
Che ne sarebbe di una famiglia se a reggerne le redini fossero i figli, anziché i genitori? Cosa accadrebbe se fossero loro i responsabili del menage domestico e di decidere ciò che i genitori devono fare? Quali regole adeguerebbero a proprio piacimento? E quanto si dimostrerebbero coerenti i genitori costretti al ruolo di figli? Ecco un libro che racconta di frigoriferi vuoti, pance che brontolano e auto rimaste a secco; ma anche di libertà, responsabilità e fiducia. Jochen Metzger, assieme a moglie e figli, si avventura in un singolare esperimento in prima persona. Per un mese il comando della sua famiglia passa nelle mani della figlia Lara, 13 anni, e del figlio Jonny, 10. Spetta a loro gestire la cassa di famiglia, decidere cosa si mangia a pranzo, quando i genitori possono guardare la tv e a che ora devono andare a letto. Papà Jochen e mamma Helga non possono né imporre loro divieti o regole, né ribellarsi. Persino marinare la scuola è permesso. L'autore e la moglie non sono né hippy, né sostenitori di sistemi antiautoritari, tantomeno convinti che i bambini debbano essere i detentori del potere in famiglia. Si mettono alla prova, e mettono alla prova i loro figli. Giorno dopo giorno, viene raccontata ogni esperienza e ogni reazione ai vari problemi via via incontrati. L'obiettivo è di capovolgere l'idea che spesso i figli hanno dei genitori, facendo loro capire che anche gli adulti si trovano ad affrontare difficoltà e insicurezze, che gestire una famiglia è un compito arduo...
Enneagramma è una teoria della personalità sana", che offre alle persone "normali" la possibilità di effettuare un cammino di conoscenza di se stessi e degli altri. "
Questo libro è un contributo importante a una delle aree più impegnative della salute mentale: l'abuso di sostanze. Si concentra sulle esperienze psicopatologiche a esso associate: sia le conseguenze dell'abuso di sostanze che le vulnerabilità esistenziali che lo portano, anche se una distinzione così netta è raramente possibile. Il lavoro apporta una prospettiva innovativa alla questione, in quanto attinge a due campi scientifici la cui associazione non è stata ancora pienamente esplorata: la psicopatologia fenomenologica e gli studi sull'abuso di sostanze. L'associazione di queste due prospettive potrebbe costruire una maggiore comprensione di questo importante argomento ed essere di aiuto pratico per una vasta gamma di professionisti nella loro pratica clinica. La struttura del libro si ispira a questa prospettiva generale. La sua divisione in tre parti ha lo scopo di introdurre il lettore, in modo graduale, alle complessità del tema, sulla base degli ultimi progressi della letteratura specifica. L'obiettivo generale di quest'opera è quindi quello di offrire uno strumento utile ai clinici della salute mentale, agli psichiatri, agli psicologi, agli infermieri, agli studenti universitari di queste discipline e a tutti gli operatori dell'abuso di sostanze.
Sempre più stranieri sono alle prese con le nostre concezioni nonnative, leggi, procedure, i nostri metodi di accertamento giudiziario, che possono essere diversi dai loro perché si tratta di prodotti culturali. Come deve comportarsi il diritto di fronte a questo possibile "conflitto culturale"? Fino a che punto si può accettare il concetto di "reato culturalmente motivato" e fino a che punto vi si può rispondere con un atteggiamento sanzionatorio più "comprensivo"? Le cose si complicano ulteriormente quando il diritto si incontra con la psicopatologia, dato che la malattia mentale e i modi in cui viene chiamata non sono gli stessi ovunque. Come fare una perizia di questo tipo? Che cosa chiedere e come condurre un colloquio? Dove si colloca la differenza tra una credenza culturalmente compatibile e un sintomo di malattia mentale? Ha senso usare gli stessi strumenti, i "test" per esempio, che si usano per gli autoctoni? Come evitare sia il pregiudizio culturalista sia le ingiustizie che possono scaturire da un approccio che non tenga conto delle differenze? Sono queste le domande a cui il libro risponde, anche sulla scorta di esempi e di una ricerca su perizie in cui sono valutate l'imputabilità, la capacità di partecipare coscientemente al processo e la pericolosità sociale di 86 stranieri.
