
Un libro che con leggerezza e profondità spiega l'universo, la scienza, la filosofia e la religione. Che cos'è la vita e da dove viene? Come funziona l'universo? La vita ha un senso o è una parentesi tra due niente? Possiamo davvero sperare che ci sia qualcosa dopo la morte? Dai filosofi greci a Einstein e alla teoria dei quanti, passando per Newton e Darwin, sono tremila anni che gli uomini si sforzano di rispondere a queste domande. Con parole semplici e chiare, con rigore e leggerezza, Jean d'Ormesson affronta questi problemi eterni raccontando il favoloso romanzo dell'universo e degli uomini.
La figura di Rita Levi Montalcini racchiude in sé due esempi di impegno professionale che raramente coesistono nella stessa persona: la scienziata-artista che, come scrisse la Fondazione Nobel, «portò la luce dove prima era il caos» e la donna che dopo il più prestigioso riconoscimento, profuse tutte le energie nell'impegno sociale, letterario e politico, fondando l'European Brain Research Institute (EBRI) e tre fondazioni indirizzate alla formazione dei giovani, agli studi sulla sclerosi multipla, e al sostegno delle donne africane Questo duplice impegno costò, forse, la rinuncia alla funzione di madre, che tuttavia fu in qualche modo compensato con l'identificazione quasi filiale della sua «creatura» il Nerve Growth Factor (NGF), la cui scoperta ha fatto emergere un'intera nuova categoria di sostanze, denominate «fattori di crescita». A chi ha avuto l'onore di frequentarla quasi quotidianamente per quattro decenni, resta il rammarico che troppo pochi abbiano avuto il piacere di apprezzare la sua innata modestia, il suo sottile senso dell'umorismo e la sua capacità di amicizia sincera.
«Ho sovvertito l’ordine del tempo, ho messo sottosopra il mondo intero e tutto questo l’ho fatto per te. Non ti sembra abbastanza generoso?»
David Bowie ci ha appena lasciati, e sarà difficile fare a meno di lui.
Forse più di chiunque altro il «Duca Bianco» è riuscito, nei suoi quasi cinquant’anni di incredibile carriera, a incidere sul costume, sulla moda, sull’immagine, sull’arte,
sulla cultura e sulla musica dei nostri tempi. Senza mai assumere il ruolo di rockstar, spiazzando ogni volta il mondo con i suoi mutamenti, David Bowie ci ha accompagnati come uno strano fratello o come un angelo venuto da un altro mondo, e con i suoi mutamenti e i suoi esperimenti ha demolito i generi e le identità sessuali, ha ispirato almeno tre generazioni di musicisti, ha influenzato le tendenze artistiche, ha anticipato spesso di decenni tutti i successivi movimenti musicali, esplorando terreni sconosciuti, ma anche raccontando i sogni e le paure di tutti noi. Scrive Pippo Delbono nella sua introduzione a questo volume: c’è sempre l’amore nelle canzoni di David Bowie, come del resto si potrebbe dire che l’amore c’è sempre in tutte le canzoni, anche nelle canzonette. Ma in Bowie come nei «grandi» della storia l’amore è un amore che non scappa dalla trasgressione, dalla ribellione. Un amore libero. E quindi eterno. Sacro.
Si calcola che in carriera abbia mosso calciatori per un valore di oltre un miliardo di euro. Tra i suoi clienti ci sono Cristiano Ronaldo, James Rodriguez, Diego Costa, Thiago Silva, José Mourinho. È il portoghese Jorge Mendes, l'uomo più potente del calcio globale. Osannato in patria, ammirato e temuto all'estero, Mendes nella ristrutturata economia globale del calcio è il principale interprete, uno dei principali punti di riferimento per una finanza internazionale che vede nel calcio il pilastro del settore economico cruciale del XXI secolo: l'Economia dell'Entertainment. E come accade per ogni grande assetto di finanza globale, ci sono aspetti meno noti che è necessario conoscere. A partire dallo stesso Jorge Mendes, raccontato in queste pagine con una sistematicità mai usata fin qui.
Vita, sogni e poesie del più grande musicista americano di tutti i tempi, l’uomo che negli anni Sessanta ha rivoluzionato la canzone, la musica folk e la musica rock mettendoci dentro la poesia che arrivava dal beat e dal blues e creando, in sessant’anni di carriera mai interrotta, un incredibile e immenso monumento di suoni e di parole che non ha mai più avuto eguali. Appena premiato con il Nobel per la letteratura, Robert Zimmermann - in arte Bob Dylan - è stato fin dal suo esordio e rimane ancora oggi l’inarrivabile riferimento di chiunque decida di mettere delle parole su una melodia. Nel volume, oltre al saggio introduttivo del critico musicale Dario Salvatori, notissimo volto TV fin dai tempi di Quelli della notte e Indietro tutta insieme a Renzo Arbore, una estesa biografia, una serie di imperdibili citazioni e dichiarazioni dell’artista, un’accuratissima discografia completa e circa trenta immagini rarissime.
