
Lo studio presenta il valore simbolico del Cuore di Cristo attraverso una disamina attenta, rigorosa e completa di tutti i formulari di Messe con i quali dal 1668 ad oggi il popolo di Dio ha celebrato l'amore e la misericordia incarnati in Gesù. L'indagine non si limita alla recensione delle fonti liturgiche, ma ne ricerca i rimandi biblici e patristici, le mette a confronto con la riflessione spirituale, teologica e con i vari pronunciamenti magisteriali. La parte conclusiva, infine, si propone di studiare, a partire dall'analisi delle varie Messe, l'intimo rapporto che sussiste tra la lex orandi e la lex credendi, presentando in maniera sistematica alcuni elementi della teologia del Cuore di Cristo desunti dalle Celebrazioni liturgiche ed evidenziando la loro ricchezza spirituale e fecondità pastorale.
Alla luce della dottrina tradizionale, questo monumentale Dizionario Cattolico affronta sapientemente i molteplici ambiti dell’agire umano secondo gli imperituri insegnamenti di Pio XII.
A questa altissima iniziativa culturale cooperarono un cospicuo numero di valenti studiosi, di sani princìpi, tra le menti più preparate della loro epoca (tra gli altri: Card. Pericle Felici, Mons. Ugo Lattanzi, Mons. Antonio Piolanti, Mons. Francesco Spadafora, Padre Cornelio Fabro, Prof. Nicola Turchi, Prof. Eugenio Zolli, ex-capo rabbino di Roma convertito da Papa Pacelli, etc.).
Attraverso le migliaia di voci di questo Dizionario, la morale cattolica viene estesa ed applicata ai più importanti campi dell’attività umana: vita spirituale personale, familiare, sociale, economica, politica: educazione e orientamento professionale, vocazione, industria, agricoltura, commercio, affari, contratti, professioni, arti e mestieri.
Nella preparazione dell’opera, come nella impostazione delle singole voci, gli autori si sono devotamente ispirati alle venerate istruzioni direttamente ricevute dall’augusto Pontefice Papa Pacelli, che per primo prese in esame e illustrò, con una ricchezza e profondità di dottrina veramente eccezionali, tutti i più ardui problemi morali che ancora si agitano ai nostri giorni.
Anche oggi l’insoddisfazione individuale, lo sfaldamento delle famiglie, il malessere della società, le ingiustizie nascoste e palesi, i turbamenti interni e internazionali, i mali presenti e le più gravi preoccupazioni per l’avvenire, tutto si riduce a una grande questione morale.
Dall’introduzione di don Nitoglia:
«L’attuale disintegrazione dei matrimoni, delle famiglie e degli individui turbati internamente – mediante l’abuso di droghe, alcol, sessualità disordinata – gli aborti, i divorzi, i parricidi, matricidi, uxoricidi che ogni giorno riempiono la cronaca dei mass media, sono il frutto di una moralità, di una dogmatica e di una filosofia deviate. Se la società vuole uscire da questo abisso in cui tutto affonda occorre ritornare ai princìpi della Teologia Dogmatica, Morale e della Filosofia Perenne».
Il Dizionario di Teologia Morale (Roberti – Palazzini) serve a questo scopo.
Rifatto da EFFEDIEFFE fedelmente all’edizione originale del 1955, esso presenta i princìpi del retto agire in rapporto alla legge divina e naturale affrontando con grande interesse molti temi ancora oggi di attualità e riguardanti l’inconscio, la cibernetica, i gruppi sanguigni, l’immoralità costituzionale, l’economia, il diritto, e molti aspetti della medicina. Il tutto mediante una esposizione scientifica, ma chiara, concisa e ben ordinata e costantemente illuminata dalla luce del Magistero della Chiesa – specialmente a partire da Leone XIII sino a Pio XII – e della teologia tomistica.
Su ogni argomento il Dizionario presenta una informazione precisa e aggiornata, seguita da una particolare indicazione bibliografica per orientare il lettore e permettergli rapidamente di allargare le sue ricerche; una bibliografia ampia ed organica è posta in fondo al volume.
«In questa opera i cattolici troveranno, sia sul piano teorico che su quello pratico, quanto è loro necessario per orientare cristianamente la loro vita e dirigere moralmente la loro condotta» (card. Francesco Roberti).
• L’opera è divisa in due volumi. L’edizione EFFEDIEFFE segue le linee dell’edizione del 1955. L’opera è stata rifatta ex novo ed è fedele all’originale, ma con leggibilità migliorata.
In occasione dei 70 anni di Frédéric Manns ofm, biblista conosciuto e stimato in tutto il mondo, un gruppo di suoi prestigiosi colleghi ha voluto dedicargli un volume ricco di contributi sul vangelo di Giovanni, di cui p. Manns è esperto.
