
Una nuova edizione rivista e corretta della Notte Oscura di San Giovanni della Croce, con la traduzione di Silvano Giordano e un'introduzione di Federico Ruiz.
Una donna ricca, laica, potente - la donna più potente del suo tempo - a un certo punto della sua vita ritiene che la sua vocazione sia di fuggire, ritirandosi a vita claustrale. Un laico della sua corte, Giovanni, tenta di convincerla - leggendo per lei il testo classico della vita contemplativa: il Cantico dei cantici, in una maniera che nessuno prima di lui aveva fatto, e nessuno farà dopo - che invece soltanto assumendo in pieno il ruolo che la storia le affida e che la Chiesa si attende da lei (la resistenza armata contro Enrico IV, l'imperatore scismatico), ella potrà realizzare la sua vera vocazione e trovare la sospirata dimensione di unione con Cristo: insomma, le propone la teoria e la pratica di una vita contemplattiva. Un testo di assoluta contemporaneità nel dibattito sul ruolo della donna nella società e nella Chiesa.
Storico, intellettuale, politico, Pietro Scoppola (1926-2007) è stato una delle massime figure del cattolicesimo democratico italiano. Alcuni suoi libri, come "La proposta politica di De Gasperi" e "La repubblica dei partiti", hanno costituito pietre miliari nella storiografìa sull'Italia repubblicana. Agostino Giovagnoli compie la prima analisi complessiva dell'opera di Scoppola, di cui è stato allievo. Ripercorrendo la sua formazione intellettuale e spirituale, rileggendo i suoi interventi pubblici e la sua ricerca storica, Giovagnoli individua l'asse della riflessione scoppoliana nel tema della convivenza di Stato e Chiesa dopo la grande frattura fra società civile e religiosa rappresentata dalla Rivoluzione francese e sottolinea come sia nel suo lavoro di storico del movimento cattolico, sia nel suo impegno civile e politico il punto cruciale per Scoppola sia stato il rapporto fra Chiesa e democrazia.
L’Accordo provvisorio del 22 settembre 2018 tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese, dopo settant’anni di aspro conflitto, è uno degli eventi più importanti del pontificato di Papa Francesco, sotto il profilo sia ecclesiale sia geopolitico. I saggi di questo volume illuminano il suo significato nella storia del cattolicesimo contemporaneo (A. Riccardi); il percorso religioso, culturale e politico-diplomatico attraverso cui è stato raggiunto (A. Giovagnoli); il suo contenuto giuridico alla luce della dottrina cattolica (B. F. Pighin); il contesto politico cinese in cui si colloca (E. Giunipero); i problemi storici, culturali e politici della Chiesa cinese che si propone di affrontare (Wang Meixiu, Zhu Xiaohong, Liu Guopeg, Ren Yanli); le premesse storiche, giuridiche ed ecclesiali (R. Regoli, J. I. Arrieta, G. Valente, G. La Bella); i problemi rimasti aperti, come la riconciliazione tra “clandestini” e “patriottici” e una nuova evangelizzazione in una Cina sempre più urbanizzata e secolarizzata (Chan Kim-kwong, Zhang Shijiang e V. Martano).
Questo Accordo, con il quale Francesco è riuscito a superare le pesanti eredità storiche del colonialismo europeo e della guerra fredda, mostra quanto lontano – sotto il profilo geografico, politico, culturale, antropologico ecc. – può giungere la “Chiesa in uscita” perseguita da questo Papa e proietta l’intera Chiesa cattolica verso una nuova collocazione nel mondo del XXI secolo.
La stagione del Sessantotto in Italia non ha trovato i cattolici indifferenti, ma li ha coinvolti in modalità e con prospettive diverse. Il rapporto tra cattolici e Sessantotto è un'ottica specifica e interessante. Si sente il bisogno a distanza di oltre trenta anni di affrontare la questione soprattutto per le conseguenze che questa relazione ha avuto sul trentennio successivo. Il volume evidenzia l'aspetto storico dell'influenza del Sessantotto sui cattolici. Perché i cattolici non sono rimasti indifferenti rispetto ad un fenomeno che sembrava venir da lontano e presentava tratti a loro estranei? Quale connessione, per esempio, lega il Sessantotto e la successiva caduta dei comportamenti religiosi, insomma Sessantotto e secolarizzazione? Molte domande non hanno ancora avuto risposta, ma il dibattito resta aperto ed è punto di partenza per sviluppare la riflessione che il presente volume avvia con contributi eterogenei.
