
Il volume offre una presentazione critica e ragionata dei Vangeli sinottici e degli Atti deli Apostoli, con l’approfondimento esegetico e teologico di venti pagine scelte, cinque per ciascun libro. L’opera è stata pensata come «manuale di base» a servizio di quanti svolgono studi accademici nell’ambito dell’approfondimento delle origini cristiane e delle sue fonti. Nell’elaborazione dell’itinerario storico-letterario che dall’evento di Gesù Cristo conduce alla redazione dei Vangeli canonici, si è tenuto conto dei recenti sviluppi della ricerca neotestamentaria e, nel contempo, delle esigenze di conoscere e di approfondire in modo chiaro e unitario i dati letterari (fonti, redazione, esegesi) e il messaggio teologico dei tre Vangeli sinottici e degli Atti degli Apostoli.
Il percorso di dispiega in dieci capitoli, articolati in cinque parti. I primi due capitoli, di carattere introduttorio, affrontano le questioni relative al dibattito storico (I) e letterario (II) dei libri considerati. Gli altri otto capitoli presentano la composizione letteraria, il messaggio teologico e i saggi esegetici di ciascun libro, seguendo un ordine storico (Mc; Mt; Lc-At). Le appendici esplicative e la rassegna bibliografica finale costituiscono un valido aiuto per proseguire lo studio e interiorizzare il messaggio, facendo esperienza dell’incontro gioioso con la Parola Incarnata, Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Giuseppe De Virgilio, presbitero della Diocesi di Termoli-Larino (1986), è docente di Esegesi del Nuovo Testamento e Teologia Biblica nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce in Roma. È membro dell’Associazione Biblica Italiana e della Studiorum Novi Testamenti Societas. Tra le due pubblicazioni più recenti segnaliamo: Teologia Biblica del Nuovo Testamento (Messaggero, Padova 2016); Commento alle Lettere a Timoteo e Tito (Città Nuova, Roma 2017); Il sogno di Dio. Giustizia e pace si baceranno (Paoline, Milano 2017); (in collaborazione con V. Bosch e Ph. Goyret), Sacerdozio, ministero e vita. Itinerario biblico-dogmatico-spirituale (Edusc, Roma 2019); Paolo di Tarso e il suo epistolario (Edusc, Roma 2021).
"L'Apologia de' teologi scolastici", scritto durante i dodici anni di detenzione a causa dei dissidi con le autorità ecclesiastiche, si presenta come un'analisi sull'incapacità del cristianesimo di adattarsi alla vita civile. Non a caso tale opera era preceduta dai "Discorsi sulle deche di Tito Livio", che sottolineava come invece i Romani avessero una religione del tutto compatibile con lo sviluppo della vita civile. Nell'Apologia Giannone cerca di dimostrare che gli errori della teologia scolastica erano solo conseguenze delle precedenti invenzioni e fraintendimenti dei Santi Padri, senza salvare in questa disamina né Agostino né Gerolamo.
Traduzione dallo sloveno di L. Michieletto.
Quattro raccolte di poesie in traduzione italiana con testo originale a fronte di un gesuita sloveno, fondatore dell’Istituto di Spiritualità alla Pontificia Università Gregoriana, interlocutore tra i più accreditati della cultura a lui contemporanea, nelle quali egli esprime al meglio la sua visione di Dio, della vita, della vita con Dio. Un testo di Sebastian Brock su Efrem il Siro fa da introduzione a queste raccolte, facendo vedere come la reciproca interconnessione tra poesia e teologia, che ha segnato le esistenze sia di Efrem che di Truhlar, fa vedere come questa interconnessione sia stata vissuta nella tradizione attraverso uno dei suoi rappresentanti più significativi e come la poesia sia stata considerata in altre epoche uno strumento straordinariamente adatto ad esprimere i paradossi di cui abbonda il mistero cristiano, presentandosi dunque come un linguaggio teologico a tutti gli effetti.
Introduzione di S. P. Brock.
Testo a fronte dell'originale sloveno.
Indice: I. Nei giorni sussurra l'OCEANO * II. La luce dal limo nero * III. Sangue * IV. La voce rossotorbida * Nota biografica di L. Michieletto.
Con questa raccolta l'autore, giunto ormai al termine dell'attività didattica, ha voluto gettare uno sguardo sul proprio passato di insegnante di filosofia e teologia ed ha pensato di raccogliere alcuni scritti, pubblicati in varie riviste o volumi, e riguardanti il pensiero filosofico e teologico di S. Tommaso d'Aquino, particolarmente in relazione alla svolta determinata dal Concilio Vaticano II. Si tratta di articoli scritti negli anni del Concilio ed in quelli immediatamente successivi, perché negli anni seguenti altri impegni, anche se non mi hanno impedito di continuare ad insegnare, tuttavia non mi hanno più lasciato il tempo necessario per altre pubblicazioni, che pure avevo in programma e per le quali avevo anche abbozzato alcuni appunti rimasti tali.
