
Questo libro racconta di donne e uomini che non si arrendono all’idea che una relazione di coppia possa finire a causa di un tradimento senza aver esplorato tutte le strade della riconciliazione. Una relazione tradita causa ferite profonde che minano la fiducia e l’autostima. Come riprendersi dalla delusione e rigenerare il legame è la sfida da affrontare. Rivedere il proprio stile di vita, riorganizzare i tempi della quotidianità, concedersi spazi di cura, insieme a un diverso modo di guardare alle relazioni ami- cali, parentali e di coppia, può essere una grande opportunità di cambiamento.
Salvatore Palazzo, psicologo e psicoterapeuta sistemico, vive e lavora a Bergamo.
Si occupa di relazioni di coppia e sessuologia clinica presso l’Associazione di Psicologia e Psicoterapia il “Conventino, dove è vicedirettore e didatta della Scuola di psicoterapia Sistemi- co-Dialogica di Bergamo.
• Un libro utile per le coppie che hanno vissuto o stanno vivendo il trauma del tradimento.
• Un libro che non giudica, ma che aiuta ad intraprendere un percorso comune.
• Una raccolta di prospettive utili per una situazione vista dai più come tabù e punto di non ritorno relazionale.
Con la magnifica levità che contraddistingue la sua scrittura, Luciano Grigoletto affronta il tema magmatico dell'essere genitori, dalla decisione di avere un figlio fino all'adolescenza dello stesso. Un viaggio intenso in cui le situazioni, proposte attraverso dialoghi familiari, mettono sul tappeto le più diffuse "trappole" educative: il narcisismo ("se non sarà come o meglio di me, avrò fallito come genitore"), le difficoltà di dialogo e di comprensione, i figli problematici. Non un manuale di pedagogia, ma un libro piacevole e filosofico che, attraverso le piccole e grandi difficoltà del crescere un figlio, ci racconta chi siamo come genitori e come persone.
Con l'entrata nella preadolescenza, momento di passaggio cruciale segnato dalla pubertà, i ragazzi iniziano a sentire "un po' strette- tutte le costruzioni familiari che fino a quel momento hanno dato una certa sicurezza e un senso al loro mondo. La transizione dall'infanzia all'età adulta chiama ciascun ragazzo a una nuova fase della vita, nella quale separarsi simbolicamente dal sé infantile costruito attraverso tutti i rimandi familiari e trovare una propria definizione, una propria identità. L'avventura della crescita porta numerose novità, ma il percorso è lungo e le trasformazioni in continua evoluzione... I preadolescenti possono sentirne la fatica e questo condiziona anche le relazioni che hanno con chi sta loro vicino: innanzitutto mamma e papà. Questo libro nasce dal desiderio di provare a pensare con loro questa importante fase del percorso di crescita dei figli, soffermandosi su alcuni snodi imprescindibili del tempo puberale ma anche affrontando rischi e sfide particolari dell'epoca preadolescenziale del giorno d'oggi.
Sia in Italia sia all’estero, è cambiata la percezione di Milano, non è più la città «grigia e triste» degli anni Settanta e raccontare questo cambiamento attraverso le parole di uno dei suoi più attenti osservatori, celebre psicanalista, firma de Il Corriere della Sera, può essere di stimolo a decisioni oggi imprescindibili per l’intero Paese. “La politica è coraggio, ma non incoscienza”, ha detto il sindaco Giuseppe Sala, capire come è cambiata una città complessa e difficile come Milano è importante oggi per immaginare come possa cambiare il Paese.
“Milano non è bella, è un tipo”, diceva Guido Vergani. Oggi invece i milanesi pensano che sia bella, e obiettivamente è migliorata: ha cambiato vestito. Molti identificano Expo come un punto di svolta, ed è vero, ma soprattutto ha richiamato l’attenzione su ciò che la città stava già diventando. Più internazionale e aperta, cosa che tutto il nostro Paese dovrebbe essere e a volte non è. Per Milano è l’unica possibilità; è nelle corde dei suoi cittadini. Ma come è cambiata, cosa è successo? Quali gli investimenti e le difficoltà? Scoprire questi dati attraverso i testi che dal 2000 a oggi Garzonio ha redatto in occasione degli annuali report sulla città promossi da Ambrosianuem, di cui è presidente, è compiere un viaggio non sono temporale nella storia della città, ma di significato, politico e decisionale nonché culturale e umano.
Marco Garzonio, psicologo analista, psicoterapeuta, editoriali- sta del Corriere della Sera, è uno dei maggiori esperti del pensiero di Carlo Maria Martini.
È presidente della Fondazione culturale Ambrosianeum.
