
La solitudine è sofferenza maledetta non quando si è soli ma quando si ha il sentimento di contar niente per nessuno.
Enzo Bianchi
Che sia un esserino urlante di pochi chilogrammi,un tornado di 3 anni o un bambino che si affaccia alla scuola primaria, un figlio mette continuamente alla prova. E chiede di essere guidato, indirizzato, contenuto, amato. Questo libro è per tutti i genitori pronti a spendersi nell'avventura educativa: un manuale pratico, ricco di esempi e consigli, che tiene conto delle diverse età del bambino, per mettere in atto stili educativi che permettano una crescita in famiglia sana e serena.
Nel 1940 la Francia subisce l'umiliazione della sconfitta, l'invasione delle truppe di Hitler, la divisione del Paese in due parti, l'imposizione delle leggi e dei provvedimenti razzisti concepiti a Berlino. Jean Khaieté è un giovane ebreo francese, figlio di una famiglia di emigrati sfuggiti ai pogrom della Russia zarista. Egli decide di rischiare la vita per unirsi, fuori dai confini del Paese, alle forze della "Francia Libera", il movimento di resistenza e riscatto ideato e guidato dal generale De Gaulle. L'iniziativa del giovane perseguitato lo porterà a una fuga spericolata in Spagna, che gli salverà la vita e gli permetterà di dare il suo contributo alla vittoria contro il nazifascismo. Una storia che deve essere raccontata soprattutto perché smentisce uno dei più odiosi stereotipi contro gli ebrei: l'accusa secolare di non avere alcun senso di vera appartenenza a una "patria", sentendosi piuttosto parte di una non meglio definita comunità internazionale... per di più sospettabile di chissà quali complotti ai danni dell'umanità. Uno degli ultimi testimoni viventi di quell'epoca di decisioni definitive ci accompagna nel cuore della reazione civile e nobile a ogni forma di antisemitismo e di razzismo.
Diritto e antropologia si confrontano sul patrimonio culturale e la sua tutela, con uno sguardo attento e concentrato su alcune situazioni di particolare fragilità che riguardano il bene nella sua dimensione materiale e immateriale, imponendo riflessioni ben più ampie sull'individuo, sulla società, sul nostro tempo. Si propongono all'attenzione del lettore, tra gli innumerevoli casi di fragilità, quelli che riguardano i luoghi che abitiamo - le nostre città, le nostre periferie -, dimostrando quanto sia difficile difendere il bello e il giusto, elementi in rapporto strettissimo, come se dall'uno dipendesse l'altro. È davvero così? Per questo si deve intervenire per educare o rieducare, come testimoniano i preziosi contributi dei giudici penali, autori della sezione centrale del volume. Così il bello e il giusto rappresentano, soprattutto nella lettura antropologica, momento fondamentale del volume, i due elementi da comprendere e da difendere con eguale determinazione non in una dimensione astratta e lontana dal reale, ma nel qui e ora dove possono davvero cambiare (e migliorare) lo sguardo sul mondo. Scorrono sottotraccia, in tutto il volume, le domande: cos'è l'arte (oggi)? e la bellezza? Il lettore non troverà risposte, tanto meno esplicite, ma un luogo di riflessione nel quale domandarselo, anche in vista dell'introduzione della nuova educazione civica nella formazione dei giovani, rimarcando la necessità imprescindibile e non abdicabile di conoscere il patrimonio culturale per poterlo tutelare.
Il volume presenta il processo di counseling nella sua struttura e nelle sue fasi: il primo colloquio, che farà cogliere al counselor e al suo cliente come stare nella relazione e come attivare il percorso di crescita e di cambiamento, l'intuizione quale elemento necessario nella relazione, la supervisione, che sarà l'elemento di verifica perché tutto questo processo possa essere compiuto nel rispetto e nella coerenza di una iena unitarietà metodologica. La novità di questo metodo consiste nello strutturare i processo di counseling in quattro fasi all'interno di quattro piani di lavoro, in modo tale che l'operare disponga di un sistema di riferimento scientificamente valido in ogni mento del suo intervento. Lo scopo è fornire al counselor un aiuto concreto per superare i rischi di genericità e superficialità del oro intervento, per fare una corretta lettura dei dati evitando le interpretazioni fuorvianti, per ottenere una maggior precisione nella dimensione diagnostica e quindi nella definizione dell'intervento possibile e appropriato al caso.
Gioca con la bocca a 4 mesi per diventare curioso; gioca a cucù a 12 mesi per imparare a separarsi; gioca a trasgredire a 2 anni, per capire i limiti; gioca a "fare com se" a 5 anni, per stimolare la sua immaginazione; inventa delle storie a 6 anni, per sviluppare il linguaggio... E' proprio giocando che il bambino si costruisce: pome le basi della sua sicurezza interiore, equilibra la sua vita affettiva, afferma la sua personalità. Ne trarrà il piacere della scoperta, che gli sarà utile nella sua vita di scolare e poi di adulto.
