
Dalla filosofia alla teologia, l'interesse nei confronti del perdono attraversa ambiti differenti. Solo di recente però si è affrontato il tema del perdono in una prospettiva psicologica e psicoterapeutica, evidenziandone le potenzialità curative. Si pone un problema fondamentale, quello della definizione condivisa del costrutto: cos'è il perdono? Se una vittima non prova più rabbia e non intende vendicarsi, significa che ha perdonato? È davvero sempre possibile passare dallo stato emotivo-cognitivo-comportamentale della vendetta a quello del perdono? Quali sono i fattori che ostacolano il processo? E quelli che lo facilitano? Esistono situazioni in cui il perdono è psicologicamente impossibile? È sempre utile perdonare? Può avere la pratica del perdono applicazioni di natura clinica? In questo volume, studiosi di differenti discipline affrontano per la prima volta il tema del perdono, del perdono di sé, della rabbia, della vendetta in ambito psicologico e psicoterapeutico. Sono messe in evidenza le potenzialità curative del perdono, contribuendo alla comprensione di un processo che permea in modo così significativo molti aspetti dell'esistenza umana. Contributi di Viviana Balestrini, Barbara Barcaccia, Cristiano Castelfranchi, Alessandro Couyoumdjian, Valentina D'Urso, Antonio Malo, Francesco Mancini, Maria Miceli, Francesca Giorgia Paleari, Sara Pelucchi, Nicola Petrocchi, Angelo Maria Saliani. Prefazione di Robert Enright.
Ricerche recenti hanno evidenziato gli effetti benefici del bilinguismo precoce. Molti però restano gli interrogativi. In quale lingua parlare con il neonato? Tutti i bambini possono diventare bilingui? Che tipo di scuola scegliere? Coppie miste, espatriati o monolingui, i genitori giocano un ruolo importante nell’educazione bilingue. Questo libro è destinato a loro e a tutti quelli – familiari, insegnanti, professionisti dell’infanzia – che si occupano di bambini che sono già bilingui o lo diventeranno. Dalla trasmissione delle lingue materne all’apprendimento precoce delle lingue straniere, l’autrice analizza le condizioni del successo e quelle invece che possono creare difficoltà, offrendo utili consigli per guidare i bambini verso una competenza bilingue duratura.
Barbara Abdelilah-Bauer si occupa di linguistica e didattica delle lingue e conduce ricerche sullo sviluppo del linguaggio e sull’identità del bambino bilingue.
Secondo molti, la psicoterapia presta il fianco a violenti attacchi, dato che si tratta di un ambito oscuro, come protetto da un’aura di segreti. Non è possibile che, nel ventunesimo secolo, una categoria professionale lavori senza testimoni, senza controllo esterno, persino senza alcuna valutazione. Mettendo in evidenza le differenti opzioni offerte a chi intraprende una psicoterapia e i rischi a cui ci si può esporre, Tobie Nathan e Nathalie Zajde delineano le caratteristiche che dovrebbero identificare una psicoterapia adeguata al mondo moderno, ovvero una psicoterapia democratica.
Tobie Nathan, antropologo e psicoanalista, insegna Psicologia clinica e psicopatologia all’Università Paris-VIII. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Una nuova interpretazione dei sogni (2011).
Questo libro dedicato ai comportamenti di dipendenza presenta un programma di prevenzione delle ricadute molto innovativo, che integra la pratica della mindfulness con strategie cognitive e comportamentali evidence-based. Il programma prevede otto sessioni di gruppo, in cui i partecipanti abbandonano i loro abituali schemi di pensiero e acquisiscono abilità concrete per affrontare le sfide quotidiane del percorso di recupero. Si offrono ai clinici linee-guida dettagliate per condurre ogni sessione, tracce esemplificative delle meditazioni guidate e più di venti schede e moduli riproducibili.
Edizione italiana a cura di Marina Devoti, Mariagrazia Movalli, Martina Testa
Gli autori
Sarah Bowen lavora presso l’Addictive Behaviors Research Center dell’Università di Washington.
Neha Chawla, psicologa clinica, si occupa dello sviluppo dei trattamenti basati sulla mindfulness.
G. Alan Marlatt (1941-2011) è stato direttore dell’Addictive Behaviors Research Center e professore di Psicologia all’Università di Washington.
Migliaia di anni fa, la cultura indoeuropea si è divisa in due modi di pensare, che si sono sviluppati uno a Occidente e l'altro a Oriente. Delineandone le differenze, Christopher Bollas illustra in questo volume come queste due mentalità stiano ora nuovamente convergendo, in particolare nella pratica psicoanalitica. Mettendo a confronto psicoanalisti occidentali e filosofi orientali, l'autore collega la pratica psicoanalitica di Donald Winnicott e Masud Khan alla tradizione poetica orientale, improntata al taoismo, mostrando come entrambe privilegino la capacità di stare da soli e forme di comunicazione non verbale. Inoltre, illustra come il pensiero di Jung, Bion e Rosenfeld sia assimilabile all'etica di Confucio, che considera la dimensione collettiva della mente individuale.
