
Il percorso del desiderio non è affatto rettilineo: imbocca tangenti, disegna triangoli, si avvita in circoli viziosi. La coquette, il masochista, il seduttore, tutti si lasciano coinvolgere in un balletto affascinante la cui coreografia sfugge loro. René Girard rilegge alla luce di questa fondamentale intuizione i personaggi della letteratura, mostrando che i più grandi scrittori sono dei "geometri del desiderio". In Dante (Paolo e Francesca), Shakespeare (Giulietta e Romeo) e altri, il gioco dell'amore ubbidisce alle leggi implacabili del desiderio mimetico, secondo le quali c'è un terzo termine nell'equazione amorosa: il modello che l'amante segue, che tenta di imitare e che rende desiderabile l'oggetto del suo desiderio. Un nuovo straordinario tassello che Girard aggiunge alla sua analisi dell'amore nella letteratura e nella storia dell'Occidente.
"La mano avanza attraverso la fessura della dispensa socchiusa, come un innamorato nella notte. Poi, una volta abituatasi al buio, eccola cercare a tentoni zucchero o mandorle, uva sultanina o conserva. E come l'amante che prima di baciare la sua amata l'abbraccia, così il tatto li conosce prima che la bocca ne assapori la dolcezza." Con la felicità espressiva che lo colloca tra i classici del Novecento, Walter Benjamin descrive così un "bambino goloso" in uno dei suoi scritti più affascinanti sull'infanzia e sull'educazione, nei quali pensiero, scrittura e immagine si fondono. Seguendo un ordine tematico, i testi qui raccolti per la prima volta in edizione italiana sono riuniti in sei sezioni, i cui titoli rimandano ad alcuni motivi centrali dell'intera produzione di Benjamin: i bambini, i libri, l'esperienza della lettura, i giocattoli, i teatri come luoghi dell'immaginario infantile e l'educazione come campo di avventura e redenzione.
Con questo nuovo, importante lavoro, Luigi Cancrini muove dai territori a lungo esplorati delle manifestazioni psicopatologiche del giovane adulto per avventurarsi nel mondo dell’infanzia ferita. Un viaggio imprevedibile nei pensieri e negli stati d’animo del bambino che gli sta davanti in carne e ossa o di quello che viene evocato, “come un fantasma dai contorni incerti”, nel momento in cui si accosta alla sofferenza dell’adulto. Un viaggio che si traduce in un racconto appassionante e commovente: non una sintesi o frammenti di terapie, ma un resoconto accurato dei molti e difficili passaggi affrontati nel corso del lavoro terapeutico o di supervisione. Storie di bambini “reali” e di bambini imprigionati, con il loro dolore e la loro confusione, nel corpo e nell’anima dei pazienti con gravi disturbi di personalità. Storie di bambini non ascoltati e non curati, capaci di condizionare drammaticamente, dall’interno, i giovani e meno giovani nei quali continuano a vivere, finché il lavoro terapeutico non riesce a raggiungerli, “perché quelli che curiamo anche quando curiamo pazienti adulti sono, alla fine, i bambini feriti che ancora piangono dentro di loro”.
Su questo sfondo emerge un altro punto di forza del libro che, partendo dalla clinica, denuncia l’applicazione acritica dei criteri diagnostici convenzionali e della terapia farmacologica in neuro-psichiatria infantile.
A più di trent'anni dalla cosiddetta legge Basaglia (1978), qual è il panorama delle comunità residenziali in Italia? Quali sono le indicazioni cliniche per questo specifico metodo di cura? Il volume risponde a tali interrogativi, proponendo un'analisi aggiornata indispensabile per affrontare la complessità dei problemi delle comunità residenziali che ospitano soggetti con difficoltà psichiche gravi. L'ottica psicodinamica si articola con quella psicosociale in un modello di cura che integra il gruppo dei residenti e quello dei curanti, in collaborazione con le famiglie e i servizi territoriali e sociali. Viene proposta una strumentazione terapeutica che si differenzia a seconda della patologia, dell'età evolutiva, dei livelli di protezione e si approfondiscono i fondamentali fattori clinico-riabilitativi e organizzativi (procedure di invio e dimissioni, leadership, lavoro di gruppo e con la famiglia, modelli formativi e di gestione della crisi, inserimento esterno dei residenti). Grande rilievo è dato al processo di valutazione attraverso nuovi strumenti di verifica dell'efficacia e al confronto tra comunità.
