
Il libro di V. Albisetti vuole essere una sorta di piccolo vademecum per gestire al meglio il rapporto di coppia. Essenziale è liberarsi da ogni idealizzazione e accettare le debolezze proprie e del partner. In tal modo si apre la strada a un rapporto basato, oltre che sull'amore, anche sulla complicità, cioè un'intesa reciproca che permette di conoscere l'altro senza invaderlo né giudicarlo.Il testo prende in considerazione alcune delle "questioni" sulle quali i coniugi sono quotidianamente chiamati a misurare il loro rapporto: il lavoro, i figli, i suoceri, i soldi, il sesso. Ciascuno di questi aspetti, se opportunamente inquadrato in uno sforzo personale di crescita psicologica, non è più motivo di contrasti ma diventa un arricchimento reciproco.
L'assunto su cui si basa il testo è che la solitudine è connaturata all'essere umano. Ogni uomo è necessariamente solo nella sua originalità, nelle sue peculiarità di persona unica e irripetibile, ma anche nelle esperienze della vita, nelle quali nessuno può sostituire un altro. Ci si può quindi sentire soli anche in mezzo agli altri, e in questo la solitudine si distingue dall'isolamento, che è la scelta consapevole di vivere lontano dagli altri. A seconda di come si vive la solitudine, si può entrare in un'angoscia paralizzante o uscirne liberi e più coscienti della propria originalità. Quest'ultima via è quella percorsa da V. Albisetti, secondo il quale la solitudine è il mezzo per "accedere al significato più profondo dell'esistenza umana". Questo può comportare sofferenza, ma "non esiste coscienza di sé senza dolore". In definitiva, la solitudine è un passaggio obbligato per crescere psicologicamente e spiritualmente.
L'esperienza del dolore porta con sé angoscia e sconforto, interrogativi e paure. Spesso ne deriva un senso di disorientamento che induce a ripiegarsi su se stessi e a delegare ad altri la conduzione della propria vita. Questo libro di L. Sandrin, apre una prospettiva nuova: guardare al dolore come momento di riscoperta della propria ricchezza interiore, come approfondimento di relazioni, creazione di un modo diverso di vivere e di amare.
Il segreto per star bene con se stessi è vivere senza inseguire modelli irreali o illusori. Questa che sembra una regola scontata di benessere in realtà è disattesa, anche perché i modelli che ci vengono proposti sono spesso fuori dalla realtà, con il rischio che, misurandosi su di essi, si cada nel tranello della scarsa autostima. L'autore propone un percorso che non si affida solo alla ragione, ma tiene presente il cuore, come risorsa per accettare se stessi e gli altri, senza inseguire modelli illusori e, per ciò stesso, frustranti.
L'idea portante del volume è quella di riscoprire il valore della propria individualità come dono che Dio ha fatto all'uomo creandolo. E per riuscirvi bisogna innanzitutto contare sull'aiuto di Gesù, il Cristo. È Lui il Guaritore in assoluto, afferma V. Albisetti. Ma non si devono trascurare i mezzi a disposizione per guarire le ferite della vita, le negatività sperimentate nell'infanzia o nell'età adulta, tutti quei limiti che non hanno permesso uno sviluppo armonico della propria personalità. Prenderne coscienza e riappropriarsi del proprio io come valore ineludibile della persona modellandolo sull'Io del Cristo come traspare dalla Scrittura. Molte, infatti, sono le citazioni della Sacra Scrittura a conferma e stimolo del suo pensiero formativo. È ciò che l'Autore chiama psicospirtualità cristiana, in quanto il tutto è pervaso da una forte componente spirituale. Frequenti sono anche i richiami autoreferenziali dell'Autore che si pone quasi come "io narrante". Senz'altro come "presenza accanto" a chi legge. Un volume di psicologia che "accompagna" la persona nel discernimento del sé, nell'individuare conflitti da superare e "strumenti" da utilizzare per la crescita armonica del proprio io.
In questo breve testo, una riedizione, l'autore indica, tra i molti ingredienti che contribuiscono positivamente alla stabilità di un rapporto di coppia, la sincerità e la fiducia. Pagine semplici e immediate.
