
I gesti sono il luogo in cui affiora l'identità, e leggere i Vangeli è accostarsi al mistero di Gesù che traspare dai suoi gesti. Tra questi ce ne sono due che riguardano un ambito specifico della vita: la cucina. Il primo mostra il Cristo nell'atto di sfamarsi, vivere la convivialità a tavola, ma anche nutrire chi ha fame, indicando il modo unico con cui egli ha considerato il cibo. Il secondo, quasi mai considerato, lo presenta nell'azione di cucinare. Sulle rive del lago di Tiberiade rivela come preparare da mangiare sia atto umanissimo che raccoglie con attenzione cose e persone, esaltando il sapore del mondo. E dice che tale arte presuppone la cura, la memoria del passato, la creatività e il rispetto.
Come abitare lo sviluppo? In un contesto di scarsità di risorse, perché investire soldi nella ricerca di un enhancement per pochi invece di cercare cure per le malattie di molti? Se i teorici dell'enhancement si chiedono quante innovazioni sia possibile sviluppare, la mia domanda verte sul perché dei prodotti dello sviluppo. Perché si sviluppano determinate tecnologie? Perché si vendono? Perché sono necessarie alle nostre forze militari? Perché garantiscono a una nazione la supremazia sulle altre?
Nella spasmodica ricerca di contenere il dilagare della pandemia, sempre più nazioni, inclusa l'Italia, hanno approvato decreti emergenziali volti a ridurre il più possibile i contatti sociali dei cittadini. A marzo del 2020, nel picco della pandemia, si tratta di quattro persone su dieci, in pratica il 43% della popolazione della Terra. Se la speranza, per molti, è quella di un rapido ritorno alla normalità, è lecito chiedersi: come sarà il "dopo"? Il Sars-Cov-2 potrebbe condurre a due ambivalenti e possibili scenari futuri: l'uomo vivrà una fase di benessere, pace e serenità che si configuri come post-bellica, post-patologica o post-povertà oppure si arriverà a una soglia in cui il post- collassa nel significato di dis-, creando un contesto dis-umano che nega ogni forma di valore condiviso e di comunione sociale. Fare i conti con questa ambiguità rivela l'esigenza di pensare come e cosa fare per uscire dal presente ed essere ancora umani nel futuro.
"Poiché il precetto è una lampada, l'insegnamento una luce e le correzioni della disciplina sono la via della vita" (Proverbi 6:23). In questo breve libro il lettore imparerà l'arte della formazione di un carattere cristiano, esaminando in profondità il versetto biblico: "... sii d'esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell'amore, nella fede, nella castità" (I Timoteo 4:12).
L’invecchiamento è spesso disprezzato, invece possiamo averne un concetto sano e viverlo con una nuova prospettiva spirituale.
L’invecchiamento è il trattino sulla lapide che, dalla gioia della nascita al dolore della morte, racchiude tutta una vita.
L’invecchiamento procede tra molti dolori e innumerevoli gioie e, in mezzo, ci sono le responsabilità che possiamo scegliere di accettare o ignorare.
Questo libro ci aiuta a crescere con un atteggiamento diverso.
Attenzione, però! Non è un libro soltanto per chi è avanti nell’età, ma per quanti sono giovani e voglio impegnarsi a vivere in vista di una vecchiaia devota, propositiva e dignitosa, portando ancora del frutto.
Poiché il precetto é una lampada, in una luce e le correzioni della disciplina sono la via della vita [Proverbi 6:23]
La tua adolescenza e i tuoi anni di gioventù saranno utilizzati al meglio e al massimo se li farai essere un periodo di formazione e crescita nella santità. Gesù stesso é cresciuto da bambino ad adulto, dall’immaturità alla maturità. Anche Lui si é sottomesso ai Suoi genitori ed e maturato In saggezza, statura e grazia, avendo il favore di Dio e degli uomini.
Crescere spiritualmente, questo é l’appello rivolto dell’autore agli adolescenti e ai giovani affinché imparino da Gesù e facciano di questi anni un periodo di preparazione per il resto della vita.
