
Questo libro nasce da un'esperienza ventennale di ascolto delle donne che si scoprono in attesa di un figlio e di madri in difficoltà. È un libro rivolto a tutte le madri, quelle che hanno desiderato ardentemente diventarlo, quelle che vivono con sofferenza la nascita di un figlio, quelle che si colpevolizzano di non amarlo abbastanza e quelle che vi hanno rinunciato consapevolmente. Un libro che non prende le mosse da un astratto "istinto materno" ma dalla constatazione dello scarto oggi esistente tra i successi delle tecniche mediche e la solitudine del vissuto interiore delle singole donne, e dalla differenza fondamentale tra "filiazione" e "genitorialità". Non si diventa madri perché si concepisce un figlio. La maternità "nasce" nel mondo interiore della donna, prende corpo nella sua infanzia, per manifestarsi un giorno come desiderio di un figlio. Marinopoulos non si sottrae a nessuno dei problemi che ruotano oggi intorno alla maternità: dalle tecnologie di procreazione alla richiesta di genitorialità degli omosessuali, all'aborto, all'abbandono, all'infanticidio.
L'interesse per il sogno come testimonianza dell'esistenza dell'inconscio è inseparabile dal pensiero di Jung, e spesso costituisce il fondamento empirico della sua teorizzazione. Il sogno è il tema attraverso il quale Jung elabora le più sostanziali fra le sue critiche della concezione freudiana. "Il materiale onirico non consiste solo di ricordi, ma racchiude nuovi pensieri che non sono ancora coscienti". "L'analisi dei sogni, cioè la scoperta di questi 'nuovi pensieri', deve avvenire all'interno di una relazione fra due individui. Su questo punto, Jung anticipa le idee odierne circa la natura fondamentalmente paritaria della relazione tra paziente e analista, con la necessità che quest'ultimo tenga sempre presente e metta in gioco la propria soggettività. Il volume contiene la trascrizione di appunti presi in cinquantuno sedute seminariali tenute a Zurigo dal 7 novembre 1928 al 25 giugno 1930. Il lettore ha modo di conoscere la tecnica junghiana di analisi dei sogni, e anche di incontrare il personaggio Jung, con la sua chiarezza espositiva, il suo senso dell'umorismo, il suo lasciarsi andare ad affascinanti divagazioni.
Il rapporto madre-figlia rappresenta la fonte della salute di ogni donna. Il nostro corpo e le nostre convinzioni al riguardo si generano nel terreno delle emozioni, delle opinioni e dei comportamenti di nostra madre; è lei a offrirci la prima esperienza di nutrimento quando non siamo ancora nate, è lei il primo e più potente modello femminile a insegnarci che cosa significa essere donna e prendersi cura del proprio corpo. E il nostro comportamento in tutte le relazioni - con il cibo, con i figli, con i partner, anche con noi stesse, ne è un riflesso. Ogni donna che capisca i legami madre-figlia può ricostruire la propria salute (qualunque sia la sua età!) e lasciare alla generazione successiva un'eredità positiva e duratura.
Sue Gerhardt illustra in particolare come le prime relazioni del bambino concorrano a formare il suo cervello "sociale" e come lo sviluppo cerebrale possa condizionare l'equilibrio emotivo futuro. Esistono infatti "percorsi neuronali" che influiscono sul modo in cui reagiamo allo stress e possono condurre a condizioni patologiche come l'anoressia, l'abuso di sostanze, i disturbi di personalità o i comportamenti antisociali. Rendendo semplice la complessità, l'autrice offre una brillante interpretazione delle più recenti scoperte nel campo delle neuroscienze, della psicologia, della psicoanalisi e della biochimica: le relazioni che stabiliamo con gli altri formano il nostro carattere e l'amore è fondamentale per sviluppare la nostra capacità di diventare pienamente "umani". Un libro utile non solo ai genitori ma anche a quanti si occupano di salute mentale e di educazione e a chiunque sia interessato al benessere delle future generazioni.
Oggi la mente monoculturale è un dispositivo essenziale per acquisire la cultura di appartenenza e per definire la propria identità, ma è anche un limite poiché induce a valutare altre culture come inadeguate o persino come una minaccia. Nelle attuali condizioni sociali occorre pensare a una mente multiculturale, capace di acquisire e gestire una molteplicità di modelli culturali fra loro differenti in termini di credenze, valori, emozioni e pratiche. La sfida del futuro è formare persone con una mente multiculturale, in grado di convivere in un mondo pluralista più tollerante, giusto e libero.
Il libro di Ekman e Friesen, pur risultando semplice ed agile, costituisce uno strumento molto utile per quanti sono interessati ad una comprensione scientificamente fondata dell'espressione facciale delle emozioni, siano essi addetti ai lavori o semplicemente lettori che nutrono una comprensibile curiosità per il suggestivo mondo dell'espressività emotiva.
Il volume si propone quale strumento utile a orientare quanti desiderano intraprendere percorsi di crescita personale. Nello specifico l’autrice si muove nel contesto della psicoterapia Gestalt, il cui obiettivo è rendere l’individuo capace di recuperare l’equilibrio perduto a motivo di un disagio che in tenera età lo ha costretto ad allontanarsi dalla sua essenza sana originaria.
