
Il presente volume si offre al lettore come una raccolta di articoli che mostrano, da diverse angolature, il vissuto cristiano di San'Ignazio di Loyola. Hanno un chiaro filo conduttore, quello della riflessione incentrata sul modo in cui lui pregava e discerneva, cioe sul modo in cui viveva il rapporto con il Mistero della rivelazione cristiana e sul modo in cui esso lo trasformava attraverso le decisioni che imparo a prendere guidato dal discernimento spirituale. Inoltre, l'applicazione del metodo 'teologico-esperienziale' al vissuto del Santo, come frutto della recentissima ricerca nello studio del vissuto cristiano, e particolarmente illuminante. Non solo per comprendere la trasformazione interiore di Sant'Ignazio, ma anche come mezzo per rinnovare l'approccio metodologico rispetto alla vita cristiana ignaziana. In effetti, bisogna far confluire in quest'area la ricerca sul metodo che si compie nell'area della vita cristiana. Cosi si apre la strada ad una piu feconda relazione tra riflessione e vissuto, da una parte, e tra vita cristiana e tradizione ignaziana, dall'altra.
Atti del X Convegno storico di Greccio: Greccio, 4-5 maggio 2012. La Cina fu per secoli la terra più lontana, irrangiungibile. Furono proprio i francescani, con l'impeto della propria epopea missionaria in Cina, a offrire all'Europa cristiana una migliore conoscenza dell'Asia e delle sue civiltà. Il libro aiuta a delineare le principali vicende, le azioni più memorabili, la persistenza di condizioni storiche, culturali e religiose che rendono ancora oggi l'Asia, e la Cina in particolare, un esempio di alterità irriducibile.
A partire dall'icona "La Sposa alla destra del Re" viene proposto un originale itinerario per rispondere alle domande che riguardano il nostro futuro, alla luce dell'annuncio di speranza del vangelo. Attraverso la contemplazione, la celebrazione e la riflessione il lettore viene guidato a preparare mente e cuore al Giorno Ottavo, giorno che ha fatto il Signore, nel quale troverà compimento la nostra attesa e saremo introdotti alla presenza del Re.
Francesco d’Assisi, negli Scritti che ci ha lasciato, parla spesso di questo mondo e del mondo che verrà: per questo i suoi primi biografi parlano di lui come di un «uomo nuovo e di un altro mondo». Nei tantissimi studi che in questi decenni sono stati dedicati a Francesco e alla sua esperienza, l’aspetto escatologico, cioè la riflessione sulle realtà ultime e definitive dell’esistenza umana, non è mai stato molto presente. Il libro che presentiamo cerca di iniziare a colmare questa lacuna, impegnandosi in un’analisi sistematica degli Scritti per far emergere contenuti e sfumature escatologiche del pensiero del santo di Assisi. Si tratta di un lavoro accurato e metodico, che aiuta il lettore a cogliere da un punto di vista non comune la visione dell’uomo, del mondo e della storia propria di san Francesco.
LUIS LARRA LOMAS (1964) è un frate minore conventuale spagnolo, noto come giornalista e divulgatore. In parallelo agli studi di specializzazione in teologia, presta il suo servizio presso le comunità cristiane di alcune zone particolarmente difficili della Colombia.
«Un uomo di spirito è un uomo di Dio, qualunque sia la sua professione o confessione, anzi quali che siano le sue opinioni in materia di religione. Come Faust, e il Doktor Faustus di Thomas Mann, un uomo di spirito ha sempre il suo paziente, meditabondo esegeta, il suo Zeitblom, che coglie le luci e le fiammate di un lungo fuoco e le conserva, alimentandole di domande nutrite di un amorevole intelligenza e una lunga familiarità, e in qualche modo forse anche salva l'opera di una vita raccogliendola nei solidi scaffali di una monografia. Bisogna essere grati a Battista Rinaldi, che offre ai quei lettori che già si erano imbattuti in qualche opera di Abramo Levi l'occasione di vedere intero il disegno cui ogni opera appartiene e anche il profilo della vita, degli incontri, delle esperienze e delle speranze che hanno nutrito quelle opere. E a quelli che ancora non le hanno lette procura mille ragioni per farlo, e qualche centinaio di pagine di riflessione; non solo di puntuale commento alle pagine di Levi, ma anche di interrogazione radicale sulla natura della fede "al guado della modernità"» (dalla Prefazione di Roberta De Monticelli)
L'odierna crisi ambientale ha le sue radici spirituali nel modo in cui l'essere umano vede se stesso e la propria collocazione nella natura. Che ruolo gioca il mondo nel nostro rapporto con Dio? Ha un significato spirituale? Come le nostre azioni incidono sull'intera creazione? A partire dalla Bibbia e dai padri della chiesa, l'autrice risponde da cristiana ai quesiti urgenti che l'attuale situazione ecologica ci pone, offrendo spunti concreti per un'educazione alla responsabilità degli uomini verso la terra e gli uni verso gli altri.