Nel gennaio del 2002 il Boston Globe pubblica una serie di inchieste nelle quali dimostra il coinvolgimento dei vertici della Chiesa di Boston nella copertura di abusi sessuali perpretrati dai sacerdoti nei confronti dei minori. Il dramma degli abusi sessuali sui minori diventa uno scandalo internazionale. Come ha affrontato la Chiesa questa tragedia? Sarà San Giovanni Paolo II a inserire gli abusi sui minori tra i crimini più gravi che possa compiere un sacerdote, affidando alla Congregazione della dottrina della fede, retta dal cardinal Ratzinger, il compito di indagare e perseguire quei sacerdoti che si erano macchiati di tale crimine. Ma se nell’ultimo periodo del pontificato di Karol Wojtyla il problema viene affrontato forse con qualche difficoltà, con l’elezione di Benedetto XVI il tema è trattato con maggiore energia. E dopo la rinuncia di Benedetto XVI al papato sarà Francesco a proseguire il lavoro.
Attraverso la cronistoria dei casi di cronaca più celebri, e grazie a documenti, discorsi e interventi dei tre papi che si sono succeduti nel nuovo secolo, questo libro mette ordine in una storia che spesso viene sottovaluta o dimenticata... oppure criticata senza una reale conoscenza dei fatti.
Quarto volume della serie Pollicino, Ciao, io esco! è dedicato ai primi passi del bambino nel mondo esterno: la scuola, i primi amici, le prime decisioni, l’incontro con nuove regole e nuovi interlocutori. Il bambino vuole scoprire il mondo dei grandi, e la mamma e il papà lo vedono crescere e apprendere nuove cose. Quando il bambino comincia a infrangere le regole, a dire le prime bugie, ad avere i primi segreti dentro e fuori dalla rete social/e dei coetanei spesso i genitori dicono di non riconoscerli più. L’impegno di mamma e papà diventa allora riconoscersi in un ruolo genitoriale che subisce bruschi cambiamenti e nel riconoscere e valorizzare le parole, i desideri, i sogni e le ambizioni di figli che non sono più dei piccoli e non sono ancora grandi: bisogna darsi tempo e fargli spazio!
Il cuore del libro si svilupperà su due polmoni, la politica della città e la politica dell’Europa, attraverso 18 brevi studi, pensati come un unico spartito diretto dal curatore che ne assicura coerenza stilistica e contenutistica. Il lettore sarà accompagnato in un percorso tematico di ricostruzione della politica: dai nuovi linguaggi nella città all’urbanistica, dai beni comuni al terzo settore, dalla giustizia ai nuovi lavori nelle città. Le proposte contenute nel testo nascono dai fondamenti della dottrina sociale della Chiesa e da una comunità credente che da anni si riunisce per leggere spiritualmente i temi della politica e per approfondire insieme le loro competenze. Il volume ha il fine di parlare di politica da cristiani a partire dalle competenze e dai temi, di presentare una serie di volti che hanno costruito insieme una comunità, di offrire al paese un modello concreto di formazione.
Giacomo e Sara sono marito e moglie, ma prima di tutto, sono un padre e una madre. Due genitori che hanno impiegato anni per avere in dono il loro adorato bambino e solo pochi mesi per scoprire di aspettarne un altro. Stavolta, però, si tratta di una creatura diversa, speciale: una bambina con la sindrome di down. La diagnosi pre-natale scatena forti contrasti famigliari e un unico, grande dubbio: far nascere questa bambina o interrompere la gravidanza? I due decidono per l’aborto e intraprendono un viaggio in Francia. Solo ad un passo dalla fine i protagonisti, grazie all'amore che li lega, ritroveranno l’unità e la forza di andare avanti verso il traguardo finale. Un punto di arrivo che diventare quello di partenza, per accogliere una vita nuova e sconosciuta.
"La malattia di un figlio è l’esperienza più difficile che la vita possa riservare a un genitore e porta con sé risvolti psicologi e molte problematiche di carattere pratico. Questo libro è una guida per comprendere e metabolizzare tutti i passaggi che vanno dalla diagnosi alle cure, per favorire la comunicazione con il personale sanitario, per avere un pensiero sugli aspetti organizzativi e familiare, per restare saldi ma anche farsi aiutare quando serve. Nato dall’esperienza degli autori, il testo trae spunto da innumerevoli casi di vita vissuti da bambini, genitori, fratelli e dalle equipe curanti. I temi affrontati: elaborare la fatica e il dolore della diagnosi; fidarsi dei centri di cura italiani; sapere cosa prova il bambino rispetto alla sua malattia, aiutarlo ad affrontare esami e cure e migliorare la comunicazione in famiglia; riorganizzare i tempi di vita e di lavoro; sostenere una certa “normalità” anche per i fratelli; riuscire a riprendere il cammino dopo la dimissione e recuperare una vita normale."
Quella attuale è la prima generazione di genitori ad affrontare l'era dei social network e a crescere quelli che vengono chiamati “nativi digitali”. al riguardo non ci sono esempi da seguire e strade già battute da percorrere, ma il compito educativo da assolvere rimane identico e ai ragazzi va insegnato come vivere sia nella vita offline che in quella online. Questo volume si propone di aiutare i genitori di bambini e ragazzi a capire i meccanismi e le dinamiche di questo nuovo “ecosistema” in cui online e offline si incontrano, si intrecciano e si condizionano a vicenda. Il volume è organizzato in modo da fare esperienza non solo delle principali app e social network che abitano il web, ma anche di come i figli le utilizzano e come le “vivono”: prendere sul serio la “dimensione digitale” delle relazioni dei ragazzi è indispensabile per aprire un dialogo.