Descrizione dell'opera
«L'oggetto unico delle ricerche contenute in questo libro è il culto del Cuore di Gesù Cristo come simbolo del suo amore divino e umano per il Padre e per gli uomini. Considerando questo Cuore da vari punti di vista - biblico, simbolico, dottrinale, storico, liturgico, ecc. - lo studio è una sintesi di tale mistero» (dalla Prefazione del card. Schönborn).
L'opera - una vera enciclopedia tematica - vuole essere soprattutto una proposta corrispondente alla sensibilità del nuovo millennio. Facendo appello sia all'intelligenza che all'affettività del lettore, pone solide basi per una rilettura, biblica e storica a un tempo, del mistero dell'amore redentore sotto il segno del 'cuore'.
Dopo un ampio preludio, dedicato a chiarire l'impostazione dell'opera, la prima parte, modestamente intitolata «Piccola grammatica dell'aspetto simbolico», tratta dell'esperienza simbolica, dell'interpretazione dei simboli, del simbolo del cuore. La seconda parte, «Aprire la Bibbia come Chiesa», sviluppa il passaggio teologicamente decisivo dal simbolo al mistero. La terza e la quartasono rivolte all'oggi della Chiesa: applicano all'evangelizzazione dell'attuale momento storico il tema del Cuore di Cristo («Una parola chiave per l'evangelizzazione: inculturarsi») e propongono un ricentramento della catechesi sulla coscienza di Cristo e sul Cuore di Cristo («Per penetrare più profondamente nel mistero»).
L'apparato iconografico mostra visivamente le trasformazioni culturali che ha conosciuto la rappresentazione del Cuore di Gesù.
Sommario
Prefazione (card. C. Schönborn). Introduzione. Prologo spirituale. I. Piccola grammatica del simbolo. 1. L'esperienza simbolica. 2. L'interpretazione dei simboli. 3. Il simbolo del cuore. II. Aprire la Bibbia come Chiesa. 4. Il rapporto Scrittura-Tradizione. 5. Il mistero del Cuore di Gesù. 6. L'esperienza del Cuore di Gesù. III. Una parola chiave per l'evangelizzazione: inculturarsi. 7. Inculturazione e segni dei tempi. 8. Un segno attuale. 9. Un segno di avvenire. IV. Per penetrare più profondamente nel mistero. 10. Il ricentramento della catechesi. 11. Cuore di Gesù e mistero della salvezza. 12. Coscienza di Cristo e Cuore di Gesù. Conclusione generale. Uno strumento al servizio della «sinfonia» della fede. Postfazione. Elenco delle sigle. Vocabolario. Indici. Indice delle illustrazioni. Indice dei nomi di persona.
Note sull'autore
Édouard Glotin, nato nel 1927, gesuita, è da molti anni apprezzato per il suo approccio simbolistico alla catechesi del Cuore di Gesù. Ha pubblicato, fra l'altro, Le Coeur de Jésus, signe de salut. J'entends battre ton coeur (DDB, 1984), Le Coeur de Jésus. Approches anciennes et nouvelles (Lessius, 2001) e Voici ce Coeur qui nous a tant aimés (Éditions de l'Emmanuel, 2003). Nata sulla scia dell'enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, la composizione di quest'«opera di riferimento» ha beneficiato della stretta collaborazione di Martin Pradère (diocesi di Parigi) e Xavier Skof (diocesi di Lione).
Nel libro si riflette sulla preghiera del Credo e sull'indulgenza plenaria per l'Anno della fede concessa in varie occasioni; vengono illustrati il logo e l'inno dell'Anno, le statistiche riguardanti il sito web e i social network che ne hanno accompagnato lo svolgimento. Il volume ripercorre i grandi eventi che hanno caratterizzato questo speciale Anno, a partire dal suo inizio, l'11 ottobre 2012, cinquant'anni dopo l'apertura del Concilio Vaticano II. Il primo evento dell'Anno della fede presieduto dal nuovo Pontefice è l'amministrazione delle cresime il 28 aprile. Seguono le Giornate delle confraternite, dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e delle aggregazioni laicali, l'adorazione eucaristica in contemporanea mondiale, la giornata dell'Evangelium vitae, quella dei seminaristi, novizi, novizie e di quanti sono in cammino vocazionale, la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro, quella dei catechisti, la giornata mariana, la giornata della famiglia, quella per la vita contemplativa e infine l'incontro con i catecumeni a conclusione dell'Anno della fede. L'Anno si è chiuso con una solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro il 24 novembre. Le Giornate si sono generalmente svolte secondo un comune schema celebrativo, centrato su quattro momenti principali: il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, la catechesi sul tema specifico della Giornata, il tempo dedicato alla riconciliazione e all'Adorazione eucaristica.
