
Il paradigma costruttivista rappresenta l'orizzonte al quale, in modo più o meno esplicito, fanno riferimento varie teorie e modelli d'intervento in psicologia clinica. Il volume, suddiviso in tre parti (teorica, metodologica e di ricerca), compie una ricognizione delle varie versioni del costruttivismo (moderato, radicale, individuale, sociale, narrativo) in relazione alla loro ricaduta su alcuni dei modelli clinici più diffusi, come l'approccio cognitivista, quello sistemico-relazionale, quello psiconalitico. Costruttivismi in psicologia clinica privilegia un taglio di tipo sistematico che, con uno stile di scrittura agile e chiaro, fornisce a diverse categorie di lettori (studenti, ricercatori, operatori) gli strumenti concettuali necessari per confrontarsi con tale paradigma.
Perché è così difficile smettere di fumare? Com’è possibile che un placebo si riveli altrettanto efficace di un farmaco? Cosa intendiamo oggi per «comportamento normale»? Quali strategie utilizziamo per far fronte allo stress? Attraverso 50 brevi capitoli, Adrian Furnham guida il lettore alla scoperta dei concetti di base di una disciplina che si propone di indagare il comportamento e il pensiero umano, i sentimenti e le idee. Con uno stile brillante e discorsivo, applicato a contenuti rigorosi, l’autore ci illustra alcune delle più comuni psicopatologie, descrive i recenti sviluppi nel campo della psicoterapia, riassume alcune tappe storiche fondamentali, come la nascita del movimento antipsichiatrico che ha condotto alla chiusura dei manicomi. Ciascun capitolo è completato da interessanti inserti, aneddoti ed esempi concreti.
I due autori, Pia De Silvestris e Adamo Vergine, propongono qui una sintesi della loro lunga esperienza di psicoanalisti, facendo una vasta riflessione sul pensiero e le sue modalità di costruirsi in forme diverse. Il percorso nasce da un interrogativo sul pensiero religioso che gli autori considerano, alla stregua di qualsiasi pensiero, una funzione particolare della mente umana. Una funzione che si sviluppa senza necessariamente nasca il bisogno di doversi interrogare sulla metafisica dell'esistenza di Dio. Gli autori, infatti, sono portati a riflettere sulla molteplicità enorme dei modi di pensare - dal delirio alla ragione - utilizzando la teoria darwiniana dell'evoluzione che secondo loro è la più appropriata per gli studi psicologici, specialmente per quelli non sperimentali, per non cadere nella rete del trascendente e allo stesso tempo cercare forme di derivati oggettivi dall'esperienza soggettiva così complessa come quella della psicoanalisi.
Il libro, che indaga sulle basi neuropsicologiche del misticismo, ha il pregio unico di presentare, in modo comprensibile a tutti, dati perfettamente aggiornati alle più recenti ricerche scientifiche. Ma cos'è la neuropsicologia e cosa ha a che fare con la religione? La neuropsicologia studia tutti i fenomeni psichici dell'uomo a livello del sistema nervoso, descrivendo quindi in modo molto approfondito le connessioni tra corpo e psiche. La storia evolutiva del cervello e i meccanismi neurochimici che sottendono le emozioni, i sentimenti e i diversi stati di coscienza (veglia, sonno, sogno e trance) sono tra gli argomenti trattati in questo volume. E da circa dieci anni che l'autore, nell'ambito di tale disciplina, ha concentrato la sua attenzione sulla sfera del sacro e in particolare sui fenomeni di estasi e beatitudine su cui si imperniano le tradizioni spirituali, esaminando con rigore metodologico alcune delle principali ipotesi per spiegare l'esistenza, negli esseri umani, di circuiti cerebrali coinvolti nell'esperienza religiosa.
IL LIBRO
Questo libro parla del cervello, l’organo misterioso che è parte di noi, che fa di noi ciò che siamo, che ci dona le nostre preziose facoltà. In particolare, si tratta della più ampia e aggiornata disamina esistente su uno dei suoi più grandi misteri irrisolti: i lobi frontali. Si sa che queste ampie aree cerebrali sono per il cervello quello che il direttore è per l’orchestra; che svolgono le funzioni più avanzate e complesse; che a loro sono legate l’intenzionalità, la determinazione e l’attività decisionale, e che raggiungono uno sviluppo significativo solo negli esseri umani. Forse sono proprio loro a renderci umani.
