
Una coppia scrive un libro a due voci sulla vita di coppia. Meglio ancora: una coppia che per professione, psicoterapeuta lei psicoanalista lui, di storie a due ne ha ascoltate tante. Nicole e Philippe Jeammet si rivolgono qui agli uomini e alle donne d'oggi alle prese con la costruzione di un rapporto d'amore. E proprio nella declinazione odierna della parola "amore" individuano la chiave per leggere la coppia contemporanea. Oggi, essi dicono, non è più al legame coniugale che si chiede di durare, ma al sentimento amoroso. L'amore, o meglio il bisogno di riconoscersi degni d'amore nello sguardo di un altro, sembra essere la nuova forma di sacro, al riparo della quale si cerca di scongiurare l'angoscia trasmessa da questo nostro mondo difficile e insicuro. Ci si specchia negli occhi dell'amato e ci si trova belli e degni: un'esperienza di felicità tanto perfetta quanto fragile. Perché quei momenti magici possono rivelarsi un'illusione, soprattutto quando dietro l'incontro amoroso si celano le aspettative e i sogni dei primi legami infantili. La coppia diventa allora il luogo potenzialmente esplosivo in cui si agitano i retroscena affettivi non risolti nell'infanzia. Come darle una possibilità di riscatto? Non certo tornando indietro, alla coppia immobile e codificata, ma, da una parte, comprendendo meglio i meccanismi all'opera nel gioco d'amore e, dall'altra, riscoprendo che questo gioco è anche un "lavoro" di costruzione di sé e dell'altro.
Il volume illustra le basi filosofiche, i fondamenti teorici e le applicazioni cliniche della terapia razionale emotiva comportamentale (Rational Emotive Behavior Therapy, REBT), approccio basato sull'opera di Albert Ellis, che con i suoi scritti e la sua attività clinica ha avuto un'enorme influenza nell'ambito della psicoterapia. Concepita sia per i terapeuti in formazione sia per i professionisti più esperti, questa guida pratica introduce i principi di base della REBT, illustra le strategie terapeutiche generali e fornisce molti esempi di dialoghi tra terapeuta e paziente. Il volume esamina le diverse fasi della terapia, presentando le specifiche procedure e competenze richieste al terapeuta, illustrate attraverso un'ampia selezione di casi clinici. Gli autori descrivono una serie di tecniche e di interventi strategici, sottolineando l'utilità di un approccio integrato. L'importanza di costruire una solida alleanza terapeutica e l'impiego di tecniche cognitive, emotive, evocative, immaginative e comportamentali costituiscono due aspetti fondamentali di questa terapia. Vengono infine presentati i modelli terapeutici applicabili al trattamento di una serie di problemi: ansia, depressione, traumi, attacchi di rabbia, disturbi di personalità e dipendenza da sostanze.
Per il raggiungimento di una spiritualità autentica, l'autore traccia un percorso che dall'autoanalisi conduce alla conversione, attraverso la perspicacia e perseveranza, la capacità di ascoltare, di ricordare, di rielaborare i vari vissuti e riconoscersi per ciò che si è, conquistando una personalità libera e responsabile per potersi radicare in Dio.
La cultura del narcisismo confonde il nostro povero ombelico (non a caso sempre più esibito dalla moda) con la cornucopia, la mitica coppa dell'abbondanza. Non è così: possiamo guardarcelo e riguardarcelo, ma non ne uscirà mai nulla, tanto meno oro o magici profumi. La felicità sta da tutt'altra parte. Per lasciarla avvicinare, dobbiamo fare esattamente il contrario: alzare lo sguardo al di sopra del nostro supercelebrato ombelico, e poi ancora più su. Dopo, una volta incontrato con lo sguardo l'altro, e dietro di lui l'intero mondo vivente, finalmente possiamo, e dobbiamo, fare il gesto: tendere la mano, offrire, offrirci. Donare e donarci. È allora, e soltanto allora, che tutto può cambiare. Che la vita, quella vera, la straordinaria vita umana, può cominciare a fluire. Che la mitica cornucopia, la coppa dell'abbondanza e della felicità, può finalmente rovesciarsi su di noi.
