
Il presente studio offre paradigmi teorici che aiutano ad analizzare e comprendere l'atto di valutazione nel contesto scolastico, indagandone la natura, il fondamento epistemologico, gli elementi costitutivi, il fine.
La lettura appare presenza sempre più marginale negli orizzonti esistenziali della popolazione giovanile e adulta, mortificata da un complesso concorso di fattori. Il presente saggio, muovendosi in un'ottica interdisciplinare, ne coglie e ne recupera le valenze formative, in costante riferimento alle più vive e urgenti istanze educative del nostro tempo e alla vincente egemonizzazione degli alfabeti iconico- informatici. La trattazione, suffragata da un ricco corredo di testimonianze biografiche, autobiografiche e letterarie, si dispiega in una molteplicità di direzioni e in una pluralità di prospettive, componendo un discorso coerente ed organico, comprensivo dell'indicazione di articolati itinerari educativi e didattici da realizzare in famiglia, a scuola e all'interno di altre agenzie formative, per concludersi con un raffronto - in termini di linguaggio, peculiarità, pervasività, formatività - tra il libro e i nuovi strumenti del comunicare.
L'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e di internet nei processi di apprendimento comporta tre sfide per il sistema formativo. La prima è quella di fare il concetto e la pratica dell'apprendimento aperto e flessibile. La seconda riguarda il passaggio da un insegnamento basato sulle conoscenze curricolari a una didattica centrata sulla costruzione sociale delle 'competenze per la vita'. La terza consiste nel partecipare direttamente ai processi di produzione della cultura e non solo della sua trasmissione. Le innovazioni sollecitate dalle tecnologie possono operare cambiamenti nel sistema se gli insegnanti acquisiranno non solo abilità tecniche ma anche diverse competenze.
Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti, fra i maggiori protagonisti del dibattito contemporaneo sul significato profondo delle rivoluzioni in atto nelle scienze biologiche e umane, e sulle loro conseguenze per la vita dell'uomo, offrono a tutti coloro che sono impegnati a vario titolo nei processi formativi, in particolare a insegnanti e studenti, una chiave per pensare la riforma della scuola nella nuova prospettiva creata dal fenomeno della globalizzazione.
Ai nuovi genitori spettano compiti difficili e apparentemente contraddittori: sintonizzarsi coi loro figli e le loro figlie senza per questo diventare infantili; rimuovere i detriti lasciati da vecchi e arcaici modelli educativi senza per questo rinunciare alla propria storia e alle proprie radici; liberare i figli dai disagi e dalle costrizioni inutili senza per questo volerli a tutti i costi preservare dalla naturale sofferenza che la vita e la crescita comportano. Nel mezzo di una profonda rivoluzione pedagogica queste difficoltà appaiono un necessario prezzo da pagare per approdare a un nuovo modo di intendere l'essere padri e madri.
La rappresentazione simbolica dell'infanzia diffusa dai mezzi di comunicazione ripete lo stesso inquietante messaggio: da una parte la società adulta cura amorevolmente il bambino, ne soddisfa i bisogni, dall'altra lo brutalizza, lo offende nei suoi diritti fondamentali. Quando l'intimità dell'infanzia viene negata, il senso di appartenenza ad un contesto umano, affettivo e culturale è compromesso e, in una società in cui il pubblico invade il privato, i bambini rischiano di diventare vittime passive di una cultura seduttiva che li fa consumatori di prodotti preconfezionati da adulti interessati e distratti: nel rumore del nostro tempo, occorre riscoprire la sensibilità, il godimento del gioco proprie dell'infanzia.