
Un originale e utile sussidio per scoprire o riscoprire il significato dell'amore e del matrimonio. Il volume entra nel bazar delle "parole d'amore" cercando di scoprirne il tesoro nascosto da portare alla luce. L'opera si presenta come un seguito di tante parole (schede) isolate e nello stesso tempo raccolte come temi di un particolare campo. Tutte le parole si trovano a loro volta raccolte sotto tre parole che indicano i grandi momenti di un cammino: riflettere, progettare, celebrare. Chi ha curato le singole parole (schede) si è preoccupato di cercare che cosa dice il vocabolario, di interrogare gli usi, le tradizioni, l'esperienza, i sentimenti e, non ultimo, la Bibbia per arrivare a delinearne il significato antropologico, biblico e liturgico.
C'è un momento, nella vita di tutti, degli adolescenti in modo particolare, in cui la fede ricevuta da bambini in maniera inconsapevole, non basta più. Mille domande si affacciano all'orizzonte, mille interrogativi esplodono: Perché credere? Cosa c'è dopo la morte? Perché devo andare a Messa? È un momento importante in cui la fede infantile si prepara a diventare una fede adulta. Una fede che rompe con le abitudini del passato per diventare più vera e più forte: ecco il significato del titolo di questo libro. Non è un thriller da leggere tutto d'un fiato, ma un volumetto da tenere a portata di mano e da consultare quando, appunto, la fede "diventa difficile", cioè tormenta, provoca, interpella. Questo libro può essere di aiuto anche per gli educatori dei ragazzi: per la catechesi, gli incontri giovanili, i ritiri spirituali, in famiglia.
Nel 50° anniversario dall’ordinazione dei primi diaconi permanenti in Italia del dopo Concilio, tutti religiosi della Pia Società San Gaetano, congregazione a cui appartiene l’autore, il libro propone una serie di contributi sul tema del diaconato che sono stati presentati in diversi eventi organizzati per commemorare l’evento.
Il volume si presenta come un mosaico di interventi, che intrecciano l’apporto di teologi sistematici come padre Antonio Escudero, salesiano, e don Roberto Repole, presidente uscente dell’Associazione Teologi Italiani, con l’approfondimento teologico pastorale dei membri della Pia Società, padre Luciano Bertelli e lo stesso padre Luca Garbinetto. Dalla figura biblica di Filippo diacono, fino alla proposta di una ministerialità condivisa e complementare tra preti e diaconi, l’itinerario proposto fa sue le maggiori acquisizioni del Concilio Vaticano II circa il diaconato, e suggerisce una comprensione del terzo grado del sacramento dell’ordine originale e ben fondata in prospettiva cristologica, ecclesiologica, escatologica.
Ne risulta un percorso gustoso, che ha come filo conduttore il carisma di don Ottorino Zanon, fondatore della Pia Società San Gaetano, profeta del diaconato fin dagli anni ’40 nella Chiesa vicentina e promotore di una comprensione del diaconato stesso missionaria e profondamente radicata nell’esperienza spirituale del ministro. Le comunità di preti e diaconi della Pia Società, che continuano l’esperienza del carisma ottoriniano nella conduzione comunitaria della pastorale parrocchiale, sono un segno stimolante di un nuovo modo di comprendere e vivere la ministerialità ordinata nella Chiesa oggi.
Il libro è arricchito dalla preziosa e lucida presentazione di Mons. Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola, già apprezzato teologo del ministero ordinato e amico dei religiosi della Pia Società.
La prospettiva trinitaria ha guidato I'autore nell'approfondire il servizio del diacono quale figura istituzionale e carismatica all'interno dell'unico sacramento dell'ordine. Il diacono manifesta la sua identità in un'azione densa, spirituale e nel contempo concreta, che si esprime nel custodire le forme di servizio presenti nella Chiesa locale e animarle; nel servire la fraternità, non solo all'interno del ministero ordinato, ma anche nello spazio allargato della Chiesa e dell'umanità intera; nel vivere a favore dei poveri e dei sofferenti attraverso il servizio ordinato dell'amore del prossimo esercitato nella comunità.
Dalla Presentazione di Tiziana Longhitano
Luciano Bertelli è religioso presbitero della Pia Società 5an Gaetano, formata da religiosi presbiteri e diaconi. Ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana studiando il"percorso di riconoscimento del diaconato permanente nel Concilio Vaticano II. Ha insegnato in varie università e seminari argentini, durante gli anni del servizio missionario a Buenos Aires. Attualmente vive a Vicenza nella Casa Madre della Congregazione e si dedica a una vivace animazione dei percorsi formativi, teologici e pastorali, collaborando con diverse realtà ecclesiali sensibili ai temi della diaconia e dell'unità.