Nel corso degli ultimi anni il diffondersi dell'uso di Internet, utilizzato anche come strumento di formazione e comunicazione, ha portato alla crescita esponenziale dell'incidenza dei disturbi connessi al suo uso e abuso. Il volume si propone di analizzare le nuove tipologie di dipendenza e, in particolare, la dipendenza da Internet, considerata come una nuova e insidiosa psicopatologia che, con le sue caratteristiche e i suoi rischi, diviene non poco influente sugli aspetti socio-affettivi e relazionali della vita guotidiana di ogni singolo individuo che ne risulta affetto. Si pongono all'attenzione del lettore i fattori di rischio che favoriscono l'insorgere di tale dipendenza, sia negli adolescenti che negli adulti, e i segni e i sintomi che ne caratterizzano la manifestazione. Si forniranno, inoltre, delle linee guida, nonché dei suggerimenti, volti a sensibilizzare gli individui verso un uso consapevole di Internet.
Dopo quarant'anni di attività come life coach, Wayne Dyer riflette sulle esperienze che hanno trasformato la sua vita. "Il mio sacro destino" è la storia di un uomo che ha mostrato la via all'autorealizzazione e alla felicità a milioni di persone, e al tempo stesso si è offerto come guida per quanti cercano la strada verso l'illuminazione. Dyer, infatti, descrive la sua vita come un esempio dell'impronta del divino nei nostri destini individuali, a partire da ogni singola esperienza, negativa o positiva. Dall'infanzia trascorsa in orfanotrofio, al servizio nell'esercito, alla sua compiuta realizzazione come scrittore, Dyer attraverso la sua vita invita ciascuno di noi a guardarsi indietro per cercare di capire come siamo diventati quel che siamo e soprattutto come possiamo cambiare in meglio. L'importante è comprendere che il "caso" non esiste: anche se non siamo consapevoli di chi o cosa muove i destini del mondo, dobbiamo accettare che la vita ha uno scopo e che ogni tappa del nostro viaggio sulla Terra ha qualcosa da insegnarci.
Oltre 6 milioni di italiani tra i 13 e i 24 anni sono utenti di Facebook e l'80% dei ragazzi tra i 19 e i 24 anni possiede uno smartphone. Qual è l'impatto di queste tecnologie sulla nuove generazioni? Cosa cambia quando parlo ad un amico guardandolo negli occhi o inserendo un messaggio sulla sua bacheca di Facebook? La virtualità dei nuovi media ci aliena dalla realtà o, al contrario, ci aiuta ad affrontare le sfide della modernità? In questo volume Riva affronta gli effetti delle nuove tecnologie sul modo di pensare, sentire e relazionarsi dei giovani che sono nati e cresciuti con esse.
Ampliando e adattando il paradigma dell'attaccamento elaborato da Bowlby e Ainsworth, gli autori propongono una nuova forma di psicoterapia concepita per il lavoro con adolescenti e adulti. Vengono spiegati i processi che si attivano quando le persone percepiscono di essere in pericolo e i sistemi di bisogni che entrano in gioco in tali situazioni e che - se gestiti efficacemente - possono favorire nell'individuo un adattamento costruttivo alle diverse circostanze.
"I consigli di questo libro - scrive Irvin Yalom nell'introduzione al volume - sono tratti da annotazioni relative a quarantacinque anni di pratica clinica. Esso rappresenta un mélange particolare di idee e tecniche che ho trovato utili nel mio lavoro. Queste idee sono così personali, presuntuose e qualche volta originali che difficilmente il lettore potrà trovarle altrove". La terapia e il rapporto analista-paziente sono, come indica il titolo, l'argomento proprio di questo libro, ma in una maniera appunto così originale che l'esperienza terapeutica vi appare come una sorta di avventura, e analisti e pazienti vi sono raffigurati come singolari "compagni di viaggio" anziché come distaccati guaritori e infelici che soffrono. Unendo l'abilità di narratore al rigore dello studioso, l'autore di "Le lacrime di Nietzsche" racconta i casi clinici più difficili che gli siano mai capitati rileggendoli alla luce di un passo di Freud o di Schopenhauer, rivela il consiglio di un vecchio amico grazie al quale superò una delusione di gioventù, attinge alle pagine di Hermann Hesse per parlare di malattia e di guarigione. "Guidato dalla passione per il compito" e messi da parte i consigli che gli suscitavano "meno entusiasmo", Yalom invita i lettori a seguirlo attraverso ottantacinque temi centrali della terapia contemporanea.