Il volume è punto di riferimento per il lettore colto anche non specialista. Permette a tutti di ritrovare una data, un nome, un episodio o semplicemente saperne di più sulla questione di Gerusalemme e dei Luoghi Santi.
«Perché la liturgia ha sempre avvertito come un ‘bisogno’ la presenza della forma artistica in tutte le sue modulazioni (architettura delle chiese, musica, iconografia e arredo)? […] La risposta può essere semplice, anche se questa semplicità può apparire esagerata. La liturgia vuole la bellezza perché tutto ciò che è ‘celebrazione di Dio e dell’uomo’ pre-tende alla bellezza, desidera lo splendore, anela alla Gloria» (dall’Introduzione).
Nell’ambito della riflessione teologica sulla complessità del fenomeno artistico legato alla storia del cristianesimo, l’attenzione è stata spesso concentrata allo sviluppo dell’arte nei primi secoli e in area orientale (si pensi ad esempio alla ‘teologia dell’icona’). In realtà, la produzione artistica nell’Occidente cristiano è un patrimonio straordinario, che non ha certo mancato di stimolare il pensiero teologico sul tema della bellezza. Nello sforzo di testimoniare tanta ricchezza, il volume propone una raccolta di testi che attraversa tutto il secondo millennio della riflessione della teologia occidentale sull’arte.
L’antologia si offre anche a quanti sono chiamati a creare arte sacra nell’oggi, affinché possano avere prontamente a disposizione un alveo cui riferirsi e da cui prendere le mosse per innovare a partire dalla tradizione.
Il volume è strutturato in cinque parti, che abbracciano i grandi ambiti della riflessione cristiana sull’arte. Ogni sezione è costituita da una breve introduzione e da una serie di testi ordinati cronologicamente.
Note sul curatore
Natale Benazzi (1961) ha conseguito il baccalaureato in teologia nel 1985. Collabora con diverse case editrici come autore ed editor di opere saggistiche e narrative per ragazzi.
L'ampio volume percorre tutto l'insieme del mistero cristiano. A partire dalla Rivelazione che manifesta il disegno divino, tutto centrato in Cristo, dal quale l'uomo riceve la sua identità e il fondamento della sua azione. Da qui svariati saggi sulla teologia come cristologia e come antropologia eristica, e quindi come comprensione dell"'intero" piano salvifico, alla cui luce sono condotte in particolare le indagini sull'amore, sulla relazione uomo-donna. Un ampio contributo è riservato al tema della confermazione, con il dibattito teologico-pastorale sull'età del suo conferimento, mentre la prospettiva della storicità della teologia detta una serie di considerazioni sulla presenza della dimensione della storia nell'intelligenza teologica. Altre riflessioni riguardano l'esegesi cristiana e i suoi sensi, quindi la relazione lettera-spirito. Non mancano poi accurate analisi di opere di teologia e di figure della teologia non riconducibili al semplice intellectus. Segue una parte dedicata a temi di morale, di particolare attualità. Le pagine conclusive prendono in esame alcune "situazioni di vita cristiana". Ci sembra che la lettura, o meglio, lo studio di quest'opera sia un'eccellente introduzione al mondo meraviglioso della teologia in tutto il suo arco o il suo periplo, che prende il via dalla grazia dell'autocomunicazione di Dio in Cristo, per far ritorno con Cristo in Dio.
Il saggio raccoglie un gruppo di articoli, apparsi in vari tempi e in diverse contingenze. La loro lettura rivela l'evoluzione avvenuta nell'autore nell'arco di una quindicina d'anni. Egli aveva la convinzione che la questione liturgica si sarebbe risolta felicemente con l'avvento di nuovi riti, teologicamente più ricchi e liturgicamente più "veri". Pur permanendo la convinzione dell'importanza del rapporto tra liturgia e scienze umane, o, come si dice, tra riti liturgici e antropologia (linguaggio, segni, ecc.), l'autore è venuto maturando soprattutto la persuasione che la liturgia acquista in attualità e autentica assumibilità, quando, e nella misura in cui, si riprendano il contatto e la fedeltà nei confronti dell'"Originale", cioè con Gesù Cristo, Figlio di Dio, col mistero della sua morte e risurrezione in atto nell'azione sacra, e quindi con la tradizione liturgica specificamente cristiana della Chiesa, com'era e com'è del resto l'intenzione e la sostanza dei documenti conciliari e postconciliati. Del resto non manca la controprova: i giovani e persino i bambini stanno rivelando una intelligenza e una nuova prassi della liturgia, non per facili accomodamenti concessi loro, ma perché si ritrae dinanzi al loro sguardo ammirato e alla loro mente il mistero di santità e di bellezza che la liturgia e le feste che la compongono vanno esponendo e celebrando. Una santità, una bellezza antica ma sempre nuova.