Parlando dei lobi frontali, questo libro parla della consapevolezza di sé e degli altri; di talento e successo; di creatività; di differenze tra uomini e donne. Ma anche della civiltà e della storia, delle analogie fra l’evoluzione del cervello e lo sviluppo delle strutture sociali complesse; e quindi di maturità e di responsabilità sociali. E naturalmente di sviluppo cognitivo e di apprendimento, e dell’invecchiamento, di come potenziare le funzioni cognitive e proteggere la mente dal declino. Scritto da uno fra i maggiori neuroscienziati del mondo, questo è un viaggio appassionante alla scoperta di un cervello sempre più complesso e stupefacente, in un mondo altrettanto complesso e stupefacente.
UN BRANO
"Proprio come la prima metà del ventesimo secolo è stata l’era della fisica, e la seconda metà quella della biologia, l’alba del ventunesimo secolo è l’era della scienza che si occupa di mente e cervello. La ricerca neurologica è uno dei campi scientifici più vitali e dagli sviluppi più rapidi. Sono stati pubblicati molti libri sul cervello rivolti al grande pubblico; patologie come la sindrome da deficit di attenzione e iperattività e il morbo di Alzheimer, potenziamento cognitivo e terapie farmacologiche innovative sono diventati argomenti di grande richiamo.Oggi molti lettori condividono il fantastico viaggio intrapreso dalle neuroscienze. Il messaggio che rivolgo loro è: buona lettura! Spero che il mio libro vi permetterà di seguire questo percorso."
L'AUTORE
Elkhonon Goldberg (Riga, 1946), insegna Neurologia alla NewYork School of Medicine ed è una delle figure di maggior spicco della ricerca neuroscientifica e della neuropsicologia clinica contemporanea. Autore di innumerevoli pubblicazioni specializzate, ha raggiunto fama mondiale anche presso il grande pubblico con i due volumi L’anima del cervello (UTET, 2004). Tiene lezioni in tutto il mondo e vive a NewYork City con il suo bullmastiff Brit.
Un manuale per conduttori di gruppo, è scritto specialmente per coloro che si avventurano nel territorio nuovo e misterioso dei gruppi destrutturati al bivio tra contenuti, processi e contesti. Suggerisce a coloro che si affacciano alla professione, oltre che a quelli che già la praticano, temi e modelli utili per migliorare la propria efficienza professionale. Leggere questo libro aiuta ad apprendere come e perché insieme si sta meglio che da soli e come questo insieme possa essere creato ed utilizzato quotidianamente per stare meglio e per fare stare meglio. Perché la conduzione di gruppo è strettamente legata all'invenzione del benessere e non vi è benessere senza gruppo.
L’Autore individua i meccanismi che scatenano i nostri giudizi e gli effetti dannosi che ne derivano, sia dal punto di vista psicologico, relazionale o spirituale. Secondo l’Autore la causa iniziale della nostra tendenza a giudicare è l’angoscia di fronte alla complessità del mondo e la perdita di controllo su ciò che ci circonda.
In questo volume, vengono proposti anche degli esercizi per mettere in pratica il «non giudicare», con riferimento alle tecniche di comunicazione, all’atteggiamento mentale, al comportamento.
Inoltre, il testo è arricchito da numerosi esempi tratti dalla vita quotidiana.
Punti forti
Tema portante del libro è il « giudizio» e le sue cause, ovvero: perché giudichiamo? Sono inoltre analizzati i meccanismi che scattano nel giudizio e conseguenti effetti dannosi per le relazioni e la differenza tra il «descrivere» e il «giudicare». Il testo propone esercizi pratici per non...giudicare.
Destinatari
Educatori, genitori, insegnanti e chiunque voglia migliorare le proprie relazioni.
Autore
Yves-Alexandre Thalmann è diplomato in psicologia e si è specializzato nello sviluppo personale. Titolare di un dottorato in fisica, è per lui un punto d’onore applicare lo stesso rigore scientifico sia al proprio lavoro sia alle relazioni umane. È autore di numerosi libri, tra cui "Au diable la culpabilité!" ("Al diavolo il senso di colpa!") e "Responsable, oui,! Coupable, non!" ("Responsabile, sì! Colpevole, no!").
Che cosa vuol dire comunicare? In che modo comunichiamo quando non usiamo le parole? Come si può aumentare la consapevolezza dei processi comunicativi in cui, lo vogliamo o meno, siamo protagonisti nella vita di tutti i giorni? Luigi Anolli ci guida in un percorso di comprensione di una delle attività umane più complesse e in continua trasformazione. Dalla comunicazione a gesti a quella mediata dai computer e internet, questa Prima lezione è una storia affascinante che parla della vita stessa.