Il corpo è il veicolo con cui ogni individuo si presenta al mondo, una sorta di “biglietto da visita” attraverso cui, ancor prima della parola, si connota e si presenta una persona. Attraverso il corpo trova espressione il bisogno primario di essere accolti, compresi e aiutati: le prime esperienze e sensazioni positive che il bambino prova passano attraverso il suo corpo che viene accudito, nutrito, pulito, ma anche accolto affettivamente facendogli percepire di essere amato e accettato.
Il tema della corporeità, delle sue implicazioni nel benessere psicosociale della persona, dei diversi significati e delle diverse funzioni che assume nel corso della vita delle persone, è sempre più presente negli scenari quotidiani di ognuno e interroga in modo pressante adulti e giovani. I risvolti della propria corporeità scoperta, vissuta, accettata, ferita rappresentano insieme una sfida evolutiva ed educativa: come affrontare e vivere i cambiamenti fisici e psicologici del nostro corpo e come accompagnare dal punto di vista educativo a questi cambiamenti?
Manuela Maria Confalonieri è laureata in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e possiede un diploma di Specializzazione in Psicologia. E’ inoltre dottore di ricerca in Psicologia Sociale e dello Sviluppo presso la stessa Università.
Maria Giulia Olivari, è laureata in Scienze e tecniche psicologiche e in Psicologia dello sviluppo e della comunicazione pres- so la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sempre presso la stessa Università ha inoltre conseguito un Dottorato di Ricerca in Psicologia.
Come è organizzato il gruppo di counseling? Il lavoro segue naturalmente gli stessi principi base del counseling individuale. Se nei gruppi di terapia si persegue l'obiettivo di alleviare il malessere profondo dei singoli, affrontandone le criticità individuali, il gruppo di counseling ha invece come obiettivo quello di permettere alla persona di realizzare una rilettura di sé, utilizzando la relazione nel gruppo come elemento portante del proprio processo di conoscenza. Il volume fornisce indicazioni rispetto alla struttura e al metodo, e soprattutto i tre strumenti individuati per un'efficace attività di gruppo (il dialogo, interpersonale e gruppale, tra pensieri, sentimenti e comportamenti - le attivazioni, dei vari moduli - le domande, come facilitazione dialogica del gruppo) che rendono possibile a tutti i membri acquisire sempre più consapevolezza dei propri elementi copionali e individuare le risorse necessarie per nuove opzioni. In quest'ottica, la proposta metodologica di questo gruppo aperto e articolato in moduli facilita il processo di decontaminazione dell'Adulto dei partecipanti, che a questo punto risulta in grado di potenziare la propria capacità di insight e di iniziare un cammino di cambiamento insieme ai membri del gruppo.
Come ogni libro che desideri introdurre concetti nuovi ai più, anche questo inizierà con un tentativo di definire il suo oggetto principale. Il primo obiettivo è rispondere alla domanda di chi prende in mano e vuole capire cosa siano i "momenti di eternità". Come spesso accade traducendo un termine straniero in italiano, si sceglie di usare delle perifrasi al posto di una traduzione letterale, perché è il significato, la semantica dietro il sostantivo, che deve essere trasferita da una cultura all'altra. Ecco che l'espressione "momenti di eternità- è una traduzione libera ma efficace del termine anglosassone awe, spesso tradotto con l'espressione "profonda meraviglia- o, più recentemente, come "sublime psicologico-. Sebbene sia il sublime sia la profonda meraviglia siano stati oggetto di indagine della filosofia e di discipline affini per secoli, il loro ingresso nel mondo della psicologia è abbastanza recente ed è sintetizzabile in un solo termine: awe. Awe è un'emozione complessa che scandisce momenti di profonda transizione della nostra vita e ci mette in contatto con qualcosa di molto più grande di noi: con l'eternità. Il volume porta con sé una prospettiva sul futuro di tale emozione, le nuove frontiere per progettarla - tramite la formulazione di specifiche linee guida orientate dalla ricerca scientifica - in contesti educativi, formativi, aziendali. Perché tutti abbiamo bisogno di "pillole" di eternità e questo libro insegna dove trovarle e come crearle.
In occasione dei cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, ecco un saggio ricco di sorprese, diviso in tre parti. La prima è una biografia che ripercorre vita e opera dell'autore nei suoi aspetti più significativi. La seconda analizza l'opera di Rodari attraverso dei percorsi tematici che rimettono al centro di possibili percorsi di lettura i grandi valori e le idee di infanzia e società che attraversano i suoi testi: pace, uguaglianza economica e sociale, fratellanza, solidarietà, etica, valore del lavoro, rispetto per l'infanzia, fiducia nel futuro e altri. Viene così messa in luce l'idea di utopia come capacità di vedere le criticità della realtà e del presente e immaginare, anche attraverso l'invenzione fantastica, un futuro migliore. La terza indaga titoli di altri autori contemporanei capaci di proseguire i percorsi di lettura individuati tra i testi di Rodari e di suscitare un dialogo aperto, oggi, tra adulti e bambini sui temi e sui valori centrali per l'autore.