Il premio Nobel Eric Kandel usa le sue straordinarie doti di divulgatore per portarci nella Vienna del Novecento, dove le figure più eminenti della scienza e dell’arte diedero l’avvio a una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il modo di considerare la mente umana. Nei salotti viennesi dell’epoca si discutevano idee che avrebbero segnato una svolta nella psicologia, nella neurobiologia, nella letteratura e nell’arte. Tali idee portarono a progressi che esercitano ancora oggi la loro influenza. Sigmund Freud sconvolse il mondo mostrando come l’aggressività e i desideri erotici inconsci si esprimano simbolicamente nei sogni e nel comportamento. Arthur Schnitzler rivelò la sessualità inconscia delle donne con l’innovativo ricorso al monologo interiore. Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e Egon Schiele diedero vita a opere di grande evocatività che esprimevano il piacere, il desiderio, l’angoscia e la paura. Scritto in modo magistrale e stupendamente illustrato, L’età dell’inconscio aiuta a capire i meccanismi cerebrali che rendono possibile la creatività nell’arte e nella scienza, aprendo una nuova dimensione nella storia intellettuale.
Eric R. Kandel insegna alla Columbia University di New York e dirige il Center for Neurobiology and Behavior presso la stessa Università. Svolge inoltre attività di ricerca presso l’Howard Hughes Medical Institute. Nel 2000 è stato insignito del premio Nobel per la medicina grazie alle sue ricerche sui meccanismi biochimici che portano alla formazione della memoria nelle cellule nervose. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psichiatria, psicoanalisi e nuova biologia della mente (2007).
Tra una suocera e una nuora il conflitto è davvero inevitabile? Un’inchiesta appassionante nei meandri delle relazioni familiari.
Perché le suocere hanno una pessima reputazione? Perché da sempre la cultura popolare, l’arte e la letteratura ne fanno ritratti uno più impietoso dell’altro? E perché, del resto, una donna difficilmente riesce ad avviare una relazione priva di conflitti con la propria nuora? Perché una madre che, per tutta la vita, ha dispensato affetto al proprio figlio mal sopporta la donna che ama quello stesso figlio e che lui ha scelto di amare? E che dire delle suocere e dei loro generi? E dei suoceri, dei loro generi e delle loro nuore? Senza contare che tutti questi personaggi, con i loro umori sulfurei, condividono spesso la condizione di nonni. Come si comportano con i nipoti? Per rintracciare la genesi di questi legami di parentela piuttosto tesi, l’autore chiama a raccolta la psicologia, l’antropologia e i miti più celebri, facendoci scoprire cosa si nasconde dietro i risentimenti degli uni e degli altri e dando a ciascun lettore risposte che cambieranno per sempre la sua vita famigliare.
L'autore
Aldo Naouri ha esercitato la professione di pediatra per quarant’anni. Ha pubblicato numerose opere, alcune delle quali hanno avuto uno straordinario successo e sono divenute punti di riferimento nello studio delle relazioni familiari e dell’educazione dei figli.
La depressione colpisce milioni di persone nel mondo. Un grande terapeuta mostra che si può sconfiggere e prevenirne la ricomparsa.
Siete tormentati dall’opinione negativa che avete di voi stessi, schiacciati dalla solitudine, paralizzati dalla paura del fallimento? Non siete i soli. Il numero delle persone depresse è in costante crescita a ogni latitudine ma la maggior parte di quanti patiscono l’insopportabile dolore, il senso di disperazione e la tendenza all’autocritica tipici di questo disturbo non cerca mai una cura. Se non voi in prima persona, sarà probabilmente qualcuno dei vostri amici a nascondersi dietro queste statistiche, soffrendo in silenzio. Robert Leahy, riconosciuto dalla comunità scientifica mondiale come uno dei terapeuti cognitivi più autorevoli e noto per le sue doti di scrittore e oratore in quest’ambito innovativo, mostra come sia possibile neutralizzare gli effetti dei principali disturbi depressivi. Imparerete ad assumere un atteggiamento nuovo verso i pensieri negativi che affollano la vostra mente e a vedere sotto una luce diversa le immagini che vi tormentano. Raccontando esperienze realmente accadute ai suoi pazienti, Leahy fornisce al lettore un ampio bagaglio di indicazioni dettagliate, e facilmente comprensibili, per aiutare, passo dopo passo, chi soffre di disturbi depressivi a individuare gli strumenti migliori per liberarsene.
L'autore
Robert L. Leahy dirige l’American Institute for Cognitive Therapy di New York e insegna presso il dipartimento di Psichiatria della Weill Cornell University Medical School, New York. È membro fondatore dell’Academy of Cognitive Therapy e presidente onorario della New York City Cognitive Behavioral Therapy Association. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Sette mosse per liberarsi dall’ansia (2007)
Come si costituisce un soggetto e cosa rende la sua vita degna di essere vissuta? Queste due domande sono al centro del pensiero di Lacan, di cui Massimo Recalcati presenta qui una lettura ampia centrata sulle categorie di desiderio e di godimento. Questo testo, cui seguirà un secondo volume dedicato alla clinica psicoanalitica, non prende partito per il Lacan del desiderio contro il Lacan del godimento né viceversa. Sceglie la via di mostrare come desiderio e godimento siano i poli entro i quali si snoda il processo di soggettivazione e accentua lo statuto etico del soggetto esposto ad una responsabilità illimitata eppure senza padronanza. Attraverso questa griglia il lettore potrà seguire lo sviluppo del pensiero di Lacan sul soggetto e ripercorrere i suoi temi più conosciuti: lo stadio dello specchio, l’aggressività paranoica, la funzione dialettica della parola e le leggi strutturali del linguaggio, il Nome del padre, il dono d’amore, il fattore letale del significante, l’oggetto piccolo (a), l’angoscia come incontro con il reale, l’inesistenza della Donna e del rapporto sessuale, la pratica dell’arte come organizzazione del vuoto, Joyce-il-sinthomo.
