
Il testo illustra casi clinici di persone che vivono in un Hospice e propone un modo di relazionarsi al paziente alla fine della vita con un approccio psico-corporeo. La relazione di cura viene affrontata con lo sguardo del medico che cerca la modalità più opportuna per curare un sintomo e lo sguardo di una psicoterapeuta che si è formata sull’ausilio di strumenti di cura non verbali (movimento e materiali artistici). In questo libro vengono individuate le peculiarità dei codici espressivi non verbali in un contesto istituzionale che, a contatto con la morte, si reinventa, si trasforma, si adatta, cercando il setting di cura che meglio può rispondere alle angosce della persona alla fine della vita e dei suoi familiari. L’Autrice riporta e traduce concetti noti alla psicanalisi nel contesto particolare e peculiare di un Hospice. Il mandato è una presa in carico globale del paziente e della famiglia, che tenga conto di aspetti fisici, sociali, psicologici, spirituali.
In questo libro vengono messi a fuoco, oltre allo statuto epistemologico della psicoanalisi, i problemi posti dall'osservazione, dalla valutazione e dalla comunicazione nell'attività analitica. Il tema centrale è costituito dai dati sui quali lavora l'analista, il quale deve costantemente evitare due fonti di inganno: le funzioni mistificanti ed elusive del linguaggio come mezzo di comunicazione, gli errori che la memoria ed il desiderio tendono all'attività analitica. Queste caratteristiche dell'esperienza analitica richiedono una continua disciplina ed un costante addestramento.
Nella società multiculturale, i bambini nati da genitori provenienti dal mondo intero ci obbligano a pensare e ad agire secondo modalità inedite. È l’invito che ci rivolge questo libro, a partire da storie raccontate e messe a disposizione di tutti.
Gravidanza, parto, costruzione della genitorialità: le strategie di prevenzione e di cura inerenti al periodo perinatale sono studiate qui in maniera concreta, per aiutare i professionisti di una prima infanzia di ogni colore, figli di migranti, bambini meticci, adottati, figli di nomadi...
Le autrici
Marie Rose Moro insegna Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’Università Paris 13. Nella collana di Psicologia clinica ha pubblicato Genitori in esilio (2002).
Dominique Neuman, psichiatra, lavora all’ospedale Jean Verdier di Bondy, nei pressi di Parigi.
Isabelle Réal, psicologa clinica, lavora al servizio di consultazione transculturale dell’ospedale Avicenne di Parigi.
Il libro presenta una serie di 60 esercizi illustrati per scoprire i meccanismi della psicologia. Elementi che spesso sono dati per scontati, ma che invece rivelano molto di sé e della comune natura umana: dalla memoria (e dalla smemoratezza) alle forme di apprendimento, dalle illusioni alla percezione (spesso non obiettiva) della realtà, dal buono (o cattivo) uso dei propri sensi alla capacità (o incapacità) di giudizio... alla ricerca del modo con cui la mente umana opera nel quotidiano, ben al di là di quello che normalmente ci aspettiamo. Un libro che può essere letto con amici, in una serata in compagnia, e “giocato” da ragazzi e adulti.
Stéphane Rusinek è professore di psicologia all’Università Charles de Gaulle-Lille 3 è anche responsabile dell’équipe «Psicologia delle interazioni temporali, emozionali, cognitive». Franck populaire è artista plastico, pittore, illustratore e insegnante di Arti plastiche.
Sedici donne, sedici storie, narrate quasi in prima persona, senza peli sulla lingua perché il dolore, il male che produce i lividi del corpo e dell’anima pretende di essere ascoltato per ciò che è. E solo quando è ascoltato, può camminare verso il cambiamento, verso la guarigione.
