
La fede senza la ragione non diventa umana (J. Ratzinger). Ciò che rende umana la fede non è la fondazione razionale della teologia - improponibile nel contesto "postmoderno" e "postmetafisico" - ma l'esplicitazione argomentata della destinazione universale del discorso cristiano. La teologia non necessita di alcuna fondazione filosofica, perché il suo centro - il mistero di Dio in Gesù Cristo - non è riducibile ad una logica fondativa, né tantomeno dimostrativa. Tuttavia il discorso teologico esige una legittimazione filosofica perché esso non può risolversi esclusivamente come teologia della rivelazione senza impegnarsi in un'analitica della libertà. L'umanità della fede rinvia ad un'antropologia della libertà che è correlativa al realismo cristologico. Il saggio attraversa il travagliato ripensamento della teologia filosofica dopo la duplice provocazione heideggeriana e barthiana attraverso il confronto serrato con tre teologi - Henri Bouillard, Karl Rahner e Christoph Theobald - che assumono fino in fondo la sfida di superare l'estrinsecismo filosofico della teologia. Solo riconoscendo alla libertà un rilievo concostitutivo nell'evidenza della verità è possibile riconoscere Gesù come verità di Dio e dell'umano.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Studio promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano nel febbraio 2015.
Le neuroscienze, la genetica, la bioingegneria… dischiudono nuove possibilità tecniche che lambiscono il confine di ciò che è umano, prospettando una ridefinizione dei suoi confini e della sua responsabilità. Da qui l'interrogativo radicale: ma che cosa fa dell'uomo un uomo? E dunque: chi (e come) vogliamo essere?
Il volume, frutto di un corso residenziale di studio, torna a riflettere su un tema antico e prezioso, per il cristiano come per ogni uomo: la libertà. La scelta di approfondire questo tema è nata dalla constatazione che la "libertà", ideale dominante dell'Occidente, è diventata oggi parola inflazionata. A ciò ha certamente contribuito la molteplicità di significati che essa è andata assumendo lungo i secoli, e che di fatto l'ha ridotta a un contenitore vuoto o a un semplice slogan destinato a suscitare consensi indistinti. È ormai generale la tendenza a ridurre la libertà a spontaneità individuale, e quindi a immunità del soggetto da ogni debito o costrizione esterna, la cui conseguenza inevitabile è il distacco del soggetto dai suoi comportamenti, riconosciuti nel loro carattere soltanto arbitrario. La libertà, entrata nella storia dell'Occidente proprio grazie al cristianesimo, ha dunque bisogno oggi di essere ripensata mettendone a fuoco il ve-ro senso. I saggi raccolti nel volume indagano i risvolti filosofici, politici e spirituali che la libertà è andata assumendo in Epoca moderna. Come anche nella tradizione biblica e in quella cristiana successiva, per concludere con una considerazione sul nesso tra libertà e tempo (Angelini), condizione impreteribile perché l'annuncio cristiano possa venire in soccorso alla crisi di libertà dell'uomo postmoderno.
Come mai l'esperienza cristiana, così come è attestata e vissuta nelle istituzioni e realtà ecclesiali, trova sempre maggiore fatica ad intercettare il mondo giovanile, a presentarsi come una valida risposta alla ricerca di futuro, di bene, di felicità, di verità, che anima questo mondo? Come interpretare questa distanza, come abitarla? Gli elementi prodotti dalla fede cristiana nel suo incontro e confronto secolare con le culture sono strumenti in grado di comunicare ancora oggi l'intenzione che li ha generati? Sono capaci di conoscere una nuova "giovinezza" nel mondo giovanile attuale, in così forte trasformazione? Ci accompagnano in questa riflessione teologi, filosofi, pedagogisti e studiosi che mettono a confronto competenze multidisciplinari.
Questo studio parte dall'ipotesi che al cuore della teologia balthasariana si trova l'amore di Dio che costituisce il centro e l'evidenza propria della rivelazione culminata in Gesù Cristo. L'amore di Dio prende forma nella storia di Dio con l'uomo, culminata nel dono del Figlio.
Come il cristianesimo sta cambiando forma in Europa? Per comprendere le trasformazioni in corso è necessario anzitutto porsi in ascolto di alcune esperienze di rilievo paradigmatico nello scenario europeo. Come le realtà ecclesiali interpretano le mutazioni in atto, in rapporto alla realtà sociale e culturale dei rispettivi territori? Il dato sociologico della crisi dell'appartenenza e della rilevanza simbolica mette in questione l'identità missionaria della comunità ecclesiale. La teologia offre il suo contributo al discernimento di rappresentazioni e progettazioni che la comunità cristiana è chiamata profeticamente a realizzare. Il libro raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2022.
