
"Se vuoi saperne più del demonio, leggi il Sànchez De matrimonio", recitava un adagio ancora circolante nella Spagna d'inizio Novecento, alludendo alla dovizia di particolari con cui il gesuita andaluso si addentra nei recessi dell'intimità coniugale con le sue Disputationes (1602-1605). Benché istituto santificante, confermato come sacramento dal Concilio di Trento, il matrimonio è guardato dalla teologia cattolica come luogo di una corporeità piena di ombre, che il teologo e canonista disseziona nelle sue forme - possibili e impossibili - valutandone liceità e peccaminosità. Atti, uso dei sensi, gesti con cui i coniugi possono mettersi in relazione, ma anche commozioni e movimenti sottili che sfuggono all'occhio esterno e che solo l'individuo, chiamato all'ascolto di sé e al dialogo con la propria coscienza, può percepire. È la sfera della "sessualità", intorno alla quale Tomàs Sànchez organizza un discorso di eccezionale minuzia, salvifico nei suoi intenti, ma dagli esiti paradossalmente al limite dell'osceno. Questo studio ne analizza le ragioni storiche, il contesto intellettuale, le fonti e la controversa ricezione presso le gerarchie ecclesiastiche.
Nella storia delle Chiese cristiane il monachesimo è una istituzione fondamentale che ha come scopo la ricerca della perfezione attraverso la scelta, sigillata dai voti, di un particolare tipo di vita religiosa incentrato sulla sequela Christi. Nella loro storia millenaria, in guise peculiari, in Oriente e in Occidente, le varie forme della vita monastica, diventate per lo più di tipo cenobitico e in genere istituzionalizzate, si sono radicate nelle diverse civiltà, non soltanto dal punto di vista squisitamente religioso ma, più in generale, politico, economico e culturale. In Oriente, il monachesimo è riuscito a resistere nei secoli ai cambiamenti indotti da una storia tumultuosa, che ha messo spesso in discussione l’esistenza stessa delle varie Chiese. In Occidente, soprattutto nella sua forma benedettina, esso si è imposto nell’arco millenario del medioevo come una realtà sempre più centrale, capace di fronteggiare i cambiamenti più profondi, generando, da Cluny a Citeaux, nuove risposte religiose e organizzative, per non dire delle innumerevoli familiae monastiche nate dal tronco principale. Il fenomeno monastico è una realtà variegata e complessa, messa in crisi in modo drammatico in età moderna tanto dalla Riforma protestante quanto dai processi di secolarizzazione; altrettante sfide corrosive cui tuttavia il monachesimo si è dimostrato capace, attraverso adattamenti e trasformazioni, di resistere, conservando il suo profilo identitario e quelle specificità i cui tratti essenziali furono definiti nei primi secoli dell’era cristiana. La storia che si dipana in queste pagine ha inteso indagare proprio tale periodo, insieme aureo e fondativo, concentrando l’attenzione sulla fase più antica del monachesimo, latino e soprattutto orientale. Il volume si pone così come un primo bilancio della più recente stagione di studi sul monachesimo antico: una storiografia innovativa, caratterizzata non solo da una molteplicità di tagli interpretativi, ma anche dall’allargarsi dello spettro delle fonti e da rinnovate prospettive di lettura.
COMMENTO: La prima storia del monachesimo orientale, coordinata da Giovanni Filoramo, con il contributo dei maggiori specialisti: Fabrizio Vecoli, Federico Fatti, Maria Chiara Giorda, Vittorio Berti, Roberto Alciati, Rosa Maria Parrinello.
GIOVANNI FILORAMO insegna Storia del cristianesimo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Per i nostri tipi ricordiamo Veggenti, profeti e gnostici. Identità e conflitti nel cristianesimo antico (2005). Tra le pubblicazioni più recenti: La Chiesa e le sfide della modernità (Laterza, Roma-Bari 2007); la serie Le religioni e il mondo moderno (4 voll., Einaudi, Torino 2008-2009); Il sacro e il potere. Il caso cristiano (Einaudi, Torino 2009).
La complessa realtà dell'osservanza veneta nei secoli XVII-XVIII.
La definizione dei contemporanei libellisti contro la Chiesa cattolica come “nipotastri di Voltaire” è motivata dal fatto che questo grande filosofo, scrittore, drammaturgo e poeta francese del diciottesimo secolo viene giustamente ritenuto l’antesignano di ogni atteggiamento ostile nei confronti del cristianesimo in genere, della Chiesa cattolica in particolare. Si consenta d’affermare, però, che nessuno degli attuali eredi e continuatori del suo pensiero e del suo spirito appare all’altezza dell’illustre antenato, né per originalità d’idee né per lo stile letterario, caratterizzato da sorprendenti doti d’umorismo, ironia, satira, sarcasmo, difficilmente riscontrabili nella produzione letteraria dei suoi nipotastri.
