
Un contributo costruttivo del discorso teologico ad una questione attuale: cosa è realmente decisivo per comprendere e rispettare l'identità sessuale di ciascuno?
Negli ultimi decenni lo Stato sociale è al centro del dibattito delle scienze economiche, politiche, giuridiche ed etiche. La cultura liberista ne propone una forte riduzione o addirittura lo smantellamento; la cultura solidarista ritiene urgente un suo radicale ripensamento - e pone l'accento sul recupero di quei valori che, nel passato, l'hanno reso possibile. In questa prospettiva, una significativa convergenza di pensiero si concentra sulla restituzione dello Stato sociale alla società civile nel ricco articolarsi di persone e di libere formazioni sociali (i "corpi intermedi" o le "società intermedie") tradizionali e nuove (la famiglia, il volontariato, il "Terzo settore" e le associazioni non profit). Il ripensamento dello Stato sociale passa, così, attraverso un nuovo rapporto tra comunità civile e comunità politica, nel quale la seconda è al servizio della prima. Superando la logica del controllo statalista e affermando l'esigenza di una gestione dei servizi più "sociale" (o della società).
Bisogna distinguere, nel matrimonio cristiano, "ciò che non muore, e ciò che può morire". Per farlo occorre salvaguardare la tradizione con una coraggiosa riformulazione della dottrina della indissolubilità, che salvi la sostanza del depositum fidei, ma ne modifichi la disciplina. Papa Francesco ha dichiarato di volere una pastorale matrimoniale "intelligente, coraggiosa, piena d'amore". La relazione di W. Kasper al Concistoro ha impostato seriamente una risposta per l'accesso alla confessione e alla comunione dei fedeli divorziati risposati. Rimane la esigenza di un diverso riconoscimento delle nuove unioni, che non sia in contraddizione con la parola di Dio.
Sono ormai diversi anni che ci si interroga sul nesso tra cristianesimo e violenza contro le donne. Se nella Bibbia si trovano brani ed episodi di terribile violenza contro le donne, la millenaria storia della chiesa ne mostra la reiterata connivenza con un sistema sociopolitico e simbolico che consente, quando non istiga, la violenza di cui esse sono oggetto. In questa pagine Elizabeth E. Green propone un'analisi delle Scritture e della dottrina delle chiese per comprendere come e quanto il cristianesimo abbia contribuito all'affermarsi di tale cultura violenta per affrontare la questione nell'ottica di un radicale e concreto percorso di cambiamento che veda impegnate in prima linea - insieme a donne, uomini, famiglie e comunità - le stesse chiese. "Lo stesso cristianesimo è stato terreno fertile per la cattiva pianta di leggi e tradizioni che opprimono e discriminano le donne. Alcune sue espressioni e modalità d'agire continuano a veicolare una cultura connivente con la violenza maschile contro di loro." (Elizabeth E. Green).
Negli ultimi anni, numerose chiese protestanti si sono occupate dei problemi etici sollevati dalle recenti possibilità mediche di prolungare la vita, dall'accompagnamento ai morenti alla possibilità di sospendere i trattamenti, dal rifiuto dell'accanimento terapeutico alla discussione sull'eutanasia. Il Documento del Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa è il frutto di un percorso di studio e riflessione pluriennale volto a definire una posizione evangelica comune a partire dai testi elaborati sui temi del fine vita dalle singole chiese. La sua pubblicazione è particolarmente rilevante in un contesto, come quello italiano, in cui la specificità dell'impostazione etica protestante e il suo possibile contributo al dibattito pubblico sono scarsamente conosciuti.
Martini commenta una delle pagine più note del Vangelo di Matteo, il brano sulle beatitudini, al capitolo 5. Attraverso un percorso esegetico e spirituale, il cardinale vuole condurre il lettore, adulto e giovane, a sondare i misteri della "sublime scienza di Gesù", fino a conoscere il cuore di Cristo e aderire sempre più alla sua vita.Ciascuno è così accompagnato a rinnovare l'adesione al Signore, tornando alle radici della propria fede. Il testo ripercorre sei delle nove beatitudini evangeliche e offre spunti di approfondimento per proseguire personalmente nella meditazione delle restanti parole della pagina di Matteo.
IL VOLUME SOTTOLINEA L ASPETTO SPIRITUALE-PASTORALE DELLA CELEBRAZIONE DELL EUCARISTIA.
le autrici di questo libro fanno luce sullo studio, auspicato dal papa, riguardo ai fondamenti antropologici della condizione femminile e offrono spunti significativi per il contributo della donna all evangelizzazione. Tre autrici offrono in questo libro il loro contributo allo studio antropologico della condizione femminile. Nel primo saggio angela ales bello evidenzia il cammino storico che ha portato, sotto l'impul so di una lunga riflessione teologica e filosofica, a prendere atto del fatto che l'umani ta e`costituita da uomini e da donne, ad accettarlo, a comprenderlo e ad elaborarlo fino a giungere ad alcuni punti fermi. Nel secondo saggio m aria teresa porcile santiso propone un approccio fenomenologico degli aspetti costitutivi specifici del corpo della donna che possono essere veicolo della sua identificazione profonda di un messaggio e linguaggio teologico peculiare. Per la chiesa, il corpo della donna diventa una chiave di interpretazione privilegiata per tutta la propria opera evangelizzatrice, come chiamata alla crescita e allo sviluppo della fede. Nel terzo contributo maria luisa di pietro, dopo aver messo a fuoco la problematica etica che caratterizza la bioetica, illustra il rapporto bioetica-donna, facendolo precedere da un breve excursus storico delle ragioni e le matrici culturali del femminismo.