Ciascuno di noi trascorre un terzo della vita in posizione orizzontale: ideale, più di ogni altra, per pensare, sognare e amare. Eppure, lo stare sdraiati non gode ovunque di buona fama ed è scambiato per immobilismo, passività, pigrizia. Quando, invece, la vita orizzontale è di valore inestimabile e offre momenti di contemplazione da cui spesso scaturiscono le idee migliori. Per esempio, Michelangelo ne traeva grande piacere e non avrebbe forse avuto l'idea, altrimenti, di affrescare il soffitto della Cappella Sistina, creando uno dei massimi capolavori dell'umanità. Bernd Brunner innalza il suo inno allo stare sdraiati scavando a fondo nella storia della cultura, da cui estrae molte storie divertenti. Tratta della posizione orizzontale in modi diversi, ma tenendo lo sguardo sempre rivolto a quanto è bizzarro e stravagante. Che racconti di come si stava sdraiati nell'età della pietra, dell'evoluzione del materasso o degli ultimissimi esiti della ricerca sul sonno, il suo libro distende e insieme ridesta: curiosità e piacere.
Etica, competenza, buone prassi raccoglie i documenti e le linee guida elaborati negli ultimi anni dall’Ordine degli psicologi del Lazio e mette a disposizione della comunità professionale i risultati raggiunti in anni di studio e di lavoro. Il volume ha l’obiettivo di definire uno spazio di comportamenti condivisi dalla comunità professionale, svolgere una funzione di guida per i giovani psicologi in cerca di una collocazione nel mondo del lavoro, illustrare e diffondere la capacità della psicologia di incidere nella complessità della società contemporanea, al fine di determinare un cambiamento.
Sommario. 1: Linee guida per le perizie in caso di abuso sui minori - 2: Requisiti minimi per l’inserimento nell’albo dei consulenti tecnici del giudice presso i tribunali - 3: Linee guida sull’etica della professione e sulla comunicazione nei mass media - 4: Linee guida per lo psicologo del lavoro nella pratica del coaching organizzativo - 5: Linee guida per l’ascolto del minore nelle separazioni e nei divorzi - 6: Linee guida per la valutazione psicologico-giuridica del danno alla persona - 7: Interventi di supporto psico-sociale in emergenza - 8: Linee guida per la psicoterapia con persone lesbiche, gay e bisessuali - Appendice: Codice deontologico degli psicologi italiani
Che cosa significa “percepire”? In che modo siamo consapevoli della nostra esistenza? Che cosa impareremmo sulla nostra specie se integrassimo davvero neuroscienze, biologia e scienze umane con la storia della cultura?
In questa discussione affascinante e audace, Jean-Pierre Changeux ci guida nei meandri dell’oggetto fisico più complesso del mondo vivente: il cervello umano. Prendendo in considerazione le più recenti ricerche morfologiche, fisiologiche, chimiche e genetiche e collocandone le scoperte nel contesto dell’indagine psicologica, filosofica, artistica e letteraria, Changeux si avventura in modo illuminante nei nuovi territori in cui si incontrano queste differenti discipline. Con acutezza e immaginazione, spiega l’evoluzione del cervello e rivela quali possono essere i nuovi sviluppi neuroscientifici che si preannunciano per il futuro dell’umanità.
L'autore
Jean-Pierre Changeux è professore onorario al Collège de France e all’Institut Pasteur, membro dell’Académie des Sciences e della U.S. National Academy of Sciences. In questa collana ha pubblicato Ragione e piacere (1995) e La natura e la regola (con P. Ricoeur, 1999).
- See more at: http://www.raffaellocortina.it/il-bello-il%20buono-il-vero#sthash.B0A9JNrY.dpuf
Le analogie tra follia e modernità sono sorprendenti: sfida all’autorità e alle convenzioni, nichilismo e ironia dissacrante, rivolta a ogni cosa, un relativismo estremo, che può culminare nella paralisi, una disumanizzazione dilagante e la scomparsa della realtà esterna a favore di un Io onnipotente o, in alternativa, la dissoluzione di ogni senso dell’identità.