In questo libro troviamo, allora, una carrellata di tali individui, puntualmente smontati dall’Autore: Dan Brown, Piergiorgio Odifreddi, Corrado Augias, Claudio Rendina, Marco Politi ed Emma Bonino, Gianluigi Nuzzi. Quello che apparirà chiaro alla fine della lettura sarà il bilancio, sia pure sommario, di ciò che l’idea religiosa in genere ha prodotto nella storia dell’umanità e di quanto invece hanno prodotto atei e agnostici.
Edmondo Coccia, nato a Roma nel 1931, ha conseguito la laurea in lettere classiche all’Università “La Sapienza” di Roma, il baccalaureato in filosofia presso l’Università Gregoriana, il diploma di paleografia e diplomatica presso l’Archivio Segreto Vaticano, il diploma di biblioteconomia presso la Biblioteca Vaticana, e inoltre attestati di lingua tedesca presso l’Università di Vienna e di cultura irlandese presso l’University College di Dublino. Ha svolto attività didattica prima alla “Sapienza” come assistente di Lingua e Letteratura Latina Medievale, e poi nei Licei di Stato come docente di italiano e latino. Tre le sue pubblicazioni: La cultura irlandese precarolingia. Miracolo o mito?, pubblicata dal Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo; per l’Armando Editore ha pubblicato Ostia, corso di lingua latina per le scuole superiori; Restituiteci gli alunni. Lettera di un insegnante ai politici; Questi politici. Per un modo diverso di “fare politica”; Lessico dei valori morali. Ha inoltre tradotto, da francese, inglese, tedesco e latino medievale, circa 140 libri. È attualmente docente di Filologia Classica presso l’Università Telematica “Guglielmo Marconi”.
Entrare in Vaticano è un po’ come inginocchiarsi al confessionale. L’importante è mettersi dalla parte giusta. Allora è possibile raccontare quanto vi accade: di quelli che si incontrano lungo le sue strade e nei cortili, che poi sono le piazze; di quelli che porgono la mano tesa alla stretta e di altri che allungano mollemente il braccio verso il basso o che si accomiatano con il gesto di ritirare le dita per mostrare una apparente umiltà. Ma non solo di preti, anche di uomini laici, soprattutto di gente che sa sorridere di se stessa e dell’ambiente. Ed è di questo Vaticano, soprattutto degli anni passati, quando ancora non avevano preso il potere freddi amministratori con divieti e imposizioni, che io racconto alcune storie. Le quali contengono un poco di verità, solo un nocciolino. Anche per dare ragione a quel famoso cardinale che ha lasciato scritto: “Secretum regis ascondere bonum est”.
Il volume raccoglie gli Atti del XII Convegno Internazionale della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, svoltosi a Roma il 13-14 marzo 2006, e avente come tema La storia della Chiesa nella storia. Bilancio e prospettive". Il Convegno, pur senza pretese di esaustività, si propone, tramite diverse relazioni e comunicazioni, di offrire un bilancio dell'intera storiografia cristiana, riservando un'attenzione particolare agli aspetti metodologici. L'opera è suddivisa in due sezioni: la prima raccoglie le relazioni sulla storiografia antica, medievale, moderna e contemporanea; la seconda offre le comunicazioni presentate al Convegno ordinate cronologicamente.
La raccolta di questi saggi e ricerche di Adriano Prosperi si articola in tre volumi: I. Eresie; II. Inquisitori, streghe ed ebrei; III. Devozioni. Il tema intorno a cui ruotano queste ricerche è quello delle incertezze e dei conflitti che si ebbero tra '400 e '600 intorno alla religione e che riguardarono in modo particolare la cultura e la società italiana della prima età moderna. Si va dalla cultura umanistica del '400 agli echi italiani delle correnti di riforma europee del '500 dominate da Erasmo da Rotterdam e da Lutero, non senza trascurare le tendenze religiose del mondo popolare e le forme della devozione di pie donne e di ristretti circoli spirituali. Una attenzione particolare è dedicata alle forme di quell'intervento inquisitoriale per il controllo e la repressione delle devianze eterodosse alle quali dobbiamo non solo la maggior parte delle fonti storiche in materia ma anche alcuni caratteri storici della moderna religione italiana.