Da Nilla Pizzi a Marco Mengoni, da Abramo a Malcolm X, da Socrate a Bauman, sono innumerevoli i link che Sottocornola suggerisce nel suo viaggio fra musica, cinema, mode, televisione, controculture e spiritualità, alle radici della popular culture italiana e del suo immaginario globale, mentre tratteggia il grande affresco del '900 sino al nuovo millennio, fra saggi, interviste, lezioni-concerto e disegni pop che ci accompagnano in un percorso interdisciplinare e transmediale imprevedibile. Questi "Saggi pop" si confrontano dunque coi prodotti della cultura di massa in Italia, analizzati come contestuali a un sistema che tende a mercificare tutti gli ambiti vitali della persona, ma anche come spazio socio-culturale di negoziazione di senso e costruzione di identità, secondo una "didattica della bellezza" che coniuga abilmente il vissuto personale, la trasfigurazione in senso universale, l'apporto mediatico di musica e immagini, l'insegnamento storico e sociale, l'ermeneutica grazie alla quale la contemporaneità è affrontata, assorbita e offerta artisticamente nella sua essenza più profonda.
Sapere cosa siamo, cosa dobbiamo essere e come possiamo arrivare a esserlo è da sempre una questione cruciale per l'uomo. Le scienze naturali e la filosofia, sia pure la meno materialistica, sono rimaste spesso balbuzienti nel dire compiutamente quella realtà invisibile e senziente che è l'anima umana. Hanno avuto sì a cuore il bene dell'uomo, ma non si sono soffermate a formare la struttura della persona in vista di una vita anche ultraterrena. Negli anni 1932-1933, dalla sua cattedra di Münster Edith Stein sottolineava invece con forza il valore di quel "soffio divino" che è dentro l'uomo, unico elemento a partire dal quale è concepibile parlare di persona e di una scienza che si occupi della sua educazione.
La presente opera studia i sei testi espliciti sullo Spirito Santo presenti nel Vangelo di Marco. Il testo e in lingua spagnola. Il volume analizza i brani del vangelo di Marco inerenti allo Spirito Santo. L'opera consta di 4 capitoli organizzati in 4 parti. Dopo un studio preliminare, l'autore scandaglia i testi marciani in questione; l'ultima parte offre una visione globale dei testi sullo Spirito Santo.
La proposta di Duns Scoto in merito alle idee divine si muove sul filo del rasoio di due istanze contrapposte: (a) subordinare le idee all'essenza divina, in modo tale che le idee non siano giustapposte a essa; (b) garantire comunque la co-eternità all'essenza divina, in modo tale che non si possa ipotizzare un solo istante in cui Dio non sia pienamente sapiente e onnisciente. L'essere intellegibile - essere ridotto, ma vero e reale - salvaguarda a sua volta la consistenza delle idee, che non sono un puro nulla, ma neanche un ente già dotato di una sua essenza, indipendente dalla mente di Dio. Il presente volume contiene la prima traduzione italiana di quattro questioni trattate dai due commenti di Sconto alla Sentenze, Lectura e Ordinato, impreziosito dai rimandi alle più recenti edizioni critiche disponibili, ed è arricchito da un dettagliato studio introduttivo che offre una prospettiva globale sulla dottrina del Sottile.
“In omnibus operibus tuis, memorare novissima tua, et in aeternum non peccabis” (Siracide 7,40). I “novissimi”, cioè le cose ultime, che nella teologia cristiana vengono indicati in morte, giudizio, inferno e paradiso. La meditazione assidua di tali realtà permette non solo di non lasciarsi affascinare e assorbire oltre misura dalle cose penultime (le realtà del mondo presente), garantendo quindi un maggiore equilibrio nella conduzione dell’esistenza umana, ma orienta verso un futuro assoluto, che sta sempre al di là di ogni momento della storia del singolo e del mondo. Soltanto se diretta verso qualcosa e non verso il nulla, la vita umana, breve o lunga che sia, è vera- mente vita e non illusione. Come non accostare alla saggezza del Siracide un pensiero tratto da Le ultime lettere di Jacopo Ortis: “se gli uomini si conducesse- ro sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente”? Ci troviamo di fronte ad un problema cruciale dell’uomo in quanto tale, che resta identico anche nel variare dei contesti socio-culturali.