L'infedeltà di uno dei partner è all'origine di molti fallimenti nei rapporti di coppia. Come ricucire il rapporto minato dall'infedeltà? Senza dubbio il dialogo franco e paziente. Il libro suggerisce alcuni percorsi concreti.
L'autore, V. Albisetti sostiene che per essere genitori bisogna prima diventare genitori di se stessi. Essere capaci cioè di accogliere il bambino che si è stati, e che non muore mai in noi. Rivivere eventuali ricordi dolorosi del passato, ridimensionare realtà conflittuali ed essere capaci di perdono. Inoltre, una presa di distanza da se stessi e dalle cose, può essere utile a costruire un buon rapporto con la realtà. Tutto ciò va trasferito nel rapporto educativo con i figli. Rapporto che deve essere affettuoso e liberante, improntato al rispetto delle potenzialità del figlio per una crescita autonoma e responsabile. Attraverso uno stile semplice ma incisivo, si dipana una strategia educativa di grande interesse. Anche se alcuni concetti possono essere magari conosciuti, la passione dell'autore che diventa a tratti testimonianza di vissuto, ne fanno un libro originale ma soprattutto utile a quanti affrontano il difficile compito di educare.
Il volume riassume in quattro grandi capitoli le tappe significative del percorso esistenziale di Albisetti che coniuga due fronti, solo apparentemente paralleli, quello dell'analisi psicanalitica e quello della ricerca personale di senso che sfocia nella dimensione religiosa della vita. Non si tratta quindi di un libro di carattere scientifico, ma piuttosto della presentazione di un percorso umano e spirituale che è ben conosciuto da chi legge Albisetti. Lo stile è molto semplice e immediato.
In brevissime pagine l'autore riesce a delineare uno dei problemi più diffusi, specialmente nella giovinezza: la timidezza. E sostiene che timidi non si nasce ma si diventa. Per un complesso di inferiorità che fin dall'infanzia porta a prenderci troppo sul serio. E analizza le varie cause, pedagogiche, ambientali, che possono originare questo complesso che porta, poi, alla timidezza. Uno dei rimedi che V. Albisetti ritiene importante, è quello di abituarsi a sorridere della propria inadeguatezza perché, strano a dirsi, la timidezza può nascere anche da un io smisurato?Tuttavia, la timidezza, se si mantiene entro limiti normali, può anche divenire una molla per l'evoluzione della personalità. Paginette di rapida analisi delle situazioni, specialmente in campo educativo; riflessioni come "massime" da utilizzare per superare il disagio della timidezza? fanno di questo volumetto una sorta di "vademecum" di grande utilità formativa.
Anche in questo testo, V. Albisetti esprime la sua passione per la vita e i suoi valori. Con l'abituale stile confidenziale, egli, partendo dalla recente esperienza di un malessere cardiaco che lo ha colto di sorpresa, fa riflessioni variegate sulla vita, l'amore, la sessualità, il celibato, la malattia e il coraggio di affrontarla, la morte e la speranza cristiana nell'aldilà?Il tema della morte ritorna spesso nel libro, ma come realtà della vita. Per questo l'Autore suggerisce, a chi "rimane" come elaborare il lutto, per continuare a vivere cogliendo dalla vita aspetti nuovi e forse inattesi che la nuova esperienza può offrire. Alcuni temi, pur ricorrenti nei testi di Albisetti, sono espressi in modo inedito, affascinante. Come risulta sempre interessante il particolare modo di raccontarsi che questo Autore ha.
Questo breve testo di V. Albisetti si sofferma sulla necessità di conoscere se stessi, il proprio mondo interiore, e di accogliersi, volersi bene. Soltanto così, accogliendo e amando se stessi, si è capaci di accogliere e amare gli altri e avviare un processo liberante della propria personalità dai vari condizionamenti che, la cultura, l'educazione hanno depositato nel nostro io più profondo. E poiché la vita è un viaggio, bisogna essere attenti al come si viaggia, quali riflessi di bontà si riesce a irradiare attorno a sé.