Un «uomo che ha visto anticipatamente la storia»: così papa Francesco ha definito Paolo VI. Giovanni Battista Montini è stato un uomo del suo tempo, che si è confrontato e scontrato con le questioni della modernità europea e occidentale. Ma la crisi della Chiesa alla fine degli anni Sessanta aprì una fase nuova della sua vita. Dopo essersi lungamente impegnato nel governo della Chiesa, riformandone i retaggi temporalisti e anacronistici, Montini ha dovuto affrontare uno sconvolgimento dell'orizzonte storico che ha reso impossibile una gestione dall'«alto» e dal «centro» dell'istituzione ecclesiastica, come spiega Andrea Riccardi. Questo volume mette a fuoco l'attualità dell'«ultimo» Paolo VI, che si aprì al mondo nuovo della globalizzazione attraverso un confronto sempre più ampio con le grandi questioni della pace (ne parla in questo libro il cardinale Parolin); le realtà dell'America Latina, dell'Africa e della Cina; i nuovi rapporti tra Nord e Sud; la situazione nei paesi comunisti dell'Europa Orientale. Nell'impossibilità di definire un modello unico di Chiesa all'interno di un cambiamento sempre più imprevedibile, Paolo VI si è affidato soprattutto a due bussole: il primato del Vangelo e il «sacramento del povero», che - attraverso l' Evangelii Nuntiandi - hanno orientato anche il rinnovamento della Chiesa latino-americana e la «teologia del popolo» argentina cui si è ispirato papa Francesco.
L'epistolario riunisce la corrispondenza inviata e ricevuta da monsignor Pio Paschini (Tolmezzo, 2 marzo 1878 - Roma, 14 dicembre 1962), storico della Chiesa, insegnante nel Seminario di Udine dal 1901, dal 1913 docente di Storia ecclesiastica presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore e dal 1932 al 1957 magnifico rettore della Pontificia Università Lateranense. Le testimonianze epistolari fino ad oggi reperite in diversi Archivi e Fondi archivistici sono 5.029, i cui regesti sono consultabili nel cd-rom allegato ai due volumi. Per l'edizione cartacea sono stati trascritti 922 testi, 491 selezionati tra quelli inviati da oltre millecinquecento corrispondenti e 431 fra missive e responsive intercorse con il friulano Giuseppe Vale (1877-1950), confratello, amico e confidente. Nell'epistolario è possibile ripercorrere sessant'anni di attività di Paschini, nelle cui vicende biografiche si riverberano gli eventi più significativi del secolo scorso: le due guerre mondiali, il fascismo; il dopoguerra, la ricostituzione dell'Italia, fino a comprendere gli anni della prima Repubblica. Tra i suoi interlocutori in ambito locale, fra gli altri, vi sono: Giuseppe Ellero, Antonio Anastasio Rossi, Giuseppe Nogara, Giovanni Battista Brusin, Pier Silverio Leicht, Vigilio De Grassi; tra quelli italiani ed europei: Angelo Giuseppe Roncalli, Giovanni Battista Montini, Agostino Gemelli, Louis Duchesne, Hippolyte Delehaye, Hubert Jedin.
Dopo duemila anni di cristianesimo, nella Chiesa di oggi assistiamo a una crescente apostasia. Sotto le spinte dei nemici della Chiesa, nel passato con attacchi frontali, ora con più subdoli inganni, addirittura attuati nell' interno di essa, i fedeli sembrano avere dimenticato la promessa di Gesù, che le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. Con questo libro si vuole mettere nella giusta luce questi fatti, partendo dalla persecuzione dei primi tempi, passando per il "buio Medioevo", la Riforma, la nascita dell'illuminismo e della massoneria, senza dimenticare però anche gli innumerevoli tesori della Chiesa cattolica: santi, miracoli, apparizioni mariane e segni che sempre più numerosi ci richiamano agli ultimi tempi descritti nell'Apocalisse di san Giovanni, che ci insegna che dopo la Purificazione ora in atto, la Chiesa risorgerà più bella e ricca di Grazie, in un mondo finalmente in pace.
La Bibbia e la sua autorità costituiscono il nodo problematico sul quale si costruisce l’età moderna: intorno ad essa, infatti, e alla sua corretta interpretazione si spaccano la cristianità e l’Europa. Le donne sono indiscusse protagoniste dell’inquieta vita religiosa dei secoli XV-XVII sia nelle loro istanze di riforma del periodo umanistico sia nelle strategie di resistenza messe in atto nell’epoca della Controriforma che ostacola un loro approccio diretto con i sacri testi. Il volume affronta il cruciale rapporto donne- bibbia attraverso l’analisi di fonti...