«L’itinerario dell’uomo a Dio si presenta come il più arduo e il più pressante. Senza il riferimento all’Assoluto infatti tutti i valori restano sospesi e l’uomo è esposto al continuo rischio di essere travolto dalla temporalità e di smarrirsi nei trabocchetti della contingenza. I vari tentativi di evadere il problema di Dio dell’ateismo nelle sue forme poliedriche fino alle contemporanee forme della cosiddetta “teologia della morte di Dio”, mostrano la dialettica mai risolta del dramma sconcertante dell’uomo che quaggiù non può attingere e possedere Dio, mentre avverte sempre in qualche modo di non poter stare senza Dio. Dall’altra parte anche il tentativo, a cominciare da S. Anselmo e proseguito dal pensiero moderno fino ai nostri giorni, di attirare Dio all’interno del conoscere e di risolverlo in funzione della soggettività umana, ha mostrato l’illusione di siffatta pretesa e l’inevitabilità della perdita di Dio. Di qui si vede anche l’inefficacia della “volontà di dialogo” con gli atei che aggira il problema dall’esterno e non investe la responsabilità della persona nella fondazione ultima della verità e nell’impegno decisivo della libertà. Per questo l’impegno teoretico, nella posizione del problema di Dio, è solidale con quello della libertà radicale dell’uomo e deve avere la precedenza su ogni sollecitazione contingente». (Cornelio Fabro)
Fin dal primo Rinascimento le cappelle delle chiese di Roma furono decorate con ricchi corredi. Ma fu nel Cinquecento e nel Seicento che le cappelle diventarono gli spazi dove le grandi famiglie patrizie e l'alta borghesia romana poterono dimostrare il proprio prestigio sociale. Nella ricchezza degli apparati trionfò l'autorappresentazione di compagnie, casate e grandi uomini. Spesso le cappelle venivano concepite come parti di un sistema più complesso, allargato alla navata e alle altre cappelle, in un dialogo tra le arti e i committenti dei diversi ambienti. La «voce» individuale di ogni cappella (i suoi fini e significati) rispondeva in questo modo al più vasto «discorso» corale delle arti all'interno della chiesa, con esiti sempre più articolati e spettacolari negli anni del Barocco. Il volume indaga questo fenomeno - così rilevante, ed esclusivo della capitale pontificia - nell'esame di diversi casi tra XVI e XVII secolo. Diversi anche i tagli e gli approcci dei contributi, dai riflessi storici, filologici, iconografici, che aprono ad uno sguardo nuovo i penetrali delle chiese più venerate di Roma.
Il libro offre uno sguardo complessivo sulla teologia di Le Saux attraverso la visione fondamentale di Tracy, e una ricerca che ne mostri la profondità di senso e di prospettiva storica. Il vasto studio si propone come un'interpretazione del ricco e complesso tragitto compiuto da Le Saux, secondo la lezione di Tracy: dopo il corpo a corpo con i suoi testi e l'evidenziazione dell'organicità del suo pensiero. L'itinerario teologico di Le Saux costituisce un classico religioso moderno, la cui caratterizzazione principale è nell'essere magistrale e profetico per l'epoca contemporanea quanto al dialogo interculturale e interreligioso: gettando le basi per un nuovo modello di cristianesimo con una teologia revisionista e pneumatica, dove la questione ermeneutica è decisiva ed ha al suo centro l'esperienza advaitica.
Descrizione dell'opera
Quasi milleduecento anni di riflessione sulla fede e la dottrina della Chiesa per comprendere, dalle origini della teologia a Bernardo di Chiaravalle, il laborioso passaggio dal kérigma alle definizioni dogmatiche, le eresie, le formulazioni dei concili e i grandi temi che hanno orientato il pensiero cristiano.
Il rapporto con la filosofia, l’incontro con la cultura classica, la riflessione scolastica e monastica consentono di comprendere il modo in cui le comunità cristiane hanno illustrato per dodici secoli il messaggio di Gesù di Nazaret e gli sforzi per comprendere il mistero della storia come rivelazione e salvezza.
La nuova collana ospita opere importanti a prezzi contenuti.
Sommario
Introduzione generale. Piano generale dell’opera. Abbreviazioni. Elenco collaboratori del primo volume. I. Gli inizi fino a Nicea. 1. La prima teologia cristiana: dal Nuovo Testamento ai Padri apostolici (G. Visonà). 2. Gli apologisti: elaborazione teologica in funzione propositiva e polemica (M. Rizzi). 3. Gli scritti antieretici: la teologia tra ortodossia ed eresia (G. Visonà). 4. La scuola alessandrina: da Clemente a Origene (M. Rizzi). 5. Gli Africani: Tertulliano Cipriano Arnobio Lattanzio (G. Azzali Bernardelli). 6. La cristologia prenicena (M. Simonetti). 7. Esegesi biblica e teologia tra Alessandria e Antiochia (M. Simonetti). II. Da Nicea a Calcedonia. 8. I quattro concili: le grandi controversie trinitarie e cristologiche (A. Amato). 9. L’Oriente greco: dai Cappadoci allo Pseudo Dionigi l’Areopagita (S. Lilla). 10. L’Occidente latino: da Ilario a Leone Magno (F. Gori). 11. Agostino (G. Lettieri). III. Dalla patristica alla scolastica. 12. Gregorio Magno e la conclusione dell’età patristica in Occidente: l’antropologia soprannaturale e la contemplazione (V. Recchia). 13. Da Boezio a Eriugena (P. Gilbert). 14. Anselmo d’Aosta (P. Gilbert). 15. Bernardo di Chiaravalle e la sua eredità (P. Gilbert). Conclusione. La figura del teologo (E. dal Covolo). Indice degli autori.
Note sul curatore
Enrico dal Covolo, vescovo di Eraclea, ha conseguito il dottorato in Teologia e Scienze Patristiche presso l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma ed insegnato alla Facoltà di Lettere cristiane e classiche dell’Università Pontificia Salesiana, di cui è stato preside-decano e in seguito vicerettore della medesima università. Dal 2010 è rettore della Pontificia Università Lateranense.
Il presente libro costituisce la prima parte del tomo secondo, in un insieme di quattro che compongono l'intera opera Manuale di Etica Teologica". "