
Il tema dell'orientamento sessuale è delicato e tuttora controverso, soprattutto in rapporto ai percorsi vocazionali. Certo nessuno, ad oggi, può dire l'ultima parola e ancora meno può farlo individualmente, tuttavia non si può rinunciare a riflettere, ad attivare processi (cf. Amoris Laetitia, n. 3), a crescere nello studio dei dinamismi umani, in questo nostro tempo. Più che fare teoria, si tratta di stare dentro storie vere. Il testo, che vuol essere uno strumento psicologico concreto, mette al centro l'uomo e la donna chiamati da Dio, in tutta la loro originalità e complessità. L'orientamento omosessuale, in questa prospettiva, non può costituire un criterio assoluto ed esclusivo di lettura vocazionale.
Si gioca per crescere o per non invecchiare, per stare con gli altri o per concentrarsi in se stessi, per sfidare con la bravura o puntando sulla fortuna; si gioca chiusi in una stanza o all'aperto; si gioca per allontanarsi dalle afflizioni quotidiane; si gioca poco, molto, a volte troppo, fino a restare invischiati in un circuito di dipendenza. In tutte le epoche e a tutte le età il gioco è un'attività mentale che libera la fantasia e affina le abilità. Dai primi gesti dei bambini alle sofisticate mosse degli scacchi, dai rebus ai videogiochi, dal bridge alle lotterie, l'autrice ci mostra quale tipo di intelligenza entra in funzione, o meglio si mette in gioco...
Uno studio accurato delle emozioni, del ruolo dei processi cognitivi nei processi emotivi, delle emozioni come fenomeno sociale. Analisi approfondite sono dedicate a numerose emozioni come la rabbia, la paura, la gioia, l'imbarazzo e la gelosia.
È il momento di andare incontro alla maternità, alla genitorialità e all'educazione con la competenza di chi conosce come "funziona" la cosiddetta diade (coppia) madre-bambino. Negli anni Sessanta è stata sviluppata la cosiddetta Teoria dell'Attaccamento grazie allo psicologo, medico e psicoanalista John Bowlby che riguarda il funzionamento della relazione madre-bambino nei primi anni di vita. Gli studi di Bowlby sono stati solo l'inizio di un'enorme quantità di scoperte che ancora non si sono diffuse a sufficienza tra le co-protagoniste più importanti di questa relazione: le mamme. Ancora oggi, però, durante i corsi pre-parto si punta soprattutto a dare informazioni sugli aspetti di cura del corpo del bambino, sicuramente molto importanti, ma attualmente non c'è un'informazione adeguata e aggiornata sugli aspetti mentali e psicologici del bambino. La speranza è che non solo i genitori, ma anche l'intero sistema educativo e le politiche per la famiglia possano tenere conto di tutte le scoperte scientifiche che riguardano lo sviluppo dell'essere umano per costruire un'umanità fatta di persone che stanno meglio emotivamente, psicologicamente e anche fisicamente.
Con stile scorrevole Pierre Daco introduce il lettore alla psicanalisi. Correggendo molte notizie inesatte, l'autore non vuole fornire con questo libro una facile formula per guarire un tipo particolare di malattia, perché guarire la nevrosi, l'angoscia, i sensi di colpa o altre malattie psichiche non è compito facile e non può essere fatto dal malato da solo. Soltanto un buon analista può aiutare l'individuo a scendere nel profondo si sé per ricercare le cause della sua malattia e riacquistare così la serenità. Attraverso centinaia di esempi di sedute analitiche, di colloqui tra paziente e medico, questo libro ci fa capire che la sofferenza psichica è miseria e tortura e ci guida nell'affascinante mondo della 'psicologia del profondo'.
Un libro che vuole smantellare i tradizionali criteri di valutazione della personalità e della persona e che ci insegna a giudicare le cose, gli altri e noi stessi in una maniera nuova.