L'autore
Massimo Recalcati, tra i più noti psicoanalisti lacaniani in Italia, è membro analista dell’Associazione lacaniana italiana di psicoanalisi e direttore dell’irpa (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata). Insegna all’Università di Pavia. Le sue numerose pubblicazioni sono tradotte in diverse lingue. Nelle nostre edizioni ha pubblicato con successo L’uomo senza inconscio (2010), Cosa resta del padre? (2011) e Ritratti del desiderio (2012).
Secondo Joseph Campbell, la funzione principale del mito è aiutare ogni individuo nel viaggio della vita, fornendogli una sorta di guida turistica per raggiungere la pienezza e la felicità. Sulle tracce di Jung, l’autore tratta qui importanti questioni vitali, mettendo in luce la sua notevole capacità di raccontare storie e l’abilità di applicare i più vasti temi della mitologia mondiale alla crescita personale e alla ricerca della trasformazione. Con la sua abituale arguzia e il suo intuito, Campbell traccia connessioni tra simboli antichi e arte moderna e, strada facendo, mostra come il mito possa aiutare ciascuno di noi a identifi care davvero la propria felicità e a perseguirla.
L'autore
Joseph Campbell (1904-1987) è stato uno dei più illustri studiosi di mitologia comparata e religioni di tutto il mondo. Tra i suoi testi tradotti in italiano, L’eroe dai mille volti (Guanda, 2008).
La nostra è un'epoca di grande disorientamento: un affannato stordimento si accompagna a decisioni sempre revocabili e confuse, la misura psichica e spirituale dell'esperienza è turbata. La necessità di ricercare una "carta del senso" nasce dalla duplice esigenza di rispondere all'incertezza e di esercitare la propria libertà. Identificare un percorso capace di reggere le asprezze della vita significa infatti portare alla luce la verità di se stessi uscendo dalla prigione del proprio io angusto per trascendersi nel mondo. Nel solco di un rinnovamento della saggezza antica, l'autore delinea una via percorribile nella vita personale e nella vita pubblica, mettere a frutto i saperi della psicologia profondo e quelli della filosofia intesa come modo di vivere, a partire da Cari Gustav Jung e da Pierre Hadot.
Che cosa accade quando la presenza di un disturbo dello sviluppo in un bambino altera le tappe della crescita e modifica comportamenti e relazioni? Attraverso tre fasi significative, la prima consultazione, la condivisione della diagnosi clinica e la presa in carico terapeutica ed educativa, vengono descritti i percorsi che bambini, genitori, fratelli e insegnanti compiono di fronte alle difficoltà di convivere con un disturbo dello sviluppo. La scelta di affrontare il tema in chiave evolutiva e dal punto di vista di tutti coloro che sono coinvolti dalla presenza della patologia rappresenta la principale novità di questo libro, che somma una lunga esperienza clinica e un’importante esperienza educativa.
Gli autori
Bruna Mazzoncini, psicologa clinica e psicoterapeuta, ha insegnato Neuropsichiatria infantile nelle Università di Roma “La Sapienza” e Roma Tre.
Lucilla Musatti è insegnante di scuola primaria, psicologa dell’età evolutiva e condirettore della rivista pedagogica Cooperazione educativa.
Il volume descrive una forma specifica di trattamento psicodinamico delle patologie della personalità, che gli autori hanno chiamato “psicoterapia dinamica per le patologie della personalità di alto livello” e che rappresenta uno sviluppo della psicoterapia focalizzata sul transfert. La finalità di questo trattamento è esplorare e modificare i modelli relazionali interiorizzati che il paziente agisce nei suoi rapporti con gli altri. Attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, viene fornita una descrizione completa delle tecniche e delle strategie da impiegare nella psicoterapia dinamica dei pazienti con patologie della personalità di alto livello.
Gli autori
Eve Caligor insegna Psicologia clinica al Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York.
Otto F. Kernberg insegna Psichiatria al Cornell University Medical College. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Le relazioni nei gruppi (1999), Psicoterapia delle personalità borderline (con J.F. Clarkin e F.E. Yeomans, 2000) e Narcisismo, aggressività e autodistruttività (2006).
John F. Clarkin insegna Psicologia clinica al Weill Medical College della Cornell University di New York.

