
Il volume, nell'offrire una sintesi il più possibile completa dei modi in cui storia della Chiesa e storia della lingua italiana si sono sovrapposte, approfondisce aspetti fin qui trascurati dal punto di vista linguistico. Si ricostruiscono, in particolare, l'azione svolta dalle istituzioni educative, spaziando tra i collegi dei gesuiti e le scuole per gli emigrati italiani organizzate tra Otto e Novecento, il peso che, soprattutto nel XIX secolo, la letteratura devota ha avuto sull'istruzione del popolo, e le tecniche di comunicazione ai fedeli sempre adeguate, dall'Italia del Trecento all'America degli emigrati, alle esigenze dell'uditorio. Dalle origini fino ai discorsi di papa Francesco, le tracce della Chiesa e della cultura religiosa sono ricostruite anche nelle parole e nelle espressioni che lungo i secoli si sono stabilmente mantenute sedimentandosi nella lingua comune.
«Questo libro rappresenta per me la sintesi di molti decenni di riflessione sul bello. E aggiunge al dibattito una nuova dimensione: quella della conoscenza scientifica tanto della contemplazione dell’opera d’arte, quanto della sua creazione. Con le neuroscienze infatti si apre un nuovo campo di ricerca sull'opera d’arte, per cui si può parlare ormai di una vera e propria “neuroscienza dell’arte”. Comprendere come il nostro cervello intervenga nella relazione tra l’essere umano e l’opera d’arte è divenuto possibile e promettente. Ed è il percorso che io vi propongo in questo mio nuovo libro». J.-P. Changeux
Che cosa succede nella mente quando ascoltiamo la nostra canzone preferita? Il cervello come elabora l'informazione musicale? Suonare uno strumento favorisce lo sviluppo del bambino? Che cos'è la musicoterapia? E a che cosa è dovuto il suo successo? Il volume, in edizione rivista e aggiornata, risponde a queste e altre domande, presentando le diverse teorie sulla psicologia della musica e gli sviluppi più recenti nell'ambito delle neuroscienze cognitive.
Il web ha cambiato le abitudini, il modo di vivere e di comunicare. Oggi anche la comunicazione sociale si trova di fronte a un bivio importante: replicare gli errori del passato, nello studio del messaggio e nell’uso dei media tradizionali oppure sviluppare un nuovo approccio professionale, strategico, efficace e rilevante per i propri destinatari.
Per capire chi siamo, e dove andiamo, dobbiamo sondare il passato profondo. È lì che si trovano le ragioni del presente e le premesse del futuro. La tecnologia è entrata nella nostra vita quando abbiamo costruito i primi strumenti. Da allora essa ha modificato l’evoluzione del nostro corpo e della nostra mente. Abbiamo generato mondi fantastici che ci hanno unito ed emozionato. Narrazioni che ci hanno esaltato, ponendoci al centro dell’universo. Sistemi di relazioni che hanno reso la nostra vita più interessante. Contenendo e coordinando le pulsioni individuali, siamo diventati un grande e potente organismo sociale. Ora però l’umanità deve affrontare nuove sfide. Fra queste la convivenza reciproca, e il rapporto con il mondo “naturale”, su un pianeta che si fa sempre più piccolo e sempre più segnato dalle tracce del nostro passaggio. Toccherà alla nuova intelligenza artificiale, costruita a nostra immagine e somiglianza, portare a termine quel lungo processo di autodomesticazione che abbiamo iniziato decine di migliaia di anni fa, quando abbiamo creato società piramidali, fondate prima sul dominio delle conoscenze e poi sulla fascinazione del potere?
Sotto il nome “questione della lingua” si raccolgono tutte le discussioni e le polemiche relative alla norma linguistica svoltesi da Dante ai nostri tempi. A volte la questione della lingua è stata considerata con fastidio, un peso inutile, ozio di letterati: ma gran parte della tradizione culturale italiana risulta incomprensibile se si ignora il ruolo centrale di questi dibattiti. Quindi è bene conoscerli e tenerne conto. Anche oggi la questione è ben viva, ad esempio quando si polemizza sulla penetrazione dell’inglese, sul linguaggio di genere o sul modo di esprimersi dei giovani, che qualcuno giudica scorretto o troppo intriso di “parlato”. Il libro guida il lettore fino ai più recenti problemi che si proiettano sui destini dell’italiano, e ancora una volta la questione della lingua rivela la sua centralità.
