti sono qui forniti gli estremi per la prima volta. Altri sono pubblicati per esteso: come una lettera indirizzata da Wilamowitz al papirologo inglese A.S. Hunt allo scoppio della Prima guerra mondiale, o le memorie in precedenza inedite del grecista oxoniense J.U. Powell, editore dei frammenti dei poeti ellenistici.
L'autore esamina cinque professioni (ingegneria, architettura, management, psicoterapia e pianificazione urbana) per illustrare il modo in cui i professionisti, nella realtà operativa, affrontano la soluzione dei problemi. Schon sostiene che, nel far fronte alle sfide giornaliere lanciategli dal proprio lavoro, essi ricorrono a quel genere di improvvisazione che si apprende nel corso della pratica più che a formule imparate durante gli studi universitari. L'autore propone così una nuova epistemologia della pratica professionale fondata sulla "riflessione nel corso dell'azione".
Quando e come nasce il rapporto di coppia? In un'epoca come quella attuale in cui, visibilmente, non è più solo il matrimonio a definirlo, Kaufmann trova che l'indicatore dell'integrazione coniugale è la gestione comune del bucato; simbolo, nell'epoca della mediazione tecnologica, è la lavatrice. L'acquisto della lavatrice è, insomma, la prova materiale dell'esistenza della coppia. Intorno alla biancheria da lavare si ingaggia il conflitto dei ruoli sessuali. Analizzando chi manipola la biancheria nella vita quotidiana, ci dà informazioni sulla morale egualitaria e sui suoi limiti, una volta che questa entra a regolare nella pratica il rapporto tra ruoli domestici femminili e maschili.