Per Senghor il contatto con la terra ancestrale non è stato mai interrotto; il ritorno alle radici non fu, come per altri intellettuali africani, uno strappo doloroso da altre radici, una lacerazione sanguinante, ma uno dei poli di un'armoniosa vita interiore, risolta in una sintesi mirabile fra due civiltà. La via africana al socialismo ricercata in un ventennio di presidenza del Senegal, e inserita in un'idea evangelica di civiltà dell'universale, può sembrare oramai un progetto datato e astratto. Tuttavia la sua visione poetica del riscatto africano, il concetto di un umanesimo pacifico, nel quale ogni popolo può dare il meglio di sé, è un'utopia che è interessante ripercorrere proprio alla luce dei conflitti che dilania...
Una figura unica nella storia dello spettacolo italiano. Molto più che un attore: un istrione, un capocomico, una maschera, un improvvisatore impareggiabile. Quella di Totò è stata una comicità ineguagliata che viene qui raccontata attraverso alcune delle sue gag più esilaranti, sintesi incommensurabile della sua assoluta genialità. Con un'appassionata introduzione che ne ricostruisce la biografia, un vasto apparato iconografico e tutta la filmografia completa.
Con ironia, intelligenza e la saggezza di chi ha visto e vissuto tante cose diverse, Oliviero Pesce racconta le fratture, le inutilità, gli incidenti e le deviazioni che impediscono all'Italia di essere davvero un Paese moderno.
Realizzato a partire dai dati raccolti dal «Courrier International», ma utilizzando anche le analisi pubblicate annualmente da Banca Mondiale, Onu, Unicef, Amnesty International, Freedom House, Oxfam, Wmo e altre organizzazioni governative e non governative, il "Piccolo atlante delle disuguaglianze" racconta in modo breve, immediato e senza troppi commenti, soprattutto attraverso i numeri, lo squilibrio presente a livello fondamentale nelle condizioni degli esseri umani, che hanno speranze di vita ben diverse da luogo a luogo e che si differenziano nelle loro prospettive per il sesso e il luogo di nascita, le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza monetaria, dei frutti della terra, della proprietà, dell'acqua, della fame, dell'igiene pubblica, dell'accesso a Internet. Ma anche la profonda disuguaglianza nella distribuzione dei diritti sessuali, della parità di genere, dei metodi contraccettivi, del trattamento carcerario, della pena di morte, prendendo in esame anche il modo in cui i disastri climatici e il degrado dell'ambiente colpiscano in modo profondamente disuguale gli abitanti del pianeta.
Partorita nel 1943, nella sanguinosa temperie della Seconda Guerra mondiale, l'opera si presenta come una riflessione organica sulle cause che hanno condotto l'Europa al collasso, sino ad un ripensamento complessivo intorno alle fondamenta stesse della modernità occidentale. La retorica dei diritti, le storture del capitalismo, l'abominio del nazismo tedesco e del comunismo sovietico, il declino delle comunità, il dominio della tecnica, la perdita della trascendenza, l'idolatria dello Stato e della forza bruta sono solo alcuni dei fenomeni connessi alla "malattia" dello sradicamento. Magistralmente offerti al lettore quale potente affresco di una intera vicenda umana, nel Radicamento Simone Weil tenta di mettere a punto un progetto di modernità alternativa, costruita sul rispetto della dignità di tutti, sulla responsabilità personale, sul dovere verso l'essere umano, sull'empatia con il prossimo, sulla rinuncia alla forza.
Raymond Chandler si racconta. La biografia, il mestiere, i libri del padre del romanzo hard boiled rivivono attraverso una straordinaria antologia di lettere e saggi. La nuova traduzione di Sandro Veronesi e le illustrazioni di Igort fanno da guida a un affascinante viaggio dietro le quinte del noir. In appendice "The poodle springs story", l'ultimo romanzo incompiuto di Chandler con il suo investigatore Philip Marlowe.
Nel 1989 un DC 10 della compagnia UTA esplode sui cieli del Niger causando la morte di 170 persone. Comincia da qui, da questo attacco terroristico di poco precedente il disastro di Lockerbie, il nuovo clima di terrore che stringe in un unica, inesorabile morsa, l'intera umanità. Questa è la teoria elaborata da Wole Soyinka: una geografia di inquietudini senza più frontiere, dal Niger, a New York, a Madrid. Il volto della paura è mutato, si è mascherato e reso irriconoscibile, e il tempo in cui il nemico era facilmente identificabile è lontano: ora i carnefici sono vittime, tutti siamo potenziali obiettivi e il potere, qualunque sembianze assuma, si insinua in queste dinamiche alimentandole, confondendole e confondendoci.