
Negli ultimi anni si sono affermate differenti terapie per i disturbi di personalità, nessuna delle quali si è dimostrata più efficace delle altre. Questo libro evidenzia i vantaggi dell'integrare multiple strategie di intervento consolidate per venire incontro ai bisogni dei singoli pazienti. Sono offerte le linee guida per condurre l'assessment, elaborare una formulazione del caso globale e pianificare il trattamento. Il formato modulare permette ai clinici di selezionare e usare qualsiasi intervento efficace possa aiutare un dato paziente invece di seguire un singolo protocollo. Sono discussi i metodi per associare la terapia ai farmaci, trattare la disregolazione emotiva, praticare la mindfulness, promuovere un funzionamento interpersonale più sano e affrontare i problemi del sé e dell'identità.
Il femminicidio è la piaga del nostro secolo. L’autore, rielaborando la più eminente letteratura clinica, pone in relazione il narcisismo patologico e il femminicidio, affermando che spesso esiste un fil rouge tra questi tragici fenomeni. Il libro vuole
rispondere a una domanda che è sempre più importante: “è più facile aiutare il narcisista patologico o la potenziale vittima”? Nel formulare la riposta, l’autore offre uno strumento prezioso per tutte le donne che vogliono capire se si trovano in una relazione
potenzialmente pericolosa per la propria incolumità.
Viktor Frankl, psichiatra, fu deportato nel settembre del 1942 a Theresienstadt, in Boemia, per poi essere trasferito ad Auschwitz, a Kaufering III e quindi a Türkheim. Scampò alla morte, ma perse le persone più care. Rientrato a Vienna dettò in soli sette giorni le sue memorie. Ciò che ne scaturì è questo libro. Non è un trattato, ma neppure un semplice memoriale della deportazione. È un documento umano di straordinario valore, il cui successo non è dovuto tanto all'oggetto del discorso, quanto alla particolarissima prospettiva con cui viene affrontato e al profondo messaggio che trasmette: la vita vale la pena di essere vissuta in qualunque situazione e l'essere umano è capace, anche nelle peggiori condizioni, di "mutare una tragedia personale in un trionfo". Proprio questo aspetto costituisce uno dei motivi della inossidabile attualità dello scritto di Frankl: esso, infatti, pur narrando i tragici eventi a cui si riferisce, li trascende per incentrarsi sull'esplorazione della natura umana e delle sue potenzialità. E, in questo senso, ciò che dice vale non solo per l'esperienza della detenzione, ma anche per tutte le altre "situazioni-limite" (la sofferenza, la malattia, la disabilità, il lutto, ecc.) che sfidano la capacità umana di resistere e di sopravvivere. Ognuno di noi, pertanto, può trovare in questo libro un riflesso di sé: non necessariamente di ciò che è stato, ma magari di ciò che può diventare nonostante gli "urti" della vita, opponendosi al proprio destino e dominandolo dall'interno. Leggere Frankl è un'esperienza di rivelazione: ci induce a scoprire i lati migliori di noi.
Perché ci innamoriamo? Come si spiegano le nostre diverse reazioni di fronte all'arte, alla filosofia e alla religione? Perché i ricordi svaniscono? E dove nascono gli stereotipi etnici oppure la credenza nei fantasmi? Le innumerevoli domande sull'origine, la natura e il funzionamento della nostra mente finiscono spesso per perdersi nella vaghezza del mistero. Questo, invece, è un libro di risposte. Sfidando pregiudizi consolidati e demolendo teoremi un tempo indiscutibili, Steven Pinker ci guida alla scoperta dei più recenti progressi delle scienze cognitive e ricostruisce il programma straordinariamente complesso che rende possibili gli eventi della vita mentale che siamo abituati a dare per scontati: le meccaniche del pianto e del riso, dell'empatia e della percezione visiva. Facendo ricorso all'ingegneria inversa, che si interroga sugli scopi e l'organizzazione dei vari elementi che compongono una macchina, Pinker individua le funzioni alle quali la selezione naturale ha destinato la mente, un sistema di organi di calcolo che ha permesso ai nostri antenati cacciatori-raccoglitori di lottare, sopravvivere, prevalere. L'approccio di Pinker, uno dei più autorevoli studiosi di scienze cognitive, è rigoroso e multidisciplinare, spazia dalle neuroscienze alla biologia evolutiva compiendo efficaci e frequenti incursioni nelle discipline più disparate, come l'economia la psicologia sociale e la letteratura. Il risultato è una sintesi avvincente e monumentale - troppo ricca, esatta e pionieristica nei collegamenti e nelle conclusioni per essere ridotta a semplice divulgazione scientifica -, scritta con l'intelligenza, il ritmo e l'umorismo del grande narratore.
