
Descrizione dell'opera
Quando si desidera conoscere una persona, la prima cosa che è indispensabile sapere è il suo nome. Così è anche per il Dio d'Israele: i suoi incontri con l'uomo sono avvenuti in tempi molto remoti e in situazioni assai diverse. E con il succedersi delle epoche, agli uomini è stato concesso il privilegio di discernere nuove caratteristiche nel volto dell'Altissimo: «Queste pietre miliari della storia della salvezza si sono distinte per il fatto che Dio ha rivelato se stesso sotto un nome nuovo».
I nomi del Dio d'Israele nell'Antico Testamento costituiscono il principio organizzatore dell'analisi dell'autore. La trattazione esegetica dei nomi più rappresentativi gli consente d'indagare l'idea di Dio e le concezioni teologiche a essi sottostanti. I nomi divini sono infatti simboli, che parlano di Dio, ma con categorie che appartengono al mondo dell'esperienza umana: essi consentono di trasporre l'Ineffabile a un livello che può essere percepito dalle creature.
Sommario
Prefazione. Prefazione alla traduzione italiana. I. I nomi divini: pietre miliari nella storia della salvezza. II. Il Dio che dice «IO SONO»: l'enigma del nome YHWH. III. Il Dio dei Padri: le designazioni divine nei racconti dei patriarchi. IV. Un retroterra: divinità e miti in Canaan. V. Il Dio vivente. VI. Il Signore come «re»: la divinità che combatte. VII. «Il Signore degli eserciti»: il Dio che regna. VIII. Dio come «redentore», «salvatore» e «creatore»: le designazioni divine usate dal Profeta della consolazione. IX. Giobbe e il suo Dio. X. Riflessioni conclusive. Glossario. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Tryggve N. Mettinger (1940), professore da 25 anni di Studi sull'Antico Testamento presso l'Università di Lund in Svezia, è autore di numerosi volumi su argomenti biblici. È visiting professor in diversi istituti in Europa, Stati Uniti, Israele e Sudafrica. È membro dell'Accademia reale di Svezia di lettere, storia e antichità di Stoccolma. Nel 2008 ha ricevuto il premio Thuréus per le sue importanti ricerche in campo umanistico.
Nel solco della Terza Ricerca sul Gesù storico, il volume di Daniele Fortina esamina l’autocomprensione filiale, messianica ed escatologica di Gesù alla luce dello Shema‘ Yisra’el, inteso quale vivo compendio della fede giudaica. Ascoltando i diversi testimoni e applicando il criterio della plausibilità storica, l’autore delinea un ritratto caratteristico di Gesù, Il Figlio dell’ascolto, frutto delle più moderne ricerche storiche.
Il libro supera le visioni parziali e riduzioniste del Cristo e, nella consapevolezza delle attitudini di profondo ascolto del Padre, delle Scritture e del popolo d’Israele, riesce a rendere ragione sia della sua costitutiva giudaicità, sia della straordinaria eccedenza della persona di Gesù rispetto alla sua generazione.
In quest’ottica, anche le testimonianze evangeliche, criticamente studiate, risultano molto più coerenti e attendibili di quanto si è soliti pensare.
Autore
Daniele Fortuna ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, difendendo la tesi qui pubblicata. Attualmente è docente incaricato di filologia ed esegesi neotestamentaria presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Reggio Calabria, della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Sposato, è padre di due figli.
Il terzo volume del manuale "In novità di vita" si propone di offrire le chiavi interpretative per una lettura cristianamente ispirata delle complesse questioni che caratterizzano oggi la vita sociale. Alla delineazione degli orientamenti di fondo, che scaturiscono dalla rivelazione biblica e dalla successiva tradizione ecclesiale, fa seguito l'accostamento a una serie di problematiche di attualità riguardanti sia la conduzione del sistema economico sia la qualità dell'azione politica: dalla ricerca di un adeguato modello di sviluppo al primato del lavoro; dalla cura dell'ambiente alla correttezza dell'informazione; dall'impegno per il bene comune e per l'allargamento della democrazia, fino al rispetto della dignità delle culture e alla costruzione della pace tra i popoli della terra. Un quadro ampio e variegato, dunque, nel quale la riflessione cristiana si coniuga strettamente con l'analisi della realtà alla ricerca di soluzioni giuste e operabili.
Autobiografia del teologo tedesco Jürgen Moltmann, questo è davvero un documento affascinante per la vivace attualità degli eventi che narra. Al tempo stesso rappresenta uno sguardo retrospettivo ricco di humor che mette a fuoco le vicende di una vita piena di esperienze interessanti e di incontri significativi.
Dalla quarta di copertina:
L’autobiografia di Jürgen Moltmann è un documento affascinante di vivace attualità e allo stesso tempo uno sguardo retrospettivo ricco di humor su una vita piena di esperienze e di incontri significativi. Scritto in occasione del suo ottantesimo genetliaco, 8 aprile 2006, il libro non è solo la “storia di una vita”, ma anche un documento importante per la storia della teologia del XX secolo.
«Ho scritto questa storia di vita per tutti coloro a cui sono legato negli spazi più stretti e in quelli più ampi della vita: per Elisabeth, con la quale condivido la vita da cinquantaquattro anni, per le nostre figlie e i nostri nipoti, per i miei compagni di strada, per i miei compagni di sofferenza e per coloro che sono stati vicini alle mie gioie nella teologia e nella chiesa, nelle facoltà tedesche, nei seminari e nelle università di tutto il mondo, per gli studenti e le studentesse che mi hanno ascoltato annuendo o aggrottando la fronte o che hanno letto i miei libri, o che hanno dovuto leggerli, per i più di duecento dottorandi e non ultimo per i lettori e lettrici a me sconosciuti che prenderanno in mano questo libro. Devo però infine ammettere che scrivendo ho sentito semplicemente la voglia di raccontare e il piacere di scrivere».