Abitualmente la criminologia si occupa di atrocità che si possono considerare eccezioni. Il volume si interroga invece sul perché interi popoli possano rendersi responsabili di massacri e poi tornare alla loro normalità.
La risposta a questa domanda si è cercata soprattutto analizzando l’antisemitismo nazista, inteso come matrice di ogni razzismo, ma ci si è soffermati anche su manifestazioni recenti di “paura dell’altro”, citando molte ricerche. I fattori che determinano la possibilità che persone comuni compiano eccidi possono essere ricondotti, in sintesi, all’idea che gli altri siano diversi da noi; da qui quella spiegazione che vede nella diversità radicale la causa anche del delitto: la “criminologia dei pochi”, appunto, che porta alla “criminalità dei molti”. Rimane, a questo punto, un’ultima domanda: la storia potrà vacillare di nuovo?
Che cos'è il comportamento razionale e perché non sempre si dimostra il più utile ai nostri fini? L'autore ci inizia ai fondamenti della teoria dei giochi, e ci spiega come una tecnica matematico-algoritmica altamente sofisticata riesca a far luce su delicati aspetti della psicologia umana come l'altruismo, la competizione, la politica.
Siamo tutti bravi a mentire, ma a nessuno piace essere ingannato. C'è chi mente per un proprio vantaggio personale, chi per coprire un errore, chi magari solo per il piacere di riuscire a prendere in giro gli altri e farla franca... Televisione, pubblicità, giornali e persino amici e parenti - per non parlare del partner - ci mentono di continuo. Come capire se chi avete davanti vi sta raccontando la verità o l'ennesima bugia? Qui troverete tutto sulla comunicazione: da quella che si crea nell'ambiente di lavoro, a quella che si svolge tra uomini e donne. E imparerete a riconoscere le bugie e a relazionarvi agli altri nel modo migliore. Le illustrazioni vi mostreranno in modo chiaro e semplice come cogliere le più piccole differenze tra un bugiardo e una persona sincera attraverso le microespressioni presenti nel volto. Attraverso la psicologia della menzogna, imparerete poi a gestire il vostro rapporto con chi mente e ad evitare che gli altri vi ingannino. Scoprirete come la comunicazione non verbale influisca sulla nostra vita, e come fare in modo che il vostro modo di esprimervi diventi efficace. Imparerete come funziona la cinesica, la scienza del singolo gesto, e come servirvene. Perché è tanto insopportabile che ci siano sconosciuti in ascensore e cosa genera il disagio. E come creare un feeling con le altre persone in pochi secondi.
Il volume delinea il costrutto del coparenting come condizione che permette ai genitori di creare un'alleanza e di coordinarsi nell'esercizio della propria funzione cogenitoriale. La "sfida", già lanciata da alcuni ricercatori americani, è quella del divenire genitori insieme all'altro partner genitoriale. Il benessere dei figli viene sempre e comunque co-costruito dalla coppia genitoriale, poiché si è genitori nella misura in cui si è capaci di essere cogenitori. Da questa condivisione di responsabilità, i bambini percepiscono la propria realtà emotiva e educativa in modo genuino.
Il volume si propone di delineare il valore terapeutico degli animali d'affezione nei diversi contesti di cura, tracciandone risvolti psicoeducativi e finalità terapeutiche. Il focus si orienta verso ambiti di studio e questioni metodologiche che abbracciano l'approccio zooantropologico e la medicina veterinaria, la zooantropologia clinica e la psichiatria, l'educazione cinofila nelle famiglie attuali - con particolare riferimento ai principi della psicologia canina e alla Gestalt Animal Assisted Psycho-therapy (GAAP) -, coinvolgendo il cane, l'asino ed il cavallo come figure mediatrici della competenza emotiva dell'adulto e del bambino. La zooantropologia clinica viene pertanto a delinearsi quale sfondo di riferimento per ogni percorso teorico e clinico mirato a dare centralità all'incontro con l'altro nella sua radice che è l'intercorporeità, il sentire animale. Il volume è rivolto agli operatori dei vari ambiti disciplinari, agli studenti delle lauree triennali e specialistiche delle Scuole delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, di Medicina veterinaria e Medicina e Chirurgia, nonché ad ogni terapeuta e ad ogni persona capace di comprendere la condizione umana.