"Non è un libro su Paola. Quel libro deve essere ancora scritto. Ho cominciato a scrivere perché non volevo rimanere senza voce davanti al vuoto provocato dal male. Parlare di situazioni traumatiche è difficile perché emotivamente doloroso: si fa di tutto per distogliere lo sguardo. Il trauma abita un non luogo, creargli uno spazio dove fare l'esperienza dell'incontro con l'atrocità, è un'operazione indispensabile, per mettere un confine fra i vivi e i morti. Nel mio lavoro psicoterapeutico mi ero avvicinato a vicende umane dove il dolore che affliggeva gli altri era qualcosa che poteva accadere anche a me. Avevo ingaggiato tanti corpo a corpo con romanzi di stampo biografico che raccontavano storie di perdita e di dolore. Ma quando ti accade qualcosa di assurdo si guarda la vita con meno illusioni e con più gratitudine. Ho scoperto che il tempo del lutto non è fatto solo di vuoto, di mancanza, di desolazione, di nostalgia del futuro, ma anche di tutto quello che l'amore vissuto può continuare a generare nel presente attraverso il rapporto con gli altri, con la bellezza di altri racconti. La mia visione delle cose è cambiata, non posso più prescindere da quello che è accaduto. Qualcuno diceva che Paola non voleva passare su questa vita come un vestito vuoto. Questo libro è un pezzo del suo vestito."
"L'ipersensibilità non è una malattia, né una carenza, né un difetto. Nessun terapeuta è in grado di 'eliminare' l'ipersensibilità di un bambino. L'ipersensibilità è una caratteristica ereditata, un elemento distintivo e, più propriamente, un talento." Dopo "Le persone sensibili hanno una marcia in più" e "Le persone sensibili sanno dire no", Rolf Sellin torna con un nuovo libro per comprendere a fondo l'ipersensibilità nell'infanzia e dare a genitori e insegnanti le chiavi per farne un eccezionale punto di forza. Tra i temi trattati: riconoscere quando un bambino è ipersensibile, evitare gli errori tipici con i bambini sensibili, definire limiti, regole e aspettative per trasformare la sensibilità in un vantaggio, scegliere la scuola più adatta a un bambino ipersensibile.
365 pensieri: tanti quanti sono i giorni dell'anno, per "donne che amano troppo". Un vademecum per le affezionate lettrici (e gli affezionati lettori) di Robin Norwood. L'autrice che parla alle donne attratte da uomini complicati e problematici, disposte per loro a trascurare il proprio benessere, i propri interessi e le proprie amicizie, incapaci di sottrarsi a relazioni tormentate per paura di solitudine e senso di vuoto, qui si cimenta nella saggezza pratica dei consigli quotidiani per una vita e un amore più equilibrati.
Frutto delle ricerche condotte in India sotto la guida di S. Dasgupta e redatto nei primi anni Trenta, "Psicologia della meditazione indiana" (Psihologia meditatiei indiene) è il primo lavoro scientifico di ampio respiro del giovane Eliade: si tratta della sua tesi di dottorato, sostenuta nel 1933, che gli aprì le porte alla carriera universitaria. Il dattiloscritto della tesi fu scoperto negli archivi dell'Università di Bucarest dallo studioso Constantin Popescu-Cadem che lo pubblicò, inizialmente sulla "Revista de Istorie si teorie literarà" (1983-1985) e, successivamente (1992), come volume indipendente. Il lettore ha davanti il testo-base o lo "Yoga zero", all'origine degli sviluppi successivi sfociati nei vari libri che lo studioso romeno avrebbe dedicato all'argomento a partire dal 1936; esso getta nuova luce sull'approccio e le fonti di una ricerca sullo yoga, pionieristica e ancora in fieri, intrapresa da Mircea Eliade durante il suo decisivo contatto con la cultura indiana.