Non concentratevi sui risultati esteriori ma prima su quelli interiori che plasmeranno il vostro carattere.
Siate come Gesù!
Siamo tutti figli: è la biologia più elementare, e dobbiamo tutti perseguire le benedizioni che derivano dall’ubbidienza al quinto comandamento. Esso non riguarda soltanto i bambini ma l'intera vita e ogni persona di ogni età. In casa, in chiesa e sul posto di lavoro, costituisce una base salda dove poggiare l'intera società. Eppure spesso lo trascuriamo e non riusciamo ad apprezzarne la rilevanza per la nostra vita.
Questo breve testo é una semplice disamina del comandamento: “Onora tuo padre e tua madre" e risponde a domande importanti per ogni cristiano.
Guarderemo insieme alla Bibbia e, in ultima analisi, a Gesù come perfetto adempimento del comandamento che abbiamo dimenticato.
Poiché il precetto è una lampada,l'insegnamento una luce e le correzioni della disciplina sono la via della vita (Proverbi 6:23)
Ogni vero cristiano vuole crescere spiritualmente: rivestire l’uomo nuovo e spogliarsi del vecchio, gettando via tutti quegli abiti mentali e comportamenti peccaminosi, per sostituirli con quelli della santità. In definitiva, vogliamo diventare come Cristo, pensare come Lui e comportarci come Lui. Le Scritture ci ricordano che facciamo bene ad aspirare al più alto standard di santità e di pietà.Lo scopo di questo breve libro è di esaminare alcune qualifiche caratteriali proprie delle guide spirituali ma che sono, in realtà, le stesse virtù che dovrebbero caratterizzare tutti i credenti. Chiediamoci se abbiamo tali qualità e impariamo insieme a conoscerle meglio e a pregare per averle in misura maggiore.
Nella Galassia del 50 d. C. la chiesa dovette scegliere tra due evangeli, due modi di vivere, pensare, vedere ed essere giusti davanti a Dio. Da un lato c'erano gli insegnamenti che dicevano a questi credenti appena convertiti che le loro opere erano importanti. dovevano sì riporre la propria fiducia in Cristo, ma ciò che contava erano i loro sforzi. Dall'altra parte c'era Paolo che aveva iniziato l'opera in Galazia pochi anni prima. Egli scrisse che l'unica opera che contava era quella di Cristo: la Sua vita, morte e resurrezione. Avvertiva che seguire qualsiasi altro Vangelo significava diventare schiavi. La scelta tra l'Evangelo di Cristo soltanto e il falso vangelo di Cristo e le opere è la scelta che i cristiani devono affrontare ancora oggi. Quello falso è attraente ma mortale, quello vero ci rende liberi, ora ed eternamente.
Qual è il posto concreto dello Spirito nella nostra vita? Dove ci è dato di sperimentare quella realtà che ci sostiene e ci libera, e che chiamiamo Spirito santo? Che significato ha per noi essere cresimati e confermati? Cosa vuol dire ricevere il battesimo dello Spirito?
Per rispondere, Rahner non si nasconde dietro i luoghi comuni. Scruta dov’è che lo Spirito ci dona vitalità, sprigionando forza e promettendo futuro. Ed esamina quali sono le esperienze che oggi, in modo forse discreto e anonimo, portano testimonianza allo Spirito.
Con delicatezza e discrezione, Rahner invita allora a scorgere la presenza dello Spirito di Dio in tanti piccoli-grandi segnali: negli sforzi che si compiono, o quando ci si assume disinteressatamente delle responsabilità, o ancora nelle vittorie che si conseguono; ma altresì nell’esperienza delle cadute o della “morte quotidiana”, nelle speranze più intime che si coltivano, nello sguardo globale sulla vita che ne intuisce la positività pur senza poterla dimostrare...
Questa meditazione non intende spiegare il mistero dell'uomo, ma introdurre in esso, perché venga vissuto con speranza e certezza.