Indice
I. Che cosa vuol dire «comunicare» - II. Dalla comunicazione animale alla comunicazione simbolica - III. Come il bambino sviluppa le competenze comunicative - IV. Tra significato e intenzione - V. Comunicare con le parole - VI. Comunicare senza parole - VII. Comunicare con gli altri - VIII. Quando la comunicazione si complica - IX. Dai mass media ai new media - Note - Indice dei nomi
“Un libro utile per le donne…
indispensabile per gli uomini!”
Daniel Goleman sul Cervello delle donne
• Nel cervello dei maschi lo spazio dedicato all’impulso
sessuale è due volte e mezzo maggiore rispetto a quello
delle donne. Che lo hanno sempre sospettato.
• Sono gli ormoni rilasciati dal suo cervello a far
cadere l’uomo in un sonno profondo dopo il sesso.
Da tenere a mente se lei invece è in cerca di coccole.
• Gli adolescenti hanno il cervello così pieno di testosterone
da percepire i volti altrui più aggressivi di quanto sono
in realtà. Ecco perché ce l’hanno con il mondo.
L’amore, il sesso, il tradimento, la paternità: non sono solo il carattere e le circostanze sociali, ma anche e soprattutto i geni e gli ormoni a determinare cosa succede nell’universo complesso e affascinante che è il cervello maschile. La neuroscienza ha scoperto per esempio che gli uomini usano circuiti cerebrali alternativi rispetto alle donne per elaborare informazioni connesse a difficoltà emotive: ecco perché, davanti alle lacrime di lei, la mente di lui attiverà il processo “soluzione del problema” e non quello “comprensione e consolazione”, e cominceranno a volare le stoviglie. La risonanza magnetica evidenzia che nel maschio l’organo sessuale recepisce l’attrazione più rapidamente del cervello: se lei è abbastanza vicina, può quindi accorgersi che gli piace un attimo prima che se ne accorga lui. Ricerche sui topi hanno decretato che esiste un ormone della monogamia: se lui tradisce non è colpa solo di “quella scostumata”. Con molti esempi concreti tratti dalla sua lunga esperienza di neuropsichiatra, Brizendine svela finalmente i segreti dell’organo maschile più incompreso. Che non resta immutato dall’infanzia alla vecchiaia: il cervello inondato di testosterone dell’adolescente è molto diverso da quello di un neopapà, addolcito da un’incursione di ormoni femminili, ma anche da quello di un innamorato o di un pensionato. Rendersi conto che incompatibilità e catastrofi relazionali sono in gran parte il risultato di “incomprensioni chimiche” è dunque il primo passo per fare la pace con se stessi e con le proprie pulsioni. E magari per farla finita con l’eterno e forse ingiusto grido di esasperazione femminile: “Ma non capisci proprio niente!”.
Con un CD di meditazioni guidate da Jon Kabat-Zinn
Il libro
Sia che stiate lottando contro la depressione sia che vogliate semplicemente comprendere meglio le vostre emozioni, troverete questo libro veramente utile.
Attingendo insegnamenti profondi tanto dalle tradizioni meditative orientali quanto dalla terapia cognitiva, quattro studiosi eccezionalmente qualificati mostrano come aggirare le abitudini mentali che portano alla disperazione, per poter affrontare più efficacemente le sfide della vita.
Jon Kabat-Zinn è la guida gentile e incoraggiante che vi accompagnerà nelle meditazioni guidate del CD allegato al volume, rendendo completo il programma che il testo propone a chi voglia riconquistare serenità e benessere.
Bambini che al supermercato si gettano a terra urlando; che scoppiano a piangere e non la smettono più appena gli si dice di «no»; che sputano agli insegnanti; che sgridano i genitori… Questi e altri comportamenti dispotici o prevaricatori dipendono, secondo l’autore, uno psichiatra tedesco di fama internazionale, dal fatto che i bambini vengono spesso trattati come individui alla pari. Le conseguenze possono essere disastrose, perché portano alla progressiva caduta dei confini tra bambini e adulti, di quelle strutture forti – regole e punti fermi – che garantiscono un sano sviluppo della psiche dei piccoli. Soltanto trattando i bambini come tali è possibile garantire loro una crescita positiva: questa la tesi centrale del libro, vero e proprio caso editoriale in Germania, che offre soluzioni concrete a uno dei problemi più dibattuti nel campo del parenting: la «tirannia» esercitata dai figli.
Michael Winterhoff si è laureato in medicina all’università di Bonn e opera nell’ambito della psichiatria e neuropsichiatria infantile da oltre vent’anni. Si occupa principalmente dell’analisi dei disturbi dello sviluppo psichico di bambini e adolescenti, in relazione ai modelli di famiglia attuali e ai cambiamenti sociali. È sposato e vive con la moglie e i due figli a Bonn.