Tiziana Longhitano appartiene alla Congregazione delle Suore Francescane dei poveri. È Docente di Antropologia Teologica e Teologia Trinitaria e Preside dell'Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria della Pontificia Università Urbaniana di Roma. Dirige il Corso "Svegliate il mondo" per formatori e animatori di comunità (Centro Evangelii gaudium, Istituto Universitario Sophia, Loppiano). Ha al suo attivo numerosi libri e articoli dedicati all'antropologia teologica, tra cui il volume "Vito trinitaria e kenosi".
Siamo davanti al contributo forse più importante della produzione di don Paolo Crivellaro (1944-1990), che fu un figlio diletto di un altro umile testimone della santità: don Ottorino Zanon (1915-1972), fondatore della piccolissima famiglia religiosa di cui don Paolo faceva parte (la Pia Società San Gaetano). Don Paolo era biblista, tanto appassionato della Parola e dei poveri da chiedere di trascorrere almeno alcuni anni in missione tra gli esclusi delle periferie di Rio de Janeiro, con l’unico intento di conoscere e approfondire la lettura della Sacra Scrittura promossa nelle Comunità Ecclesiali di Base. Dal suo cammino spirituale e dalla sua rigorosa ricerca scientifica, corroborata da un lavoro intenso di confronto e consultazione, di dialogo e sintesi, di proposta e promozione, abbiamo ricevuto questo testo, che è una perla preziosa, un germe di vita nuova, un chicco di grano gettato nel terreno perché muoia e porti vita.
Con l'inferno si è fatto ricorso alla paura, ovviamente con buone intenzioni. Ma la storia ha dimostrato che la "pastorale della paura" conduce al sicuro fallimento. La parola è giunta sin qui, e con essa la confusione o anche il terrore. Non è fuor luogo, quindi, il tentativo di chiarire questo tema.
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù» (Es 20,2). A differenza delle religioni antiche che concepiscono Dio in rapporto alla natura, Israele ha conosciuto Dio all’opera nella storia.
Questo “prima” di Dio, la sua permanente iniziativa a favore degli uomini culmina nella morte e risurrezione di Gesù, nuova e definitiva alleanza.
Se col primo Adamo il peccato era entrato nel mondo rendendo la storia ambigua, col secondo Adamo l’uomo è ritornato “in faccia a Dio” e gli garantisce una collaborazione efficace, affinché la storia di peccato ridiventi una storia di grazia, secondo il progetto del Padre.
La Chiesa si presenta come luogo di salvezza, dove Dio e l’uomo si incontrano e continuano a tessere insieme l’ordito di una vita incamminata verso il Regno.
Inserita nella storia umana, la Chiesa è strumento per renderla storia di salvezza, per far sì che nulla di buono e di bello vada perduto.
Il catalogo si propone come uno strumento di catechesi utilissimo per riflettere a fondo sui contenuti dell'Anno della fede. Oltre al percorso della mostra prodotta da Itaca, il volume contiene un contributo di Roberto Filippetti sulla domanda di Assoluto nella letteratura moderna e contemporanea, una ricca antologia di testi sulla fede nei Padri della Chiesa a cura di don Francesco Braschi e don Giuseppe Bolis, e un'ampia selezione di brani tratti dal magistero di Benedetto XVI.
«La mostra «Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani» intende innanzitutto ribadire ciò che sta all’origine della fede di ogni uomo: il dono di grazia che scaturisce dall’incontro con il Cristo, morto e risorto, unico salvatore dell’uomo. Questo incontro è possibile oggi poiché Egli è il vivente, ed è per riscoprirne la «gioia ed il rinnovato entusiasmo» che il Papa, come ha ricordato nella Lettera apostolica Porta fidei, ha indetto l’Anno della fede».
Dall’introduzione di Rino Fisichella
In una società come quella in cui viviamo non si può creare qualcosa di nuovo se non con la vita. Come scrive papa Francesco, "la Chiesa non cresce per proselitismo, ma 'per attrazione'". Perché la fede possa essere reale, illuminante le problematiche del vivere così da potere essere proposta a tutti, occorre mettere al centro il nostro rapporto con Gesù secondo la modalità da lui stesso stabilita: una compagnia nella quale lui è il maestro che chiama alcuni a seguirlo per renderli partecipi della sua vita. Queste meditazioni, destinate in primo luogo ai sacerdoti, risultano preziose per ogni cristiano perché portano al cuore del cristianesimo, il dono della comunione con Lui, fonte della comunione tra noi.