Secondo l’autore, i tratti fondamentali della follia schizofrenica sono esasperazioni di tendenze promosse dalla nostra cultura e tale affinità è messa in evidenza da un confronto con le opere di artisti e scrittori, tra i quali Giorgio de Chirico, Marcel Duchamp, Franz Kafka, Samuel Beckett, e prendendo in esame il pensiero di filosofi come Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger, Michel Foucault e Jacques Derrida. In quest’opera densa e sorprendente, che ha segnato un vero punto di svolta, Sass si rifiuta di ammantare lo schizofrenico di un’aura romantica, come un eroico ribelle, un mistico o un selvaggio veemente, sostenendo invece che in questa condizione riecheggiano molti dei più alienanti aspetti della vita moderna.
L'autore
Louis A. Sass insegna Psicologia clinica presso la Graduate School of Applied and Professional Psychology della Rutgers University, New Jersey. L’attività di ricerca e il lavoro clinico vertono sulla psicopatologia grave, soprattutto sulla condizione schizofrenica, schizoide e borderline. I suoi interessi interdisciplinari includono l’intersecarsi della psicologia clinica con la filosofia, l’arte, gli studi letterari e culturali.
- See more at: http://www.raffaellocortina.it/follia-e-modernit%C3%A0#sthash.7hsCdsfa.dpuf
Il disturbo narcisistico di personalità è tra i più diffusi nella società contemporanea. Il mondo moderno, nel quale i bisogni individuali sono considerati di primaria importanza, incoraggia le persone a concentrarsi su se stesse. Anche la psicoterapia utilizzata per il trattamento del narcisismo è in realtà influenzata dagli stessi valori, e corre il rischio di rendere i pazienti peggiori invece che migliori. Questo libro, fondato sulla ricerca empirica nell'ambito della psicologia, della psichiatria e delle scienze sociali, mostra come evitare tale rischio, inducendo il paziente a guardare oltre se stesso e a radicare il proprio senso di sé nelle relazioni e negli impegni rivolti al mondo esterno.
Questo libro è il racconto chiaro e avvincente degli sviluppi di un gruppo fondamentale di teorie, modelli e approcci terapeutici: la psicoanalisi e le terapie psicodinamiche. Da Freud ai più innovativi paradigm-shifters contemporanei, questo libro illustra come sono cambiati o si sono perfezionati, nell'arco di un secolo, i temi fondamentali della psicologia dinamica. Mostrando le analogie e le differenze tra le diverse terapie di orientamento psicoanalitico, illuminando le ricadute politiche, culturali e professionali nel pensiero e nella pratica psicoanalitici, intrecciando contributi teorici, clinici e di ricerca, Jeremy Safran mostra il ruolo fondamentale che la psicoanalisi ha svolto e tuttora svolge nella comprensione del nostro funzionamento psichico e relazionale. Psicoterapeuta di grande esperienza, leader della psicoanalisi relazionale, docente e ricercatore brillante, Safran occupa una posizione privilegiata per attraversare i territori complessi e affascinanti che descrivono il paesaggio di questo libro. L'autore illustra il suo punto di vista con efficaci esempi clinici e riesce a integrare teoria e pratica in modo magistrale.
Nella seconda metà degli anni Settanta, Wilfred Bion, esponente di spicco della psicoanalisi britannica, condusse importanti seminari a Brasilia e a San Paolo. Dopo la sua morte, la moglie Francesca, che lo aveva accompagnato, raccolse in questo volume gran parte del materiale registrato, selezionando i momenti salienti della discussione. Forte di una lunga esperienza di pratica analitica costantemente messa in questione, Bion invita a riflettere sulla posizione dell’analista, sollecitando l’interlocutore a coltivare sempre la fiducia nella propria capacità di osservare, di sopportare l’incertezza, di “contenere” il disagio del paziente. Egli stesso descriveva la psicoanalisi come “un mestiere duro”, “un lavoro pericoloso”, e l’esperienza analitica come “potenzialmente sgradevole sia per l’analista sia per l’analizzando”. Alla domanda se la funzione dell’analista sia quella di aiutare il paziente, Bion risponde: “Stiamo tentando di dire: ‘Ti aiuterò a conoscerti, cercherò di essere uno specchio che rifletta per te la persona che tu sei, sicché potrai vedere in quello che ti dico un’immagine di te stesso’”.
Attraverso questi seminari si snodano i fili del penetrante insight di Bion. Egli riteneva che, nell’osservazione del paziente, l’analista dovrebbe associare la curiosità disciplinata dello scienziato, il calore dell’umanista, la saggezza del filosofo e la sensibilità dell’artista. Un profilo certo molto alto, al quale questa grande figura di studioso sembra però arrivare molto vicino.
L'autore
Wilfred R. Bion (1897-1979) è l’autore di molte opere che hanno segnato il cammino della teorizzazione psicoanalitica. Nelle nostre edizioni è stata pubblicata la trilogia Memoria del futuro (1993-2007).
- See more at: http://www.raffaellocortina.it/index.php?route=product/product&product_id=5840#sthash.lLsTEHd7.dpuf