
"Non ho pensato neanche per un istante che avessimo fatto cose che avrebbero avuto un impatto di portata mondiale. Quello che abbiamo fatto è stato mostrare che il cambiamento è possibile, che la riconciliazione è possibile, la riduzione delle tensioni è possibile se è presente un clima centrato sulla persona, facilitante. E questo significa moltissimo per me. Quello su cui abbiamo lavorato è più essenziale della soluzione dei problemi; abbiamo lavorato per aiutare le persone a comprendersi l'un l'altra, a comunicare l'una con l'altra, e questo, sento, rappresenta una base molto più realistica per la soluzione delle questioni specifiche."
Quaranta autori internazionali sostengono in questo libro tesi che il pubblico italiano non è abituato ad ascoltare. La psicoanalisi è una scienza? No, è una potente e seduttiva fabbrica di favole. La psicoanalisi guarisce? Quando lo fa è spesso per un effetto placebo, o per il buon rapporto che alcuni analisti riescono ad instaurare con alcuni pazienti, e nel caso di molte sindromi è in netto svantaggio rispetto ad altre forme di psicoterapia e alla terapia farmacologica.
Non è tollerabile che la scuola possa diventare un'arena gladiatoria per alcuni ragazzi, i bulli, ed un inferno per altri, le loro vittime. È un dovere di tutti, anche dei più esuberanti, porre un limite all'espressione di sé, quando questa può nuocere all'espressione della personalità altrui.
Com'è che "ognuno può essere felice solo a modo suo"? Perché "non tutto si può né si deve guarire"? E davvero "chi fa sempre tutto bene finisce con l'annoiarsi"? Da questi e altri interrogativi, suscitati da esemplari citazioni junghiane, gli autori, come già nel precedente "A spasso con Jung", prendono spunto per divagazioni non accademiche suggerite non solo dalla psicologia ma anche da filosofia, letteratura, poesia, nonché dalla quotidianità. Qua e là si incontreranno lettere apocrife, interviste impossibili, personaggi inesistenti e vite immaginarie (così immaginarie, forse, da essere fin troppo reali). I brevi commenti che gli autori offrono alle citazioni scelte vogliono essere niente più che un esempio e un suggerimento per invogliare il lettore a procedere per proprio conto, sulla falsariga di un esercizio di meditazione volto a contrastare la banalità e il chiacchiericcio del nostro tempo.
La parola borderline ha un uso sempre più vasto: tra i professionisti della salute mentale e nel parlare comune della gente. Secondo Luigi Cancrini ciò è dovuto al fatto che lo spazio occupato dalle situazioni di sofferenza legate a un funzionamento borderline della mente è molto più ampio (l'oceano) di quelli occupati dalle nevrosi e dalle psicosi (i continenti che dall'oceano sono separati). Il libro discute inizialmente i diversi significati che al termine borderline sono stati dati nel tempo sottolineando la necessità di legarlo a una modalità ben definita di funzionamento della mente: cui tutti abbiamo accesso (seppure in misura diversa) e che deve essere considerata sempre reversibile (mai, dunque, strutturale). Basandosi su un'ampia esperienza personale, il lavoro dell'autore si concentra successivamente sulle situazioni in cui la regressione a questo livello di funzionamento della mente si verifica in modo più chiaro e più drammatico: nell'infanzia dei bambini a rischio e nella vita infelice o sbagliata di quelli che a questo rischio soccombono. Proponendo quelli che sono, nell'intenzione dell'autore, dei veri e propri racconti di viaggio. Del tipo di quelli fatti un tempo da Marco Polo e da Ferdinando Magellano: senza pretesa di completezza, dunque, ma capaci di fornire osservazioni utili a chi vuole iniziare una mappatura di luoghi ancora poco conosciuti e un minimo di orientamento a chi quegli stessi luoghi vuole esplorare dopo di lui.