«Credo, sinceramente, che l’unica differenza fra le persone che trovano, ogni giorno, senso e valore alla propria vita e la costruiscono senza arrendersi e quelle che, invece, si perdono e si dedicano con accanimento all’arte di farsi del male, sia una soltanto: l’essere stati amati abbastanza».
destinatari
Un libro per un ampio pubblico, particolarmente indicato per donne e genitori con figli adolescenti.
l’autore
Laura Romano, nata a Como, è Laureata in Scienze dell’Educazione e Lettere Moderne; lavora da anni in uno studio privato di consulenza pedagogica. Collabora con varie realtà pubbliche e private, in particolare nell’ambito dei Disturbi della Condotta Alimentare. Presta inoltre opera come formatrice per Insegnanti, Operatori socio-sanitari ed educativo-riabilitativi.
“Ogni persona, luogo, idea ed evento fa parte dell’esperienza che ti serve per costruire i tuoi sogni. Dentro ogni crisi si nasconde una benedizione e dentro ogni ostacolo c’è un nuovo passo in avanti: si chiama Gratitudine!” Dr John Demartini
Il dr Demartini, uno dei maestri del grande bestseller di Rhonda Byrne The Secret e autore di numerosi libri tra i quali Come Diventare Dannatamente Ricchi ed Essere Beati (Essere Felici Edizioni), è un filosofo moderno. La sua conoscenza è il risultato di 34 anni di ricerca e di studio su più di 28.000 testi in oltre 270 discipline dalla psicologia alla filosofia, dalla metafisica alla teologia, dalla neurologia alla fisiologia, dalla fisica alla cosmologia.
Attraverso questo libro ci invita a sperimentare la forza del Gratitude Effect e così anche nuovi livelli di ispirazione, creatività e successo in una vita piena di significato e consapevolezza.
"Il dr John Demartini è una delle più grandi menti e uno dei più illuminati maestri sul pianeta, e la chiarezza dei suoi insegnamenti ispirerà milioni di persone". Rhonda Byrne, autrice e produttrice di The Secret.
Al giorno d'oggi la depressione è diventata uno dei disturbi più diffusi. Alain Ehrenberg ne rintraccia le cause nella stessa organizzazione della nostra società, arrivando a delineare un ritratto dell'uomo di fine millennio. L'autore suggerisce che la depressione è intrinseca, legata a una società come quella moderna, dove le norme della convivenza civile non sono più fondate sui concetti di colpevolezza e disciplina, ma sulla responsabilità e sullo spirito d'iniziativa. In un contesto simile, l'individuo è schiacciato dalla necessità di mostrarsi sempre all'altezza, la depressione non è che la contropartita delle grandi riserve di energia che ciascuno di noi deve spendere per diventare se stesso. Prefazione di Eugenio Borgna.
In questo libro appassionante, premiato in Inghilterra da un successo più che decennale, Stuart Sutherland ci rivela gli errori, di cui siamo quasi sempre inconsapevoli, che ci impediscono di pensare correttamente. Essi sono in genere determinati da un uso distorto della ragione e dal prevalere di pulsioni ed emozioni. Pregiudizi, paure, spirito gregario, mancanza di senso critico ci inducono a ignorare i dati oggettivi, o a interpretarli in modo sbagliato, e di conseguenza a prendere decisioni illogiche e controproducenti.
Per dimostrare quanto l’irrazionalità domini le azioni umane, l’autore racconta con humour tipicamente anglosassone aneddoti tratti dalla vita quotidiana e professionale, analizza con rigore scientifico i risultati di test psicologici, si riferisce ad alcuni cruciali avvenimenti storici come, ad esempio, la seconda guerra mondiale o quella del Vietnam.
Ma ci indica anche la strada per imparare (o reimparare) a usare bene il nostro cervello, non fidandoci dell’intuizione – una qualità troppo spesso sopravvalutata – e invece ricorrendo alla matematica, alla statistica e al calcolo delle probabilità.
Erede del razionalismo e dell’empirismo inglese, Sutherland, pur con molti dubbi, coltiva ancora la fiducia aristotelica nell’agire razionale dell’uomo.
