
Il volume raccoglie una serie di contributi scritti da docenti dei laboratori di composizione, testi in italiano dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione. Ogni capitolo contiene una parte introduttiva, in cui vengono discusse questioni teoriche, spiegate le tecniche compositive e segnalati gli errori più frequenti; questa è seguita da un ricco corredo di esercitazioni pratiche.
Chiunque, se interrogato su quale sia il dono che più ardentemente vorrebbe un giorno ricevere dagli Dèi, risponderebbe: "Un po' di serenità." Eppure la natura di tale stato d'animo è quanto mai misteriosa: tutti la desiderano, ma forse nessuno sa bene di cosa si tratti. Nulla a che fare con felicità, gioia, soddisfazione, contentezza: esperienze destinate alla radicale inafferrabilità dell'attimo fuggente così ben tematizzato da Orazio. Il sentimento qui interrogato riguarda l'eterno; un eterno perfettamente "immanente", però; che non osa strapparci via dal giogo della temporalità, e incantarci con la favola di una salvezza sempre di là da venire: che non va confusa con quanto vanamente promesso da troppe utopie, sia laiche che religiose.
Silvio Pellico (1789-1854) fu caporedattore del "Conciliatore", principale rivista italiana del Risorgimento, finanziata da Federico Confalonieri e Luigi Porro a Milano. Famosissimo dal 1815 per la tragedia "Francesca da Rimini", carbonaro dal 1820, arrestato per cospirazione contro l'Impero d'Austria nell'ottobre 1820, condannato a morte nel febbraio 1822, dagli Inquisitori Pellico venne ritenuto il perno della cospirazione per la libertà e l'indipendenza dell'Italia. Fu, sostiene l'autore, una personalità vivace, estrosa, creativa, profeta dell'Europa delle nazioni. In appendice si propongono lettere inedite, nonché ritratti e pagine del manoscritto delle "Mie prigioni" conservato al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
Un tempo il padre era vissuto dai figli come l'autorità suprema, indiscussa e indiscutibile, che interrompeva il suo lungo silenzio solo per impartire punizioni e rimproveri. Oggi il ruolo del padre, anche e soprattutto per la mutata configurazione della famiglia, è cambiato. Ma tutti i padri sono pronti a vivere il nuovo ruolo? Questo libro si indirizza a tutti quei padri che vogliono interpretarlo al meglio, per stabilire un rapporto di gioia con i propri figli.
In questo volume l'autore presenta la storia del dittatore tedesco rigorosamente come storia della società che lo rese possibile. Rinunciando ad ogni spiegazione facilmente personalistica, Hitler viene visto non come causa prima dell'apocalisse nazista, ma come suo articolato epicentro, sulla base delle strutture politiche e delle forze sociali che ne consentirono la conquista e l'esercizio del potere. La personalità del dittatore diventa dunque la chiave interpretativa di un intero periodo storico. Il libro ripercorre le tappe della vita di Hitler fino al 1936, anno di occupazione della Renania: le modeste origini, le velleità artistiche, la partecipazione alla Grande Guerra, lo svilupparsi in lui del sentimento antisemita.
A partire dai segni più evidenti del cambiamento in atto (la perdita dell'egemonia dello sguardo nei processi di percezione sensibile, la rottura del legame ontologico tra immagine filmica e realtà, l'affermarsi sempre più marcato di un "regime di simulazione" nei modi di produzione del visivo), il volume studia la crisi della forma che investe tanto il cinema contemporaneo come un sintomo di lucidità ermeneutica e diagnostica, e individua nelle due grandi serie di "Alien" e "Batman" il territorio privilegiato per indagare la mutazione che sta cambiando in profondità non solo il cinema, ma anche la forma del mondo che lo produce e lo consuma.
Da Narciso a Blade Runner, da Edipo a Frankenstein, la mitologia è ancora attuale? Secondo lo psicoanalista Aldo Carotenuto l'immaginario fantascientifico è quello che meglio si presta a indagare gli archetipi del postmoderno. Attraverso un'analisi delle maggiori opere di fantascienza - da Jules Verne a Isaac Asimov, da Herbert George Wells a Philip Dick - è possibile ricostruire gli scenari delle paure collettive. Ombre, proiezioni e fantasie che trovano nell'alieno, nei robot e nei mostri le loro incarnazioni. E che non sono poi così lontane dalla realtà quotidiana: l'alieno infatti è il persecutore che alberga in ognuno di noi. Tra creatività e patologia, l'autore ci introduce nel mondo dell'immaginazione e delle sue metamorfosi.
Nelle pagine di questo avvincente racconto biografico Vittorio Segre descrive la dissoluzione della società in cui è nato, la ricca borghesia ebraica piemontese della prima metà del Novecento, alla ricerca di una difficile integrazione con la società italiana, incapace di cogliere nel fascismo le avvisaglie insidiose delle leggi razziali e invischiata in un acritico appoggio al regime; e poi la sua ricerca di un rifugio nella tumultuosa realtà del nascente stato ebraico. A poco a poco emerge l'affresco di un mondo affascinante e delle sue profonde trasformazioni; vengono delineate con vivacità e ironia le grandi ideologie e le passioni che hanno segnato il secolo appena trascorso.
Da sempre, la famiglia, è considerata la base della società, lo spazio in cui ogni persona ritrova i propri ideali e dal quale trae la forza per affrontare le grandi prove della vita. Tuttavia può accadere che, per alcune banali incomprensioni o per l'onnipresente stress, anche il meccanismo degli affetti famigliari inizi a incepparsi. Sapere come comportarsi in quei momenti è utile per riportare la serenità tra le mura domestiche. Questo libro è un utile manuale in cui sono raccolti consigli, insegnamenti e regole per evitare che un granello di polvere arrivi a distruggere l'armonia dell'universo privato.
Nato nel 1900, da una nobile famiglia decaduta, Antoine de Saint-Exupéry si diede all'aviazione e ne divenne uno dei pionieri come pilota dell'Aéropostale dal 1920 al 1930. La sua vita avventurosa e la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose, hanno contribuito a farne un eroe romantico. Stacy Schiff, basandosi su una ricerca puntuale attraverso tre continenti, ci consegna la verità sulla vita dello scrittore. Ciò che lo ha reso straordinario non è stata la sua vita, e neppure la sua morte, ma la letteratura che per lui era indissolubilmente legata alla vita.
E' certo che la vita di un uomo non basta a spiegare il segreto di un'opera d'arte, ma che quell'opera per venire alla luce richiedeva proprio quella vita, e non un'altra. Sulla base di questo paradigma psicobiografico, Carotenuto rivela il fondamento della personalità di coloro che hanno scritto la storia della psicoanalisi: Freud, Jung, Rank, Reich e molti altri. Psicoanalizza gli psicoanalisti, mostrando le loro "crepe" psichiche, le loro ferite psicologiche mai del tutto rimarginate. Fino a constatare come il dolore e una certa problematicità siano non solo necessari ma indispensabili per comprendere, ancora prima che per risolvere, la sofferenza altrui.