La preghiera interiore di san Domenico è accompagnata da gesti, grida, lacrime. Dal ricordo di questa preghiera intensa prendono forma i diversi modi di pregare che sono entrati a far parte della spiritualità e della tradizione domenicane e che diventano un'indicazione importante anche per il lettore di oggi. Non si tratta di imparare una tecnica, o di fare un esercizio, ma piuttosto di rientrare in se stessi, nel cuore, dimora segreta dove Dio abita, dove noi siamo unici. In occasione degli 800 anni dalla fondazione dell'ordine domenicano, ecco una guida che dalla loro tradizione viene donata a ogni uomo e donna abitati dal desiderio della preghiera.
L'immagine della tavola del carpentiere è al centro di questo libro: attorno ad essa prende forma il nostro modo di vivere, pregare e agire quale chiesa di Cristo. Alla sua tavola ospitale intuiamo come potrebbe essere vivere e camminare per una via spaziosa e luminosa, aperta e tollerante, fiduciosa e vibrante di speranza per il mondo che Dio ama. Prendendo in considerazione una grande varietà di tradizioni e modi di vivere la fede, l'autore pone la questione di quali debbano essere i principi e i tratti caratteristici della prassi cristiana. La riflessione si sviluppa attraverso quattro verbi - incontrare, bere, vegliare, tendere - che possono plasmare il volto di una chiesa accogliente.
Qui si offre una ricerca transdisciplinare che segue il metodo dell’expert meeting. Con “transdisciplinare” non intendiamo l’ambito comune a diverse discipline (l’inter di una ipotetica interdisciplinarietà) che potrebbe essere studiato con metodi e prospettive diverse tra loro; intendiamo invece la realtà al di là della sua formalizzazione nei diversi linguaggi, quella realtà alla quale ogni disciplina è chiamata ad aprirsi per entrare in sinergia con le altre, un’eccedenza che supera ed è al contempo ciò su cui le diverse prospettive si basano. L’esperienza di due anni di lavoro ci permette di affermare che questa realtà previa a qualsiasi tipo di formalizzazione è la relazione. Nel corso di questo lavoro, abbiamo comprovato che il “paradigma relazionale” proposto da Donati, serve da interfaccia ontologico, epistemologico e metodologico meglio di altri paradigmi, permettendo un dialogo fruttifero fra le discipline e consentendo di illuminare aspetti essenziali della realtà spesso trascurati. I risultati del lavoro che il lettore ha tra le mani sono senz’altro parziali e a volte vengono offerti più sotto forma di riflessioni e di domande che di soluzioni vere e proprie. Ciononostante, pensiamo che siano già delle buone indicazioni per una migliore comprensione della differenza uomo-donna in quanto relazione originaria, e per affrontare una serie di fenomeni socio-culturali in cui si osserva la perdita di questa differenza, e la sostituzione di tale relazione con altri tipi di relazione.
Fondamenti di antropologia teologica.
Lo Spirito Santo è il Signore della koinonia. Senza di lui Cristo non può essere accolto, la fede diventa un insieme di concetti, ma senza la vita. Non è allora strano che l’evento che ci genera alla vita di Dio – il battesimo – sia per eccellenza un fatto pneumatico. La tradizione battesimale siriaca, estremamente feconda, è fondamentalmente un ampio commento dei passi del Nuovo Testamento sul battesimo, ma con tutte le risonanze che autori di lingua semitica possono cogliere in ciascuna delle sue espressioni, nella cassa di risonanza dell’intera Bibbia. In particolare, questa tradizione descrive il battesimo come la caparra dello Spirito nei nostri cuori. Il rito stesso conferisce il dono dello Spirito e si configura pertanto come una Pentecoste personale. Se vissuta fino alla sua piena potenzialità, la vita del battezzato diventa allora un’anticipazione in questo mondo della vita nuova della risurrezione. Questo studio degli uffici battesimali delle varie Chiese siriache, condotto da uno dei più grandi specialisti in materia, fa emergere i tratti distintivi di questa tradizione in tutta la sua ricchezza, facendo cogliere implicitamente tutta la problematicità degli sviluppi occidentali della liturgia battesimale, con la separazione nel tempo tra battesimo e crismazione.