Il libro raccoglie una serie di contributi di autori noti e significativi (basti ricordare Fodor, Gould, Liotti, Pinker e Sperber) sul tema dell'influenza, più o meno esplicitamente riconosciuta, che la teoria darwiniana ha esercitato e può ancora esercitare sulla psicologia e sulle sue applicazioni alla psicoterapia. La proposta di un volume collettivo nasce dal crescente interesse per l'argomento a livello nazionale e internazionale.
Un saggio per i genitori che devono condividere la fase forse più difficile e problematica della vita dei propri figli: il passaggio dall'infanzia all'adolescenza. I figli apprendono non solo dagli insegnamenti dei genitori, ma soprattutto dal loro comportamento: ecco perché madri e padri devono sempre essere profondamente coinvolti e attenti, mantenendo aperte le linee di comunicazione anche sui temi più difficili.
Questa volta l'autore mette in scena il tema dell'amore come forza fondamentale della vita, in tutti i sensi. Amore nel senso opportuno di terapie per l'amore: terapie per curare l'amore, essere in grado di vivere una vita che non rinuncia all'amore; e anche terapie a base di amore.
Il sociologo italiano scrive l'ultimo capitolo di una ricerca iniziata nel 1979 con "Innamoramento e amore". Alberoni si serve di testi letterari, dal Cantico dei cantici alla letteratura erotica del Novecento, e di una grande quantità di colloqui clinici in cui chiede agli intervistati di dare voce, nel modo più diretto e personale, ai sentimenti e ai desideri. Il risultato è un saggio in cui, in un rigoroso impianto concettuale, trova spazio l'esperienza di persone reali. In quindici capitoli, l'autore esamina le diverse manifestazioni della sessualità maschile e femminile, il conflitto tra sesso e amore e le caratteristiche della "coppia amorosa".
Due persone, una donna e un uomo, si incontrano un'estate in un'isola croata. Lei ha 73 anni, è appena uscita da una pesante depressione che l'ha costretta per mesi dentro la sua casa romana. Che cosa è successo alla sua vita? Qualcosa è accaduto. Un evento sconvolgente che risale alla sua infanzia e che lei ha rimosso. Lui ha 56 anni, è israeliano e vive a New York. Anche lui si porta dentro un doloroso trauma che gli ha sconvolto la vita. Accade che queste due persone immediatamente si intendano e partano per un viaggio inaspettato e cruciale dentro se stessi che attraversando territori segreti e ricordi dismessi, ridisegnerà per sempre la mappa dei loro passi futuri. I dialoghi registrati e trascritti, come una lunga seduta psicanalitica, arriveranno a svelare, alla fine, un segreto completamente dimenticato. L'incontro si sviluppa come in un gioco di specchi che rivela i vuoti affettivi all'origine delle loro reciproche ferite. Sarà un'inchiesta senza pudori, un'indagine condotta con generosa sincerità senza finte timidezze, con il desiderio di entrare là dove fino a quel momento non avevano mai osato.
Di terremoti, guerre, ma anche incidenti stradali e incendi abbiamo notizia ogni giorno; ogni giorno ci si può imbattere in fatti catastrofici di varia entità come spettatori, come vittime o come soccorritori. Ma quali sono le conseguenze psicologiche di tali eventi traumatici? Come si può intervenire in modo efficace? Richiamandosi a una vasta gamma di esempi tratti sia dalla realtà e da testimonianze dirette, sia dalla letteratura, l'autrice descrive e analizza le complesse reazioni psicologiche e le condizioni neurofisiologiche che si attivano negli esseri umani nel momento in cui si trovano ad affrontare uno stato di emergenza. A partire dalla definizione del concetto di emergenza, l'autrice precisa il significato di «trauma» e indica le condizioni del suo superamento, per poi approfondire le modalità di intervento su vittime di situazioni critiche ed estreme, illustrando le strategie più opportune per entrare in razione con le persone coinvolte e per aiutarle.