L'AUTORE
Stuart Sutherland, nato nel 1927, è stato professore di Psicologia presso l’Università del Sussex, dove ha fondato il Laboratorio di psicologia sperimentale. Columnist prolifico e collaboratore dell’«Observer», del «New York Times» e del «Daily Telegraph», è famoso, oltre che per Irrazionalità, pubblicato per la prima volta nel 1992, per l’autobiografico Breakdown, confessione sincera e toccante della sua depressione. È morto nel 1998.
Questo libro si propone di creare un clima confidenziale tra il lettore ed i principi fondamentali della Metodologia della Ricerca e della Statistica. Grazie a questa impostazione, egli viene condotto nei meandri di queste discipline in modo da diventare l'attore principale nella soluzione dei problemi concreti a cui va incontro chiunque affronti le tematiche della ricerca in generale. Occorre tenere presente che nella metodologia della ricerca non esistono ricette speciali e metodi applicabili a tutto. Esistono invece alcune regole fondamentali e alcuni principi generali che è necessario padroneggiare per poi elaborarli in maniera personale e creativa. Operando in questo modo si impara ad affrontare i problemi della ricerca e della conoscenza in generale. Utilizzando una prosa efficace e mai banale l'autrice ha sviluppato con questo libro uno strumento pratico che indirizzi lo studioso nella individuazione dei disegni sperimentali più appropriati alle proprie ricerche.
Gli studiosi più accreditati nell’ambito della teoria dell’attaccamento mostrano come l’uso dell’Adult Attachment Interview, in molteplici contesti clinici, possa arricchire il processo di valutazione e diagnosi, rafforzare l’alleanza terapeutica, facilitare l’individuazione degli obiettivi e la pianificazione del trattamento.
I capitoli sono elaborati a partire da diversi orientamenti teorici, compresa la prospettiva psicoanalitica e quella cognitivo-comportamentale, e vengono riportati chiari esempi di materiale clinico per illustrare le procedure e le tecniche terapeutiche.
I curatori
Howard Steele insegna Psicologia alla New School for Social Research di New York.
Miriam Steele insegna Psicologia clinica alla New School for Social Research di New York.
"Stupido è chi lo stupido fa" diceva con incrollabile candore Forrest Gump. Per Carlo M. Cipolla invece gli stupidi esistono davvero: sono una categoria di persone dalle caratteristiche inconfondibili e incorreggibili sulle quali si è divertito a infierire nelle pagine di "Allegro ma non troppo". Chi dei due ha ragione? Purtroppo, sostiene Paolo Legrenzi, la stupidità non è assenza di intelligenza e può colpire chiunque: a determinate condizioni anche le persone dotate di un QI superiore. Quali sono allora le trappole cognitive e le circostanze sociali che ci inducono a commettere una sciocchezza di cui poi ci pentiremo amaramente ("Ma come diavolo ho fatto a...")? E quanto conta il giudizio degli altri? Il libro ci racconta che cosa ha da dirci in merito la psicologia, alla luce di alcuni casi storici ed episodi di cronaca recente (da Bill Clinton ai cortili di casa nostra).
Paolo Legrenzi insegna Psicologia all'Ateneo Iuav di Venezia. Con il Mulino ha recentemente pubblicato "Creatività e innovazione" (2007), "Credere" (2008), "La fantasia" (2010) e, in collaborazione con Carlo Umiltà, "Neuro-mania" (2009), in questa stessa collana.
«Indagare sul perché le persone buone a volte si comportano male e sul perché si può essere il peggior nemico di se stessi è una delle più intense ricerche che si possano intraprendere. È un’illuminante spedizione alla scoperta e all’esplorazione del vasto e spesso nascosto lato oscuro che influenza le nostre scelte e pervade ogni sfaccettatura della nostra esperienza umana.» In questo manuale, Debbie Ford, terapeuta statunitense di fama internazionale, ci aiuta a comprendere quali sono le ragioni che ci spingono a compiere certe azioni che a volte non riusciamo a evitare, e di cui spesso ci pentiamo un istante dopo, come tradire, mentire, manipolare, offendere, ma anche cedere alla pigrizia o all’autorimprovero. E ci spiega come riconoscerle negli altri e come sconfiggerle dentro di noi.