
Alla luce dei grandi cambiamenti che interessano il nostro tempo, occorre tornare a discutere e a indagare la forza silenziosa della benevolenza nelle relazioni sociali, rivolgendo l’attenzione ai molti ambiti in cui essa si rivela motore di giustizia, coesione e sviluppo autentico. A tale scopo, il presente volume mette a confronto voci diverse e autorevoli: si alternano riflessioni sul ruolo etico delle imprese e delle Istituzioni, testimonianze di prossimità, approfondimenti sul rispetto e sulla cura nella pratica medica, giungendo fino alle declinazioni educative e spirituali della benevolenza. Lungi dal presentarsi come un repertorio di buone intenzioni, queste pagine disegnano una mappa di prassi e modelli concreti, rivolgendo a ciascuno un invito discreto ma radicale: riscoprire la benevolenza come gesto quotidiano di responsabilità, capace di rigenerare la comunità e di misurare il progresso non solo in termini economici, ma di benessere condiviso. La prefazione del cardinale Marcello Semeraro e le conclusioni di monsignor Mariano Crociata incorniciano un percorso che ci induce a ripensare l’"io" alla luce del "noi" e a riscoprire nella dimensione del "noi" la misura del progresso, perché ogni scelta — individuale e collettiva — possa fiorire nell’interesse della comunità.
L'elezione di Robert Francis Prevost al soglio pontificio, con il nome di Leone XIV, segna un tornante significativo nel cammino della Chiesa cattolica e nel contesto più ampio della società globale. In queste pagine, don Stefano Stimamiglio ricostruisce le radici umane e pastorali dell'uomo chiamato oggi a guidare la barca di Pietro e propone le prime prospettive di interpretazione per un Papato che, necessariamente, dovrà affrontare sfide complesse. Dall'infanzia trascorsa nei sobborghi operosi dell'Illinois alla vocazione agostiniana, dagli anni della missione in Perù alla carriera ecclesiale, la biografia di Leone XIV si rivela un tassello chiave per comprendere le urgenze e le speranze della Chiesa contemporanea, rispondendo a una domanda necessaria: come la visione teologica e pastorale di un religioso cresciuto nel solco del Concilio Vaticano II e nutrito dal pensiero di sant'Agostino possa contribuire a orientare la riflessione e l'agire della Chiesa post-bergogliana, sospinta dalle tensioni tra globalizzazione e inculturazione, centralismo e sinodalità, conservazione e rinnovamento. Don Stimamiglio ricompone la complessità dei processi che hanno portato alla scelta di un Papa di frontiera, chiamato a ricentrare la Chiesa su Cristo e a rilanciare l'annuncio del Vangelo, avviando una riflessione sulle responsabilità del ministero petrino nel tempo presente e sulla capacità della Chiesa di rispondere alla sfida dei cambiamenti.
«La riscoperta dell’intero discorso, qui riportato, rende omaggio al desiderio di don Tonino che nessuna parola andasse perduta, ma che anzi continuasse a suscitare interrogativi e propositi nella vita del popolo cristiano. Poterlo ascoltare mentre parla di Maria in termini così semplici e al contempo elevati, richiama un’urgenza che vale tuttora: non basta avere grandi proclami di rinnovamento se ciascuno, con la propria specifica vocazione, non si mette in gioco. I laici, sottolineava don Tonino, sono chiamati a seminare il Vangelo nel tessuto civile, a rendere testimonianza di prossimità verso i più fragili, a intrecciare con la società un dialogo fatto di concretezza e di ascolto. Questo volume — con la trascrizione fedele della conferenza, le immagini dei suoi appunti e il video della conferenza stessa — diventa un’occasione imperdibile per immergersi nello stile coinvolgente di un vescovo che non poteva rassegnarsi a una Chiesa autoreferenziale e clericale». Dalla Prefazione di fra Alessandro Mastromatteo.
Chi sta frequentando gli studi di teologia o di scienze religiose (e anche uno studente universitario dell’area umanistica) si rende conto di leggere i libri antichi in traduzione: non ha un rapporto diretto col testo originale, ma solo con una sua interpretazione. Le pagine che seguono intendono far scoprire tutto il processo che va dal testo antico alla traduzione che si sta leggendo. Laureato in lettere classiche e dottore in scienze bibliche con una tesi sulla versione siriaca di Esdra-Neemia, ha pubblicato diversi commentari, sia scientifici sia divulgativi, sui Libri Storici: Esdra-Neemia (1999 e 2010), 1-2 Cronache (San Paolo 2013), 1-2 Re (2002 e 2008), 1-2 Maccabei (2004 e 2018), 1-2 Samuele (2021). Ha svolto diverse ricerche filologiche che hanno rimesso in discussione molti luoghi comuni: l’etimologia di missa (2000), la storia della cioccolata nella morale cattolica (2009 e 2014), la politica nella Bibbia (2020), la "mela" di Eva (San Paolo, 2022). L’Autore aiuta a collocare in una prospettiva più ampia la conoscenza delle lingue antiche. Cerca di fornire quelle competenze linguistiche e metalinguistiche (cioè di riflessione sullo stesso fatto linguistico) che servono allo studio delle discipline teologiche, dove si incontrano anche parole latine, greche ed ebraiche. Se la teo-logia è un discorso (in greco, lògos) su Dio (in greco, theòs), allora la filologia (l’amore per il discorso) ne è la disciplina propedeutica. Se per sventura questo libretto finisse in mano a un esperto delle lingue qui presentate egli vi troverebbe molte lacune, imprecisioni, semplificazioni. Forse preferirebbe che si inizi con uno studio duro della lingua, pensando che chi ben comincia sia a metà dell’opera. Ma è anche probabile che resti solo a metà.