Il libro, scritto sulla base della più: recente letteratura scientifica, è: utile a capire la figura dell’:uomo Bergoglio, quale educazione ha ricevuto e che strade ha percorso. Soprattutto, quali sono stati i processi psichici che lo hanno aiutato a trovare un equilibrio fra tradizione e innovazione, dottrine ed esigenze sociali. Quindi un libro non sul papa come autorità: religiosa, ma come uomo di religione, con le sue psicodinamiche per risolvere i problemi pratici della vita di tutti.
Ciascuno di noi verifica quotidianamente, nella vita di coppia e nel mondo del lavoro, quanto importante sia l'arte di farsi amare. La seduzione, cioè il desiderio di piacere e la capacità di suscitare l'attenzione altrui, che si realizza con il corpo e la psiche, il linguaggio, i gesti, lo sguardo, è una risorsa fondamentale per coltivare e arricchire le relazioni affettive e professionali, per scongiurare la solitudine e la depressione. Ma se è vissuta come un traguardo da conquistare anche a costo di sacrificare la propria individualità, adottando comportamenti insistentemente proposti dai media, allora può diventare fonte di stress e frustrazione, una vera ossessione che ostacola il raggiungimento della maturità psichica, soprattutto in amore.
Il brillante ingegnere che ha rinunciato a tutte le proprie amicizie e a cercare l'amore. Il manager rampante che colleziona avventure galanti ma fugge terrorizzato non appena qualcuna si innamora di lui. L'attrice sul viale del tramonto che, affetta dalla "sindrome del bastardo", si accompagna soltanto a uomini violenti. Il cinquantenne brizzolato che tradisce compulsivamente la moglie perché "l'infedeltà fa parte della coppia"... Sono solo alcuni dei protagonisti dei casi clinici illustrati dallo psichiatra e psicoterapeuta Giacomo Dacquino, ognuno con una storia diversa ma tutti esempi della generale crisi dei sentimenti - soprattutto dell'amore - e dell'immaturità affettiva che sembrano caratterizzare la società contemporanea. Oggi troppo spesso si è portati a privilegiare la "quantità" dei rapporti anziché la loro "qualità", salvo poi accorgersi che, così, ci si condanna irrimediabilmente alla solitudine. Dacquino ci spiega che ogni autentica relazione d'amore è fondata sul dialogo, sullo scambio e la condivisione di pensieri ed emozioni, e che la prima causa del fallimento di tanti legami, anche di quelli che sembravano "eterni", è il progressivo esaurirsi della comunicazione (verbale e non) tra i partner dovuto alla fretta, alla routine e, soprattutto, alla mancata cura dei sentimenti. Perché uno dei tratti più negativi dei nostri giorni è costituito dall'egocentrismo e dall'analfabetismo affettivo, cioè l'incapacità di dire "Ti amo" non solo con le parole ma anche con il cuore.
Diversamente dal soggetto aggressivo, che scarica la frustrazione all'esterno, il depresso la tiene tutta per sé. Si ritrae al proprio interno, si nasconde, non vuole avere nulla a che fare con il resto del mondo e, di conseguenza, riceve anche molta meno attenzione. In questo libro il famoso medico e terapeuta Rüdiger Dahlke analizza la psicodinamica della depressione, che in ultima analisi risulta seguire uno schema semplice: quello di una discrepanza tra le aspettative individuali e la realtà percepita soggettivamente dall'interessato. Quello che il depresso considera il significato, lo scopo della sua vita, va perduto, o comunque non si realizza. Dahlke si propone di illustrare i fattori individuali e collettivi che portano a ritirarsi nello stato depressivo, a renderli evidenti ai diretti interessati. Solo liberando dall'ombra desideri e progetti frustrati è possibile indirizzare la vita in una direzione più corretta. Il volume contiene una serie di esercizi pratici in grado di aiutare a liberare le energie vitali bloccate e a riconquistare sicurezza.