Salmo 31,9: «Hai guidato i miei passi nel vasto spazio».
Un viaggio emozionante tra bellissime opere d'arte che oggi sono custodite nelle chiese e nei musei del territorio della Diocesi di Milano, realizzate nel corso dei secoli da alcuni dei più grandi maestri come omaggio a Maria, la Madre di Dio. Icone venerate dai fedeli e ammirate da tutti, che esprimono con il linguaggio universale dell'arte la profonda e umanissima devozione per la Madonna. Domenico e Lanfranco da Ligurno; Michelino da Besozzo; Maestro della Madonna Cagnola; Piero della Francesca; Sandro Botticelli; Andrea Mantegna; Pietro Befulco; Raffaello Sanzio; Bramantino; Bernardino Luini; Gaudenzio Ferrari; Michelangelo Buonarroti; Annibale Fontana; Giuseppe Perego; Lucio Fontana.
È diventato quasi una moda proporre variazioni sull'immagine di Gesù che più affascina e parla all'uomo di oggi, al di là della fede. Eppure resta l'impressione che la percezione più intrigante di Gesù sia ancora quella proposta dalla fede dei suoi discepoli. Chi è Gesù, cosa dona, come ci si deve disporre per ricevere ciò che ci vuole dare: è a simili domande che intende rispondere questo manuale di cristologia che propone un rigoroso percorso di ascolto e rilettura della tradizione di fede, dalla testimonianza apostolica alle più recenti istanze della teologia delle religioni. L'esito sperato è quello di far intuire le dimensioni di ciò che la fede sa di Gesù, corrispondendo adeguatamente a ciò che Dio ci ha donato in Lui.
Questo volume raccoglie e mette a confronto i passi dell’Antico Testamento che toccano, più o meno direttamente, il tema del matrimonio. È diviso in sei parti: racconti delle origini dell’umanità, leggi e consuetudini relative all’unione coniugale, parole profetiche, istruzioni e riflessioni sapienziali, composizioni poetiche ed invenzioni narrative. I testi sono tradotti dalla lingua originale e corredati da una spiegazione non troppo tecnica, accessibile ad un lettore di media cultura. Pierangelo Sequeri lo definisce “un valido supporto per la didattica teologica relativa all’argomento di cui tratta, ma anche, più in generale, come riscontro affidabile per l’istruzione e la predicazione cristiana interessate a rimanere in un corretto rapporto con la testualità biblica pertinente” (dalla Postfazione).
Bruno Ognibeni, presbitero della Chiesa di Piacenza, è stato docente di teologia biblica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Tra le sue pubblicazioni si annoverano Tradizioni orali di lettura e testo ebraico della Bibbia, Friborgo 1989; La seconda parte del sefer ’oklah we’oklah, Madrid 1995; Il matrimonio alla luce del Nuovo Testamento, Roma 2007.
Secondo un'antica tradizione, ogni oggetto destinato all'uso liturgico o all'ambito ecclesiastico, prima di essere usato, dev’essere benedetto. Anche le campane venivano benedette prima di essere sistemate sulla torre campanaria, come confermano numerose fonti liturgiche. Già nell'Alto medioevo, e precisamente nell'VIII secolo, ebbe inizio il rito romano della loro consacrazione, che nei secoli successivi ebbe una lenta ma graduale evoluzione fino al XIII secolo. Da allora è rimasto, in forma pressoché immutata, fino alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. La finalità principale di questo studio è di ripercorrere lo sviluppo storico di questo rito nella liturgia romana, a partire dalla sua prima fonte scritta, fino ad arrivare al XIII secolo, vale a dire alla sua forma più evoluta. Un'altra finalità della presente ricerca è di analizzare in maniera approfondita il suo contenuto attraverso i testi eucologici per cercare di comprendere il significato delle campane nella Chiesa del Medioevo, così come nella vita quotidiana dei fedeli.
La trama pastorale che il volume delinea è articolata attorno a quattro riferimenti fondamentali: la parola di Dio, come fonte e metro della vita del credente e della Chiesa; il mistero dell'incarnazione, come guida della prassi pastorale; la Chiesa, segno e strumento di Cristo per attuare il regno di Dio nel mondo; la spiritualità di comunione missionaria, come radice di pastorale integrata e d'insieme. La nuova edizione prevede due nuovi capitoli e una bibliografia aggiornata.
I circa 900 manoscritti originali trovati nelle grotte di Qumran, nei pressi del mar Morto, tra il 1947 e il 1956 hanno profondamente mutato il quadro dell'antico giudaismo delineato dagli studiosi fino a quel momento. Che cosa si nasconde veramente dietro il mistero di Qumran? Partendo dalle nuove acquisizioni scientifiche e alla luce di tutti i documenti di Qumran, l'autore presenta i fatti, in un modo a tutti comprensibile e avvincente, e situa chiaramente i testi sul terreno della realtà storica. Qual era lo scopo effettivo dell'insediamento di Qumran? Come vi si è svolta effettivamente la vita di tutti i giorni? Com'era organizzata l'élite giudaica di studiosi della legge ivi residente? In che cosa consisteva il loro sapere segreto? Giovanni Battista era in origine un esseno? Perché per gli esseni Gesù venne troppo presto? Il battesimo e la cena cultuale sono stati praticati già a Qumran, quindi molto prima che esistessero i cristiani? Il volume risponde in modo fondato a queste e altre domande, grazie ai documenti ritrovati a Qumran.