Un volume per accompagnare gli uomini e le donne di oggi a riscoprire che la sessualità è «un regalo meraviglioso [di Dio] per le sue creature» (Amoris laetitia) e che la Chiesa può essere un partner credibile e autorevole in questa scoperta. I protagonisti principali dell’opera sono i centonovanta operatori e operatrici pastorali attivi in Italia che hanno accettato di rispondere a quattro questioni rilevanti nel dibattito etico contemporaneo: relazioni omoaffettive; convivenze; ruolo della donna nella Chiesa; incongruenza di genere e integrazione nella comunità cristiana. La comprensione del "cambio di paradigma- e l’ascolto delle coscienze hanno portato quindi gli Autori a elaborare nuove categorie per l’etica sessuale e alcune "proposte di soluzione- per poter realizzare il miglior bene possibile nelle diverse situazioni presentate nel questionario. La ricerca condotta suggerisce un metodo per la riflessione morale e ispira una prassi pastorale in grado di dare alla riflessione teologica elementi nuovi per «accompagnare, discernere e integrare» (Amoris laetitia) quanti — spesso anche a causa dell’etica sessuale cattolica — proprio dalla Chiesa si sono sentiti feriti ed esclusi.
Per la prima volta, Christian Bobin ci offre un testo interamente composto di lettere. Rare e preziose, sono indirizzate a sua madre, a una ciotola, a una nuvola, a un amico, a una scala, ad Arvo Pärt... All'ombra di Ryokan, il monaco giapponese del XIX secolo, l'autore compone una celebrazione di ciò che è semplice e quotidiano. La lettera diviene qui il luogo dell'intimità, lo scenario delle cose viste e amate. Celebra il miracolo dell'esistenza. E da una pagina all'altra, ci invita alla meditazione e alla contemplazione.
Grandi saggisti, teologi e pensatori del nostro tempo si ritrovano insieme per riflettere sulla capacità che hanno l’uomo e la donna di sbagliare, ponendosi la domanda se sanno anche accettare i loro sbagli.
L’umano è fatto anche di errori, erranza… In quanto pensante, ogni persona è fondamentalmente “errante”, costantemente alla ricerca di senso da attribuire a ciò che lo circonda e in balia dell’errore. Sollevare l’errore e l’errare dal loro senso negativo significa offrire a ciascuno un sollievo e un conforto, soprattutto nel tempo complesso e incerto nel quale viviamo.
Pregare non è mendicare ma intensificare la propria vita.
Una splendida raccolta di preghiere per le domeniche e le feste di ogni Anno Liturgico. I libro è arricchito da una magistrale prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi.
Secondo libretto della collana "La fede legittimata". Facendo suo l'invito di Papa Francesco al "Dicastero della Fede" perché si presenti la fede «in modo convincente», l'autore elenca le ragioni (anche "laiche") per cui conviene "credere oggi". Le sostiene con la sua proverbiale e profonda arguzia, originale e convincente anche in una stagione di globale secolarizzazione come come quella che stiamo vivendo.
Mentre si espande l'industria dei profumi disimpariamo a percepire la fragranza dei fiori: percorrere il reparto frutta di un supermercato inodore, lasciando da parte il fatto che è cento volte più pratico, non è la stessa cosa che attraversare quella cattedrale di aromi che è un frutteto.
E questo vale anche per gli altri sensi che richiedono prossimità: il gusto e il tatto.
La nostra distanza dalla natura e cosi profonda che non siamo più capaci di fare cose tanto facili come camminare scalzi, chinarci in un bosco e scostare dolcemente le foglie dalla fonte per soffermarci a bere, o accarezzare la vita indifesa che Si avvicina a noi.
Cosi, ci siamo trasformati negli analfabeti emozionali che siamo. (J.T. Mendoza, La mistica dell'istante)
"La meritocrazia sta diventando la nuova religione del nostro tempo, i cui dogmi sono la colpevolizzazione del povero e la lode per la diseguaglianza. Nel XX secolo, in Europa, abbiamo combattuto la diseguaglianza come un male; nel XXI secolo, è bastato cambiarle nome (meritocrazia) per trasformare la diseguaglianza da vizio a virtù pubblica". Un'attenta ed acuta analisi storico-teologica dell'economista e storico Luigino Bruni.
Un libro che raccoglie pagine sparse di Christian Bobin, pensieri mensili scritti fra il 2007 e il 2019. I temi spaziano in lungo e in largo: la vita e la morte, l'amore e la musica, la letteratura e la natura, il fiore e la farfalla, i libri e i volti, attraverso gallerie di personaggi del passato e del presente, artisti, letterati, uomini di fede, musicisti, scultori.