«Dal chiuso dei seminari escono le forme di vita più disparate e più imprevedute», ebbe a scrivere Ernesto Buonaiuti nella sua autobiografia, lui che il seminario aveva bollato come «irrequieto e di idee avanzate e pericolose ». La lotta lanciata dal colle Vaticano contro il modernismo ne determinò la scomunica nel 1926 e l'antifascismo esibito non ne facilitò l'esistenza. Morì nel 1946 senza riconciliarsi con la Chiesa, e tuttavia rivendicando il proprio sacerdozio. Questo libro apre una porta verso un uomo dilaniato, amante della Chiesa ma non per questo obbediente, disposto a discutere le proprie convinzioni ma non ad accantonare il rigore intellettuale in virtù di una professione di fede. Ernesto Buonaiuti, dirompente profeta del dialogo tra fede e modernità, forse privo della mitezza necessaria a favorire ogni vero scambio, torna allora come prezioso testimone di una stagione indimenticabile - ma spesso dimenticata - della recente storia cristiana.
Un libro che parla di fondamentali educativi con la potenza di una sinfonia: Lorenzo Ferraroli mette tutta la sua esperienza in queste pagine, che tratteggiano chi sono i ragazzi di oggi e chi possiamo (chi dovremmo) essere noi genitori per loro: adulti che testimoniano la pienezza e la gioia della vita; padri e madri che si mettono in ascolto, che praticano la pazienza e non l'ansia, che allenano alla grinta, che seminano la speranza, che orientano nelle scelte difficili e coltivano nelle nuove generazioni la voglia di infinito. «Un libro che dovremmo (tutti) leggere e meditare: genitori e insegnanti, psicologi e psicoterapeuti, sacerdoti e anche giovani che vogliano conoscere un educatore capace di immedesimarsi nei loro problemi e nelle loro inquietudini dell'anima, nella loro fragilità e nelle loro attese, nelle loro illusioni e nelle loro speranze, nei loro sogni, e capace di comprenderne i significati con l'intelligenza del cuore, e non con la sola lama della ragione.» (Dalla Prefazione di Eugenio Borgna)
Una storia vera emersa da un voluminoso carteggio ritrovato dalla famiglia dopo la morte del Capitano Tosti nel 1976: uomini in divisa che nonostante le leggi razziali e i diktat nazisti difesero gli ebrei nel Sud della Francia occupata dalle nostre truppe. Negli 11 mesi in cui la IV Armata italiana rimase sulla Costa Azzurra e a ridosso della Alpi, fino alla linea del fiume Rodano, si creò una zona in cui gli ebrei trovarono un rifugio sicuro grazie a una rete di salvataggio guidata dal banchiere italo-francese Angelo Donati, dal cappuccino padre Pierre-Marie Benoît e dai nostri Carabinieri reali. Tra questi primeggiò il Capitano Massimo Tosti, che si adoperò, spesso rischiando la vita, nel facilitare il passaggio dei rifugiati che, da tutta la Francia, accorrevano nella zona controllata dal nostro esercito che venne per questo chiamata la "piccola Palestina". L'azione del Capitano Tosti proseguì anche dopo il tragico 8 settembre 1943 nella provincia di Imperia, dove continuò la sua opera di salvataggio degli ebrei che questa volta fuggivano dal Sud della Francia invasa dai tedeschi. Nonostante il suo impegno antifascista, a guerra finita il Capitano Tosti rischiò di essere espulso dall'Arma con l'accusa di collaborazionismo. Ma la verità si impose e quest'uomo retto conobbe riconoscimenti e una giusta carriera.
I volontari in Italia sono circa 6 milioni. Si occupano di ogni tipo di bisogno, povertà ed emergenza. Dal 2018, Tiziana Di Masi (attrice) e Andrea Guolo (autore) portano in scena in tutto il Paese lo spettacolo teatrale #Iosiamo: dal debutto al Teatro Elfo Puccini (Milano) ai teatri di oltre 30 città. Parti dello spettacolo sono state rappresentate anche al Senato della Repubblica (9 novembre 2019) e a Padova per la presentazione della città come Capitale europea del volontariato, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (7 febbraio 2020). Ora lo spettacolo continua, in altre città italiane. Di cosa parla #Iosiamo? Racconta storie vere di personaggi, associazioni, sportelli, centri di accoglienza, centri di ascolto... in tutto il Paese. Dodici capitoli, dodici aspetti diversi dell'aiuto a chi è più debole, a chi si vede negare i propri diritti, a chi deve ricostruire la propria vita, a chi ha bisogno di sostegno nella malattia e nelle calamità naturali, ai bambini, al patrimonio artistico del nostro Paese. Dodici appelli a ciascuno di noi, per unirci, nei limiti delle nostre possibilità, a questo meraviglioso "esercito del bene".