I monasteri dovrebbero rappresentare l'ultima roccaforte che resiste alle forze modernizzatrici, materialiste e prive di Dio, che dilaniano il mondo occidentale. Oppure no? E se anche i monaci fossero, invece - come i non monaci - uomini senza Dio? Carichi, cioè, di una vaga e imprecisata spiritualità utile soprattutto come guida per orientarsi in spazi e tempi che con Dio hanno poco a che fare? E se il monastero non fosse altro che un luogo in cui monaci e turisti del sacro, mescolati nello stesso spazio, non cercano altro che recuperare una dimensione più umana, meno alienante e dunque un maggiore equilibrio nella quotidianità? E se essere monaci non fosse altro che la messa in pratica di un'arte di vivere il presente che nel mondo fuori sembrerebbe perduta? Il saggio vuole lanciare una provocazione: in una società frammentata e secolare, compressa nel tempo e nello spazio, persino luoghi come i monasteri smettono di essere caratterizzati da religiosità tradizionali per essere trasformati in spazi di ricerca spirituale completamente inediti, alternativi e che spesso hanno a che fare più con la ricerca di un benessere psico-fisico da ottenersi qui e ora, che con l'anelito verso un Dio che attende l'uomo nell'aldilà.
Descrizione dell'opera
Tra la fine del III e l'inizio del IV secolo il monachesimo inizia a differenziarsi da altri gruppi che compongono il panorama sociale cristiano: i laici secolari, i chierici e i monaci (in maggior parte laici) sono realtà distinte tra loro.
In Egitto, la società cristiana assumerà molto presto una forma bipartita, con monaci e chierici da un lato e laici secolari dall'altro. I processi di istituzionalizzazione e clericizzazione che convolgono il monachesimo lo portano a definire nuovi rapporti con le istituzioni ecclesiastiche. All'indomani del concilio di Calcedonia (451 d.C.), che la Chiesa copta non accetta, si assiste a un'integrazione sempre più profonda tra le due parti e un intensificarsi delle collaborazioni all'insegna di una comune costruzione di un'identità cristiana specifica. In gioco vi è la definizione del cristianesimo copto, rispetto alla fede e alla politica bizantina di difesa dell'ortodossia.
Le modalità che caratterizzano le relazioni tra i monaci e il clero si giocano dunque anche sul piano della spartizione dei territori e delle competenze. I differenti gradi di autonomia, gli spazi e i tempi di conflitto, di collaborazione - e anche di strumentalizzazione ed etero-direzione reciproca - contribuiscono a definire il quadro d'insieme.
Il volume propone un'analisi di questi rapporti, attraverso una riflessione sulle figure protagoniste - monaci, chierici e vescovi - e sui loro campi d'azione.
Sommario
Introduzione. I. Monachesimo e istituzioni: cenni introduttivi. 1. "Il deserto divenne una città" (e le città si riempirono di monaci). 2. Identità monastiche. 3. Tre gruppi all'interno della "societas christiana". 4. "Status quaestionis" di alcune tematiche. II. La liturgia monastica. 1. Premessa terminologica: le celebrazioni e i luoghi delle celebrazioni. 2. La pratica liturgica in Egitto. 3. La partecipazione alla liturgia eucaristica nelle fonti monastiche del IV e V secolo. III. I monaci chierici. 1. Monaci, chierici, laici secolari: cenni di terminologia. 2. I monaci chierici. IV. Non solo monaci-chierici: le funzioni monastiche. 1. La direzione spirituale. 2. Monaci responsabili dei monasteri. V. Monaci e vescovi e monaci-vescovi. 1. I legami tra vescovi e monaci. 2. Aphu: monaco e vescovo di Ossirinco. 3. Monaci-vescovi: verso un modello? VI. Monachesimo e istituzioni: il caso di Shenoute e dei meliziani di Paieous. 1. Monaci e clero nella vita di Shenoute attribuita a Besa. 2. Un caso scismatico: i monaci e i loro rapporti con le istituzioni. Conclusioni. Fonti e bibliografia.
Note sull'autrice
Maria Chiara Giorda ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'École Pratique des Hautes Études di Parigi. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di storia dell'Università di Torino e dal 2006 è cultore della materia in Storia del cristianesimo e Storia delle religioni.