La terapia per il benessere psicologico ( Well-Being Therapy, WBT) è una strategia innovativa, elaborata da Giovanni Fava, basata sul monitoraggio del benessere psicologico, che il paziente progressivamente impara a incrementare. Questa terapia si è rivelata di grande efficacia e gode di una crescente popolarità in tutto il mondo. La prima parte del volume descrive come sia nata l'idea della WBT, il trattamento del primo paziente e le attuali evidenze a sostegno di questo approccio. Nella seconda parte l'autore delinea il manuale di trattamento della WBT, descrivendo gli obiettivi di ogni seduta e fornendo molti esempi tratti dai suoi casi. L'ultima parte riguarda alcune delle specifiche condizioni in cui la WBT può essere utilizzata e spiega come devono essere condotte le sedute. Comprende sezioni su depressione, sbalzi d'umore, disturbo d'ansia generalizzata, disturbo di panico, agorafobia e disturbo da stress post-traumatico. Sono incluse inoltre informazioni relative all'applicazione della WBT negli interventi in ambito scolastico.
A quasi dieci anni dalla pubblicazione, Il mio psicologo si chiama Gesù è ormai un classico della spiritualità contemporanea. Carlo Nesti, noto giornalista sportivo, telecronista appassionato, è anche uno che sa fare silenzio e raccogliersi in se stesso e ? perché no? ? pregare. Per meglio riuscire in questo suo intento, ha scelto di leggere ? da autodidatta ? la Bibbia, il libro più letto in ogni tempo. Partendo dai Vangeli, ma aprendosi poi a tutti i testi del Nuovo e dell?Antico Testamento, ha tracciato un?ideale ?caccia al tesoro-, le cui tappe sono scandite dalle domande che da sempre ci portiamo dentro e che trovano le risposte nelle parole di Gesù e nella sapienza della Sacra Scrittura. In tal modo, pagina dopo pagina, il lettore ha la possibilità di verificare se le domande che Nesti si pone sono anche le sue e soprattutto se le risposte date attraverso la Sacra Scrittura sono anche per lui valide come lo sono state per il nostro Autore. Nuova edizione riveduta e aggiornata.
Le coppie si separano perché non hanno saldato i propri conti emozionali. All’offesa segue la vendetta, la comunicazione si blocca e i due entrano in una dinamica in cui assumono i ruoli di vittima e aggressore, in un circolo vizioso che li porta alla rottura. Il Metodo innovativo presentato in questo libro indica una via per rompere tale dinamica negativa e avvicinare le coppie al perdono. Il Metodo de Francisco-Canet offre infatti un modo peculiare di approcciarsi ai torti, introducendo una serie di principi e concetti che man mano mettono i coniugi di fronte al conflitto con uno sguardo nuovo, quello che porta alla conoscenza. L’obiettivo è quello di indirizzarli verso una buona comprensione, stimolando la necessità di perdonarsi e di ricominciare con una formula nuova per la loro vita coniugale, che porti con sé la benevolenza, la pratica dei Valori Coniugali e il progetto di una vita futura diversa. Tutto questo culmina con la forma di amore più generosa che si possa dare: il perdono.
L'aggiornamento del volume, vent'anni dopo la prima edizione, ha consentito di approfondire alcune teorizzazioni e procedure sorte in seno alla terapia familiare, alla teoria dell'attaccamento e ali'infant research. I mutamenti che hanno coinvolto i consumatori di droghe, relativi alla qualità delle sostanze usate e alla loro diffusione capillare, hanno comportato una sovrapposizione di problemi non più circoscritti ai servizi per le tossicodipendenze, ma estesi ai consultori per adolescenti, ai servizi sociali, alle scuole e naturalmente ai terapeuti privati, cui le famiglie si rivolgono per la presa in carico dei figli tossicodipendenti. Un fenomeno che rende imprescindibile la collaborazione fra istituzioni, servizi e famiglie.

