
Siamo di fronte a una sorta di testamento spirituale di questa figura di biblista, professore, traduttore, uomo di confine. Servendosi di un'ermeneutica marrana, il rabbi di Asti riflette su "La memoria di Dio", ove il genitivo è oggettivo e insieme soggettivo: è la memoria di Dio nei confronti dell'uomo e dell'uomo nei confronti di Dio. Un rapporto da leggersi in chiave bilaterale e che già è preludio del dialogo tra il Creatore e la sua creatura. Di qui il darsi della Sacra Scrittura in termini di un racconto ove gli attori sono Dio e l'uomo e insieme l'esplicazione della storia ebraica in quanto toledot.
L'Autore, postulatore della causa di beatificazione di Mons. Romero, ricorda il vescovo martire di San Salvador, ucciso durante la S. Messa perche' aveva osato sfidare i potenti mettendosi al servizio dei poveri e degli oppressi.
l binomio Cristologia e santita`, orienta i futuri preti conoscere il ‘Figlio essenziale’ del Padre e il ‘Fratello necessario’ dell’uomo, senza il quale non si diventa ‘figli di Dio’, insuperabile nome della salvezza. E` Cristo il «Santo di Dio» (Mc 2,17) e il Santificatore (Eb 2,11).
Piccole riflessioni pastorali in occasione dell'Anno della Fede.
Il mistero della Grazia e il mistero della nostra umanità si intrecciano nella "chiamata" di ogni uomo. L'autore offre un contributo analizzandone i diversi aspetti.
La questione della misericordia di Dio è un tema centrale e ramificato che abbraccia varie dimensioni della fede cristiana. La misericordia è la risposta di Dio, ma è una risposta che pone tante domande: come può Dio compatire senza compromettersi? Se Dio è misericordioso, come si spiega l'ira di Dio? La misericordia non compromette la giustizia? Tante altre domande nascono spontanee nella mente e nel cuore. Qui si presentano "briciole". A volte una briciola risveglia l'appetito, e se queste pagine riescono a risvegliare il desiderio di conoscere meglio la misericordia di Dio e di abbracciarla con riconoscenza, avranno realizzato il loro obiettivo.
Il tempo di Dio è in quel “Tutto è compiuto”, nel Figlio diletto che dall’alto della croce invita il buon ladrone a quell’oggi in cui potrà essere con lui, in Paradiso. È la pazienza dell’agricoltore che attende la maturazione, o lascia ancora un anno il suo albero perché si decida a dare frutto, o che lascia crescere grano e zizzania. È l’amore benigno e paziente di quel Padre che ogni giorno sa di poter sperare nel ritorno a casa del figlio che si è voluto allontanare. Da queste pagine di meditazione e preghiera emerge una verità, semplice quanto spiazzante: i tempi di Dio non coincidono con i nostri. Nei Salmi torna più volte la supplica dell’uomo a Dio affinché risponda al grido della sua anima, intervenga, operi. E spesso questa esortazione è caratterizzata da una domanda: “quando?”. Eppure, nel tempo di Dio c’è un grande mistero, c’è tutta la bellezza del suo progetto, che prende senso se osservato da una prospettiva più ampia, che non ci appartiene ancora, ma di cui evidentemente siamo capaci.
Chi non ha fatto, almeno una volta nella propria vita, esperienza di delusione? Chi non ha deluso qualcuno? Chi non è stato deluso dall'amico, dalla persona amata, dalla vita, dagli avvenimenti, dai sogni infranti? Non esiste essere umano che non abbia fatto esperienza di delusione. Senza esagerazione, non c'è dio che non sia stato deluso dagli uomini. La delusione non va nascosta, non va temuta perché non è ad essa che va consegnata l'ultima parola. Piuttosto va riconsiderata come opportunità di cambiamento di rotta, come luogo silenzioso e personale di crescita in cui è possibile ritrovare se stessi e riflettere sul modo in cui ci si relaziona col mondo e con Dio stesso.
Maria Elisabetta Patrizi, (Roma, 1941) entrò nel Carmelo di S. Maria Maddalena de'Pazzi a Firenze nel 1966 e ne uscì - con regolare indulto - nel 1974 per "una missione nella Chiesa".
Conseguì la licenza in teologia spirituale al Pont. Ateneo "Teresianum" a Roma, summa cum laude. E' Membro Corrispondente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale dal l998 e ha scritto molte opere tra cui "Maria e la Chiesa", Ed. OCD, Roma 2001; Kolbe - Montfort, profeti della nuova creazione, Centro Nazionale M.I., Roma 2001; Il Patto Segreto, I'amicizia mistica di San Massimiliano Kolbe e Santa Teresa di Lisieux, C.d.C., Roma 2009; "L'Eucaristia e la Madre del Signore", Città Nuova, Roma 2011; "La presenza viva di Santa Rita", Tau Editrice, Todi 2O16; "Ven. Quirico Pignalberi e San Massimilia- no Kolbe - Due confratelli in cammino verso la
Santità con l'Immacolata", Tau Editrice, Todi 2016; "De Sindone - Nova et Vetera", Tau Editrice, Todi 2018.
"Ho iniziato a studiare, seppur in piccola parte, il mio credo religioso, avvicinandomi, principalmente, ad alcuni scritti proposti dal Magistero (il primo interprete della Parola di Dio, scritta o trasmessa), con l'intento preciso di capire verso quale direzione si stia incamminando il cristianesimo nel nostro ambiente sociale. Mediante questo volumetto, agile e altamente divulgativo ho inteso predisporre un breve (ma "robusto") itinerario di lavoro utile per tutti coloro che intendono capire se la fede che informa la loro quotidianità è in sintonia con ciò che, almeno in parte, il Magistero insegna."