Poiché è caratteristica della Gestalt tenere presente l’aspetto tridimensionale della realtà e i suoi contenuti emotivi, cognitivi e intuitivi, ogni capitolo di “teoria” è affiancato da una sezione dedicata alle “esperienze”: sono vere e proprie attività da svolgere da soli o in gruppo, che aiutano la persona a vivere e rappresentare il proprio sentire e il proprio malessere al fine di acquisirne maggiore consapevolezza, premessa indispensabile per il superamento di ogni nevrosi. Nel complesso il testo offre spunti di grande interesse per approfondire la conoscenza di sé e il rapporto con gli altri, per osservare se stessi e le proprie reazioni di fronte alle realtà della vita.
Sommario
Premessa. Introduzione. ABC della Gestalt. Fra teoria e pratica. Fantasie guidate. Energia delle emozioni. Linguaggio responsabile. Abitudini ripetitive. Stili manipolativi. La fiaba: traccia della propria storia. Comunicare. Ascolto empatico. Il sistema relazionale. Ciclo di contatto. Resistenze al contatto. La relazione terapeutica. Incontri di gruppo. Il contatto Io-Tu. La relazione che cura. Vuoto fertile. Transfert e controtransfert. Sogni e vissuto corporeo. Malattie psicosomatiche. Dipendenze alimentari. I miti dell’amore. Sessualità. Counselling di coppia. Dolore e trasformazione. Art Therapy: immagine e pittura. Art Therapy: scultura. Art Therapy: danza. Art Therapy: teatro. Art Therapy: scrittura. Enneagramma. Epilogo. Glossario. Glossario degli autori. Bibliografia.
Note sull'autrice
Margherita Biavati, psicologa psicoterapeuta, è direttore dell’Istituto Gestalt Bologna, la città dove è nata, nonché socio fondatore e primo presidente dell’Associazione Italiana di Counselling (AICo). Specializzata in Terapia della Gestalt, esperta in Art Therapy e Body Work, ha studiato presso autorevoli centri di psicologia e psicoterapia in Italia e all’estero. Presso l’Istituto Gestalt di Bologna conduce corsi di «Gestalt Counselling e Art Therapy», corsi di formazione e aggiornamento per docenti e operatori sanitari e stage formativi monotematici (I modelli genitoriali; Enneagramma e teatro; Il corpo e la parola), oltre a sedute di psicoterapia individuale e di gruppo.
L'autore traccia il percorso di un dialogo tra la psicoanalisi e l'antropologia, per definire alcune fondamentali figure del sapere. Nel definire alcune fondamentali figure del sapere, l'autore traccia il percorso di un dialogo tra la psicoanalisi e l'antropologia. Un incontro iniziato con Freud e poi sviluppatosi in modi molteplici e spesso proficui. In un'ampia rassegna di temi affrontati nell'ottica delle due discipline, per alcuni versi differenti, per altri convergenti, l'autore intende proporre una dimensione teorica e di ricerca nella tradizione di studi dell'antropologia psicoanalitica. La trama della riflessione di Lombardozzi si dipana cosi da problemi epistemologici come quelli di spazio, di tempo, d'interpretazione, a quelli attuali di carattere socio-antropologico come l'identita, l'alterita, la condizione dell'immigrazione, fino a quelli afferenti alla dimensione simbolica nei temi del sacro, del mito e del rito...
Una raccolta sulle questioni che si pongono circa lo statuto epistemologico della psicoanalisi e il valore della metapsicologia. ...L'esito di questo approccio dovrebbe essere l'avvio della costruzione di un'epistemologia psicoanalitica del processo della conoscenza, sia specificamente psicoanalitica che della conoscenza in generale. Naturalmente, questa raccolta non e da intendersi come esaustiva delle questioni che si pongono circa lo statuto epistemologico della psicoanalisi e il valore della metapsicologia, ma non possiamo negare che nei contributi che la costituiscono si possono registrare, accanto a differenze, anche non poche convergenze ed assonanze. Lo scopo del volume, comunque, non e certo quello di chiudere la discussione, ma al contrario di aprire e di allargare il dibattito...
In questo libro si vuole introdurre un concetto, quello di area traumatica, che si pone come possibile orientamento per individuare il cammino percorso nella cura e quello ancora da percorrere, e quindi fornire una bussola orientativa a tutti gli operatori. E' possibile fare un bilancio della situazione della psichiatria in Italia non tanto sul piano delle leggi o della organizzazione sanitaria e sociale, ma sulla base di quanto avvenuto in questi anni e avviene tuttora nei vissuti, nelle idee, nei modi di sentire degli operatori psichiatrici? E' possibile chiedersi che cosa sia cambiato nell'animo e nella mente, nella formazione mentale e scientifica, dopo tanti anni di lavoro e di profonde trasformazioni? Se da un lato i successi sono imponenti - chiusura dei manicomi, realizzazione di residenze, centri, inserimenti professionali, progressi farmacologici e psicoterapici - dall'altro la psicosi e alcuni disturbi della personalita - in particolare il disturbo borderline - sembrano sottrarsi ostinatamente a una loro riduzione a una prassi consolidata e condivisa...