
L'insegnamento di Benigno Zaccagnini mantiene intatta la sua attualità: senza morale, ogni politica si riduce alla lotta del potere per il potere e a un esasperato egoismo.
La globalizzazione sta ridisegnando i profili del mondo, generando un cambiamento vasto e profondo. Il libro di Romano Prodi ci aiuta a comprendere questa trasformazione epocale: la crisi degli Stati Uniti e dell'intero Occidente, l'ascesa della Cina e dei Paesi emergenti, i compiti e le responsabilità dell'Europa delineano i contorni del mondo nuovo che sta nascendo. Nonostante le gravi difficoltà del momento, non mancano i segni di speranza nel futuro.
Nell'arena del dibattito su cattolici e Unità d'Italia, il volume prende le distanze da un uso della storia come "riserva di munizioni" contro i propri nemici e offre una ricostruzione di fatti e problemi ancorata alla ricerca scientifica.
Il limpido sguardo di Martinazzoli rimette al loro posto il potere e l'ambizione, la contesa e il rancore, la carriera, l'invidia, il denaro. Tutto ciò che, lasciato a se stesso, senza giustificazioni, riduce la politica a vuoto inganno.
Questo libro si propone di mettere in luce quanta attenzione don Tonino Bello ha prestato alla politica in un contesto storico in cui essa andava perdendo spessore e passione per consegnarsi a un declino etico e ideale che non pare esaurito. L'autore rilegge i numerosi interventi pubblici e alcuni scritti in cui il Vescovo di Molfetta unisce profonda religiosità, slancio poetico, cultura "laica" e attenzione alla storia: essi costituiscono, oggi come ieri, un incoraggiamento a quella "cura del bene comune" in cui deve consistere la politica; prestando attenzione agli altri, a partire dagli ultimi, e non agli interessi personali o particolari. Una lettura inedita di un uomo tra i più aperti e affascinanti del cattolicesimo moderno, destinata a chi, credente o no, abbia a cuore un sistema di valori alti e condivisi su cui costruire la convivenza civile e democratica.
Strano destino quello della noia: che ci sia, nessuno lo mette in dubbio, che valga la pena di rifletterci, molti dubitano. Eppure, sulla noia si sono espressi letterati e filosofi, pittori e musicisti, con esiti notevoli. Questa pubblicazione esamina la noia dal punto di vista dell'innovativa psicoanalisi di Luis Chiozza, che interpreta le espressioni dell'organismo umano nella struttura somatica e nel significato psichico. Il lettore è condotto a mettere in relazione le oscillazioni del processo digestivo con l'altalenarsi dei disturbi connessi ai desideri di assimilazione e agli impulsi di rifiuto, disturbi che nel linguaggio della vita chiamiamo invidia e gelosia. E mentre nell'interiorità epatica si confrontano gli slanci evolutivi dell'Io con le difese di tipo letargico o, peggio, con gli stati dissociati di personalità, la noia, sentimento frainteso e sottovalutato, evita il compromesso che esige il rischio della responsabilità.
Partendo dall'idea che sia poco naturale e spontaneo il vivere come uomini e come donne, ma che anche in questa dimensione siamo in larga parte costruiti dalle culture e dalle società, questo volume vuole partecipare al dibattito ormai aperto in pedagogia su se e come educare un essere umano a vivere anche in termini di genere. In particolare, il libro riserva un'attenzione e un approfondimento specifici nei riguardi degli uomini, coinvolti come attori o come destinatari - bambini e adulti - della formazione/educazione/cura. È uno spazio per alcune voci maschili a partire dalle proprie esperienze: un padre, un maestro di scuola, un educatore, un volontario ospedaliero, un formatore in ambito sportivo, uomini impegnati contro la violenza maschile sulle donne. L'ipotesi è che la presenza maschile nell'educazione e nella cura, sempre più numericamente minoritaria, possa essere, forse anche per questo, originale e portatrice di trasformazione.
Nel Diario e nelle Lettere Etty Hillesum si rivela una donna straordinaria, del valore di Simone Weil e di Edith Stein. Il suo corpo trasforma il desiderio dell'altro in relazione umana con l'altro. La sua intelligenza è insieme emotiva e riflessiva. La sua anima si apre alla bellezza della vita, all'unicità di ogni essere umano e, soprattutto, al bisogno di riconoscere Dio presente in se stessa. "[...] Si deve avere il coraggio di dirlo. Avere il coraggio di pronunciare il nome di Dio [...]. Ora toccherà a me continuare a scavare per cercare Dio nel cuore di ogni uomo che incontrerò, dovunque io sia su questa terra". Seguire il cammino spirituale di Etty Hillesum significa essere toccati dal respiro di Dio nella nostra contemporaneità.
Un nuovo quaderno di musica applicata.
Le fiabe sono un abbecedario antichissimo: insegnano a superare le paure esistenziali, a scoprire le soluzioni, ad affrontare i dilemmi che si pongono lungo il percorso della vita quotidiana; aiutano a scoprire le risorse personali che da sole indicano come procedere nel corso della vita, senza remare contro, senza forzare, facendo piuttosto maturare gli eventi. Anche fuori dall'ambito oncologico, questo lavoro può suggerire a quanti vivono una situazione di particolare complessità uno strumento per ritrovare la via della "saggezza" umana, capace di restituire sapore all'esistenza quotidiana.
Il presente lavoro analizza "fatti" accaduti nell'ultimo decennio del ventesimo secolo e nel primo decennio del ventunesimo. Eventi e comportamenti rilevanti riportati dai quotidiani che hanno coinvolto, e anche sconvolto, l'opinione pubblica ponendo drammatici interrogativi sul piano concreto dell'educazione e della prevenzione. Partendo da questi fatti il libro offre criteri interpretativi e indicazioni operative con particolare attenzione ai problemi dell'affettività, ai rapporti interpersonali e alle relazioni familiari.
Molte cose stanno accadendo sotto il cielo della nostra democrazia mentre la politica assediata va distribuendo scomuniche ai comportamenti che la mettono in discussione. Lo sforzo di queste pagine è di indagare come l'antipolitica non sia condannata a restare perennemente tale, nel senso che politica e antipolitica si contendono il medesimo spazio. Nella quotidianità, nell'organizzazione, nelle istituzioni. A separarle un confine transitabile nei due sensi. E questa è una buona notizia. Il mantra corrente non è più che la politica sia cosa sporca, ma cosa inutile. È la sua "inutilità percepita" che impedisce di difendere il primato della politica contro l'antipolitica in nome di un Parlamento ritenuto finto. È dunque richiesto alla politica il coraggio di chi si mette "in mezzo", con il gusto prima di vivere e condividere la condizione e le aspirazioni della gente comune e "indignata", per poi eventualmente governarla.