Lei: dedita al lavoro di cura, incline al sacrificio, accomodante, remissiva, insicura, fragile, incapace di pensiero astratto, emotiva, poco affidabile; lui: atto al comando, portato per i mestieri rudi e all'aria aperta, competitivo, coraggioso, forte, protettivo, intraprendente, razionale. Molteplici sono gli stereotipi sessisti e le disuguaglianze tra uomini e donne che persistono in ambito pubblico e privato. Nonostante i concetti e i principi femministi abbiano via via influenzato numerosi settori disciplinari, le politiche pubbliche e aziendali, oltre che i contenuti dei media, solo ultimamente in Italia istituzioni, associazioni ed enti pubblici, no profit, privati e il sistema dell'informazione promuovono buone pratiche finalizzate alla comunicazione in ottica di genere, all'"empowerment" femminile, al "work-life balance". Ripercorrendo le fasi attraversate dal pensiero femminista, il libro evidenzia alcuni nodi teorici - sesso/genere, uguaglianza/differenza, femminismo/postfemminismo - su cui è utile riflettere per comunicare in maniera consapevole e responsabile, valorizzando il genere femminile, e le soggettività che oscillano tra i due generi, sul piano simbolico e culturale.
Nostradamus ha davvero previsto con secoli di anticipo le due guerre mondiali, l’assassinio di Kennedy, la Guerra Fredda, l’attacco alle Torri Gemelle? In L’officina di Nostradamus, Paolo Cortesi ricostruisce il mondo intellettuale e l’ambiente culturale in cui il celebre astrologo francese – alle prese con clienti entusiasti e caustici colleghi – visse e operò. Attraverso un’attenta analisi delle fonti testuali, le Profezie vengono così ricondotte alla loro dimensione storica e ne viene restituito il messaggio originario, che appare in piena sintonia con il XVI secolo piuttosto che con il futuro.
Che cosa sappiamo davvero di Dante Alighieri? Le tracce lasciate dal poeta nei documenti del suo tempo sono pochissime. Le notizie tramandate dai primi biografi intrecciano ai ricordi autentici molte fioriture leggendarie. Tracce e notizie trovano una chiave di lettura solo grazie al monumento autobiografico, non privo di interni contrasti, che l’Alighieri ha costruito nelle sue opere – dalla Vita nova alla Commedia. Senza mai dissimulare lo scarto fra critica dei documenti e interpretazione storico-letteraria, il libro di - segna così il profilo di una possibile “Vita di Dante scritta da esso”.
Che cosa accomuna Leonardo da Vinci a X-Files, passando per H. P. Lovecraft, o Aristotele a Rabelais e a De André? La risposta si cela nelle pieghe di quella che Rudolf Wittkower chiamava «l'inesauribile storia dei mostri». Ma i mostri esistono realmente o sono solo proiezioni della nostra paura di non riconoscersi nell'altro? Quali caratteristiche dobbiamo attribuire ai viventi per definirli mostruosi? E come funziona la nascita di un mostro? Il libro ci propone un affascinante viaggio nelle vite di mostri famosi e sconosciuti, dove spesso non è il normale a determinare il mostro ma il contrario, in un gioco beffardo di specchi che si perde nella notte dei tempi. I mostri sono favole che servono a esorcizzare le nostre paure e ci fanno dono della nostra normalità.
In che modo le tecnologie dell'informazione e della comunicazione stanno cambiando la nostra vita? Come possiamo interagire correttamente con i dispositivi che utilizziamo sempre di più? Come possiamo abitare in modo sano i mondi virtuali a cui tali dispositivi danno accesso? Per rispondere a queste domande, il libro approfondisce anzitutto i concetti di fondo che ci permettono di capire le varie tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Discute poi, in prospettiva deontologica ed etica, i problemi legati all'uso dei dispositivi più diffusi: i computer, gli smartphone, i sistemi automatizzati di comunicazione. Esplora infine gli ambienti virtuali a cui le tecnologie dell'informazione e della comunicazione danno accesso, con particolare riferimento a Internet. In sintesi, offre una bussola etica per navigare nel gran mare delle tecnologie comunicative, e per non annegarvi.
Se ci guardiamo intorno, in qualsiasi città del mondo, ovunque vediamo persone con la testa bassa rivolta allo schermo di uno smartphone. Tuttavia abbiamo una scarsa consapevolezza dei cambiamenti che i media possono indurre nei nostri modi di pensare e di vivere la realtà. I media contemporanei, in particolare, devono gran parte del loro successo alla capacità di confezionare un mondo più piacevole e attraente di quello reale, privo di difetti e problemi. Per quanto tempo la realtà avrà ancora un senso per noi? Avremo ancora la necessità di vivere direttamente le nostre esperienze? Il libro descrive il ruolo sempre più invasivo dei media nella società contemporanea e il processo di progressiva fusione tra media e corpo umano, per farci riflettere sulle conseguenze di tali fenomeni per la nostra vita quotidiana.