La crescita personale e la realizzazione di sé non si raggiungono una volta per sempre. La sfida di essere se stessi presuppone uno sforzo continuo, un cammino pieno di deviazioni e regressioni che dobbiamo accettare con consapevolezza, senza perderci d'animo. Aiutare gli altri in questo cammino, illuminandone la strada, così come lui stesso ha avuto bisogno di essere guidato in alcuni tratti del suo percorso, è la missione di vita e professionale di Jorge Bucay, terapeuta e autore di bestseller che torna a occuparsi di come affrontare le sfide dell'esistenza in una fase storica in cui c'è particolare bisogno di strumenti per raggiungere insieme il benessere spirituale e il successo. Per farlo, condivide con il lettore 20 passi che coprono tutti gli aspetti della vita - dalla comprensione di se stessi al rapporto con gli altri, dalla creatività alla gestione dei rischi, dai rapporti affettivi a quelli di lavoro - ciascuno "raccontato" con parole semplici e profonde che incoraggiano consapevolezza, dinamismo e ottimismo per il futuro. Un itinerario per imparare a: pensare prima a se stessi e poi concentrarsi sul resto del mondo; sostituire il "posso" al "voglio", affinché il desiderio non sia condizionato dalle limitazioni del passato; porre fine al tempo in cui il nostro io dipendeva dalle attenzioni che ci erano rivolte o dalle decisioni altrui; condividere con gli altri ciò che abbiamo imparato.
Nel 1947, quando è nata Temple Grandin, l'autismo era stato appena battezzato e descritto da due psichiatri, che lo leggevano da prospettive pressoché opposte: Leo Kanner sembrava considerarlo un'irreparabile tragedia, mentre Hans Asperger era convinto che potesse essere compensato da qualche aspetto positivo, ad esempio una particolare originalità del pensiero e dell'esperienza, che con il tempo avrebbe magari condotto a conquiste eccezionali. Oggi, a distanza di settant'anni, il disturbo dello spettro autistico è più diffuso che mai, e viene diagnosticato a un bambino su ottantotto. Nel frattempo, tuttavia, gli studi si sono spostati dalla mente autistica al cervello autistico, dai reami della psicologia - che in passato colpevolizzava le "madri frigorifero" per carenza d'affettività - a quelli della neurologia e della genetica. Intessendo la sua esperienza personale con l'illustrazione delle ultime ricerche sulle cause e i trattamenti del disturbo, Temple Grandin, coadiuvata da Richard Panek, ci introduce agli avanzamenti del neuroimaging a risonanza magnetica e agli effetti trasformativi indotti dal nuovo approccio terapeutico mirato ai singoli sintomi che sta sostituendo le diagnosi "a taglia unica" di un tempo. Ma soprattutto ci aiuta a percepire l'autismo come modalità esistenziale alternativa...
Ogni giorno prendiamo decisioni sui temi più disparati: come investire i nostri soldi, cosa mangiare per cena, dove mandare i figli a scuola, con che mezzo di trasporto raggiungere il centro della città. Purtroppo facciamo spesso scelte sbagliate. Mangiamo troppo, usiamo la macchina quando potremmo andare a piedi, scegliamo il piano tariffario peggiore per il nostro telefonino o il mutuo meno conveniente per comprare una casa. Siamo esseri umani, non calcolatori perfettamente razionali, e siamo condizionati da troppe informazioni contrastanti, dalla complessità della vita quotidiana, dall'inerzia e dalla limitata forza di volontà. È per questo che abbiamo bisogno di un "pungolo", di una spinta gentile che ci indirizzi verso la scelta giusta: di un nudge, come l'hanno battezzato l'economista Richard Thaler e il giurista Cass Sunstein in questo libro. L'idea di Thaler e Sunstein è semplice ma geniale: per introdurre pratiche di buona cittadinanza, per aiutare le persone a scegliere il meglio per sé e per la società, occorre imparare a usare a fin di bene l'irrazionalità umana. I campi d'applicazione sono potenzialmente illimitati: dal sistema pensionistico allo smaltimento dei rifiuti, dalla lotta all'obesità al traffico, dalla donazione di organi ai mercati finanziari, non c'è praticamente settore della vita pubblica o privata che non possa trarre giovamento dal "paternalismo libertario".