La raccolta di questi saggi e ricerche di A. Prosperi si articola in tre volumi: I. Eresie; II. Inquisitori, streghe ed ebrei; III. Devozioni. Il tema intorno a cui ruotano queste ricerche è quello delle incertezze e dei conflitti che si ebbero tra ‘400 e ‘600 intorno alla religione e che riguardarono in modo particolare la cultura e la società italiana della prima età moderna. Si va dalla cultura umanistica del ‘400 agli echi italiani delle correnti di riforma europee del ‘500 dominate da Erasmo da Rotterdam e da Lutero, non senza trascurare le tendenze religiose del mondo popolare e le forme della devozione di pie donne e di ristretti circoli spirituali. Una attenzione particolare è stata dedicata alle forme di quell’intervento inquisitoriale per il controllo e la repressione delle devianze eterodosse alle quali dobbiamo non solo la maggior parte delle fonti storiche in materia ma anche alcuni caratteri storici della moderna religione italiana.
Adriano Prosperi (Cerreto Guidi, Firenze 1939) già docente di Storia moderna all’università di Bologna, della Calabria e di Pisa, dal 2002 insegna la stessa disciplina alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È autore di diversi studi, fra cui: Tra evangelismo e controriforma. G.M. Giberti (1495-1543), Roma 1969; L'Inquisizione Romana. Letture e ricerche, Roma 2002(entrambi presso le Edizioni di Storia e Letteratura); Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Torino 1996; America e Apocalisse e altri saggi, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma 1999; L'eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano, Feltrinelli 2000; Il Concilio di Trento. Una introduzione storica, Einaudi, Torino, 2001. Dare l’anima. Storia di un infanticidio, Torino, Einaudi 2005; Salvezza delle anime disciplina dei corpi. Un seminario sulla storia del Battesimo, a cura di A.P., Pisa, Edizioni della Normale, 2006; Misericordie. Conversioni sotto il patibolo tra Medioevo ed età moderna, a cura di A.P., Pisa , Edizioni della Scuola Normale, 2007. Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine, Torino, Einaudi, 2008.
La raccolta di questi saggi e ricerche di A. Prosperi si articola in tre volumi: I. Eresie; II. Inquisitori, streghe ed ebrei; III. Devozioni. Il tema intorno a cui ruotano queste ricerche è quello delle incertezze e dei conflitti che si ebbero tra ‘400 e ‘600 intorno alla religione e che riguardarono in modo particolare la cultura e la società italiana della prima età moderna. Si va dalla cultura umanistica del ‘400 agli echi italiani delle correnti di riforma europee del ‘500 dominate da Erasmo da Rotterdam e da Lutero, non senza trascurare le tendenze religiose del mondo popolare e le forme della devozione di pie donne e di ristretti circoli spirituali. Una attenzione particolare è stata dedicata alle forme di quell’intervento inquisitoriale per il controllo e la repressione delle devianze eterodosse alle quali dobbiamo non solo la maggior parte delle fonti storiche in materia ma anche alcuni caratteri storici della moderna religione italiana.
Adriano Prosperi (Cerreto Guidi, Firenze 1939) già docente di Storia moderna all’università di Bologna, della Calabria e di Pisa, dal 2002 insegna la stessa disciplina alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È autore di diversi studi, fra cui: Tra evangelismo e controriforma. G.M. Giberti (1495-1543), Roma 1969; L'Inquisizione Romana. Letture e ricerche, Roma 2002(entrambi presso le Edizioni di Storia e Letteratura); Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Torino 1996; America e Apocalisse e altri saggi, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma 1999; L'eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano, Feltrinelli 2000; Il Concilio di Trento. Una introduzione storica, Einaudi, Torino, 2001. Dare l’anima. Storia di un infanticidio, Torino, Einaudi 2005; Salvezza delle anime disciplina dei corpi. Un seminario sulla storia del Battesimo, a cura di A.P., Pisa, Edizioni della Normale, 2006; Misericordie. Conversioni sotto il patibolo tra Medioevo ed età moderna, a cura di A.P., Pisa , Edizioni della Scuola Normale, 2007. Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine, Torino, Einaudi, 2008
Dal 1848 la libertà di stampa diventa una realtà acquisita prima soltanto nel piccolo regno sabaudo, poi nello stato nazionale italiano. Da quella data sarà possibile anche in Italia diffondere liberamente il proprio pensiero attraverso la stampa senza censure e restrizioni preventive dell’autorità religiosa o statale.
Ma quali sono le reazioni a questo evento della Chiesa cattolica, da sempre contraria sia ad una divulgazione che ad una pratica della lettura non controllata dalla gerarchia? Quali i comportamenti dei gesuiti, dei vescovi e della Congregazione dell’Indice, l’organo tradizionalmente deputato alla sorveglianza dei libri, pericolosi per la salute delle anime e per l’ordine sociale? Quali infine le strategie messe in campo per ristabilire il controllo e la disciplina della lettura, che era stato per secoli uno dei pilastri dell’intervento sociale della Chiesa romana e che rischia di essere vanificato dall’assenza di un reale potere coercitivo?
