
L'autore del volume si colloca all'interno delle tendenze avanzate della ricerca europea sui cultural studies; per questo il libro dedica una particolare attenzione alle dimensioni metodologiche della ricerca, in particolare quella sulle audiences mediali. Rivolto prioritariamente agli studenti dei corsi di Scienze della comunicazione e di Sociologia, la semplicità di linguaggio anche su temi oggettivamente complessi ne costituisce un elemento di interesse anche per tutti coloro, studiosi, lettori appassionati, semplici curiosi, che vogliano approfondire le proprie conoscenze sui percorsi e i metodi di ricerca della sociologia dei mass media.
La teoria dell'agenda setting definisce i mezzi di comunicazione di massa quali attori in grado di influenzare il modo in cui gli individui strutturano le proprie immagini della realtà. Ma chi, o cosa, influenza i media? Un filone di studi contiguo all'agenda setting indaga le modalità con cui le questioni prioritarie della discussione pubblica vengono imposte all'attenzione dei media da una fitta rete di gruppi di pressione, movimenti sociali, partiti, istituzioni o singoli cittadini. La funzione dei media ne risulta fortemente ridimensionata, a favore del riconoscimento di un quadro più complesso di interazioni competitive.
La pubblicita fa nascere dentro di noi il desiderio di comprare tante cose. Ma per essere felici un oggetto non e determinante, e invece importante star bene con se stessi e con gli altri.
Come relazionarci con la televisione, per noi stessi, per i nostri figli, per i nostri studenti? E' difficilissimo parlare oggi di televisione senza sparare a zero, tale e la potenza di questo straordinario amplificatore dell'informazione e del sapere. La televisione, o meglio il flusso" televisivo, e un fatto ineludibile e sta a noi imparare o meno a non farci travolgere da quest'onda ma piuttosto a planare su di essa come su un surf per sfruttarne cosi ogni potenzialita orientando noi la nostra vita. Lo scopo del volume e appunto quello di navigare all'interno delle derive apocalittiche e integrate, senza pero disprezzarle, ma utilizzandole come elementi di analisi per offrire all'adulto educatore chiavi interpretative differenti da quelle utilizzate a livello di senso comune. "
Chi è Norbert Wiener? Pochissimi lo sanno, eppure quest'uomo ha cambiato le nostre vite. Senza di lui e la sua rivoluzione, condotta nei primi anni del secondo dopoguerra, non esisterebbero la teoria dell'informazione, il concetto di computazione e l'idea di rete come li conosciamo oggi. In breve, è il padre della cibernetica. Due giornalisti, collaboratori del "New York Times", del "Los Angeles Times" e del "Science Digest", raccontano la vita straordinaria di un uomo straordinario, carica di luci e ombre, di voli e cadute, che non smise mai di mettere in guardia la società dalle possibili conseguenze derivanti dalle tecnologie ispirate alle sue ricerche.
2 ottobre 1955: nasce "l'Espresso", settimanale finanziato da Adriano Olivetti. L'esordio è difficile. A poco più di un anno dalla sua nascita Olivetti ne cede le azioni, a titolo gratuito, al trentenne Carlo Caracciolo, fino a quel momento coinvolto solo nella gestione pubblicitaria della rivista. Colpo di fortuna o salto nel buio? È l'antefatto di una vocazione che, tra successi e delusioni, incontri felici e scontri tumultuosi, ha fatto di Carlo Caracciolo il presidente di una delle imprese editoriali italiane più ampie e ramificate e un testimone vivace e partecipe degli ultimi cinquant'anni della nostra vita culturale, politica e civile.
Come vengono le buone idee? La creatività è una dote innata o può essere insegnata? Quanto ha inciso nella storia umana? Quanto conta in economia e in politica? È più facile essere creativi da soli o in gruppo? Come si passa dalla percezione del problema alla sua soluzione? Annamaria Testa, pubblicitaria e creativa, orchestra un discorso a più voci alla scoperta della creatività, dei suoi fondamenti, coinvolgendo intellettuali e ricercatori che ne indagano gli effetti nei campi più diversi, dalla linguistica all'economia, alla storia, alla pedagogia, al cinema, alle biotecnologie, ai mass media, al web, alla moda, alla letteratura.
Il telegiornale rappresenta, in Italia e non solo, un momento molto importante della vita nazionale. Per la maggior parte dei cittadini è la fonte principale di conoscenza degli avvenimenti del mondo ed è diventato, da molti anni, il genere televisivo che raccoglie i più alti livelli di ascolto, un punto di riferimento per il successo, il prestigio, l'identità delle emittenti. Questo volume osserva le tecniche, le strategie comunicative e gli sviluppi dei telegiornali italiani e propone confronti con varie situazioni europee ed extraeuropee.
Privacy e libertà, diritto alla riservatezza del singolo individuo e libertà di informazione, facilità di accesso all'universo telematico e garanzia che quello strumento non diventi un mezzo di dominio delle collettività organizzate. Di questo e altro ancora parla in questa intervista Stefano Rodotà, Presidente dell'Autorità garante per la protezione di dati personali, membro della Convenzione che ha preparato il testo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Paolo Conti è inviato speciale del Corriere della Sera e si occupa di attualità, problemi dell'informazione e beni culturali.
L'introduzione della stampa a caratteri mobili da parte di Gutenberg oltre cinque secoli fa ha segnato un momento di svolta nella storia dell'umanità. Ma quali sono state le tappe fondamentali per l'affermazione dei mezzi di comunicazione di massa? Quali effetti ha provocato nella società l'impiego di strumenti tecnici formidabili, sempre più potenti e invasivi, come la fotografia, il cinema, la radio, la televisione fino alla recente e straordinaria diffusione di internet? In forma chiara e sintetica il volume passa in rassegna i diversi media, descrivendone il momento della "scoperta", il successo conseguito e soprattutto l'uso che ne è stato fatto nel corso del tempo.