Il volume vuole rispondere a questi interrogativi, ricostruendo attraverso il vasto uso di fonti inedite, il dibattito sulla libertà di stampa all’interno della Chiesa e della società civile nel periodo che va dagli anni Cinquanta alla fine del secolo XIX. Tema quanto mai attuale ancora oggi, nel momento in cui la libertà di manifestazione delle idee appare costantemente minacciata da vecchi e nuovi poteri in Europa e nel mondo.
descrizione
Maria Iolanda Palazzolo insegna Storia della stampa e dell’editoria presso l’Università di Pisa. Si occupa di commercio librario e della nascita di una moderna impresa editoriale tra Sette e Novecento. Tra le sue pubblicazioni: I tre occhi dell’editore (Roma 1990), Editoria e istituzioni a Roma tra Sette e Ottocento (Roma 1995) e I Libri, il Trono, l’Altare. La censura nell’Italia della Restaurazione (Milano 2003).
autrice
Introduzione
1. La «Civiltà Cattolica» e la libertà di stampa
1. La buona censura
2. La «Civiltà Cattolica» e la congregazione dell’Indice
3. Una buona stampa?
2. I vescovi in trincea. Pastorali e cattive letture
1. Le Pastorali dei vescovi
2. I vescovi del Regno di Sardegna in prima linea
3. Aspettando l’unificazione
4. Un allarme generale
5. La Vie de Jésus di Ernest Renan
6. Dopo Pio IX
3. Il ruolo dell’Indice nelle società liberali.
1. Il caso Rouland. La congregazione si difende
2. Il dibattito interno
4. Nuove regole, un nuovo Indice
1. La preparazione della riforma. L’Officiorum ac munerum
2. Il nuovo Indice
Conclusione
Opere citate
Indice dei nomi
Questo volume raccoglie ed ordina la vasta letteratura relativa a don Lorenzo Milani apparsa sulla stampa periodica dal 1949 al 2005. Articoli, reportage, saggi, critiche, recensioni, strilli, annunci, lettere: un materiale vastissimo e fragile, difficile a reperirsi, costituisce il corpus di questo archivio, entro il quale ad ogni singolo pezzo viene assegnato un numero secondo un ordinamento doppio, cronologico e per testate. Stampa, editoria, ma anche convegni di studio, tesi di laurea, cinema, televisione, teatro, corredano e completano questo magazzino della memoria che testimonia un'attenzione al priore in costante crescita. Costruita per arricchire il patrimonio del "Centro di formazione e ricerca Don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana" di Vicchio di Mugello (Firenze), la raccolta è depositata presso la Biblioteca comunale di Vicchio ed è lì consultabile. Grazie all'acquisizione in elettronico, questa pubblicazione rende ora immediatamente disponibile il materiale agli studiosi, raccogliendo nei due dvd allegati al volume la versione originale di tutti i documenti catalogati.
Liana Fiorani è nata a Collecchio (Parma) il 26 aprile 1925. Ricercatrice del "Centro di formazione e ricerca Don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana" di Vicchio di Mugello (Firenze), dedica la sua attività a studi sul pensiero e sull'opera del sacerdote Milani, raccoglie materiali per la costituzione di un archivio milaniano, segue tesi di laurea. Ha pubblicato "Don Milani tra storia e attualità" (1997), ristampato per le edizioni del "Centro" arricchito di nuovi apparati (1999) e "Dediche a Don Milani dal Cimitero di Barbiana" (2001).
Secondo un'opinione assai diffusa e radicata, la secolarizzazione sarebbe un portato inevitabile della modernità. Da questo punto di vista l'America, società moderna per definizione eppure profondamente religiosa, sarebbe un'eccezione tutta da spiegare. Questo libro rovescia completamente la prospettiva: è l'Europa l'eccezione rispetto al resto del mondo, in cui si assiste oggi a una grande fioritura di nuovi movimenti religiosi. Quello che va spiegato, dunque, è il radicale secolarismo delle società europee. Perché su questa sponda dell'Atlantico siamo convinti che per essere moderni occorra essere laici? La risposta non chiama in causa soltanto le coscienze, ma anche e soprattutto ragioni storico-istituzionali. Di qui un possibile insegnamento, che cozza contro il senso comune europeo: se vogliamo integrare le religioni nella società, meglio offrire loro accesso alla sfera pubblica. Per tale compito il nostro continente, con una storia improntata alla difesa "dalle" religioni, è meno attrezzato dell'America, la cui vicenda è ispirata alla difesa "delle" religioni.
Peter Berger è professore emerito nella Boston University. Tra i suoi libri con il Mulino: "La realtà come costruzione sociale" (V ed. 1997) e "Lo smarrimento dell'uomo moderno" (2010), entrambi con T. Luckmann. Grace Davie insegna Sociologia nell'Università di Exeter. Effie Fokas è direttrice del Forum on Religion della London School of Economics.